medici infermieri picchiati

“L'ITALIA NON DEVE PIÙ PROCESSARE I MEDICI” - IL SOSTITUTO PROCURATORE DI BOLOGNA, VALTER GIOVANNINI, APPROFITTA DEL CLIMA FAVOREVOLE VERSO I MEDICI "EROI" E PROPONE L'ABOLIZIONE DELLA RESPONSABILITÀ PENALE COLPOSA DEI CAMICI BIANCHI: "È DA IPOCRITI BATTERGLI LE MANI SENZA FERMARE IL BUSINESS DELLE CAUSE CONTRO DI LORO. NATURALMENTE RIMARREBBE APERTA LA STRADA DELL'AZIONE CIVILE, MA…”

Giacomo Amadori per “la Verità”

 

medici

Tra le vittime del coronavirus ci sono anche decine di medici e infermieri impegnati in prima linea. Ieri La Verità ha raccontato come associazioni e studi legali stiano armando i codici per presentare cause penali e civili perché magari un paziente è deceduto senza trovare spazio in terapia intensiva, si è infettato in ospedale o non è stato visitato personalmente dal proprio medico di base, costretto al consulto telefonico perché privo di mascherina o altra protezione.

 

Adesso tali iniziative rischiano di rendere ancora più drammatico il «Dopoguerra» che ci aspetta. Da anni a Bologna un magistrato, Valter Giovannini, ex procuratore aggiunto con delega alla sanità pubblica e attuale sostituto procuratore generale, propone l' abolizione della responsabilità penale colposa dei medici, ovvero della punibilità di chi sbaglia senza volerlo.

medici

 

Dottor Giovannini oggi l' Italia tutta osanna i medici e gli infermieri come eroi, ma ci sono iniziative di associazioni e di studi legali che si offrono a tambur battente su Internet per tutelare i familiari di persone decedute

«In questo momento di lutto nazionale le trovo francamente inappropriate. Tutti ci siamo commossi applaudendo dalle finestre i nostri medici e infermieri. Ma se costoro, tra qualche mese, dovessero ricevere denunce a pioggia non potrebbero che ripensare a quegli applausi come a una manifestazione di ipocrisia.

 

medici

La medicina non è una scienza esatta. Crediamo che l' arte medica ci possa sempre salvare la vita, ma ovviamente non è cosi. Del resto se fosse semplice prevenire gli esiti letali causati dal coronavirus i primi a cautelarsi non sarebbero stati proprio i medici? Invece, a oggi, contiamo 66 sanitari morti sul lavoro. Possiamo onorare la loro memoria rispettando di più, oggi e in futuro, i loro colleghi che tutelano e tuteleranno la nostra salute».

 

Eppure su Internet questi annunci che propongono cause contro i dottori stanno proliferando

valter giovannini

«La denuncia penale è a costo zero. Si va presso un posto di polizia e si chiede al pubblico ministero di verificare se è stato fatto tutto il possibile da parte dei medici, ipotizzando che ciò non sia accaduto.

 

In base al codice occorre, prima di procedere all' autopsia, iscrivere sul registro degli indagati, come atto dovuto, tutti coloro che hanno avuto a che fare con il paziente. In tal modo nel nostro Paese non sono infrequenti inchieste in cui ricevono l' avviso di garanzia per il medesimo fatto decine di sanitari. Ricordo di avere letto tempo fa di 50 medici indagati contemporaneamente».

 

Intuisco che non ritenga logico contestare la responsabilità penale colposa ai medici

medici

«Sono certo che nessun medico prenda in cura o operi un paziente con l' intenzione di ucciderlo. Se lo facesse risponderebbe di omicidio volontario, ma saremmo completamente al di fuori della colpa medica che presuppone la non volontarietà della morte del paziente».

 

Può reggere un sistema che tiene una simile spada di Damocle sulla testa di chi cura i cittadini?

«No. Per due motivi: il primo è il numero irrisorio di medici condannati rispetto all' enorme numero di denunce presentate; il secondo è che la medicina tradizionale è stata sostituita da quella che ormai viene definita "medicina difensiva", che fa prescrivere esami e accertamenti in serie per evitare future contestazioni di negligenza da parte di pm e giudici».

 

Con quali risultati?

«I processi che sfociano in assoluzioni e le analisi a raffica hanno comportato costi immensi per il sistema sanitario e hanno prodotto una classe medica sempre più insicura e preoccupata di prendere decisioni che potrebbero avere come conseguenza inchieste che possono durare anni».

 

Eppure le sue proposte e quelle di altri giuristi di venire incontro ai medici sono rimaste lettera morta

«Questa pandemia ci insegna che è arrivato il momento di agire a livello legislativo.

Quando anni fa, nel corso di un paio di convegni in tema di responsabilità medica, parlai di depenalizzazione dell' ipotesi colposa, nell' ambiente giuridico ci fu chi accolse l' idea come una provocazione e nulla più. L' attuale emergenza pone, invece, il tema all' ordine del giorno. Del resto in altri Paesi di solida tradizione giuridica liberaldemocratica, come Stati Uniti e Francia, non esiste tale ipotesi di reato».

medici

 

A queste condizioni saranno sempre meno i medici che accetteranno di rischiare la vita per poi trovarsi, magari, sul banco degli imputati

«Se guardiamo al futuro, i nostri giovani medici, formati da università eccellenti, sempre più spesso cercano di evitare specializzazioni ad alto rischio legale quali possono essere ortopedia, ginecologia-ostetricia, chirurgia e anestesiologia».

 

Se si abolisse la responsabilità penale colposa, a un paziente che ha subito un danno in corsia che strumenti di ristoro resterebbero?

«Naturalmente rimarrebbe aperta la strada dell' azione civile, ma anche in questa materia sarebbe ora di fissare regole più semplici così da evitare conclusioni diverse per casi simili. In ogni caso, da magistrato, ma soprattutto da cittadino dico: mostriamo riconoscenza ai nostri medici e infermieri e lasciamo che lavorino sereni».

MEDICI SI PROTEGGONO CON I SACCHI DELLA SPAZZATURA IN LOMBARDIA

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