cambio sesso trans

“HO CONOSCIUTO MIA MOGLIE DURANTE LA SUA TRANSIZIONE, E PER VENT’ANNI NON ABBIAMO FATTO SESSO” – LA STORIA DI UN UOMO TORINESE: “LA RICOSTRUZIONE, ALMENO AI TEMPI, NON ERA IL MASSIMO. VENGONO ELIMINATI I CORPI CAVERNOSI, RIDOTTO IL GLANDE, IN MODO DA CREARE UN CLITORIDE, SENZA RECIDERE I NERVI PER NON TOGLIERE LA SENSIBILITÀ, E CON LA PARTE DI PELLE CHE RICOPRE IL PENE VIENE FATTO L'INTERNO DELLA VAGINA. PER MESI HA DOVUTO PORTARE UN TUTORE E DOVEVA FARE DEGLI ESERCIZI. TUTTE COSE CHE HANNO PROVOCATO IN ME UN CALO DELLA LIBIDO. È STATO UN TRAUMA, VEDEVO I GENITALI DELLA MIA COMPAGNA COME UN ARTEFATTO". UN BLOCCO CHE NON HA MAI SUPERATO, FINCHÉ…

Estratto dell’articolo di Roberta Marchetti per www.today.it

 

operazione trans

 […] Alessandro oggi ha 57 anni e da un anno e mezzo si è separato dalla moglie, incontrata vent'anni prima in un circolo Arcigay. Il suo racconto inizia da qui: "Mi ero lasciato da poco con una donna più grande di me, che aveva una figlia e con cui convivevo.

 

Un giorno, per caso, ho scoperto che un mio amico si travestiva da donna. Questa cosa lo ha imbarazzato molto, ma per me non era un problema e l'ho tranquillizzato. Una sera l'ho accompagnato nel circolo gay che frequentava, è qui che ho visto per la prima volta la persona che sarebbe diventata mia moglie".

 

TRANSIZIONE DI GENERE - TRATTAMENTI SANITARI

[…] Quel primo incontro Alessandro lo ricorda molto bene: "L'ho conosciuta che aveva iniziato da poco la transizione di genere, stava facendo la terapia ormonale. Aveva ancora gli organi genitali maschili.

 

Grazie agli ormoni - spiega -, iniziava ad avere un piccolo seno, il viso invece non era completamente femminile. Mi ha attratto molto, ma era la prima volta che mi capitava una cosa del genere". Questo non lo ha spaventato. 

 

Stefania (nome di fantasia) aveva 25 anni. Alessandro tornò spesso in quel locale, finché non prese il suo numero di telefono: "Due sere dopo l'ho chiamata e siamo usciti".

 

[…] L'appuntamento andò bene: "Abbiamo passeggiato e chiacchierato per ore. Volevo andare a cena da qualche parte, ma non aveva fame. A quel punto mi sono lanciato e l'ho invitata a casa mia. Ci siamo baciati per ore - ricorda -, senza fare altro. Dormì addirittura vestita".

 

operazione di cambio sesso

Questo episodio, che in tante circostanze potrebbe sembrare anomalo, ci tiene a spiegarlo bene: "La disforia di genere non è una depravazione o una perversione, tantomeno c'entra l'orientamento sessuale. Queste persone non accettano il proprio corpo, si guardano allo specchio e non si riconoscono.

 

Quindi non è detto che tu riesca ad avere un rapporto sessuale, per quanto l'altra persona possa piacerti, perché non ti riconosci nel corpo che hai. Alcuni riescono, altri no. Mia moglie non ci riusciva, il fatto che avesse un corpo maschile la bloccava".

 

trans

Da quel giorno non se n'è più andata. La convivenza andava molto bene - nonostante fosse diventata di dominio pubblico, attirando pregiudizi e discriminazione, motivo per cui decisero di trasferirsi in un'altra città - ma la loro era una 'relazione bianca': "Eravamo una coppia a tutti gli effetti, anche se non c'era molta sessualità. Lei viveva un profondo imbarazzo. Aspettava il compimento del suo sogno, essere una donna. Per anni abbiamo convissuto senza fare sesso - continua -. Facevamo petting, coccole, stavamo bene anche così. Io stavo benissimo, sotto un aspetto affettivo mi completava e quello mi bastava".

 

[…]

 

Alessandro, oltre ad aspettare Stefania nella sua rinascita - che significava un nuovo respiro anche per la loro storia - l'ha supportata durante tutto il percorso di transizione: "L'accompagnavo ovunque, era come crescere insieme. Andavo con lei dallo psicologo, alle terapie ormonali, ero accanto a lei quando ha fatto l'intervento al seno". Dopo qualche anno è arrivata l'operazione che aspettavano tanto, che gli avrebbe permesso di sposarsi e viversi sotto ogni aspetto. Ma lì è iniziato un altro percorso, non in discesa come avevano sempre immaginato.

 

TRANSIZIONE DI GENERE - TRATTAMENTI SANITARI

"Il suo psicologo, quello che l'ha seguita durante tutto l'iter, diceva sempre che l'intervento non è mai la fine, ma l'inizio. Aveva ragione", spiega Alessandro, e va a fondo: "Non basta un organo per raggiungere quello che volevi, il percorso è molto più lungo e coinvolge anche chi ti sta accanto. In questo caso io".

 

L'operazione "fu devastante", ricorda, parlando di una complicazione a causa di un'emorragia. Dopo non andò meglio: "Il suo fu uno dei primi interventi del genere fatti alle Molinette di Torino.

 

La ricostruzione, almeno ai tempi, non era il massimo. Vengono eliminati i corpi cavernosi - spiega -, ridotto il glande, in modo da creare un clitoride, senza recidere i nervi per non togliere la sensibilità, e con la parte di pelle che ricopre il pene viene fatto l'interno della vagina.

 

cambio di sesso

Per mesi ha dovuto portare un tutore, per evitare che si richiudesse, e doveva fare degli esercizi per rendere la zona elastica. Tutte cose che hanno provocato in me un calo della libido. È stato un trauma, vedevo i genitali della mia compagna come un artefatto".

 

[…]

 

Dopo l'intervento, e dieci anni di convivenza, si sono sposati. Stefania iniziava a sentirsi sempre più sicura nel suo corpo femminile, Alessandro invece non riusciva a superare quel blocco.

 

asessuati 2

Le cose, dal punto di vista sessuale, non cambiarono: "Il nostro era un matrimonio bianco, non abbiamo mai avuto rapporti sessuali completi, neanche abbiamo tentato - rivela -. Io non provavo più libido. Amavo mia moglie, mi piaceva il suo corpo, il suo seno, ma l'aspetto dell'intervento non riuscivo a superarlo.

 

Non entro in dettagli - continua -, ma alcune cose mi hanno completamente tolto il desiderio sessuale. Da parte mia c'era questa forma di rifiuto. Da parte sua, invece, inizialmente c'era protezione nei confronti di quell'organo che desiderava tanto, quindi la decisione di non avere rapporti per diverso tempo era condivisa.

 

LITIGI DI COPPIA

Finché lei, avendo ormai consapevolezza del suo nuovo corpo, mi ha proposto di fare terapia di coppia per superare questo problema. Ma non ci sono mai voluto andare, convinto che prima o poi sarebbe passata".

 

In dieci anni di matrimonio, invece, quel freno è rimasto. E ad Alessandro non pesava: "Per me lei era famiglia, casa. Ci amavamo. Spesso andavo in trasferta per lavoro, occasioni con altre donne mi sono capitate, ma non ho fatto mai nulla, perché rispettavo mia moglie. A ripensarci, però, quello di non voler andare in terapia è stato un errore. Nel frattempo lei si è laureata, ha iniziato a lavorare, ha conquistato tutta la sicurezza e la tranquillità psicologica che cercava, come donna, e ha trovato un uomo che la soddisfaceva".

 

TRANSIZIONE DI GENERE

[…] La fine del matrimonio è stato un grande dolore per Alessandro, che di quei vent'anni insieme non rimpiange nulla: "A me non pesava non fare sesso, e per tanti anni neanche a lei.

 

L'ho rispettata, poi evidentemente le è mancato e in quel momento ho guardato solo a me stesso. Avrei dovuto capire che una persona che ha desiderato così tanto cambiare genere, desiderava viversi anche la sessualità. Per questo racconto la mia storia, perché intorno a questo tema c'è tanta confusione, si parla per cliché, spesso la si fa facile. La transizione non è un gioco per nessuno - conclude -, né per chi affronta un percorso del genere, ovviamente, ma nemmeno per chi gli sta accanto".

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