visintin

CHI CRITICA NON COTICA - LA STRONCATURA DEI RISTORANTI ORMAI NON ESISTE PIU’: I GASTRO-CRITICI DANNO SEMPRE GIUDIZI TRA L’ECCELLENTE E L’OTTIMO, E CHI PROVA A USCIRE DAL CORO VIENE INSULTATO. MA DEL RESTO, SE MAGNI E NON PAGHI, COME FAI A BOCCIARE?

Andrea Cuomo per “il Giornale

 

FEDERICO FRANCESCO FERREROFEDERICO FRANCESCO FERRERO

Mamma, è scomparsa la stroncatura gastronomica. In cucina, ohibò, sono tutti buoni, tutti bravi, tutti genî. Tra inviti, «marchette», culto della personalità, pensiero unico gastrofighetto e amicizie ormai è difficile leggere bocciature di ristoranti nelle guide e nelle pagine specializzate dei giornali.

 

Fateci caso: ogni giovedì la rubrica delle recensioni cinematografiche dei quotidiani è piena di «sconsigli» e quattro in pagella. Quando invece si parla di tavole, si vola sempre alto.

 

VALERIO VISINTINVALERIO VISINTIN

Ogni pasto è descritto come «un' esperienza», ogni piatto come un capolavoro, ogni trovata come una visione, ogni frase è lirica come una poesia di Pascoli (ma senza fanciullino). Certo, è più facile parlare male di Robert De Niro che oltreoceano si butta via in film ogni volta peggiori che del ristorante ambizioso ma pieno di difetti della tua città, dove andrai a mangiare chissà quante altre volte in futuro e non vuoi certo che ti sputino nel piatto. Ma così muore la critica indipendente che dovrebbe orientarci nella nostra prossima cena fuori.

 

A mostrare che il re è nudo (ma con la parannanza) ci ha pensato Federico Francesco Ferrero, vincitore dell' edizione numero 3 di Masterchef oggi reinventatosi critico enogastronomico per la versione online della Stampa. In poche settimane il tipo, che di certo non ha la simpatia dalla sua con quella faccia da secchioncello, ha fatto due vittime eccellenti.

 

valerio m visintin 640x480valerio m visintin 640x480

Dapprima ha bacchettato uno degli otto tristellati italiani, l' Enoteca Pinchiorri di Firenze (una frase per tutte: «L' emozione che, a queste cifre, si pretende e purtroppo non si ritrova nel piatto») e poi si è ripetuto col marchigiano Mauro Uliassi, uno degli chef più bravi ma anche più coccolati dalla critica mainstream («Il parallelepipedo di branzino, inoltre, forse stasera il termostato del frigo ha un problema, ha il cuore crudo e freddo, al limite del ghiacciato»).

 

Rilievi negativi nel contesto di recensioni complessivamente positive ma non osannanti. Abbastanza per scandalizzare il mondo della critica paludata. «Viene da chiedersi come mai capitino tutte a te, come mai tu sia capace di attirarti le ire o anche solo le giornate storte di chef e maître, anzi maîtresse», fa notare uno dei più noti blog di cucina. Altri più lapidariamente danno a FFF del cretino, dell' incompetente, del buffone.

critico gastronomicocritico gastronomico

 

E dove è finito il diritto di critica? Possibile che si sia per forza dei buffoni quando non ci si accomoda come tutti gli altri nel comodo sofà della leccata a tutta lingua? «La stroncatura serve - spiega Paolo Marchi, patròn di Identità Golose - sennò finiamo sempre a tarallucci e vino. Il problema è che spesso arriva da persone di dubbia preparazione. Se la critica arriva da Raspelli o Vizzari nessuno ha da ridire».

 

masterchef gualtiero marchesimasterchef gualtiero marchesi

Ok, quindi ci vuole la patente per stroncare? «No, ma non ci deve essere nemmeno l' effetto Tripadvisor, chiunque si inventa recensore e stronca il primo ristoratore antipatico». Però è vero che esiste un problema di critica, che appare sempre più appecoronata alle grandi star? «Beh, c' è un problema di indipendenza. Ci sono gli inviti, che prima non esistevano, e come fai a parlar male di un ristorante dove non paghi? Ci sono i pezzi rubati sul web, le marchette, le pubblicità. Certamente il ruolo del critico ormai è un po' svilito. Ma se uno è competente si capisce».

 

Uh, e poi c' è Valerio Massimo Visintin, il critico mascherato del Corriere della Sera che gira per i ristoranti italiani coperto da passamontagna e cappello perché nessuno conosca la sua identità. Possibile che uno debba nascondersi per essere libero di stroncare? «Ma io non mi rendo anonimo per poter stroncare - ci risponde su messenger -. Al contrario, mi muovo in incognito per poter visitare il ristorante in condizioni di neutralità».

 

marchesi 2marchesi 2

E nel caso stroncare. «La stroncatura è solo un' eventualità». Che però pochi praticano. «Non è vero che non si stronca più. Semplicemente, non lo si è mai fatto. Perché la nostra professione non ha mai goduto di coraggio e autonomia di giudizio. I critici gastronomici non sono mai esistiti. Con la sola eccezione di Edoardo Raspelli. Oggi gli intrecci tra interessi personali e missione professionale sono un groviglio inestricabile.

 

MasterChef - EricaMasterChef - Erica

Che rende impossibile un esercizio sano di questa professione. Anche perché tra quegli interessi personali c' è pure la sopravvivenza. Gli editori pagano cifre ridicole per ogni articolo. E non riconoscono rimborsi spese. Per essere limpidi e sinceri, occorrono garanzie economiche. Altrimenti, non c' è altra via d' uscita che non sia un patto col ristoratore».

 

Non ci resta che Tripadvisor, quindi? Qui la stroncatura assomiglia spesso a una vendetta, a una faida da cliente pignolo, una ripicca da cameriere sgarbato. Oppure al piacere gratuito di sentirsi competente, e se si stronca si sembra più bravi, no? Spesso gli chef danno perfino troppo peso a queste bocciature dilettantesche, ribattendo piccati. Perché la critica, a tavola, non si serve più. E l' unica stroncatura è un tipo di pasta fatta in casa dalle parti di Gioia Tauro. Ah, ovviamente buonissima.

masterchef bastianich cannavacciuolomasterchef bastianich cannavacciuolomasterchef cannavacciuolo craccomasterchef cannavacciuolo cracco

Ultimi Dagoreport

elly schlein giuseppe conte roberto fico vincenzo de luca eugenio giani

DAGOREPORT - PARAFRASANDO NANNI MORETTI, CON LEADER DEL CALIBRO DI ELLY SCHLEIN E DI GIUSEPPE CONTE, ''IL CENTROSINISTRA NON VINCERA' MAI'' - IN TOSCANA, I DUE "GENI" HANNO TENTATO DI ESTROMETTERE IL “CACICCO” EUGENIO GIANI, REO DI SANO RIFORMISMO, CHE SI È DIMOSTRATO CAVALLO VINCENTE – IN CAMPANIA, INVECE, RISCHIANO DI ANDARE A SBATTERE CON IL CAVALLO SBAGLIATO, IL FICO DI GIUSEPPE CONTE, CHE TRABALLA NEI SONDAGGI: URGE UN FORTE IMPEGNO DI RACCOLTA VOTI DEL "CACICCO" TANTO DISPREZZATO DA ELLY: VINCENZO DE LUCA (CHE A SALERNO SE LA DEVE VEDERE CON IL CONCITTADINO E CANDIDATO DEL CENTRODESTRA, CIRIELLI) – CON L’INCONSISTENZA STORICA DEL M5S A LIVELLO LOCALE, IL “CAMPOLARGO” VA AL PIU' PRESTO ACCANTONATO: TROPPI "PRINCIPI" DIVERSI TRA PD E M5S PER UN'ALLEANZA, MEGLIO UNA COALIZIONE IN CUI OGNUNO CORRE COL SUO PROGRAMMA CERCANDO DI MASSIMIZZARE IL CONSENSO - SOLO DOPO IL VOTO, IN CASO DI VITTORIA, SI TROVA L'ACCORDO (E COME DIMOSTRA LA COALIZiONE DEL GOVERNO MELONI, LA GESTIONE DEL POTERE È IL MIGLIOR PROGRAMMA...) - VIDEO

giorgia meloni guido crosetto

IL "FRATELLASTRO" CROSETTO FA BALLARE GLI OTOLITI DI GIORGIA MELONI: “SE GLI STATI EUROPEI NON RINUNCIANO ALLA LORO SOVRANITÀ IN ALCUNI SETTORI, SONO MORTI. SULLA DIFESA DOBBIAMO METTERE ASSIEME I 27 PAESI UE IN UN SOLO PROGETTO COMUNE” – LA POSIZIONE DEL MINISTRO DELLA DIFESA È ALL’OPPOSTO DI QUELLA SOVRANISTA DELLA DUCETTA, CHE PIÙ VOLTE IN PASSATO HA REMATO CONTRO IL PROGETTO DI UN ESERCITO UNICO EUROPEO: “SAREBBE UNA INUTILE DUPLICAZIONE. IL SISTEMA DI DIFESA OCCIDENTALE È BASATO SULLA NATO, E NELLA NATO CI SONO ESERCITI NAZIONALI CHE COOPERANO TRA DI LORO. IO VOGLIO PIUTTOSTO UNA COLONNA EUROPEA DELLA NATO” – CHISSA' CHI ALLA FINE DIRA' L'ULTIMA PAROLA... - VIDEO

mauro gambetti papa leone mazza baseball san pietro pipi sagrato

DAGOREPORT: IL PISCIO NON VA LISCIO – PAPA LEONE XIV E’ FURIOSO DOPO IL SACRILEGIO COMPIUTO DALL’UOMO CHE HA FATTO PIPI’ SULL’ALTARE DELLA BASILICA DI SAN PIETRO – IL PONTEFICE HA ORDINATO UN RITO RIPARATORIO “URGENTE” E, SOPRATTUTTO, HA FATTO IL CULO AL CARDINALE GAMBETTI, ARCIPRETE DELLA BASILICA VATICANA, CON UN CONFRONTO “TEMPESTOSO”: E’ IL TERZO GRAVE EPISODIO IN POCO PIU’ DI DUE ANNI AVVENUTO NELLA CHIESA PIU’ IMPORTANTE DEL MONDO – NEL MIRINO FINISCONO ANCHE GLI UOMINI DELLA GENDARMERIA VATICANA, INCAPACI DI INTERVENIRE TEMPESTIVAMENTE E DI PREVENIRE GESTI SACRILEGHI DELLO SVALVOLATO DI TURNO – VIDEO!

spionaggio paragon spyware giorgia meloni fazzolari mantovano giorgetti orcel francesco gaetano caltagirone flavio cattaneo

DAGOREPORT - E TRE! DALLO SPIONAGGIO DI ATTIVISTI E DI GIORNALISTI, SIAMO PASSATI A TRE PROTAGONISTI DEL MONDO DEGLI AFFARI E DELLA FINANZA: CALTAGIRONE, ORCEL, CATTANEO - SE “STAMPA” E “REPUBBLICA” NON LI FANNO SMETTERE, VEDRETE CHE OGNI MATTINA SBUCHERÀ UN NUOVO E CLAMOROSO NOME AVVISATO DI AVERE UN BEL SPYWARE NEL TELEFONINO - COME NEL CASO DEGLI ACCESSI ABUSIVI ALLA PROCURA ANTIMAFIA (FINITI IN CHISSÀ QUALCHE SCANTINATO), I MANDANTI DELLO SPIONAGGIO NON POSSONO ESSERE TROPPO LONTANI DALL’AREA DEL SISTEMA DEL POTERE, IN QUANTO PARAGON FORNISCE I SUOI SERVIZI DI SPYWARE SOLO AD AUTORITÀ ISTITUZIONALI - A QUESTO PUNTO, IL CASO È CORNUTO: O SI SONO TUTTI SPIATI DA SOLI OPPURE IL GOVERNO MELONI DEVE CHIARIRE IN PARLAMENTO SE CI SONO APPARATI “FUORILEGGE”. PERCHÉ QUANDO IL POTERE ENTRA NEI CELLULARI DEI CITTADINI, NON C’È PIÙ DEMOCRAZIA…

matteo salvini roberto vannacci giorgia meloni massimiliano fedriga luca zaia

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI HA GLI OCCHI PUNTATI SULLA TOSCANA! NELLA REGIONE ROSSA SARÀ CONFERMATO EUGENIO GIANI, MA ALLA DUCETTA INTERESSA SOLO REGISTRARE IL RISULTATO DELLA LEGA VANNACCIZZATA – SE IL GENERALE, CHE HA RIEMPITO LE LISTE DI SUOI FEDELISSIMI E SI È SPESO IN PRIMA PERSONA, OTTENESSE UN RISULTATO IMPORTANTE, LA SUA PRESA SULLA LEGA SAREBBE DEFINITIVA CON RIPERCUSSIONI SULLA COALIZIONE DI GOVERNO – INOLTRE ZAIA-FEDRIGA-FONTANA SONO PRONTI A UNA “SCISSIONE CONTROLLATA” DEL CARROCCIO, CREANDO DUE PARTITI FEDERATI SUL MODELLO DELLA CDU/CSU TEDESCA - PER LA MELONI SAREBBE UNA BELLA GATTA DA PELARE: SALVINI E VANNACCI POTREBBERO RUBARLE VOTI A DESTRA, E I GOVERNATORI IMPEDIRLE LA PRESA DI POTERE AL NORD...

matteo salvini luca zaia giorgia meloni orazio schillaci

FLASH! – L’”HUFFPOST” RIPORTA CHE SALVINI VUOL CONVINCERE LUCA ZAIA A PORTARE IL SUO 40% DI VOTI IN VENETO MA SENZA CHE IL SUO NOME BRILLI SUL SIMBOLO – PER ACCETTARE IL CANDIDATO LEGHISTA STEFANI, LA MELONA INSAZIABILE, PAUROSA CHE L’EX GOVERNATORE VENETO PORTI VIA TROPPI VOTI A FDI, L’HA POSTO COME CONDIZIONE A SALVINI – PER FAR INGOIARE IL ROSPONE, OCCORRE PERÒ CHE ZAIA OTTENGA UN INCARICO DI PESO NEL GOVERNO. IL MAGGIORE INDIZIATO A LASCIARGLI LA POLTRONA SAREBBE ORAZIO SCHILLACI, MINISTRO TECNICO IN QUOTA FDI, ENTRATO IN COLLISIONE CON I TANTI NO-VAX DELLA FIAMMA - AVVISATE QUEI GENI DI PALAZZO CHIGI CHE ZAIA SUI VACCINI LA PENSA ESATTAMENTE COME SCHILLACI…