messina denaro

LA TANA DI MESSINA DENARO - UNA CANTINA DI CAMPO DI PIETRA DI SALGAREDA (VENETO) HA OSPITATO PER ALCUNI GIORNI IL SUPERLATITANTE DELLA MAFIA SICILIANA. IL BOSS DEI BOSS ERA OSPITE DI VINCENZO CENTINEO, PURE LUI SICILIANO ESSENDO ORIGINARIO DI GANGI IN PROVINCIA DI PALERMO, ARRESTATO NEL FEBBRAIO SCORSO NELL'AMBITO DELL'INCHIESTA SUI CASALESI DI ERACLEA

 

Maurizio Dianese per ''il Gazzettino''

 

messina denaro

Una cantina di Campo di Pietra di Salgareda ha ospitato per alcuni giorni - in un edificio di colore giallo - Matteo Messina Denaro, il superlatitante della mafia siciliana. Il boss dei boss di Cosa Nostra erede di Totò Riina ha svernato in Veneto, ospite di Vincenzo Centineo, pure lui siciliano essendo originario di Gangi in provincia di Palermo, arrestato nel febbraio scorso nell'ambito dell'inchiesta sui Casalesi di Eraclea. Lo scrive Il Gazzettino.

 

Centineo infatti risulta in stretto contatto con il boss dei casalesi, Luciano Donadio, con il quale si sarebbe spartito il business del pizzo agli imprenditori veneti e dei prestiti a strozzo tra il Veneto e il Friuli. Del resto mafia, ndrangheta e camorra hanno spadroneggiato nel Veneto e in particolare nel Veneto Orientale a partire dagli anni 80 e Salgareda dista pochi chilometri da San Donà di Piave che storicamente è stato il primo punto di approdo dei camorristi, quando sono sbarcati nel Nordest al seguito della banda di Felice Maniero, che aveva stretto accordi sia con la mafia palermitana - per l'eroina - che con la camorra - per l'importazione di cocaina.

IDENTIKIT DI MATTEO MESSINA DENARO

 

COLLABORATORE

Il collaboratore di giustizia, Emanuele Merenda, originario di Patti in provincia di Messina, a raccontare il particolare clamoroso della latitanza veneta di Matteo Messina Denaro, 57 anni, considerato tra i latitanti più pericolosi e più ricercati al mondo. Dopo l'arresto di Riina, Messina Denaro diventò il capo dei capi e si dichiarò favorevole alla continuazione della strategia degli attentati dinamitardi inaugurata da Riina con le stragi di Capaci e di via D'Amelio che portarono all'uccisione di Falcone e Borsellino. E infatti a Messina Denaro vengono attribuite le bombe di Firenze, Milano e Roma che causarono 10 vittime e notevoli danni al patrimonio artistico.

 

IL SEQUESTRO

Nel novembre 1993 Messina Denaro fu tra gli organizzatori del sequestro del piccolo Giuseppe Di Matteo per costringere il padre Santino a ritrattare le sue rivelazioni sulla strage di Capaci e dopo 779 giorni di prigionia, il piccolo Di Matteo venne brutalmente strangolato e il cadavere buttato in un bidone pieno di acido. Da allora Matteo Messina Denaro ha fatto perdere le sue tracce.

 

«Centineo mi ha detto che ha ospitato Matteo Messina Denaro per quattro o cinque giorni a Campo di Pietra». E in un altro interrogatorio il pentito Emanuele Merenda aggiunge: «Centinaio mi ha spiegato che prestava denaro senza garanzie ad interessi elevatissimi. Mi ha anche detto che i soldi che impiegava provenivano dal gestore di una cantina di Campo di Pietra riconducibile a dei siciliani che erano dei pezzi da novanta».

 

matteo messina denaro

Dunque, potrebbe pure essere che tra i mille investimenti fatti dalla mafia siciliana nel Nord Italia, ce ne sia pure uno che interessa una azienda vinicola di Ponte di Pietra - con la caratteristica facciata gialla - nella quale Matteo Messina Denaro ha poi trascorso qualche giorno di latitanza, al sicuro, in un periodo storico che si colloca più o meno attorno al 2014.

 

ATTENDIBILITÀ

Ma Emanuele Merenda è un collaboratore di giustizia attendibile? Gli investigatori ne sono convinti. Hanno controllato quel che il pentito ha rivelato sulla banda dei casalesi di Eraclea e la sua testimonianza ha portato prove ulteriori alla Procura di Venezia. Dunque ha poco senso pensare che abbia raccontato il vero su Donadio e si sia inventato poi qualcosa su Centineo, per il quale lavorava come riscossore, mestiere che peraltro Merenda svolgeva anche per il clan Morabito della ndrangheta calabrese, che aveva in Attilio Vittorio Violi, residente a Marcon, il suo referente.

 

LA DROGA

Violi importava cocaina dalla Calabria - del resto la ndrangheta detiene il monopolio dello spaccio in tutta Europa e si stima fatturi tra i 50 e i 100 miliardi di euro l'anno solo con la cocaina - e organizzava poi lo spaccio in tutto il Veneto, mentre metteva anche a segno estorsioni e riscuoteva il pizzo dalle aziende del Veneto e del Friuli. Dunque, Merenda pare credibile anche perchè non fa altro che confermare quel che era già saltato fuori dall'inchiesta del pm Roberto Terzo su Eraclea e cioè che il Veneto per un paio di decenni è stato il posto perfetto per ndrangheta, camorra e mafia che qui hanno prosperato indisturbate per lungo tempo. E questo potrebbe spiegare dunque anche la presenza di Matteo Messina Denaro, il capo dei capi, in Veneto.

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni times musk sunak edi rama

COME AL SOLITO, I GIORNALISTI ITALIANI SI FERMANO AI TITOLI: L’ARTICOLONE DEL “TIMES” SUI LEADER INTERNAZIONALI “TUTTI PAZZI PER LA MELONI” NON È PROPRIO UNA CAREZZA SUL FACCINO DELLA SORA GIORGIA, COME CI VOGLIONO FAR CREDERE “CORRIERE”, “LIBERO” E GLI ALTRI MEGAFONI DELLA FIAMMA MAGICA. ANZI, È PIENO DI FRECCIATONE ALLA THATCHER DE’ NOANTRI, TIPO “L’UMILTÀ BEN PREPARATA” DI FRONTE AL PREMIER ALBANESE EDI RAMA. O LA CHIOSA SULL’INCONTRO CON JD VANCE: “IL FLIRT DELLA 48ENNE ERA SOLO NATURALMENTE SIMPATICO O SI È RESA CONTO CHE RIDENDO DELLE BATTUTE DEGLI UOMINI DI POTERE OTTERRÀ L'ACCORDO COMMERCIALE CHE DESIDERA?” – RICORDA I “THREESOME” E IL PACCO DI GIAMBRUNO, SMONTA LE ORIGINI PROLETARIE DELLA DUCETTA E CHIUDE CITANDO BERLUSCONI: “È UNA PERSONA CON CUI NON SI PUÒ ANDARE D'ACCORDO”. VI SEMBRANO COMPLIMENTI?

giampaolo rossi giorgia meloni silvia calandrelli felice ventura matteo salvini gianfranco zinzilli giancarlo giorgetti

C'È UN NUOVO CAPITOLO NELL'ETERNO SCAZZO MELONI-SALVINI E RIGUARDA LA RAI - NEL CDA DI DOMANI FELICE VENTURA, DIRETTORE DELLE RISORSE UMANE, SARÀ NOMINATO PRESIDENTE DI RAI PUBBLICITÀ - SULLA POLTRONA DELLA CASSAFORTE DEL SERVIZIO PUBBLICO SI È CONSUMATO L'ENNESIMO SCAZZO: L'AD, GIAMPAOLO ROSSI, VOLEVA ISSARE SILVIA CALANDRELLI (NONOSTANTE LA VICINANZA AL PD), OSTEGGIATA PERÒ DALLA LEGA CHE VOLEVA GIANFRANCO ZANZILLI - IL MINISTRO GIORGETTI HA CONVOCATO ROSSI AL MEF (AZIONISTA DELLA RAI) PER IMPORRE IL NOME, MA QUELLO, DI FRONTE AL DIKTAT, HA OPPOSTO UN "ME NE FREGO". E ALLA FINE È STATO TIRATO FUORI DAL CILINDRO IL NOME DI VENTURA...

giorgia meloni elly schlein

DAGOREPORT - LE MANOVRE DA "DOTTOR STRANAMORE" DI ELLY SCHLEIN: SFANGARLA AI REFERENDUM, VINCERE IN AUTUNNO IN TUTTE E 6 LE REGIONI CHE ANDRANNO AL VOTO, QUINDI ANDARE AL CONGRESSO ANTICIPATO DEL PD A GENNAIO 2026 PER POI FARSI INCORONARE LEADER DEL CENTROSINISTRA ALLE POLITICHE DEL 2027 (CONTE PERMETTENDO) – A FAVORE DI ELLY GIOCA IL FATTO CHE LA MINORANZA DEM E' FRANTUMATA CON BONACCINI E LO RUSSO TRATTATI DA TRADITORI DELLA CAUSA DEI RIFORMISTI E PICIERNO E GORI GIUDICATI TROPPO EX RENZIANI – NEL CENTRODESTRA GIRA GIÀ LA BATTUTA: “LUNGA VITA AD ELLY SCHLEIN”, CHE RESTA PER "LA STATISTA DELLA GARBATELLA" LA SUA MIGLIORE POLIZZA PER FARSI ALTRI 5 ANNI A PALAZZO CHIGI...

friedrich merz donald trump starmer macron meloni von der leyen jd vance

DAGOREPORT - L’INCONTRO DI GIORGIA MELONI CON VANCE E VON DER LEYEN È STATO SOLO ''ACCIDENTALE'': È STATO POSSIBILE IN VIRTU' DELL’INSEDIAMENTO DI PAPA LEONE XIV (NON È STATA LA DUCETTA A CONVOCARE I LEADER, BENSI' SANTA ROMANA CHIESA) – LA "COMPASSIONE" DI TRUMP, CHE HA COINVOLTO LAST MINUTE "COSETTA" MELONI NELLA CHIAMATA CON MACRON, STARMER E MERZ – LE FAKE NEWS DI PALAZZO CHIGI PROPALATE DALLA STAMPA E MEDIA DI DESTRA COL SUPPORTO DEL “CORRIERE DELLA SERA”:  ALL’ORIZZONTE NON C’È MAI STATO ALCUN INVIO DI TRUPPE EUROPEE AL FIANCO DI KIEV CONTRO MOSCA. SOLO DOPO LA FIRMA DI UNA TREGUA, GRAN BRETAGNA E FRANCIA SONO A FAVORE DI UN INVIO DI TRUPPE, MA UNICAMENTE AL FINE DELLA SALVAGUARDIA DEI CONFINI UCRAINI, E COL FONDAMENTALE SUPPORTO INTELLIGENCE DELLA CIA - ALTRA MINCHIATA DELLA PROPAGANDA ALLA FIAMMA: NON E' MAI ESISTITA LA VOLONTÀ DI ESCLUDERE L’ITALIA DAL GRUPPO DEI ''VOLENTEROSI''. È LA "GIORGIA DEI DUE MONDI" STESSA A ESSERSI CHIAMATA FUORI, IN PREDA ALL'AMBIZIONE SBAGLIATA DI DIVENTARE LA "PONTIERA'' TRA STATI UNITI ED EUROPA, E PER EVITARE GUAI IN CASA CON IL SUO NEMICO PIU' INTIMO, MATTEO SALVINI...

giuliano amato

AMOR CH’A NULLO AMATO – IL RITRATTONE BY PIROSO DEL DOTTOR SOTTILE: “UN TIPO COERENTE E TUTTO D’UN PEZZO, UN HOMBRE VERTICAL? O UN SUPER-VISSUTO ALLA VASCO ROSSI, ABILE A PASSARE INDENNE TRA LE TURBOLENZE DELLA PRIMA REPUBBLICA, UOMO-OMBRA DI CRAXI, MA ANCHE DELLA SECONDA?” – ALCUNI PASSAGGI STORICI DA PRECISARE: AMATO NON SI CANDIDÒ NEL 2001 A CAUSA DI ALCUNI SONDAGGI-PATACCA SVENTOLATIGLI DA VELTRONI, CHE DAVANO RUTELLI IN VANTAGGIO SU BERLUSCONI – A FERMARE LA CORSA AL QUIRINALE DEL 1999 FU MASSIMO D’ALEMA, CHE LO SCARICÒ PER IL “NEUTRO” CIAMPI  - IL MANCATO VIAGGIO AD HAMMAMET E IL RAPPORTO CON GIANNI DE GENNARO...

ernesto galli della loggia giorgia meloni

DAGOREPORT - FAZZOLARI E' PER CASO IL NUOVO DIRETTORE DEL "CORRIERE"? - IN UNA PRIMA PAGINA CHE NASCONDE LE MENZOGNE DI GIORGIA MELONI, SPUTTANATA DA MACRON, BRILLA UN EDITORIALE VERGOGNOSO DI GALLI DELLA LOGGIA CHE SI DOMANDA: "SE LA GERMANIA (DI AFD) HA DAVVERO FATTO I CONTI CON IL SUO PASSATO NAZISTA. IN ITALIA, INVECE, UN PARTITO CHE PURE HA LE SUE LONTANE ORIGINI NEL FASCISMO GOVERNA DA TRE ANNI IN UN MODO CHE SOLO I COMICI (DUNQUE PER FAR RIDERE…) GIUDICANO UNA MINACCIA PER LA DEMOCRAZIA" - L’EX MAOISTA, POI TERZISTA, QUINDI BERLUSCONIANO, 5STELLE, INFINE MELONIANO  DEVE STUDIARE UN PO’, INVECE DI CAMBIARE PARTITO A OGNI CAMBIO DI GOVERNO. NEL DOPOGUERRA IN GERMANIA, GLI EX NAZISTI RIENTRARONO NEL CONTESTO SOCIALE E OTTENNERO POSTI DI POTERE NELLE INDUSTRIE PIÙ AVANZATE FINO ALLA CONTESTAZIONE DEL '68, SIMBOLEGGIATA DALLO SCHIAFFONE RIFILATO DALLA STUDENTESSA BEATE KLARSFELD AL CANCELLIERE (EX NAZISTA) KURT KIESINGER – IN ITALIA LA DESTRA ALLA FIAMMA DI FINI FU SDOGANATA DAL GOVERNO BERLUSCONI, DOVE IL MINISTRO DELLA GIOVENTU' ERA GIORGIA MELONI. COSA CHE IL GALLI OMETTE ESSENDO ORA COLLABORATORE DEL GOVERNO DUCIONI PER IL SETTORE SCUOLA...