corona soldi discoteca

IL TESORO DA 1,7 MILIONI DI EURO DI SOLDI IN NERO SEQUESTRATO A FABRIZIO CORONA ERA MURATO NEL CONTROSOFFITTO DELL'APPARTAMENTO MILANESE DELLA SUA SEGRETARIA - I PACCHI DI BANCONOTE EQUIVALGONO AL DOPPIO DI QUANTO DICHIARATO AL FISCO DA CORONA NEGLI ULTIMI NOVE ANNI...

Giuseppe Guastella, Luigi Ferrarella per il “Corriere della Sera”

 

Fabrizio Corona e Silvia Provvedi con Maga EgiziaFabrizio Corona e Silvia Provvedi con Maga Egizia

Quindici «panetti» di contanti, ben avvolti in plastica con lo scotch, 2.407 banconote da 500 euro e altri tagli per un milione e 760mila euro in tutto: accuratamente confezionato nemmeno fosse droga, il tesoro di Fabrizio Corona era murato nel controsoffitto del soggiorno dell' appartamento milanese della sua collaboratrice storica. È lì che la polizia mandata dalla Procura di Milano l' ha trovato. L' ex re dei paparazzi non doveva però essere l' unico a conoscere il nascondiglio, evidentemente: in estate qualcuno aveva cercato di entrare in possesso di tutti quei contanti, ma invano.

selfie  con fabrizio coronaselfie con fabrizio corona

 

Nella casa c'erano state due misteriose incursioni, mascherate prima da un furto (qualche gioiello della donna) e poi da un tentativo di furto (proprio pochi giorni prima del blitz degli inquirenti il 7 settembre), addirittura sfondando a colpi di piccone il muro «sbagliato» di una camera da letto alla ricerca del denaro.

 

Per giustificare da dove provenga questo mare di soldi, Corona arriva ad ammettere che sarebbero parte dei guadagni in «nero» accumulati dal 18 giugno 2015, da quando, cioè, fu ammesso dal Tribunale di Sorveglianza a scontare in affidamento terapeutico ai servizi sociali i residui 6 anni di pena ricalcolata in sede di esecuzione rispetto ai teorici 15 anni complessivi, frutto di 8 condanne definitive per reati come estorsione, corruzione e bancarotta fraudolenta.

fabrizio corona instagram in giro per l italia  3fabrizio corona instagram in giro per l italia 3

 

Il Tribunale ravvisò che, dopo il periodo trascorso nella comunità di Don Mazzi, Corona aveva seguito positivamente un percorso «orientato al cambiamento del suo stile di vita», aveva rispettato gli impegni e aveva avviato una «rimeditazione» su se stesso. Con il placet dei giudici di Sorveglianza, che gli hanno permesso di riprendere il suo lavoro, aveva ricominciato le «comparsate» a pagamento in discoteche e eventi vari in giro per l' Italia (ieri sera, ad esempio, era prevista la sua presenza in un locale a Catania).

 

Ma il pm Alessandra Dolci, nel pool misure di prevenzione coordinato dal capo dell' antimafia milanese Ilda Boccassini, ha chiesto e ottenuto dal Tribunale il sequestro a fini di confisca del denaro per una ragione più prosaica, ma anche più difficile da contrastare: la sproporzione tra il possesso di 1,7 milioni di euro in contanti e il fatto che essi equivalgano al doppio delle dichiarazioni dei redditi di Corona negli ultimi 9 anni, con appena 4.000 euro in tutto dal 2012.

MORIC CORONA 1MORIC CORONA 1

 

Corona evoca presunte minacce da ambienti forse legati alla 'ndrangheta e le collega all' esplosione di alcuni grossi petardi in un cassonetto dell' immondizia sotto casa sua a Ferragosto di quest' anno. Si dice spaventato, anche se non spiega perché verrebbe minacciato. Per ora, al massimo, agli atti c'è solo il ricordo di una lite in un bar della movida in corso Garibaldi tra Corona e l'ex calciatore calabrese di serie A Giuseppe Sculli, episodio accennato dalla donna nella cui abitazione erano murati i soldi.

 

È Francesca Persi, arrivata alla ribalta delle cronache nel gennaio del 2013 perché, quando l'ex agente fotografico scappò in Portogallo per sfuggire all' arresto dopo il passare in giudicato delle prime condanne, era sua la Fiat 500 grigia a bordo della quale Corona percorse 2.300 chilometri di strade secondarie, bloccato per ore dalla neve, senza documenti, ma anche allora con molti contanti nelle tasche, finché non fu arrestato e incarcerato a Lisbona.

fabrizio corona maurizio costanzo showfabrizio corona maurizio costanzo show

 

In quel periodo la donna era dipendente della Fenice, la società sorta dalla Corona's fallita e travolta dalle vicissitudini dello scandalo Vallettopoli, il punto di partenza di tutti i guai di Corona. Ed è proprio Francesca Persi, che ora lavora per la società Atena ma che i pm sospettano faccia da prestanome allo stesso Corona, ad affermare di avere paura dopo le due incursioni, che temporalmente colloca all' epoca della pubblicazione su Il Fatto quotidiano di un articolo nel quale Selvaggia Lucarelli la definiva «la cassaforte» di Corona.

fabrizio corona in preda al botoxfabrizio corona in preda al botox

 

Due ora le conseguenze giudiziarie. La prima è il sequestro in sé, che, se il Tribunale condividerà la tesi della Procura, si trasformerà in confisca dei soldi a beneficio dello Stato (oltre a un anno in più di sorveglianza speciale come misura di prevenzione personale a motivo della pericolosità sociale). La seconda è ancor più problematica, e dipende dalla valutazione che il giudice di Sorveglianza farà delle possibili ripercussioni sulla conferma della misura alternativa al carcere o sul rientro di Corona in cella per scontarvi i 6 anni definitivi.

FABRIZIO CORONA CON LE MANETTEFABRIZIO CORONA CON LE MANETTEfabrizio corona (1)fabrizio corona (1)giacomo urtis e fabrizio coronagiacomo urtis e fabrizio coronafabrizio corona pietro maso   fabrizio corona pietro maso fabrizio corona pietro masofabrizio corona pietro masotorta di compleanno per fabrizio corona (4)torta di compleanno per fabrizio corona (4)FABRIZIO CORONAFABRIZIO CORONAFABRIZIO CORONAFABRIZIO CORONAfabrizio corona fabrizio corona fabrizio corona metamorfosi filmfabrizio corona metamorfosi filmfabrizio corona in comunita da don mazzifabrizio corona in comunita da don mazzifabrizio corona instagram  1fabrizio corona instagram 1corona rilasciocorona rilascioFABRIZIO CORONA FABRIZIO CORONA FILIPPO ROMA E FABRIZIO CORONA   FILIPPO ROMA E FABRIZIO CORONA

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni kirk renzi salvini tajani

DAGOREPORT - LA STRATEGIA DELLA DISTRAZIONE DI GIORGIA MELONI: PER LA DESTRA DE’ NOANTRI, IL DELITTO KIRK NON È UNA STORIA AMERICANA DEFLAGRATA ALL’INTERNO DEL MONDO DEI “MAGA” TRUMPIANI. NO, È ROBA DA BRIGATE ROSSE IN VIAGGIO PREMIO NEGLI USA - ECCO: IL CADAVERE DI UN ATTIVISTA DI UN PAESE DOVE LE ARMI LE COMPRI DAL TABACCAIO È GIUNTO AL MOMENTO GIUSTO PER ESSERE SFACCIATAMENTE STRUMENTALIZZATO AD ARTE DALLA PROPAGANDA DI PALAZZO CHIGI, COPRENDO CON DICHIARAZIONI FUORI DI SENNO LE PROPRIE DIFFICOLTÀ - CHE LA DESTRA DI GOVERNO SIA IN PIENA CAMPAGNA ELETTORALE, INQUIETA (EUFEMISMO) PER L’ESITO DELLE REGIONALI D’AUTUNNO, IL CUI VOTO SARÀ DIRIMENTE IN VISTA DELLE POLITICHE 2027, ALLE PRESE CON UN PAESE CHE SENZA LA FORTUNA DEI 200 MILIARDI DEL PNRR SAREBBE IN RECESSIONE COME LA FRANCIA E LA GERMANIA, NE È CONSAPEVOLE LO STESSO ESECUTIVO, IN PIENO AFFANNO PER TROVARE LE RISORSE NECESSARIE ALLA FINANZIARIA DI FINE D’ANNO - RENZI: “LA PREMIER SEMINA ZIZZANIA E CREA TENSIONE PER EVITARE DI PARLARE DI STIPENDI E SICUREZZA. MA SOPRATTUTTO PER EVITARE CHE NASCA UN VERO MOVIMENTO A DESTRA. OCCHIO: SE VANNACCI FA COME FARAGE, LA MELONI VA A CASA. LA POLITICA È PIÙ SEMPLICE DI QUELLO CHE SI CREDA. GIORGIA MELONI ALIMENTA LA PAURA PERCHÉ LEI HA PAURA…” - VIDEO

emanuele orsini romana liuzzo luiss sede

FLASH! – IL PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA, EMANUELE ORSINI, HA COMINCIATO IL "RISANAMENTO" DELL’UNIVERSITÀ "LUISS GUIDO CARLI" ALLONTANANDO DALLA SEDE DELL’ATENEO ROMANO LO SPAZIO OCCUPATO DALLA "FONDAZIONE GUIDO CARLI" GUIDATA DALL’INTRAPRENDENTE ROMANA LIUZZO, A CUI VENIVA VERSATO ANCHE UN CONTRIBUTO DI 350 MILA EURO PER UN EVENTO ALL’ANNO (DAL 2017 AL 2024) - ORA, LE RESTA SOLO UNA STANZETTA NELLA SEDE LUISS DI VIALE ROMANIA CHE SCADRÀ A FINE ANNO – PRIMA DELLA LUISS, LA FONDAZIONE DELLA LIUZZO FU "SFRATTATA" DA UN PALAZZO DELLA BANCA D’ITALA NEL CENTRO DI ROMA...

rai giampaolo rossi gianmarco chiocci giorgia meloni bruno vespa scurti fazzolari

DAGOREPORT - RIUSCIRÀ GIAMPAOLO ROSSI A DIVENTARE IL CENTRO DI GRAVITÀ DELL’INDOMABILE BARACCONE RAI? - IL “FILOSOFO” DEL MELONISMO HA TENUTO DURO PER NON ESSERE FATTO FUORI DAL FUOCO AMICO DEL DUPLEX SERGIO-CHIOCCI. A “SALVARE” IL MITE ROSSI ARRIVÒ IL PRONTO SOCCORSO Di BRUNO VESPA, CON IL SUO CARICO DI MEZZO SECOLO DI VITA VISSUTA NEL FAR WEST DI MAMMA RAI - A RAFFORZARE LA SUA LEADERSHIP, INDEBOLENDO QUELLA DI CHIOCCI, È INTERVENUTA POI LA FIAMMA MAGICA DI PALAZZO CHIGI, “BRUCIANDO” IN PIAZZA IL DESIDERIO DI GIORGIA DI ARRUOLARLO COME PORTAVOCE - L’OPERAZIONE DI ROSSI DI ESSERE IL BARICENTRO IDEOLOGO E PUNTO DI RIFERIMENTO DI TELE-MELONI, SI STA SPOSTANDO SUI TALK-SHOW E L’INTRATTENIMENTO, A PARTIRE DALLA PROBABILE USCITA DI PAOLO DEL BROCCO, DA UNA DOZZINA DI ANNI ALLA GUIDA “AUTONOMA” DELLA CONSOCIATA RAI CINEMA, IN SCADENZA AD APRILE 2026 - IL NOME CHE SCALPITA PER ANDARLO A SOSTITUIRE, È UN AMICO FIDATO DI ROSSI, L’ATTUALE DIRETTORE DEL DAY-TIME, LO SCRITTORE-POETA-CANTANTE-SHOWMAN ANGELO MELLONE - MENTRE A RAI FICTION...

roberto vannacci matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - UNO SPETTRO SI AGGIRA MINACCIOSO PER L'ARMATA BRANCA-MELONI: ROBERTINO VANNACCI - L’EX GENERALE DELLA FOLGORE STA TERREMOTANDO NON SOLO LA LEGA (SE LA VANNACCIZZAZIONE CONTINUA, ZAIA ESCE DAL PARTITO) MA STA PREOCCUPANDO ANCHE FRATELLI D’ITALIA - IL RICHIAMO DEL GENERALISSIMO ALLA DECIMA MAS E ALLA PACCOTTIGLIA DEL VENTENNIO MUSSOLINIANO (“IO FASCISTA? NON MI OFFENDO”)  ABBAGLIA LO “ZOCCOLO FASCIO” DELLA FIAMMA, INGANNATO DA TRE ANNI DI POTERE MELONIANO IN CUI LE RADICI POST-MISSINE SONO STATE VIA VIA DEMOCRISTIANAMENTE “PETTINATE”, SE NON DEL TUTTO SOTTERRATE - IL PROGETTO CHE FRULLA NELLA MENTE DI VANNACCI HA COME TRAGUARDO LE POLITICHE DEL 2027, QUANDO IMPORRÀ A SALVINI I SUOI UOMINI IN TUTTE LE CIRCOSCRIZIONI. ALTRIMENTI, CARO MATTEO, SCENDO DAL CARROCCIO E DO VITA AL MIO PARTITO - INTANTO, SI È GIÀ APERTO UN ALTRO FRONTE DEL DUELLO TRA LEGA E FRATELLI D’ITALIA: LA PRESIDENZA DEL PIRELLONE…

berlusconi john elkann

FLASH! – “AHI, SERVA ITALIA, DI DOLORE OSTELLO...”: DA QUALE FANTASTICA IPOCRISIA SPUNTA LA FRASE “MESSA IN PROVA” PER LIQUIDARE IL PATTEGGIAMENTO DI JOHN ELKANN, CONDANNATO A 10 MESI DI LAVORO DAI SALESIANI? - QUANDO TOCCÒ AL REIETTO SILVIO BERLUSCONI DI PATTEGGIARE CON LA GIUSTIZIA, CONDANNATO A UN ANNO DI LAVORO PRESSO UN OSPIZIO DI COLOGNO MONZESE, A NESSUNO VENNE IN MENTE DI TIRARE FUORI LA FRASE “MESSA IN PROVA”, MA TUTTI TRANQUILLAMENTE SCRISSERO: “SERVIZI SOCIALI”…