
“PUFF DADDY COSTRINGEVA CASSIE VENTURA A MARATONE DI SESSO CON ESCORT E DROGHE. FILMAVA TUTTO” – LA TESTIMONIANZA DI DEONTE NASH, STILISTA DELL’EX COMPAGNA DI SEAN “DIDDY” COMBS, DURANTE IL PROCESSO AL MAGNATE DELL’HIP HOP PER STUPRO, TRAFFICO SESSUALE E ASSOCIAZIONE A DELINQUERE – CASSIE, IL CUI VERO NOME È CASSANDRA VENTURA, HA AFFERMATO DI AVER AVUTO CENTINAIA DI INCONTRI DI QUESTO TIPO DURANTE LA SUA RELAZIONE DI QUASI 11 ANNI CON COMBS, DAL 2007 AL 2018 – “DIDDY”, CHE SI DICHIARA NON COLPEVOLE, RISCHIA UNA PENA DA 15 ANNI ALL’ERGASTOLO… - VIDEO
I had no idea #Cassie went through this kind of abuse from #diddy until i saw it from my own eyes ???. pic.twitter.com/knEFLvmRcA
— Ken’Dre (@Kendrebell_) May 17, 2024
Estratto da www.ilfattoquotidiano.it
Un ex stilista di Cassie Ventura ha deposto al processo federale contro Puff Daddy, accusato di traffico sessuale. Deonte Nash, ha dichiarato che l’imputato ha fatto diverse pressioni sulla ex Cassie Ventura affinché si sottoponesse a una maratona sessuale forzata.
[…] La cantante ha affermato di essere stata picchiata e tormentata frequentemente da Puff Daddy, il quale l’avrebbe anche minacciata di rovinare la sua reputazione diffondendo in Rete e ai media i video delle registrazioni delle performance sessuali. […]
Nella testimonianza è emerso che l’ex magnate dell’hip hop ha insistito affinché la sua fidanzata partecipasse a un evento in un hotel di Los Angeles, contro la sua volontà. Secondo il testimone, la donna avrebbe supplicato di essere lasciata festeggiare il suo compleanno in tranquillità, ma sarebbe stata costretta a seguire le direttive dell’ex fidanzato
Nash ha testimoniato che la conversazione, che risale al 2015, era una delle numerose volte in cui Cassie, il cui vero nome è Casandra Ventura, gli ha confidato di non voler partecipare agli incontri sessuali del fidanzato in hotel, alimentati dalla droga. In precedenza, durante il processo, Cassie aveva testimoniato che spesso Puff Daddy la osservava, la dirigeva e talvolta la filmava mentre faceva sesso con un prostituto. Ha affermato di aver avuto centinaia di incontri di questo tipo durante la sua relazione di quasi 11 anni con Combs, dal 2007 al 2018.
Lo stilista ha dichiarato di essere stato nell’appartamento di Cassie, ad aiutarla a preparare i bagagli per un festival musicale, quando l’imputato ha fatto irruzione, l’ha afferrata per i capelli, l’ha tirata giù da un divano e l’ha colpita ripetutamente. Nash ha dichiarato di essere saltato sulla schiena del produttore nel tentativo di farlo smettere, ma si è divincolato e lo ha scaraventato a terra.
Puff Daddy ha ripreso a colpire Cassie, che era fuggita in una camera da letto con Nash e un altro amico, sbattendole la testa contro il bordo del letto e provocandole un ampio taglio sanguinante sopra l’occhio, ha detto il testimone. “Guardate cosa mi avete fatto fare”, ha detto Puff Daddy subito dopo, secondo la testimonianza di Nash.
L’imputato si è dichiarato non colpevole delle accuse di aver guidato per 20 anni una cospirazione criminale basata sulla paura e sulla violenza per raggiungere i suoi scopi. Se condannato, potrebbe affrontare una pena da 15 anni all’ergastolo. Mercoledì mattina, gli avvocati della difesa hanno chiesto l’annullamento del processo – richiesta respinta dal giudice Arun Subramanian – dopo aver affermato che i pubblici ministeri avevano cercato di insinuare che Puff Daddy avesse interferito con le indagini della polizia sull’incendio doloso della Porsche 911 del rapper Kid Cudi, avvenuto nel gennaio 2012.
[…] L’ex assistente di Combs ha testimoniato martedì che Puff Daddy aveva dichiarato di voler uccidere Cudi dopo aver appreso che Cassie e Cudi si frequentavano nel dicembre 2011.
Poche settimane dopo, la Porsche di Cudi è stata incendiata. Sul sedile anteriore è stata trovata una molotov, composta da una bottiglia da 1,2 litri di liquore al malto Old English 800 e da un fazzoletto firmato, secondo quanto dichiarato da Lance Jimenez, un investigatore di incendi dolosi del Dipartimento dei Vigili del Fuoco di Los Angeles, e dalle fotografie mostrate in tribunale.
Gli avvocati della difesa hanno chiesto l’annullamento del processo dopo che Jimenez, sollecitato dagli interrogatori dell’accusa, ha testimoniato che le impronte digitali prelevate dal veicolo di Cudi erano state distrutte nell’agosto 2012, circa otto mesi dopo l’incendio. Jimenez ha affermato che qualcuno del Dipartimento di Polizia di Los Angeles, estraneo alle indagini, aveva ordinato la distruzione delle schede delle impronte digitali. Ha aggiunto che questo non rientrava nel normale protocollo. L’avvocato di Puff Daddy, Alexandra Shapiro, ha respinto le accuse del governo di aver agito in malafede nell’indagine sulle impronte digitali.