
LE CARCERI ITALIANE STANNO ESPLODENDO - A TORINO UN DETENUTO 73ENNE SI È "MURATO" IN CELLA: L'UOMO È AFFETTO DA UN GRAVE DISTURBO PSICHIATRICO CHE, SECONDO I RADICALI ITALIANI CHE HANNO VISITATO LA PRIGIONE, LO RENDE "DEL TUTTO INCOMPATIBILE CON LA DETENZIONE" - IL 73ENNE MANIFESTA UNA SERIE DI FOBIE, COME QUELLA PER I GERMI. INOLTRE HA RICOPERTO CON DELLA CARTA STAGNOLA LE PARETI E LA FINESTRELLA...
(ANSA) - TORINO, 19 AGO - Un detenuto nel carcere di Torino si è "murato" nella propria cella, dalla quale rifiuta di uscire da circa tre anni. Si tratta di un 73enne italiano, originario della Calabria, che si trova nella sesta sezione del padiglione C. Il caso è stato segnalato da Filippo Blengino, segretario nazionale di Radicali Italiani, dopo una visita nella casa circondariale svolta ieri insieme a rappresentanti di Azione.
In una nota, Blengino afferma che "esce solo in occasione di Tso", che "il suo evidente stato psichiatrico è del tutto incompatibile con la detenzione" e che "la sua condizione è indegna, disumana e degradante". La situazione è nota agli operatori del carcere. L'uomo, a quanto si è appreso, manifesta una serie di fobie, una delle quali verso la polvere.
Fonti informate lo hanno descritto come "maniaco della pulizia": è stato raccontato che una volta ha deciso di lavare dei pomodori, non fidandosi dello stato in cui gli erano stati consegnati, con detersivo per i panni. Le sue abitudini, però, contrastano con le sue inclinazioni, visto che Blengino afferma che "dalla cella proviene un odore nauseabondo". L'uomo ha ricoperto con della carta stagnola le pareti e la finestrella. La luce penetra solo attraverso la feritoia del blindo, che viene lasciato socchiuso per permettergli di uscire nel corridoio: ma lui non ne approfitta mai.