marco travaglio matteo renzi

RENZISMO SENZA LIMITISMO - TRAVAGLIO: “LA CONDANNA DI BABBO E MAMMA RENZI A 1 ANNO E 9 MESI CIASCUNO PER FALSE FATTURE, CIOÈ PER FRODE FISCALE, POTREBBE ESSERE UNA QUESTIONE PRIVATA. MA E’ STATO RENZI A TRASFORMARLA IN QUESTIONE POLITICA. NON S'È LIMITATO A ESPRIMERE SOLIDARIETÀ: HA MESSO LA MANO SUL FUOCO SULLA LORO ESTRANEITÀ; HA ACCUSATO I MAGISTRATI DI INDAGARE SU DI LORO PER COLPIRE LUI E HA FIRMATO IN PUBBLICO RAFFICHE DI DENUNCE AI (POCHI) GIORNALISTI CHE OSAVANO RACCONTARE GLI SCANDALI DELLA SUA FAMIGLIA”

Marco Travaglio per il “Fatto quotidiano”

 

marco travaglio

La condanna di babbo e mamma Renzi a 1 anno e 9 mesi ciascuno per false fatture, cioè per frode fiscale, potrebbe essere una questione privata del signor Tiziano e della signora Laura. Non c'è alcun elemento che dimostri un qualunque ruolo del figlio Matteo nella vicenda. E il fatto che il loro amico Luigi Dagostino, imprenditore del ramo outlet, condannato (anche per truffa) a 2 anni, abbia dichiarato al processo di aver pagato nel 2015 quelle due fatture esorbitanti da 160 mila euro per "sudditanza psicologica" verso i "genitori del presidente del Consiglio", non significa che Matteo ne sapesse qualcosa (anche se dovrebbe astenersi, per pudore, dal parlare di evasione fiscale).

MATTEO E TIZIANO RENZI

 

Ma solo che i genitori approfittavano della posizione del figlio per fare affari, per così dire, border line. Come del resto il babbo nel caso Consip e nelle avance del fido Carlo Russo al governatore Emiliano per un business in Puglia parlano da sé. Purtroppo per Matteo Renzi, è stato lui a trasformare le indagini sui genitori da questione privata a questione pubblica, cioè politica.

 

LAURA BOVOLI E TIZIANO RENZI

Perché non s'è limitato a esprimere solidarietà ai congiunti, ma ha messo la mano sul fuoco sulla loro assoluta estraneità; non contento, ha accusato i magistrati di indagare su di loro per colpire lui con finalità politiche; e, non bastando, ha minacciato e addirittura firmato in pubblico raffiche di denunce ai (pochi) giornalisti che osavano raccontare gli scandali della sua famiglia, mescolando la sua figura pubblica a quelle private di babbo e mamma col noi maiestatico.

 

Il 22 febbraio scorso disse: "Sono fiero e orgoglioso di esser figlio di Tiziano Renzi e Laura Bovoli perché conosco i fatti e perché mio padre e mia madre vogliono difendersi nel processo Noi non vogliamo impunità, immunità, scambi per non andare a processo. Noi non scappiamo come gli altri, vogliamo andare in quell' aula. Lì vedremo chi ha ragione e chi torto". Ecco: fermo restando che non è prevista alcun'immunità per i parenti dei politici, dunque è ridicolo vantarsi di rinunciare a qualcosa che non esiste, ieri in quell'aula è arrivata la condanna.

 

MATTEO RENZI TIZIANO

Il 13 febbraio aveva dichiarato: "Quando tuo padre viene intercettato, pedinato, seguito quasi fosse un camorrista per quattro anni, la sua vita scandagliata come mai era accaduto a un libero cittadino che fino a 63 anni aveva commesso forse quale unica infrazione un eccesso di velocità, è evidente che qualcosa non torna. Non voglio far leva su un elemento soggettivo, ovvero come muta il clima al pranzo di Natale quando i tuoi familiari ti considerano responsabile della crisi cardiaca che ha colpito tuo padre".

 

LAURA BOVOLI MAMMA MATTEO RENZI

Ora, la sentenza di ieri conferma che i genitori non sono stati indagati perché avevano quel figlio, ma perché facevano pasticci con le loro società: sennò non ci sarebbe stata alcuna indagine. "Chi ha letto le carte - sostenne Renzi il 18 febbraio appena i suoi finirono ai domiciliari - mi garantisce di non aver mai visto un provvedimento così assurdo e sproporzionato. Mai. Da figlio, sono dispiaciuto per aver costretto le persone che mi hanno messo al mondo a vivere questa umiliazione immeritata e ingiustificata. Se io non avessi fatto politica, la mia famiglia non sarebbe stata sommersa dal fango. Se io non avessi cercato di cambiare questo Paese, i miei sarebbero tranquillamente in pensione". Invece chi ha letto le carte sa che le sue presunte riforme, con le indagini sui familiari, non c'entrano una mazza.

MATTEO E TIZIANO RENZI

 

A proposito di Consip, Renzi rincarò: "È indegno il tentativo di tacere sullo scandalo di un premier contro il quale elementi della magistratura, delle forze dell' ordine, dell' intelligence agiscono di concerto con qualche servitore dello Stato che arriva a falsificare prove e a meritarsi l' accusa di depistaggio".

 

Giusto il 3 ottobre il gup ha stabilito che nessun servitore dello Stato falsificò prove né depistò le indagini Consip, a parte il Giglio magico renziano: l' errore del capitano Scafarto nel riportare una delle migliaia di intercettazioni fu "sicuramente involontario" e ininfluente sul quadro accusatorio; e gli unici depistaggi "volti a impedire il regolare corso delle indagini" furono di "ambienti istituzionali vicini all' allora presidente del Consiglio Matteo Renzi". Il quale ora dovrebbe scusarsi con Woodcock e Scafarto per averli calunniati e con gli italiani per averli buggerati con montagne di fake news.

 

tiziano renzi 7

Una volta però ne disse una giusta persino lui: "Il tempo è galantuomo. Mentre scrivo, mio padre non è stato condannato per nessuno dei reati contestati. E le uniche condanne sono arrivate a chi, come il direttore del Fatto Marco Travaglio, ha diffamato mio padre". Ecco, il tempo è talmente galantuomo che suo padre e sua madre sono stati condannati per frode fiscale, mentre noi abbiamo scritto solo cose vere, ma purtroppo le nostre sentenze di primo grado sono arrivate prima di quelle sui suoi genitori: ergo ci vediamo in appello.

 

tiziano renzi con i cani

Intanto apprezziamo l'improvvisa sete di verità che ha colto Renzi nell' intimare a Conte di fare ciò che ha già detto che farà: spiegare al Copasir il suo ruolo negli incontri fra i nostri 007 e un ministro Usa. Mentre ci auguriamo che il premier lo faccia al più presto, rammentiamo (a pag. 7) alcune questioncine che Renzi si scorda da anni di chiarire: le sue spese "istituzionali" da sindaco di Firenze; la soffiata a De Benedetti sul dl Banche; gli spifferi nel suo entourage sull'inchiesta Consip e il famoso incontro fra Tiziano-Romeo, sempre negato dai due e anche da lui, ma alla fine accertato; lo strano leasing dell'Air Force Renzi a un prezzo 26 volte superiore a quello speso da Etihad per acquistarlo; e altre cosette così. Ci fa sapere?

Ultimi Dagoreport

emanuele orsini romana liuzzo luiss sede

FLASH! – IL PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA, EMANUELE ORSINI, HA COMINCIATO IL "RISANAMENTO" DELL’UNIVERSITÀ "LUISS GUIDO CARLI" ALLONTANANDO DALLA SEDE DELL’ATENEO ROMANO LO SPAZIO OCCUPATO DALLA "FONDAZIONE GUIDO CARLI" GUIDATA DALL’INTRAPRENDENTE ROMANA LIUZZO, A CUI VENIVA VERSATO ANCHE UN CONTRIBUTO DI 350 MILA EURO PER UN EVENTO ALL’ANNO (DAL 2017 AL 2024) - ORA, LE RESTA SOLO UNA STANZETTA NELLA SEDE LUISS DI VIALE ROMANIA CHE SCADRÀ A FINE ANNO – PRIMA DELLA LUISS, LA FONDAZIONE DELLA LIUZZO FU "SFRATTATA" DA UN PALAZZO DELLA BANCA D’ITALA NEL CENTRO DI ROMA...

rai giampaolo rossi gianmarco chiocci giorgia meloni bruno vespa scurti fazzolari

DAGOREPORT - RIUSCIRÀ GIAMPAOLO ROSSI A DIVENTARE IL CENTRO DI GRAVITÀ DELL’INDOMABILE BARACCONE RAI? - IL “FILOSOFO” DEL MELONISMO HA TENUTO DURO PER NON ESSERE FATTO FUORI DAL FUOCO AMICO DEL DUPLEX SERGIO-CHIOCCI. A “SALVARE” IL MITE ROSSI ARRIVÒ IL PRONTO SOCCORSO Di BRUNO VESPA, CON IL SUO CARICO DI MEZZO SECOLO DI VITA VISSUTA NEL FAR WEST DI MAMMA RAI - A RAFFORZARE LA SUA LEADERSHIP, INDEBOLENDO QUELLA DI CHIOCCI, È INTERVENUTA POI LA FIAMMA MAGICA DI PALAZZO CHIGI, “BRUCIANDO” IN PIAZZA IL DESIDERIO DI GIORGIA DI ARRUOLARLO COME PORTAVOCE - L’OPERAZIONE DI ROSSI DI ESSERE IL BARICENTRO IDEOLOGO E PUNTO DI RIFERIMENTO DI TELE-MELONI, SI STA SPOSTANDO SUI TALK-SHOW E L’INTRATTENIMENTO, A PARTIRE DALLA PROBABILE USCITA DI PAOLO DEL BROCCO, DA UNA DOZZINA DI ANNI ALLA GUIDA “AUTONOMA” DELLA CONSOCIATA RAI CINEMA, IN SCADENZA AD APRILE 2026 - IL NOME CHE SCALPITA PER ANDARLO A SOSTITUIRE, È UN AMICO FIDATO DI ROSSI, L’ATTUALE DIRETTORE DEL DAY-TIME, LO SCRITTORE-POETA-CANTANTE-SHOWMAN ANGELO MELLONE - MENTRE A RAI FICTION...

roberto vannacci matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - UNO SPETTRO SI AGGIRA MINACCIOSO PER L'ARMATA BRANCA-MELONI: ROBERTINO VANNACCI - L’EX GENERALE DELLA FOLGORE STA TERREMOTANDO NON SOLO LA LEGA (SE LA VANNACCIZZAZIONE CONTINUA, ZAIA ESCE DAL PARTITO) MA STA PREOCCUPANDO ANCHE FRATELLI D’ITALIA - IL RICHIAMO DEL GENERALISSIMO ALLA DECIMA MAS E ALLA PACCOTTIGLIA DEL VENTENNIO MUSSOLINIANO (“IO FASCISTA? NON MI OFFENDO”)  ABBAGLIA LO “ZOCCOLO FASCIO” DELLA FIAMMA, INGANNATO DA TRE ANNI DI POTERE MELONIANO IN CUI LE RADICI POST-MISSINE SONO STATE VIA VIA DEMOCRISTIANAMENTE “PETTINATE”, SE NON DEL TUTTO SOTTERRATE - IL PROGETTO CHE FRULLA NELLA MENTE DI VANNACCI HA COME TRAGUARDO LE POLITICHE DEL 2027, QUANDO IMPORRÀ A SALVINI I SUOI UOMINI IN TUTTE LE CIRCOSCRIZIONI. ALTRIMENTI, CARO MATTEO, SCENDO DAL CARROCCIO E DO VITA AL MIO PARTITO - INTANTO, SI È GIÀ APERTO UN ALTRO FRONTE DEL DUELLO TRA LEGA E FRATELLI D’ITALIA: LA PRESIDENZA DEL PIRELLONE…

berlusconi john elkann

FLASH! – “AHI, SERVA ITALIA, DI DOLORE OSTELLO...”: DA QUALE FANTASTICA IPOCRISIA SPUNTA LA FRASE “MESSA IN PROVA” PER LIQUIDARE IL PATTEGGIAMENTO DI JOHN ELKANN, CONDANNATO A 10 MESI DI LAVORO DAI SALESIANI? - QUANDO TOCCÒ AL REIETTO SILVIO BERLUSCONI DI PATTEGGIARE CON LA GIUSTIZIA, CONDANNATO A UN ANNO DI LAVORO PRESSO UN OSPIZIO DI COLOGNO MONZESE, A NESSUNO VENNE IN MENTE DI TIRARE FUORI LA FRASE “MESSA IN PROVA”, MA TUTTI TRANQUILLAMENTE SCRISSERO: “SERVIZI SOCIALI”…

bomba doha qatar trump netanyahu epstein ghislaine maxwell

DAGOREPORT - COME MAI DONALD TRUMP,  PRESIDENTE DELLA PIÙ GRANDE POTENZA PLANETARIA, NON È NELLE CONDIZIONI DI COMANDARE SUL PREMIER ISRAELIANO BENJAMIN NETANYAHU? - COME E' RIUSCITO "BIBI" A COSTRINGERE L’IDIOTA DELLA CASA BIANCA A NEGARE PUBBLICAMENTE DI ESSERE STATO PREAVVISATO DA GERUSALEMME DELL'ATTACCO CONTRO ALTI ESPONENTI DI HAMAS RIUNITI A DOHA? - DATO CHE IL QATAR OSPITA LA PIÙ GRANDE BASE AMERICANA DEL MEDIO ORIENTE, COME MAI LE BOMBE SGANCIATE VIA DRONI SUI VERTICI DI HAMAS RIUNITI A DOHA SONO RIUSCITE A PENETRARE IL SISTEMA ANTIMISSILISTICO IRON DOME ('CUPOLA DI FERRO') DI CUI È BEN DOTATA LA BASE AMERICANA? - TRUMP ERA STATO OVVIAMENTE AVVISATO DELL’ATTACCO MA, PUR CONTRARIO A UN BOMBARDAMENTO IN CASA DI UN ALLEATO, TUTTO QUELLO CHE HA POTUTO FARE È STATO DI SPIFFERARLO ALL’EMIRO DEL QATAR, TAMIN AL-THANI - SECONDO UNA TEORIA COMPLOTTISTICA, SOSTENUTA ANCHE DAL MOVIMENTO MAGA, NETANYAHU AVREBBE IN CASSAFORTE UN RICCO DOSSIER RICATTATORIO SUI SOLLAZZI SESSUALI DI TRUMP, FORNITO ALL’EPOCA DA UN AGENTE DEL MOSSAD ''SOTTO COPERTURA'' IN USA, TALE JEFFREY EPSTEIN...