errori medici

STETOSCOPIO ALLA SBARRA - SONO TRECENTOMILA LE CAUSE IN TRIBUNALE CONTRO MEDICI E STRUTTURE SANITARIE PUBBLICHE E PRIVATE - OGNI ANNO SE NE AGGIUNGONO 35 MILA - OGNI 10MILA DIMISSIONI VENGONO PRESENTATE 10,67 RICHIESTE DI RISARCIMENTO - E’ UN ATTACCO ALLA CATEGORIA O ABBIAMO DOTTORI PIU’ SCARSI? LA CONSUENZA E’ IL DIFFONDERSI DELLA “MEDICINA DIFENSIVA” (CHE PESA TANTO SUL SISTEMA SANITARIO…)

Simona Bertuzzi per “Libero quotidiano”

 

medico

Camici bianchi. così puliti da sembrare immacolati, lo stetoscopio infilato nel taschino e lo sguardo severo sulla cartella clinica, parlavano e pareva l' oracolo. Non era la preistoria eppure sembra un secolo fa. Oggi i medici li amiamo in televisione quando vestono i panni rassicuranti della dottoressa Giò o hanno lo sguardo ammiccante di Patrick Dempsey in Grey' s Anatomy.

 

Ma se li incontriamo lungo le corsie asettiche di un ospedale, e negli ambulatori delle cliniche specialistiche, li trattiamo da bersagli mobili. O dispensano la ricetta di ogni male (e ci salvano la vita) o facciamo loro causa e chiediamo risarcimenti milionari.

Sono trecentomila le cause giacenti nei tribunali contro i dottori e le strutture sanitarie private e pubbliche, 35mila quelle intentate ogni anno.

 

E si stima (dato del 2015 del Tribunale del malato) che siano state presentate 10,67 richieste di risarcimento ogni 10mila dimissioni. Solo a Milano nell' ottobre del 2018 la pm Tiziana Siciliano, la stessa che chiese l'assoluzione per Marco Cappato nel processo su dj Fabo e che coordina il pool ambiente, salute e lavoro della procura - con una buona dose di realismo e una certa preoccupazione - disse che a palazzo di giustizia arrivavano 300 esposti l' anno da parte di pazienti che denunciavano i medici per lesioni o omicidi colposi. Una «patologia» del sistema giudiziario, ebbe a definirla.

grafia medici 3

 

E l'impressione unanime è che davvero si tratti di un attacco conclamato alla categoria. Con casi acclarati e giusti come quello della giovane paziente di Ponsacco (Pisa), morta perché un medico non aveva capito che il suo neo sulla schiena non era un inestetismo di poco conto ma un brutto melanoma che divorava lei e i suoi 20 anni (la ragazza morì di quel male, il medico fu condannato e la famiglia risarcita con 1 milione).

 

Ma anche esposti di parenti che non accettano la morte del nonno centenario o che aspettano fuori dall' ospedale il malcapitato di turno perché la sua diagnosi sarebbe stata tardiva, «io la porto in tribunale». Per non dire delle famiglie in condizioni di indigenza economica, ultimo caso accertato: non sapendo a che santo votarsi per tirare fine mese intravedono nel ricovero di un parente, o peggio nella sua dipartita, l'occasione per tentare una causa e racimolare qualche soldo.

giulia grillo

 

IDEA RADICATA

Il problema è che la convinzione che esista non soltanto un diritto alla salute ma un "diritto alla guarigione" è talmente radicata che gli stessi medici hanno cominciato a vacillare. Fateci caso. Ti rivolgi allo specialista per una tosse secca e lui ti ribalta come un calzino. Nell'ordine: radiografia ai polmoni, tac, esame delle allergie. Il tutto per accertare che magari la tossetta è solo un attacco influenzale.

 

Si chiama "medicina difensiva" questa abitudine consolidata di prescrivere un fiume di esami al primo accenno di male e costa alla sanità qualcosa come 13 miliardi l' anno. Un po' di ordine - sia a tutela dei pazienti che dei medici - ha provato a farlo la legge sulla responsabilità in medicina del dottore e professore alla Luiss, nonché presidente della Fondazione Italia in Salute Federico Gelli, ex deputato Pd.

 

fila all'ospedale

La sua legge (1 aprile 2017) prevede, oltre all' organizzazione in ogni struttura sanitaria pubblica e privata di un dipartimento che gestisca il rischio di errore in sanità, l' obbligo di copertura assicurativa per ciascun ospedale e la possibilità di ottenere risarcimento senza andare in tribunale ma piuttosto rivalendosi sulla compagnia assicurativa o attuando il criterio della conciliazione obbligatoria. Non ha risolto il problema, forse, «ma lo ha ridotto di qualche punto», spiega Gelli. D' altronde prendersela coi medici è diventata una moda: nei giorni scorsi, pensate, è andato in onda persino uno spot che pubblicizzava, patrocini gratuiti contro la categoria.

 

Sia chiaro, il fascino della professione resta forte nonostante i tentativi di delegittimarla. Solo l' anno scorso erano 67mila gli iscritti alla facoltà di medicina, diecimila quelli ammessi ai test. E la loro professionalità è indiscussa sebbene siano pagati poco, 2200/2500 euro un ospedaliero neoassunto. Il paradosso è che se in Italia i camici bianchi sono mal retribuiti e sottostimati, se in Italia diventano capri espiatori di ogni guaio capiti in corsia, all' estero sono richiestissimi.

 

medici 1

L'ultima notizia in tal senso arriva dal Veneto dove mancano all' appello 1295 professionisti. In un convegno a Padova è emersa la tendenza da parte dei funzionari dei paesi europei soprattutto dell' Est ma anche di Germania, Francia, Olanda a venire negli ospedali italiani in incognito per studiare le nostre eccellenze in medicina, e magari prendere contatto con gli specialisti e offrir loro un posto oltreconfine.

 

007 DELLA SANITÀ

Pare di vederli questi 007 della sanità sfilare nei corridoi bianchi e lindi, origliare competenze, indagare profili, e poi lanciare la proposta: stipendi più alti (in Francia un neoassunto è pagato 5.500 euro), opportunità di carriera e condizioni migliori. «Non abbiamo una casistica» - spiega Giustina De Silvestro, consigliera dell' ordine dei medici di Padova - «ma il rischio che qualche professionalità venga contattata per migrare all' estero esiste. Soprattutto alla luce delle condizioni di lavoro duro che ci sono in Italia e dei riconoscimenti economici bassi».

 

L'attacco alla categoria poi funge da sprone. «Il problema è che l' assicurazione pubblica spesso non garantisce da eventuali risarcimenti e il medico si rivolge ad assicurazioni private che però sono costose» e si tirano indietro di fronte a specializzazioni a rischio, come ostetricia e ginecologia o chirurgia.

medici

 

A proposito di giustizia. In questi giorni è partita una petizione (promossa da Consulcesi, network legale) che ha già raccolto 10mila firme e chiede di fermare la campagna contro i medici istituendo un tribunale della Salute. «Bisogna tornare a un rapporto sano tra i cittadini e la sanità, il clima di sfiducia non fa bene a nessuno» spiega il 5stelle Piepaolo Sileri, che ha sottoscritto l' appello e presiede la commissione sanità del senato.

 

Servirà da argine? Per dovere di cronaca: vanno dagli 8 ai 10 anni i tempi della giustizia in un caso di risarcimento danni. Ma siamo in Italia e ci piace esagerare. Come è accaduto a una povera signora di Milano oggi 78enne. Nel 1962 si sottopose a un intervento di routine. I medici le lasciarono la punta di un ago nell' addome. 40 anni di dolori, un calvario. E il risarcimento è arrivato dopo 56 anni.

Ultimi Dagoreport

matteo salvini giorgia meloni antonio tajani

DAGOREPORT - MALGRADO UN’OPPOSIZIONE SINISTRATA E SUPERCAZZOLARA, L’ESTATE DELLA DUCETTA È  MOLESTATA DA BRUTTI PENSIERI - SE IN EUROPA CERCA DI DEMOCRISTIANIZZARSI, IN CASA LA MUSICA CAMBIA. SE PRENDE UNA SBERLA ALLE REGIONALI D’AUTUNNO, LA PREMIER TEME CHE UNA CADUTA POSSA TRASFORMARSI NELL’INIZIO DELLA FINE. COME È ACCADUTO AL PD DI RENZI, ALLA LEGA DI SALVINI, AL M5S DI DI MAIO. DI COLPO, DALL’ALTARE ALLA POLVERE - ECCO IL PESANTE NERVOSISMO PER LE CONTINUE “STONATURE” DEL TROMBONISTA SALVINI, CHE VEDE LA SUA LEADERSHIP MESSA IN PERICOLO DAL GENERALISSIMO VANNACCI. OPPURE QUELLE VOCI DI UN CAMBIO DI LEADERSHIP DI FORZA ITALIA, STANCHI LOS BERLUSCONES DI VEDERE TAJANI COL TOVAGLIOLO SUL BRACCIO AL SERVIZIO DELLA SORA GIORGIA. OCCORRE UN NUOVO MARINAIO AL TIMONE PER CAMBIARE ROTTA: MATTEO PRANDINI, PRESIDENTE DELLA COLDIRETTI? - QUESTA È LA CORNICE IN CUI SI TROVA OGGI IL GOVERNO MELONI: TUTTO È IN MOVIMENTO, NULLA È CERTO…

ferragni city life

CHE CRASH! DA CASA FERRAGNI ALL’INSEGNA DI GENERALI, LA CADUTA DELLA MILANO CITY LIFE - LETTERA A DAGOSPIA DI PIERLUIGI PANZA: ‘’SI È PASSATI DALLA MILANO INDUSTRIALE A QUELLA DEI CREDULONI DEL PANDORO, PER FINIRE ALLA CADENTE MILANO FINANZIARIA ORA CHE MPS VUOL PRENDERSI MEDIOBANCA PER PRENDERSI GENERALI - NEL BANDO PER CITY LIFE L’ACCORDO IMPONEVA CHE “IL 50% DELL’AREA FOSSE DESTINATA A VERDE PUBBLICO”. ECCOME NO! RENZO PIANO PRESENTÒ UN PROGETTO METÀ VERDE E METÀ CON UN GRATTACIELO E QUALCHE CASA. LO BOCCIARONO. SI SPALANCARONO COSÌ LE PORTE AD ALTRI ARCHISTAR: LIBESKIND, HADID E ISOZAKI. E COSÌ CITY LIFE È DIVENTATA UN NON-LUOGO, UN DUBAI SHOPPING MALL DIVENUTO UTILE ALLA COLLETTIVITÀ GRAZIE AL COVID, PERCHÉ LÌ CI FACEVANO LE VACCINAZIONI...

mediobanca mediolanum massimo doris nagel

MEDIOSBANCA! – BANCA MEDIOLANUM ANNUNCIA LA VENDITA DELLA SUA QUOTA DEL 3,5% IN MEDIOBANCA A INVESTITORI ISTITUZIONALI. E A NAGEL, ALLE PRESE CON L’OPS DI MPS, VIENE MENO IL PRIMO SOCIO DELL'ACCORDO DI CONSULTAZIONE TRA AZIONISTI – ERA UNA MOSSA PREVISTA DAL MOMENTO CHE L’EVENTUALE FUSIONE MEDIOBANCA-BANCA GENERALI TRASFORMEREBBE IL CORE BUSINESS DI PIAZZETTA CUCCIA NELLA GESTIONE DEL RISPARMIO, ANDANDO A SBATTERE CON L’IDENTICA ATTIVITÀ DELLA BANCA DI DORIS E BERLUSCONI….

mattarella nordio meloni giorgia carlo sergio magistrati toghe giudici

DAGOREPORT - MENTRE ELLY SCHLEIN PENSA DI FARE OPPOSIZIONE VOLANDO A BUDAPEST A SCULACCIARE ORBAN PER I DIRITTI DEI GAY UNGHERESI, GIORGIA MELONI E I SUOI FRATELLI D’ITALIA SI RITROVANO DAVANTI UN SOLO "NEMICO": LA COSTITUZIONE - SE DALLA CORTE DEI CONTI ALLA CASSAZIONE C'E' IL MATTARELLO DI MATTARELLA, LA MUSICA CAMBIA CON LA RIFORMA DELLA GIUSTIZIA DI NORDIO - UNA VOLTA CHE IL PARLAMENTO APPROVERÀ LA “SEPARAZIONE DELLE CARRIERE” DI GIUDICI E PM, S’AVANZA IL RISCHIO CHE LE PROCURE DIPENDERANNO DAL MINISTERO DI GIUSTIZIA - ULTIMA SPES È IL REFERENDUM CONFERMATIVO CHE PER AFFONDARE UNA LEGGE DI REVISIONE COSTITUZIONALE NON  STABILISCE UN QUORUM: È SUFFICIENTE CHE I VOTI FAVOREVOLI SUPERINO QUELLI SFAVOREVOLI - ECCO PERCHE' IL GOVERNO MELONI HA LA COSTITUZIONE SUL GOZZO...

malago meloni abodi fazzolari carraro

DAGOREPORT - CHE LA CULTURA POLITICA DEI FRATELLINI D’ITALIA SIA RIMASTA AL SALTO NEL “CERCHIO DI FUOCO” DEL SABATO FASCISTA, È STATO LAMPANTE NELLA VICENDA DEL CONI - QUANDO, ALLA VIGILIA DELL’ELEZIONE DEL SUO CANDIDATO LUCIANO BUONFIGLIO ALLA PRESIDENZA DEL CONI, QUEL DEMOCRISTIANO IN MODALITÀ GIANNI LETTA DI GIOVANNINO MALAGÒ SI È FATTO INTERVISTARE DA “LA STAMPA” ANNUNCIANDO DI ESSERE UN “PATRIOTA” CHE “FA IL TIFO PER IL GOVERNO MELONI”, HA INVIATO AI MUSCOLARI CAMERATI DISDEGNOSI DELLE REGOLE DELLA POLITICA (DIALOGO, TRATTATIVA, COMPROMESSO) IL SEGUENTE MESSAGGIO: ORMAI È TARDI PER FAZZOLARI DI INCAZZARSI CON ABODI; DA TEMPO VI HO DETTO CHE AVETE SBAGLIATO CAVALLO QUANDO AVEVATE A DISPOSIZIONE UNO CHE È “PATRIOTA” E “TIFA MELONI”, CHE HA ALLE SPALLE IL SANTO PATRONO DEGLI INTRIGHI E COMBINE, ALIAS GIANNI LETTA, E DOPO DODICI ANNI ALLA GUIDA DEL CONI CONOSCE LA ROMANELLA POLITICA COME LA SUA FERRARI…(SALUTAME 'A SORETA!)

giorgia meloni matteo salvini difesa riarmo europeo

DAGOREPORT - SALVATE IL SOLDATO SALVINI! DA QUI ALLE REGIONALI D’AUTUNNO, SARANNO GIORNI DA INCUBO PER IL PIÙ TRUMPUTINIANO DEL BELPAESE - I DELIRI DEL “BIMBOMINKIA” (COPYRIGHT FAZZOLARI) SU UE, NATO, UCRAINA SONO UN OSTACOLO PER IL RIPOSIZIONAMENTO DELLA DUCETTA VERSO L'EURO-CENTRISMO VON DER LEYEN-MERZ, DESTINAZIONE PPE – AL VERTICE DELL’AJA, LA “GIORGIA DEI DUE MONDI” HA INIZIATO INTANTO A SPUTTANARLO AGLI OCCHI DI TRUMP: SALVINI È COSÌ TRUMPIANO CHE È CONTRARIO AL RIARMO E PROFONDAMENTE OSTILE AI DAZI... - MA SE DA AJA E BRUXELLES, SI SCENDE POI A ROMA, LA MUSICA CAMBIA. CON UNA LEGA SPACCATA TRA GOVERNATORI E VANNACCI, SALVINI E' UN'ANATRA ZOPPA. MA UN ANIMALE FERITO È UN ANIMALE PERICOLOSO, CAPACE DI GETTARE ALLE ORTICHE IL SUO GOVERNATORE ZAIA E TENERE STRETTO A SE' PER ALTRI DUE ANNI IL POTERE IN LOMBARDIA - IL BIG BANG TRA I DUELLANTI È RINVIATO ALL’ESITO DELLE REGIONALI (E CALENDA SI SCALDA PER SALIRE SUL CARRO DELLA FIAMMA...)