ricatto hard

DACCI OGGI IL NOSTRO PORNO-RICATTO QUOTIDIANO – UN BARISTA DI MONTEBELLUNA, IN PROVINCIA DI TREVISO, È STATO COSTRETTO A VENDERE IL SUO LOCALE PER PAGARE UNA DONNA CHE LO RICATTAVA PER ALCUNE FOTO INTIME – I DUE SONO ENTRATI IN CONTATTO NEL 2016 E HANNO INIZIATO A SCAMBIARSI IMMAGINI HOT. DOPO UN PO’ DI TEMPO LEI FINGE DI ESSERE MINORENNE E SI FA DARE 6MILA EURO. MA NON È FINITA QUI, PERCHÉ A UN CERTO PUNTO L’UOMO CONTATTA UN HACKER E…

 

 

 

Susanna Picone per www.fanpage.it

ricatto hard 3

 

Invia foto intime a una donna conosciuta online ma a un certo punto lei inizia a ricattarlo e chiedere soldi al punto che lui, un barista di Montebelluna (Treviso), è costretto a vendere il suo locale per pagare. Tutto è iniziato nel 2016 e a ricostruire la storia di questo barista finito sotto ricatto, un uomo di quarantanove anni, sono ora i quotidiani locali.

 

ricatto hard 1

A febbraio del 2016 è entrato in contatto tramite la chat di Facebook con una giovane donna residente in Liguria, con la quale, entrato in confidenza, ha iniziato a scambiarsi delle fotografie intime. Trascorso un po’ di tempo lei, sempre via chat, rivela di essere minorenne, e così riesce a farsi dare seimila euro in cambio del suo silenzio. Il barista paga una prima volta tramite paysafecard.

ricatto hard 4

 

Qualche giorno dopo l’uomo avrebbe raccontato l’episodio a un’altra amica di Facebook, da lui conosciuta come “Laura” e come l’altra residente in Liguria, la quale si è resa disponibile ad aiutarlo presentandogli un hacker che, da remoto, avrebbe ripulito dalle foto compromettenti sia il suo computer che quello della presunta minorenne che lo stava ricattando.

 

ricatto hot 2

Il giorno successivo all’operazione “di pulizia” l’uomo è stato nuovamente contattato dalla minorenne che gli ha chiesto altri quattromila euro poiché si era accorta di un tentativo di intrusione sul suo computer. A quel punto lui avrebbe contattato l’hacker spiegando l’accaduto e questi si sarebbe reso disponibile a raggiungerlo a Montebelluna per prendere in consegna la somma, che avrebbe consegnato personalmente alla minorenne, per mettere fine alla vicenda. Il tutto dietro un compenso di duemila euro.

ricatto hot 1

 

Il barista ha accettato l’offerta, si è incontrato con l’hacker e gli ha consegnato i soldi. Ma la storia non è finita lì. Dopo qualche mese l’hacker avrebbe contattato il barista per chiedergli diecimila euro poiché si trovava in difficoltà economiche per il pagamento di spese legali conseguenti a un arresto che asseriva di avere subito in Venezuela.

hacker 5

 

Al tentativo di resistenza da parte del barista, l’hacker lo ha minacciato di denunciarlo, facendogli presente di aver salvato tutto il materiale pedopornografico cancellato dai pc su una chiavetta usb. E allora il barista ha continuato a pagare: nel periodo compreso tra settembre 2016 e settembre 2017 gli avrebbe dato in varie tranche e sempre tramite paysafecard un totale di circa venticinquemila euro. Per far fronte a tali ingenti richieste di denaro, l’uomo è stato costretto anche a vendere il suo locale.

 

palermo ricatto hard

Agli inizi del mese di ottobre 2017, a fronte di un’ulteriore richiesta di seimila euro pervenutagli da un sedicente appartenente alla polizia postale che lo ricattava dicendo di essere in possesso di una chiavetta usb contenente materiale per lui compromettente, che avrebbe trasmesso all’autorità giudiziaria se non avesse pagato la somma richiesta, finalmente l’uomo si deciso a sporgere denuncia ai carabinieri di Montebelluna.

 

ricatto hot 3

A seguito delle indagini è stata identificata una venticinquenne residente a Ventimiglia per la fantomatica minorenne e per la “Laura” che aveva messo in contatto il barista con l’hacker, a sua volta identificato per il suo convivente trentaseienne. Entrambi sono noti alle forze dell’ordine per reati contro la persona e il patrimonio, nonché in materia di armi e sostanze stupefacenti. Tutti i pagamenti effettuati tramite paysafecard erano stati riscossi dalla coppia e anche la telefonata effettuata dal sedicente agente della polizia postale era stata effettuata dall’utenza telefonica del trentaseienne. Venerdì scorso i carabinieri della Compagnia di Ventimiglia hanno eseguito la misura cautelare sottoponendo la coppia agli arresti domiciliari.

hacker 8

 

Ultimi Dagoreport

roberto vannacci matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - UNO SPETTRO SI AGGIRA MINACCIOSO PER L'ARMATA BRANCA-MELONI: ROBERTINO VANNACCI - L’EX GENERALE DELLA FOLGORE STA TERREMOTANDO NON SOLO LA LEGA (SE LA VANNACCIZZAZIONE CONTINUA, ZAIA ESCE DAL PARTITO) MA STA PREOCCUPANDO ANCHE FRATELLI D’ITALIA - IL RICHIAMO DEL GENERALISSIMO ALLA DECIMA MAS E ALLA PACCOTTIGLIA DEL VENTENNIO MUSSOLINIANO (“IO FASCISTA? NON MI OFFENDO”)  ABBAGLIA LO “ZOCCOLO FASCIO” DELLA FIAMMA, INGANNATO DA TRE ANNI DI POTERE MELONIANO IN CUI LE RADICI POST-MISSINE SONO STATE VIA VIA DEMOCRISTIANAMENTE “PETTINATE”, SE NON DEL TUTTO SOTTERRATE - IL PROGETTO CHE FRULLA NELLA MENTE DI VANNACCI HA COME TRAGUARDO LE POLITICHE DEL 2027, QUANDO IMPORRÀ A SALVINI I SUOI UOMINI IN TUTTE LE CIRCOSCRIZIONI. ALTRIMENTI, CARO MATTEO, SCENDO DAL CARROCCIO E DO VITA AL MIO PARTITO - INTANTO, SI È GIÀ APERTO UN ALTRO FRONTE DEL DUELLO TRA LEGA E FRATELLI D’ITALIA: LA PRESIDENZA DEL PIRELLONE…

berlusconi john elkann

FLASH! – “AHI, SERVA ITALIA, DI DOLORE OSTELLO...”: DA QUALE FANTASTICA IPOCRISIA SPUNTA LA FRASE “MESSA IN PROVA” PER LIQUIDARE IL PATTEGGIAMENTO DI JOHN ELKANN, CONDANNATO A 10 MESI DI LAVORO DAI SALESIANI? - QUANDO TOCCÒ AL REIETTO SILVIO BERLUSCONI DI PATTEGGIARE CON LA GIUSTIZIA, CONDANNATO A UN ANNO DI LAVORO PRESSO UN OSPIZIO DI COLOGNO MONZESE, A NESSUNO VENNE IN MENTE DI TIRARE FUORI LA FRASE “MESSA IN PROVA”, MA TUTTI TRANQUILLAMENTE SCRISSERO: “SERVIZI SOCIALI”…

bomba doha qatar trump netanyahu epstein ghislaine maxwell

DAGOREPORT - COME MAI DONALD TRUMP,  PRESIDENTE DELLA PIÙ GRANDE POTENZA PLANETARIA, NON È NELLE CONDIZIONI DI COMANDARE SUL PREMIER ISRAELIANO BENJAMIN NETANYAHU? - COME E' RIUSCITO "BIBI" A COSTRINGERE L’IDIOTA DELLA CASA BIANCA A NEGARE PUBBLICAMENTE DI ESSERE STATO PREAVVISATO DA GERUSALEMME DELL'ATTACCO CONTRO ALTI ESPONENTI DI HAMAS RIUNITI A DOHA? - DATO CHE IL QATAR OSPITA LA PIÙ GRANDE BASE AMERICANA DEL MEDIO ORIENTE, COME MAI LE BOMBE SGANCIATE VIA DRONI SUI VERTICI DI HAMAS RIUNITI A DOHA SONO RIUSCITE A PENETRARE IL SISTEMA ANTIMISSILISTICO IRON DOME ('CUPOLA DI FERRO') DI CUI È BEN DOTATA LA BASE AMERICANA? - TRUMP ERA STATO OVVIAMENTE AVVISATO DELL’ATTACCO MA, PUR CONTRARIO A UN BOMBARDAMENTO IN CASA DI UN ALLEATO, TUTTO QUELLO CHE HA POTUTO FARE È STATO DI SPIFFERARLO ALL’EMIRO DEL QATAR, TAMIN AL-THANI - SECONDO UNA TEORIA COMPLOTTISTICA, SOSTENUTA ANCHE DAL MOVIMENTO MAGA, NETANYAHU AVREBBE IN CASSAFORTE UN RICCO DOSSIER RICATTATORIO SUI SOLLAZZI SESSUALI DI TRUMP, FORNITO ALL’EPOCA DA UN AGENTE DEL MOSSAD ''SOTTO COPERTURA'' IN USA, TALE JEFFREY EPSTEIN...