assalto capitol hill sciamano jacob chansley enrique tarrio

LE TRUPPE ARMATE DI TRUMP NON SI PENTONO DI NULLA – CHE FINE HANNO FATTO GLI ASSALITORI DI CAPITOL HILL DOPO QUATTRO ANNI? IL “NEW YORK TIMES” È ANDATO A CERCARLI, SCOPRENDO CHE MOLTI CONTINUANO A CREDERE DI AVER FATTO LA COSA GIUSTA – LO “SCIAMANO” DI QANON JAKE ANGELI ORA FA L’ARTISTA A PHOENIX, MA È CONVINTO CHE IL 6 GENNAIO SIA STATO “UNA TRAPPOLA ORDITA DALLO STATO” – ENRIQUE TARRIO, CAPO DEI PROUD BOYS, STA IN GALERA E CI RESTERÀ UNA VENTINA DI ANNI, A MENO CHE TRUMP LO LIBERI IN QUALITÀ DI “PATRIOTA INGIUSTAMENTE PERSEGUITATO”…

1 - GLI IRRIDUCIBILI DELL’ASSALTO: “MAI PENTITI”

Estratto dell’articolo di Paolo Mastrolilli per “la Repubblica”

 

ENRIQUE TARRIO

Lo Sciamano di QAnon produce arte a Phoenix, ma continua a credere che il 6 gennaio sia stato «una trappola ordita dallo stato». Invece Enrique Tarrio, capo dei Proud Boys, sta in galera e ci resterà una ventina di anni, a meno che Trump lo liberi in qualità di patriota ingiustamente perseguitato.

 

Che fine hanno fatto gli assalitori del Congresso? Il New York Times è andato a cercarli, scoprendo che molti continuano a credere di aver fatto la cosa giusta. […]

 

Jacob Chansley, entrato nel cuore del sistema democratico americano con corna, pelli e volto minacciosamente dipinto, è stato condannato a 41 mesi ma ora fa l’artista a Phoenix.

 

jake angeli 3

Aveva lasciato un messaggio per il vice presidente Pence, che a suo avviso andava impiccato per essersi rifiutato di violare la legge, ma ha detto al Times che «quel giorno ho sperimentato la tirannia sulla mia pelle».

 

Daniel Christman, idraulico di New York entrato nel Parlamento attraverso una finestra rotta, dopo aver fatto 25 giorni di prigione si è iscritto al St. Joseph’s College di Brooklyn per diventare avvocato: «Dobbiamo prepararci a difenderci».

[…]

 

Non hanno capito e non vogliono capire. Circa 1.600 persone sono state incriminate per atti criminali che nulla hanno a che vedere con una persecuzione politica, ma pensano in larga parte di essere vittime nel giusto, mentre Trump torna alla Casa Bianca.

 

2 - TARRIO, LEADER DEI PROUD BOYS E GLI ALTRI VANDALI DELL’ASSALTO ORMAI TRASFORMATI IN PATRIOTI

Estratto dell’articolo di Giuseppe Sarcina per il “Corriere della Sera”

 

ENRIQUE TARRIO - ASSALTO A CAPITOL HILL

I vandali del 6 gennaio 2021 sono diventati i «nuovi Patrioti» del 2025. L’assalto a Capitol Hill, la pagina più nera della storia recente americana, è ora «la prova d’amore» nei confronti di Donald Trump. A quattro anni di distanza il totale capovolgimento della realtà è ormai compiuto. Il presidente che aveva incoraggiato, se non fomentato, il tentativo di sovvertire il risultato delle elezioni del 2020, si prepara a rientrare alla Casa Bianca.

 

Non pagherà alcun prezzo alla giustizia, ma anzi è pronto a concedere il «perdono presidenziale» a molti, se non a tutti i 1.500 manifestanti indagati o già processati: 800 hanno cercato di limitare la punizione, dichiarandosi colpevoli.

 

jake angeli

Uno di questi è Enrique Tarrio, 42 anni, condannato nel settembre del 2023 a scontare 22 anni di prigione, la pena più alta finora comminata dai tribunali. Tarrio era il leader dei «Proud Boys», una formazione di militanti in prima linea nell’attacco al Congresso. Il 6 gennaio, però, non potè partecipare ai tumulti. [...]

 

I giudici lo hanno riconosciuto colpevole di «cospirazione sediziosa». Nel corso delle udienze Tarrio aveva detto di «vergognarsi» per ciò che aveva fatto. Anche l’altro capetto, Stewart Rhodes, 59 anni, fondatore degli «Oath Keepers», ha subito una condanna pesante: 18 anni, sempre per «cospirazione sediziosa». Rhodes, che ha fondato la sua organizzazione in Texas nel 2009, all’indomani dell’elezione di Barack Obama, continua a dichiararsi «prigioniero politico», «un ebreo detenuto in un campo di concentramento nazista».

 

assalto a capitol hill

Ci sono poi le figure più marginali, che però sono diventati i simboli della tentata insurrezione. Come il celeberrimo «sciamano» con le corna, Jacob Chansley, 37 anni, nome d’arte, si fa per dire, Jake Angeli. Entrò a petto nudo nella hall del Congresso, seguendo il flusso dei più violenti e impugnando una bandiera Usa. Ha scontato 27 mesi di carcere, prima di essere trasferito in una casa di accoglienza a Phoenix, in Arizona. È rimasto fedele a Donald Trump.

 

Oppure c’è l’uomo ritratto con i piedi sulla scrivania di Nancy Pelosi. Si chiama Richard Barnett, detto «Bigo», 64 anni, vigile del fuoco in pensione dell’Arkansas. Il 25 maggio 2023, la Corte federale di Washington gli ha inflitto 4 anni di reclusione, più altri 3 e mezzo di libertà vigilata.

 

ENRIQUE TARRIO

In totale sono 200 i manifestanti già condannati, con pene che vanno da pochi giorni ai 22 anni in cella per Tarrio. Altri dovranno affrontare il dibattimento in aula nel 2025. Ma con l’elezione di Trump il clima è cambiato completamente. Perfino alcuni magistrati si stanno regolando di conseguenza. [...]

 

La mattina del 6 gennaio il presidente in carica tenne un ultimo comizio, nel parco davanti alla Casa Bianca: bisognava «combattere» per ristabilire la giustizia, per punire il furto. Ancora oggi, si dovrebbe discutere su alcuni dei passaggi chiave. Perché gli agenti di guardia erano così pochi? Perché la Guardia nazionale arrivò così tardi? I militari si schierarono solo intorno alle 17.30.

 

donald trump prima dell assalto a capitol hill

Trump si decise a intervenire con un blando appello solo dopo diverse ore. Tutte circostanze che hanno portato a una procedura di impeachment da parte del Congresso, ma non alla condanna del presidente, bloccata dai repubblicani. All’epoca quello dei conservatori sembrò un calcolo non solo moralmente inaccettabile, ma anche politicamente miope. La parabola politica di Trump sembrava finita. Ma l’ex tycoon è stato capace di piegare la verità con grande caparbietà e con uno sforzo che sembrava impensabile. È

 

stato assecondato da una pletora di fedeli adoranti, nonché di spregiudicati opportunisti. Alla fine ha vinto. Il 6 gennaio è rientrato nella categoria degli avvenimenti «controversi». Le bugie trumpiane sul complotto del «deep State» e dei «media» per rubare le elezioni sono ora concetti accettati da buona parte dell’opinione pubblica americana. Dimenticati i morti di quel giorno, una manifestante e quattro poliziotti che si sono suicidati; in archivio anche i 140 agenti feriti.

Michael Sparks - assalto a capitol hilloath keepers durante l assalto al campidoglio assalto a capitol hill nancy pelosi durante l assalto a capitol hill assalto capitol hill.

enrique tarrio 2ENRIQUE TARRIO

Ultimi Dagoreport

cdp cassa depositi e prestiti giovanbattista fazzolari fabio barchiesi giorgia meloni giancarlo giorgetti dario scannapieco francesco soro

DAGOREPORT - QUALCOSA DEVE ESSERE SUCCESSO IN QUESTO DISGRAZIATO PAESE. CHE VIRUS HA COLPITO PALAZZO CHIGI PER PASSARE DA AMATO E LETTA A TALE GIOVAMBATTISTA FAZZOLARI, UN TIPINO CHE FINO AL 2018, RICOPRIVA IL RUOLO DI DIRIGENTE DI SECONDA FASCIA ALLA REGIONE LAZIO? - CHE È SUCCESSO A CASSA DEPOSITI E PRESTITI (CDP), HOLDING PUBBLICA CHE GESTISCE I 300 MILIARDI DI RISPARMIO POSTALE DEGLI ITALIANI, PER RITROVARCI VICEDIRETTORE GENERALE, CON AMPIE DELEGHE, DAL PERSONALE E GLI INVESTIMENTI ALLA COMUNICAZIONE, IL 43ENNE FABIO BARCHIESI, CHE ORA ASSUME ANCHE LA CARICA DI AD DI CDP EQUITY, LA PIÙ IMPORTANTE SOCIETÀ DEL GRUPPO? - COME SI FA A RICOPRIRE DI RUOLI NEVRALGICI DI POTERE L’EX FISIOTERAPISTA DI MALAGO' CHE NON HA MAI RICOPERTO IL RUOLO DI AMMINISTRATORE NEMMENO NEL SUO CONDOMINIO, CHE BALBETTA UN INGLESE APPENA SCOLASTICO E HA ALLE SPALLE UNA LAUREA IN ECONOMIA OTTENUTA, PRESSO LA SELETTIVA UNIVERSITÀ TELEMATICA UNICUSANO, A CUI SI AGGIUNGE UNA CATTEDRA, A CONTRATTO, ALLA LINK, L’ILLUSTRISSIMA UNIVERSITÀ DI VINCENZO SCOTTI? - ALL’ANNUNCIO DELLA NUOVA CARICA DI BARCHIESI, LO SCONCERTO (EUFEMISMO) È PIOMBATO NELLE STANZE DEL MEF, PRIMO AZIONISTA DI CDP, MENTRE PER LE FONDAZIONI BANCARIE L’ULTIMA PRESA DI POTERE DEL DUPLEX FAZZO-BARCHIESI, IN SOLDONI, E' “IL PIÙ GROSSO SCANDALO POLITICO-FINANZIARIO MAI VISTO NEL BELPAESE...”

maurizio landini giorgia meloni

IL SESSISMO È NELLA CONVENIENZA DI CHI GUARDA – LA SINISTRA DIFENDE LANDINI CHE HA DEFINITO “CORTIGIANA” GIORGIA MELONI: PENSATE COSA SAREBBE SUCCESSO NEL "CAMPO LARGO" E NEI GIORNALI D'AREA SE L’AVESSE DETTO SALVINI DI UNA BOLDRINI QUALSIASI. AVREMMO AVUTO PAGINATE SUL SESSISMO DEL BIFOLCO PADANO. MA IL SEGRETARIO DELLA CGIL È "UN COMPAGNO CHE SBAGLIA", E ALLORA VA DIFESO: “È SOLO UN EQUIVOCO” – NON CHE LA DESTRA DIFETTI DI IPOCRISIA: GIORGIA MELONI SI INDIGNA PER "CORTIGIANA" EPPURE E' LA MIGLIORE ALLEATA DI TRUMP, UNO CHE SI VANTAVA DI "AFFERRARE TUTTE LE DONNE PER LA FICA”

flavio cattaneo ignazio la russa giorgia meloni carlo calenda matteo salvini

DAGOREPORT - IL CONTESTO IN CUI È ESPLOSO LO SCONTRO-CON-SCAZZO TRA CARLO CALENDA, E L’AD DI ENEL, FLAVIO CATTANEO, HA COLPITO GLI HABITUÉ DEI PALAZZI ROMANI - IL DURO SCAMBIO NON È AVVENUTO IN UN TALK DE LA7, BENSÌ A UN GALLONATISSIMO CONVEGNO DI COLDIRETTI, LA FILO-GOVERNATIVA ASSOCIAZIONE CHE RAGGRUPPA 1,6 MILIONI DI IMPRENDITORI AGRICOLI (LA PRIMA USCITA PUBBLICA DI MELONI PREMIER FU A UN CONVEGNO COLDIRETTI) - L’INVITO AL CALENDA FURIOSO, DA MESI SMANIOSO DI ROMPERE LE OSSA A CATTANEO, È STATO “LETTO” NEI PALAZZI ROMANI COME UN SEGNO DI “DISTACCO” TRA LA STATISTA DELLA SGARBATELLA E L’AD DI ENEL, IL CUI MANDATO SCADE LA PROSSIMA PRIMAVERA DEL 2026 – E QUANDO IN UN SUCCESSIVO TWEET CALENDA COINVOLGE I GRAN MENTORI DELL'INARRESTABILE CARRIERA DI CATTANEO, LA RUSSA E SALVINI, SI ENTRA IN QUEL LUNGO E SOTTERRANEO CONFLITTO DI POTERE CHE FECE SBOTTARE ‘GNAZIO: “GIORGIA VUOLE CONTROLLARE TUTTO: PALAZZO CHIGI, IL SUO PARTITO, QUELLI DEGLI ALTRI, MA È IMPOSSIBILE’’ -  ORA IL DESTINO CINICO E BARO VUOLE CHE SUL CAPOCCIONE DI CATTANEO, OLTRE ALLA MANGANELLATA DI CALENDA, SIA ARRIVATO UNO SGRADITO OSPITE, UN NON IDENTIFICATO SPYWARE CHE L’HA SPIATO NOTTE E DÌ... - VIDEO - LA VIGNETTA ANTI-CALENDA DI "OSHO": "A PROPOSITO DE UTILI, VOLEMO PARLA' DELL'UTILITÀ DI AZIONE?"

chiara appendino roberto fico giuseppe conte vincenzo de luca elly schlein

DAGOREPORT - GENTILE CHIARA APPENDINO, È CONSAPEVOLE CHE IN POLITICA, COME NELLA VITA, ‘’NON SI PUÒ AVERE LA SIRINGA PIENA E LA MOGLIE IN OVERDOSE”? MA E' DAVVERO CONVINTA CHE, CON UN M5S “PIÙ AUTONOMO DAL PD”, IL PARTITO DI CONTE SAREBBE RIUSCITO A SVENTOLARE LE CANDIDATURE DI TRIDICO IN CALABRIA E DI FICO IN CAMPANIA, DOVE NEL 2020 M5S HA PRESO IL 9,9% MENTRE DE LUCA INTASCÒ IL 69,4%? – OGGI LA VITTORIA DI FICO, FINO A IERI DATA PER SICURA, STA TROVANDO UNA STRADA ACCIDENTATA - A SALVARE LA BARACCA CI DOVRÀ PENSARE LO SCERIFFO DI SALERNO – COME ELLY, CHE DOPO AVERLO DISPREZZATO, E' SCESA A MITI CONSIGLI, ANCHE FICO DEVE ACCETTARE LE “PRIORITÀ” DI DE LUCA OPPURE VERRÀ ABBANDONATO AL SUO DESTINO DI PERDENTE, FACENDO FELICE IL CANDIDATO DI FRATELLI D’ITALIA, EDMONDO CIRIELLI...

elly schlein giuseppe conte roberto fico vincenzo de luca eugenio giani

DAGOREPORT - PARAFRASANDO NANNI MORETTI, CON LEADER DEL CALIBRO DI ELLY SCHLEIN E DI GIUSEPPE CONTE, ''IL CENTROSINISTRA NON VINCERA' MAI'' - IN TOSCANA, I DUE "GENI" HANNO TENTATO DI ESTROMETTERE IL “CACICCO” EUGENIO GIANI, REO DI SANO RIFORMISMO, CHE SI È DIMOSTRATO CAVALLO VINCENTE – IN CAMPANIA, INVECE, RISCHIANO DI ANDARE A SBATTERE CON IL CAVALLO SBAGLIATO, IL FICO DI GIUSEPPE CONTE, CHE TRABALLA NEI SONDAGGI: URGE UN FORTE IMPEGNO DI RACCOLTA VOTI DEL "CACICCO" TANTO DISPREZZATO DA ELLY: VINCENZO DE LUCA (CHE A SALERNO SE LA DEVE VEDERE CON IL CONCITTADINO E CANDIDATO DEL CENTRODESTRA, CIRIELLI) – CON L’INCONSISTENZA STORICA DEL M5S A LIVELLO LOCALE, IL “CAMPOLARGO” VA AL PIU' PRESTO ACCANTONATO: TROPPI "PRINCIPI" DIVERSI TRA PD E M5S PER UN'ALLEANZA, MEGLIO UNA COALIZIONE IN CUI OGNUNO CORRE COL SUO PROGRAMMA CERCANDO DI MASSIMIZZARE IL CONSENSO - SOLO DOPO IL VOTO, IN CASO DI VITTORIA, SI TROVA L'ACCORDO (E COME DIMOSTRA LA COALIZiONE DEL GOVERNO MELONI, LA GESTIONE DEL POTERE È IL MIGLIOR PROGRAMMA...) - VIDEO

giorgia meloni guido crosetto

IL "FRATELLASTRO" CROSETTO FA BALLARE GLI OTOLITI DI GIORGIA MELONI: “SE GLI STATI EUROPEI NON RINUNCIANO ALLA LORO SOVRANITÀ IN ALCUNI SETTORI, SONO MORTI. SULLA DIFESA DOBBIAMO METTERE ASSIEME I 27 PAESI UE IN UN SOLO PROGETTO COMUNE” – LA POSIZIONE DEL MINISTRO DELLA DIFESA È ALL’OPPOSTO DI QUELLA SOVRANISTA DELLA DUCETTA, CHE PIÙ VOLTE IN PASSATO HA REMATO CONTRO IL PROGETTO DI UN ESERCITO UNICO EUROPEO: “SAREBBE UNA INUTILE DUPLICAZIONE. IL SISTEMA DI DIFESA OCCIDENTALE È BASATO SULLA NATO, E NELLA NATO CI SONO ESERCITI NAZIONALI CHE COOPERANO TRA DI LORO. IO VOGLIO PIUTTOSTO UNA COLONNA EUROPEA DELLA NATO” – CHISSA' CHI ALLA FINE DIRA' L'ULTIMA PAROLA... - VIDEO