
SIAMO TUTTI SPIATI - RUBARE FILMATI PRIVATI DAL SISTEMA DI VIDEOSORVEGLIANZA DI CASA, COM'È SUCCESSO A CAROLINE TRONELLI E STEFANO DE MARTINO, È UN GIOCO DA RAGAZZI - NELLE NELLE NOSTRE ABITAZIONI CI SONO UN'INFINITÀ DI DISPOSITIVI SMART FACILMENTE PENETRABILI DAGLI HACKER: LE TELECAMERE DI SICUREZZA SONO LE PIÙ FACILI DA "BUCARE", MA ANCHE I ROBOT-ASPIRAPOLVERE DOTATI DI TELECAMERA POSSONO ESSERE MANIPOLATI - E POI CI SONO LE TV, I BABY MONITOR, GLI ASSISTENTI VOCALI (TIPO "ALEXA"), MA ANCHE FRIGORIFERI E LAVATRICI...
Estratto dell'articolo di Alessandro Longo per “La Repubblica”
Può capitare a tutti di essere spiati a casa tramite dispositivi smart. Videocamere connesse a Internet come nel caso di Stefano De Martino e della sua compagna, ma non solo. Anche aspirapolvere, baby monitor, tv e persino giocattoli per bambini.
L'elenco di dispositivi a rischio "grande fratello" è lungo. E non serve essere una celebrità per finire nel mirino di "spioni" che possono usare questi apparati come cavalli di troia per ottenere video intimi o informazioni private su di noi. Per vari scopi, sicuramente non leciti e assai sgradevoli: rivendere i video, ricattarci, studiare le nostre abitudini per capire quando trovare la casa vuota e quindi derubarla. [...]
Le videocamere registrano audio, video e li archiviano su Internet. Basta una vulnerabilità del loro software o una password poco sicura e non cambiata spesso per consentire l'accesso di criminali a quelle informazioni. Come capitato in molti casi, nel mondo. Anche molti robot-aspirapolvere hanno in dotazione le webcam e quindi presentano rischi simili denunciati più volte dai ricercatori negli anni scorsi quando sono state rilevate una serie di vulnerabilità informatiche.
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Un discorso simile vale per i baby monitor connessi a Internet. Molti modelli poco protetti (di solito quelli più economici) sono stati violati da hacker che riuscivano a osservare e perfino a parlare con i bambini nelle loro camere. [...]
Gli assistenti vocali domestici come Alexa sono tra i prodotti più discussi. Sono progettati per rimanere in ascolto costante in attesa della "parola chiave" di attivazione, ma più volte è emerso che hanno registrato e inviato conversazioni alla "centrale" – il server del produttore – senza che l'utente lo sapesse. I televisori smart raccolgono dati sulle abitudini di visione per fini pubblicitari, ma alcuni modelli sono stati sorpresi a inviare in automatico informazioni dettagliate sulle trasmissioni guardate e persino su file video riprodotti da chiavette usb.
Per non parlare degli elettrodomestici connessi, come frigoriferi e lavatrici "intelligenti". Oltre a comunicare con la rete domestica, raccolgono dati su consumi, orari di utilizzo e perfino liste della spesa. In teoria, un hacker che riuscisse a penetrare in questi sistemi potrebbe usarli come punto d'ingresso per monitorare l'attività domestica o accedere ad altre parti della rete. [...]
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