omicidio john fitzgerald kennedy

CHI HA UCCISO JOHN KENNEDY? - NEL SUO LIBRO, HAROLD WEISBERG, INVESTIGATORE E EX ANALISTA DELL’INTELLIGENCE, PONE DOMANDE CHE INCHIODANO IL GOVERNO AMERICANO, FBI, CIA: PERCHÉ NON SI È MAI INDAGATO OLTRE LEE OSWALD, RITENENDO LUI IL KILLER? - BARBARA COSTA: “WEISBERG ACCUSA: LA COMMISSIONE WARREN NON HA CERCATO LA VERITÀ. S’È MOSSA PER CELARE CHI FOSSE DAVVERO OSWALD, CIOE’ IL BURATTINO DA INCOLPARE. SE OSWALD FOSSE RIMASTO IN VITA, AVREBBE DETTO LA SUA VERITÀ. PERÒ NELLE 45 ORE CHE LO SEPARANO DALLO SPARO MORTALE DI JACK RUBY CHE LO UCCISE, PARLO’, ECCOME: FU INTERROGATO PER 12 ORE. INTERROGATORI DI CUI NON C’È TRACCIA. NÉ SCRITTA, NÉ AUDIO. PERCHÉ? E PERCHÉ FU INTERROGATO SENZA UN AVVOCATO?”

chi ha ucciso kennedy il caso non e chiuso ed 2024 cover

Barbara Costa per Dagospia

 

John Kennedy è stato colpito ANCHE alla schiena. John Kennedy HA VISTO chi gli ha sparato. John Kennedy HA VISTO chi lo ha ucciso. E quest’uomo non era Lee Harvey Oswald.

 

Che il Rapporto Warren, verità ufficiale dell’omicidio di Kennedy, sia pieno di str*nzate, se lo son chiesto fin dalla sua pubblicazione, ma il primo che ha avuto le p*lle di metterlo sotto accusa è stato lui, Harold Weisberg, investigatore e ex analista intelligence che già nel 1965, dopo il rifiuto di editori grossi e piccoli, atterriti dal contenuto, pubblica a sue spese "Whitewash", uscito in Italia con il titolo "Chi ha ucciso Kennedy?" nel 1967, e MAI PIÙ.

jfk dallas proiettile gola

 

Sicché, sia lode a Oaks Editrice, che ce lo ripresenta in nuova edizione. Un tomo di 500 pagine (scorrevoli!) che pone domande e domande, che inchiodano governo USA, Corte Suprema, FBI, CIA, e ogni potere, alle loro responsabilità: perché non si è mai mai mai indagato oltre Lee Harvey Oswald, ritenendo lui e soltanto lui il killer solitario di John F. Kennedy? Weisberg non denuncia a vanvera: sviscera il Rapporto Warren e i suoi voluminosi allegati evidenziandone le incongruenze, atte a un unico obiettivo: per il Rapporto Warren –e dunque per il governo USA – l’assassino DEVE essere Oswald, e ogni tassello deve combaciare a questo fine, e va eliminata ogni altra prova – pur attendibile – per chiudere il caso.

arresto lee oswald

 

Weisberg accusa: la Commissione Warren non ha cercato la verità sull’omicidio Kennedy, ma s’è mossa con l’unico scopo di celare chi fosse per davvero Oswald: nient’altro che “un sempliciotto, senza titolo di studio, né arte né parte, servito da anatra da richiamo di una macchinazione più grande”. Oswald è stato il burattino il più perfetto da incolpare e da far morire per essere messo a tacere per sempre.

 

Se non fosse andata così, se Lee Oswald fosse rimasto in vita, egli avrebbe sostenuto un pubblico processo. E avrebbe detto la sua verità, affatto combaciante con quella servita dal Rapporto Warren al mondo. E però Lee Oswald, nelle 45 ore che lo separano dallo sparo mortale di Jack Ruby… parla, eccome: è interrogato a più riprese, per un totale di 12 ore. Interrogatori di cui non c’è traccia. Né scritta, né audio. Perché????? E perché Oswald è stato interrogato senza un avvocato?

 

il fucile di oswald

Weisberg accusa: la Commissione Warren ha avuto ampie libertà di indagine: e allora perché non ha indagato ma ha usato “solo le indagini già fatte dall’FBI”? E perché ha usato solo le immagini dell’omicidio girate senza audio dal videoamatore Abe Zapruder, quando aveva “a disposizione altri filmati”, e professionali, filmati “degli operatori stampa sulla sesta auto del corteo presidenziale”, e pure il video amatoriale “del testimone Philip Willis”? Weisberg risponde: perché in questi altri video, con l’audio, si sente che gli spari NON SONO “solo 3”, chiave del Rapporto Warren.

 

Gli spari sono di più (6, minimo, secondo gli audio che oggi disponiamo), e non sparati da Oswald “con un fucilaccio di seconda mano, residuo di guerra, fabbricato in Italia, a Terni, e pure difettoso”. Tiratori provetti sono stati saggiati, alla stessa postazione di Oswald, alla finestra del quinto piano del Texas Books Depository, e con fucili ben più potenti, e hanno fatto cilecca! Tutti! Com’è che Oswald ha fatto centro, lui che quand’era nei marine a sparare era una p*ppa conclamata? E che dai marine è stato cacciato con disonore?

dallas deposito libri

 

Il cuore del Rapporto Warren sono le 3 pallottole di Oswald: JFK è stato colpito da “2 pallottole: una che è entrata dalla nuca, uscita dalla gola, ed è la stessa che, nell’auto con Kennedy, ha ferito il governatore del Texas ai polmoni, poi alla coscia poi al polso”, e da “una seconda pallottola, fatale, che ha portato via parte della testa di Kennedy”. C’è poi una “terza pallottola, ch’è andata a vuoto, ed è quella ritrovata pulita”. Weisberg nel suo libro-indagine smonta tutto: la tesi della sola pallottola che colpisce JFK e il governatore del Texas non starebbe in piedi nemmeno in un action movie.

jfk un caso ancora aperto by oliver stone

 

JFK è stato vittima “di un tiro incrociato, da cui solo Jackie è rimasta illesa” visto che anche la moglie del governatore, seduta accanto a lui, viene colpita: da quale pallottola? Sempre la prima, afferma il Rapporto Warren. Weisberg: com’è possibile? La stessa pallottola entra nella nuca di Kennedy, esce dalla gola e va nella coscia del governatore, nel suo polso e nei polmoni, e dopo nel corpo della moglie? Ma che pallottola pazza è?

 

jack ruby uccide oswald

Che tragitto pazzo fa? Sostiene Weisberg: Kennedy è stato colpito da una prima pallottola, sì, ma che “non è entrata dalla nuca, ma dalla gola”. I frame sono chiari: Kennedy S’AFFERRA LA GOLA prima d’essere colpito alla testa. Perché la pallottola gli entra da lì. Nel video di Zapruder, in quei frame, si vede benissimo. E sempre in questi frame, per un istante “Kennedy si volge e sembra accorgersi della nuvoletta di fumo dalla collina erbosa poco prima d’essere colpito al cranio e morire”.

 

KENNEDY VEDE LO SPARO CHE LO UCCIDE. Lo stesso sparo che vedono e segnalano tanti testimoni alla Commissione Warren, la quale però non dà nessunissimo credito a quanto essi dicono: perché ammettere uno o più spari non provenienti da Lee Oswald cecchino solitario posizionato alla finestra del Books Depository, significherebbe ammettere altri sicari, con Oswald, o al posto di Oswald. E invalidare tutto l’impianto del Rapporto Warren.

johnson jackie jfk fort worth 22 novembre 1963

 

Dal libro di Weisberg escono molti altri quesiti. Corroborati da prove ignorate dal Rapporto. Uno su tutti: Kennedy è stato colpito ANCHE alla schiena? Il governatore del Texas e sua moglie hanno sempre detto di aver sentito “una raffica di proiettili, addosso” nel mentre venivano bagnati “da una pioggia azzurra”: è il cervello di Kennedy esploso. L’autopsia del Presidente è avvenuta al cospetto del Secret Service e consegnata prima al Secret Service.

 

Che l’ha, per caso… corretta? Perché i medici prima scrivono che quello in gola di Kennedy è il foro d’entrata” (come è) e, dopo, si correggono e dicono “di non aver visto bene (!?) e che quello “è il foro d’uscita”.

 

dallas omicidio jfk

Harold Weisberg ha scritto molti altri libri sull’assassinio di JFK. Ci ha dedicato la sua vita. Il suo "Chi ha ucciso Kennedy?" è uno dei testi base del film "JFK – Un caso ancora aperto", di Oliver Stone. Film che mette in croce il Rapporto Warren. A Oliver Stone venne in un primo momento trafugata la sceneggiatura. Chissà perché. E poi riconsegnata. Chissà da chi.

omicidio jfkoswald mortoomicidio jfk fbiharold weisberg librijack ruby spara a lee oswaldomicidio jfk stampajfk dallas (2)museo dealey plaza dallas 2dallas omicidio jfk (3)dallas sparimuseo dealey plaza dallas 1jfk dallasweisberg (1)jfk dallas (5)dallas jfk bara air force onefinestra deposito librioswald ordine acquisto fuciledallas finestra deposito librijfk dallas (4)jfk dallas 1jfk immagini zapruderdallas omicidio jfk (2)jfk arrivo a dallasmuseo dealey plaza dallasomicidio jfk frammento 323enquirer indagini omicidio jfkindagini omicidio jfk stampa

Ultimi Dagoreport

francesco milleri andrea orcel carlo messina nagel donnet generali caltagirone

DAGOREPORT - COSA FRULLA NELLA TESTA DI FRANCESCO MILLERI, GRAN TIMONIERE DEGLI AFFARI DELLA LITIGIOSA DINASTIA DEL VECCHIO? RISPETTO ALLO SPARTITO CHE LO VEDE DA ANNI AL GUINZAGLIO DI UN CALTAGIRONE SEMPRE PIÙ POSSEDUTO DAL SOGNO ALLUCINATORIO DI CONQUISTARE GENERALI, IL CEO DI DELFIN HA CAMBIATO PAROLE E MUSICA - INTERPELLATO SULL’OPS LANCIATA DA MEDIOBANCA SU BANCA GENERALI, MILLERI HA SORPRESO TUTTI RILASCIANDO ESPLICITI SEGNALI DI APERTURA AL “NEMICO” ALBERTO NAGEL: “ALCUNE COSE LE HA FATTE… LUI STA CERCANDO DI CAMBIARE IL RUOLO DI MEDIOBANCA, C’È DA APPREZZARLO… SE QUESTA È UN’OPERAZIONE CHE PORTA VALORE, ALLORA CI VEDRÀ SICURAMENTE A FAVORE” – UN SEGNALE DI DISPONIBILITÀ, QUELLO DI MILLERI, CHE SI AGGIUNGE AGLI APPLAUSI DELL’ALTRO ALLEATO DI CALTARICCONE, IL CEO DI MPS, FRANCESCO LOVAGLIO - AL PARI DELLA DIVERSITÀ DI INTERESSI BANCARI CHE DIVIDE LEGA E FRATELLI D’ITALIA (SI VEDA L’OPS DI UNICREDIT SU BPM), UNA DIFFORMITÀ DI OBIETTIVI ECONOMICI POTREBBE BENISSIMO STARCI ANCHE TRA GLI EREDI DELLA FAMIGLIA DEL VECCHIO RISPETTO AL PIANO DEI “CALTAGIRONESI’’ DEI PALAZZI ROMANI…

sergio mattarella quirinale

DAGOREPORT - DIRE CHE SERGIO MATTARELLA SIA IRRITATO, È UN EUFEMISMO. E QUESTA VOLTA NON È IMBUFALITO PER I ‘’COLPI DI FEZ’’ DEL GOVERNO MELONI. A FAR SOBBALZARE LA PRESSIONE ARTERIOSA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA SONO STATI I SUOI CONSIGLIERI QUIRINALIZI - QUANDO HA LETTO SUI GIORNALI IL SUO INTERVENTO A LATINA IN OCCASIONE DEL PRIMO MAGGIO, CON LA SEGUENTE FRASE: “TANTE FAMIGLIE NON REGGONO L'AUMENTO DEL COSTO DELLA VITA. SALARI INSUFFICIENTI SONO UNA GRANDE QUESTIONE PER L'ITALIA”, A SERGIONE È PARTITO L’EMBOLO, NON AVENDOLE MAI PRONUNCIATE – PER EVITARE L’ENNESIMO SCONTRO CON IL GOVERNO DUCIONI, MATTARELLA AVEVA SOSTITUITO AL VOLO ALCUNI PASSI. PECCATO CHE IL TESTO DELL’INTERVENTO DIFFUSO ALLA STAMPA NON FOSSE STATO CORRETTO DALLO STAFF DEL COLLE, COMPOSTO DA CONSIGLIERI TUTTI DI AREA DEM CHE NON RICORDANO PIU’ L’IRA DI MATTARELLA PER LA LINEA POLITICA DI ELLY SCHLEIN… - VIDEO

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - BUM! ECCO LA RISPOSTA DI CALTAGIRONE ALLA MOSSA DI NAGEL CHE GLI HA DISINNESCATO LA CONQUISTA DI GENERALI - L’EX PALAZZINARO STA STUDIANDO UNA CONTROMOSSA LEGALE APPELLANDOSI AL CONFLITTO DI INTERESSI: È LEGITTIMO CHE SIA IL CDA DI GENERALI, APPENA RINNOVATO CON DIECI CONSIGLIERI (SU TREDICI) IN QUOTA MEDIOBANCA, A DECIDERE SULLA CESSIONE, PROPRIO A PIAZZETTA CUCCIA, DI BANCA GENERALI? - LA PROVA CHE IL SANGUE DI CALTARICCONE SI SIA TRASFORMATO IN BILE È NELL’EDITORIALE SUL “GIORNALE” DEL SUO EX DIPENDENTE AL “MESSAGGERO”, OSVALDO DE PAOLINI – ECCO PERCHÉ ORCEL HA VOTATO A FAVORE DI CALTARICCONE: DONNET L’HA INFINOCCHIATO SU BANCA GENERALI. QUANDO I FONDI AZIONISTI DI GENERALI SI SONO SCHIERATI A FAVORE DEL FRANCESE (DETESTANDO IL DECRETO CAPITALI DI CUI CALTA È STATO GRANDE ISPIRATORE CON FAZZOLARI), NON HA AVUTO PIU' BISOGNO DEL CEO DI UNICREDIT – LA BRUCIANTE SCONFITTA DI ASSOGESTIONI: E' SCESO IL GELO TRA I GRANDI FONDI DI INVESTIMENTO E INTESA SANPAOLO? (MAGARI NON SI SENTONO PIÙ TUTELATI DALLA “BANCA DI SISTEMA” CHE NON SI SCHIERERÀ MAI CONTRO IL GOVERNO MELONI)

giorgia meloni intervista corriere della sera

DAGOREPORT - GRAN PARTE DEL GIORNALISMO ITALICO SI PUÒ RIASSUMERE BENE CON L’IMMORTALE FRASE DELL’IMMAGINIFICO GIGI MARZULLO: “SI FACCIA UNA DOMANDA E SI DIA UNA RISPOSTA” -L’INTERVISTA SUL “CORRIERE DELLA SERA” DI OGGI A GIORGIA MELONI, FIRMATA DA PAOLA DI CARO, ENTRA IMPERIOSAMENTE NELLA TOP PARADE DELLE PIU' IMMAGINIFICHE MARZULLATE - PICCATISSIMA DI ESSERE STATA IGNORATA DAI MEDIA ALL’INDOMANI DELLE ESEQUIE PAPALINE, L’EGO ESPANSO DELL’UNDERDOG DELLA GARBATELLA, DIPLOMATA ALL’ISTITUTO PROFESSIONALE AMERIGO VESPUCCI, È ESPLOSO E HA RICHIESTO AL PRIMO QUOTIDIANO ITALIANO DUE PAGINE DI ‘’RIPARAZIONE’’ DOVE SE LA SUONA E SE LA CANTA - IL SUO EGO ESPANSO NON HA PIÙ PARETI QUANDO SI AUTOINCORONA “MEDIATRICE” TRA TRUMP E L'EUROPA: “QUESTO SÌ ME LO CONCEDO: QUALCHE MERITO PENSO DI POTER DIRE CHE LO AVRÒ AVUTO COMUNQUE...” (CIAO CORE!)

alessandro giuli bruno vespa andrea carandini

DAGOREPORT – CHI MEGLIO DI ANDREA CARANDINI E BRUNO VESPA, GLI INOSSIDABILI DELL’ARCHEOLOGIA E DEL GIORNALISMO, UNA ARCHEOLOGIA LORO STESSI, POTEVANO PRESENTARE UN LIBRO SULL’ANTICO SCRITTO DAL MINISTRO GIULI? – “BRU-NEO” PORTA CON SÉ L’IDEA DI AMOVIBILITÀ DELL’ANTICO MENTRE CARANDINI L’ANTICO L’HA DAVVERO STUDIATO E CERCA ANCORA DI METTERLO A FRUTTO – CON LA SUA PROSTRAZIONE “BACIAPANTOFOLA”, VESPA NELLA PUNTATA DI IERI DI “5 MINUTI” HA INANELLATO DOMANDE FICCANTI COME: “E’ DIFFICILE PER UN UOMO DI DESTRA FARE IL MINISTRO DELLA CULTURA? GIOCA FUORI CASA?”. SIC TRANSIT GLORIA MUNDI – VIDEO