coronavirus citta grattacieli smart working

VACCINARE PER NON FALLIRE - LE GRANDI CORPORAZIONI AMERICANE HANNO FRETTA DI TORNARE ALLA NORMALITÀ E STANNO PENSANDO DI RENDERE OBBLIGATORIO IL VACCINO PER I DIPENDENTI, PER FARLI TORNARE A LAVORARE IN UFFICIO ENTRO LUGLIO. HA INIZIATO JP MORGAN E PRESTO SEGUIRANNO TUTTI GLI ALTRI. È UNA QUESTIONE DI NECESSITÀ: LO SMART WORKING RISCHIA DI PESARE MOLTO SUI CONTI, VISTO CHE IL VALORE DEI GRATTACIELI VUOTI STA PRECIPITANDO  (E PRESTO POTREBBE SUCCEDERE ANCHE IN ITALIA…)

Camilla Conti per “La Verità”

 

jamie dimon di jp morgan

Le big corporation di Wall Street sono stufe dello smartworking: con gli uffici svuotati, le grandi sedi di proprietà sparse tra i grattacieli di New York alle «astronavi» della Valley californiana rischiano di diventare asset che non rendono più e quindi vanno svalutati intaccando il patrimonio. Ecco perché i boss dei gruppo finanziari, tech e industriali degli Stati Uniti vogliono chiudere il prima possibile la stagione delle riunioni da remoto vaccinando tutti i dipendenti. A quelli di Jp Morgan, per esempio, verrà chiesto di inserire il proprio stato di vaccinazione in un database online organizzato dalla banca.

 

Jp Morgan

Chi dimostra di essere immunizzato non dovrà neppure indossare la mascherina in ufficio. L' amministratore delegato del gigante della finanza, Jamie Dimon, vuol riportare a rotazione in ufficio il personale basato negli Usa entro luglio. E sta anche cercando di capire come fare per rendere obbligatori i vaccini ai dipendenti. Nel frattempo ha inviato un promemoria a tutti dove si sottolinea che per i dipendenti completamente vaccinati, «la vita in ufficio sarà un po' più vicina a quella di una volta. Vi invitiamo a iniziare a prendere tutti gli accorgimenti necessari per tornare con successo».

CORONAVIRUS - VACCINO USA

 

Dimon è stato un forte sostenitore dei vaccini Covid-19 e ha già riaperto alcune sedi lo scorso 17 maggio. «La maggior parte dei professionisti impara il proprio lavoro attraverso un modello di apprendistato, che è quasi impossibile replicare nel mondo Zoom», ha scritto il Ceo nella comunicazione. Sottolineando che «col tempo, il lavoro a distanza potrebbe minare drasticamente il carattere e la cultura» di Jp Morgan. «C' è un' assenza di «apprendimento spontaneo e creatività perché non si incontrano persone alla macchina del caffè, non si parla con i clienti in scenari imprevisti o non si fanno viaggi per incontrare clienti e dipendenti per un feedback sui tuoi prodotti e servizi».

MEME SMART WORKING

 

Ma più che per la mancanza di socialità, lo smartworking rischia di pesare sui conti di fine anno per il valore degli asset immobiliari di proprietà. Tra l' altro, il colosso finanziario Usa ha in cantiere un progetto per la costruzione di un nuovo gigantesco quartier generale a New York. L' edificio al 270 di Park Avenue, che dovrebbe aprire nel 2024, per un prezzo di 3 miliardi di dollari, ospiterà circa 14.000 dipendenti.

 

Anche Microsoft ha annunciato che una parte dei suoi dipendenti tornerà a lavorare nella sede di Redmond (Washington), Google ha investito 7 miliardi di dollari per nuovi data center e nuovi uffici e anche il ceo di Apple, Tim Cook, fan del lavoro da casa all' inizio della pandemia, ora ha detto che non vede l' ora che i suoi dipendenti tornino in sede. Alcuni proprietari di edifici per uffici stanno anche implementando programmi di test sul coronavirus. Questi, combinati con i vaccini, dovrebbero rendere più facile - e più sicuro - il reinserimento dei lavoratori.

 

uffici di instagram a new york

A fare i conti con l' impatto dello smartworking sul patrimonio immobiliare saranno anche le big italiane. Pensiamo al nuovo skyline del Business District di Milano con i grattacieli di Generali, o quello di Allianz e Pwc a Citylife. O alla nuova sede ipertecnologica di Fastweb dove i sindacati hanno prorogato fino al 30 giugno 2022 l' accordo per lavorare da remoto mentre proseguono i lavori per cambiare il volto dell' ex zona industriale attorno allo scalo Porta Romana. Nel lotto nord, alle spalle di Fastweb sorgerà entro fine anno anche il «building D» del progetto Symbiosis di Covivio che stato già pre-locato al 50% alla farmaceutica Boehringer Ingelheim, al gruppo Mars-Royal Canin Italia e, poi, anche ad AniCura Italia.

jamie dimon di jp morgan

 

Stessa musica anche a Roma dove in piena pandemia Kpmg ha lasciato un immobile ai Parioli per trasferirsi a Piazza Indipendenza, mentre Enel continua la sua ristrutturazione cominciata in viale Regina Margherita. Poi ci sono casi di condomini di nuova generazione dove prima sorgevano uffici. Come il complesso Porta dei Leoni a Trastevere.

coronavirus

 

Secondo l' agenzia di rating Fitch i profitti delle grandi società immobiliari rischiano di calare del 30 per cento. E così deprimere i loro valori di Borsa e aprire a problemi di sostenibilità delle loro esposizioni con le banche, delle quali sono tradizionalmente grandi debitori.

SMART WORKING

 

Al Fondo monetario hanno provato a calcolare l' effetto complessivo sull' economia di una caduta in Borsa delle grandi immobiliari. Una discesa anche solo di mezzo punto dei loro valori di borsa, rispetto al trend storico e a quanto suggerirebbero i fondamentali, mette a rischio, nel giro di qualche anno, fino a due punti di Pil. E la loro capitalizzazione di Borsa è direttamente legata alla quantità di spazio che non riescono ad affittare. In cinque anni, quel valore può scendere anche del 15 per cento, rispetto al trend atteso, se la quantità di metri quadri inoccupati aumenta del 5 per cento.

SMART WORKING ROOMuffici a londra pre coronavirus 2lavoratori in smart working

Ultimi Dagoreport

orazio schillaci marcello gemmato paolo bellavite ed eugenio serravalle

DAGOREPORT – I DUE NO-VAX NOMINATI NEL COMITATO TECNICO SUI VACCINI SPACCANO FRATELLI D'ITALIA: MONTA IL PRESSING PER FAR DIMETTERE EUGENIO SERRAVALLE E PAOLO BELLAVITE DALL’ORGANISMO – IN MOLTI RITENGONO CHE IL RESPONSABILE POLITICO DELL’IMPROVVIDA DECISIONE SIA MARCELLO GEMMATO, FARMACISTA E POTENTE SOTTOSEGRETARIO ALLA SALUTE MELONIANO – IL MINISTRO ORAZIO SCHILLACI È FRUSTRATO DAI CONTINUI BLITZ POLITICI CHE LO PONGONO DI FRONTE A DECISIONI GIÀ PRESE: NON CONTA NULLA E TUTTI PRENDONO DECISIONI SULLA SUA TESTA. ORA SAREBBE INTENZIONATO A REVOCARE L’INTERO GRUPPO DI LAVORO SE I NO-VAX NON SLOGGIANO. ENTRO 48 ORE…

trump zelensky putin donald volodymyr vladimir

DAGOREPORT – ARMATI DI RIGHELLO, GLI SHERPA DI PUTIN E TRUMP SONO AL LAVORO PER TROVARE L’ACCORDO SULLA SPARTIZIONE DELL’UCRAINA: IL 15 AGOSTO IN ALASKA L’OBIETTIVO DEL TEPPISTA DELLA CASA BIANCA È CONVINCERE PUTIN AD “ACCONTENTARSI”, OLTRE DELLA CRIMEA, DEL DONBASS, RITIRANDOSI PERO' DALLE REGIONI UCRAINE OCCUPATE DALL'ESERCITO RUSSO: KHERSON E ZAPORIZHZHIA (CON LA SUA CENTRALE NUCLEARE) - TRUMP POTREBBE AGGIUNGERE LO STOP ALLE SANZIONI E CHISSÀ CHE ALTRO – PRIMA DI UN INCONTRO PUTIN- ZELENSKY, TRUMP PORTERA' I TERMINI DELLA PACE ALL'ATTENZIONE DEGLI ALLEATI EUROPEI DI KIEV - PER GARANTIRE L'EX COMICO CHE MOSCA NON SGARRERA', MACRON, MERZ E COMPAGNI PROPORRANNO L'INGRESSO DELL'UCRAINA NELL'UNIONE EUROPEA (CHE FA SEMPRE PARTE DELLA NATO) - PER L’ADESIONE UE SERVE L’OK DEI FILO-PUTINIANI ORBAN E FICO (CI PENSERÀ LO ZAR A CONVINCERLI) - UNA VOLTA FIRMATA, DOPO 6 MESI DEVONO ESSERE APERTE LE URNE IN UCRAINA - LA GAFFE: "VENERDI' VEDRO' PUTIN IN RUSSIA...": TRUMP SULLA VIA SENILE DI BIDEN? OPPURE....

antonio decaro michele emiliano roberto fico giuseppe conte elly schlein vincenzo de luca

DAGOREPORT - SCHLEIN E CONTE FANNO CAMPOLARGO (MA SOLO PER LE REGIONALI, PER ORA): DOPO GIANI IN TOSCANA E RICCI NELLE MARCHE, E' FATTA ANCHE PER I 5STELLE ROBERTO FICO IN CAMPANIA E PASQUALE TRIDICO IN CALABRIA (DOVE NON CI SONO CHANCE DI VITTORIA) - L'ULTIMO OSTACOLO RESTA VINCENZO DE LUCA, CHE CHIEDE DI NOMINARE IL FIGLIO, PIERO, SEGRETARIO DEL PD REGIONALE. MA ELLY NON VUOLE FARE LA FIGURA DA PERACOTTARA: FU LEI A COMMISSARIARE IL PARTITO, COME ATTO OSTILE NEI CONFRONTI DEL "CACICCO" DE LUCA, E A FAR FUORI SUO FIGLIO DA VICECAPOGRUPPO ALLA CAMERA - IN PUGLIA, QUEL CROSTONE DI EMILIANO È INDIGESTO A ANTONIO DECARO PER LA VECCHIA STORIELLA DELL'INCONTRO CON LA SORELLA DEL BOSS CAPRIATI, "PADRINO" DI BARI VECCHIA, RACCONTATA DAL GOVERNATORE URBI ET ORBI - VIDEO!

matteo salvini luca zaia alberto stefani luca de carlo

DAGOREPORT - VIA COL VENETO: LISTA ZAIA? E GIORGIA MELONI S'INCAZZA! - SE IMPORRA' IL SUO CANDIDATO, IL FRATELLONE D'ITALIA LUCA DE CARLO, SI RITROVERÀ UN LISTONE "DOGE" CHE PORTEREBBE VIA UN FIUME DI VOTI (E AVREBBE LA MAGGIORANZA DEI SEGGI, COMMISSARIANDO DI FATTO IL GOVERNATORE MELONIANO) - MATTEO SALVINI SPINGE FORTE SUL GIOVANE ALBERTO STEFANI, MA LA DUCETTA NON MOLLA L'OSSO DI CONQUISTARE LA RICCA REGIONE VENETA - IN BARBA AL SUO GROSSO BOTTINO DI CONSENSI, LA FIAMMA NON HA IN TASCA ALCUNA REGIONE DEL NORD (IN LOMBARDIA NON TOCCA PALLA: E' ROBA DI LA RUSSA...)

benjamin netanyahu giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT – CORRI A CASA IN TUTTA FRETTA, C’È UN CAMALEONTE CHE TI ASPETTA: QUELLA SIGNORINA ALLA FIAMMA CHE VUOLE MANTENERE UN RAPPORTO CON L’EUROPA MA NELLO STESSO TEMPO, TEMENDO DI ESSERE SCAVALCATA A DESTRA DA SALVINI, SBATTE GLI OCCHIONI A TRUMP. LA STESSA CHE IMPLORA LA FINE DELLA TRAGEDIA DI GAZA MA L’ITALIA CONTINUA A FORNIRE ARMI A ISRAELE (SECONDO PAESE DOPO GLI USA DOPO LA DECISIONE DI MERZ DI FERMARE L’INVIO DI ARMI A NETANYAHU) - A UNA DOMANDA SULL'EXPORT MILITARE ITALIANO VERSO ISRAELE, CROSETTO IN PARLAMENTO HA DETTO: "ABBIAMO ADOTTATO UN APPROCCIO CAUTO, EQUILIBRATO E PARTICOLARMENTE RESTRITTIVO". RISULTATO? NESSUNO È PIÙ IN GRADO DI SAPERE CON ESATTEZZA COSA L’ITALIA VENDE O ACQUISTA DA ISRAELE – TRA LA DISCORDANZA DELLE DICHIARAZIONI UFFICIALI E LA TRACCIABILITÀ REALE DELLE FORNITURE BELLICHE A NETANYAHU, C’È DI MEZZO LO SPORT PREFERITO DEL GOVERNO MELONI: IL SALTO TRIPLO DELLA VERITÀ… - VIDEO