muri e rivolta a torino

VADE RETRO, CLANDESTINO! SORPRESA: DA QUANDO E’ PRESIDENTE DEGLI STATES OBAMA HA ESPULSO 2,5 MILIONI DI IMMIGRATI IRREGOLARI (OLTRE 400MILA IN PIU’ RISPETTO A GEORGE BUSH) - IN TUTTA EUROPA I GOVERNI SI PREPARANO A CACCIARE I CLANDESTINI - E DA NOI? A TORINO SI E’ SCATENATA UNA SOMMOSSA MA NESSUNO PENSA DI MANDARE VIA GLI STRANIERI CHE HANNO DEVASTATO LA CITTA’

MURO USA MESSICOMURO USA MESSICO

Francesco Borgonovo per Libero Quotidiano

Facciamo un gioco. C' è un capo di governo che ha fatto registrare il record di espulsioni di immigrati dal suo Paese. Provate a indovinare chi è... Molti di voi correranno, col pensiero, verso Est. L' uomo col record di espulsioni - diranno - può essere soltanto un fascistone come l' ungherese Viktor Orbán o un altro della stessa risma. E invece no. Il leader di cui stiamo parlando si chiama Barack Obama. Proprio lui, il presidente uscente degli Stati Uniti paladino delle minoranze.

 

Il puntualissimo sito web Truenumbers.it ha analizzato numerosi dati (pubblicati da varie agenzie governative americane, dunque ufficiali e affidabili) riguardanti il celebratissimo inquilino della Casa Bianca. Ciò che emerge è piuttosto interessante.

MURO USA MESSICO 1MURO USA MESSICO 1

«Barack Obama ha giurato come presidente degli Stati Uniti il 20 gennaio 2009», spiegano gli esperti di Truenumbers.

 

«Nei 6 anni successivi, 2 milioni 427 mila immigrati sono stati espulsi. Per fare un confronto, negli otto anni di Bush, dal 2001 al 2008, le espulsioni erano state 2 milioni 12 mila e 539. La differenza di circa 425 mila è quindi destinata ad aumentare quando giungeranno anche i dati completi del 2015 e 2016. Quello che appare evidente è che negli ultimi anni, a partire dal 2011, le espulsioni hanno superato i rimpatri volontari di clandestini».

 

Chiaro, no? Il democraticissimo Obama, maestro di tolle rack ha cacciato dagli Usa soprattutto i messicani (66,5% degli espulsi), poi guatemaltechi (13,1%) e honduregni (9,8%).

Quel che ci interessa qui, però, non è difendere Trump.

CALAIS MUROCALAIS MURO

Ciò che ci importa è mostrare quanto sia assurda la politica sull' immigrazione seguita fino ad oggi dal nostro Paese.

 

Praticamente tutti, nel mondo, accompagnano alla porta gli immigrati irregolari. Tutti, tranne l' Italia. Dal rapporto La protezione internazionale in Italia, realizzato da Caritas e altre associazioni e reso noto qualche giorno fa, risulta che nel 2015 le autorità nostrane hanno «rintracciato in posizione irregolare» 34.107 stranieri.

 

Già si tratta di un numero piuttosto basso, poiché di molti altri clandestini abbiamo semplicemente perso le tracce.

 

 

La cosa peggiore, tuttavia, sta nel fatto che, di questi irregolari, ne abbiamo «effettivamente allontanati» appena 15.979. Gli «stranieri non rimpatriati», invece, sono 18.128. Ben più della metà dei clandestini, dunque, restano qui. Anche quando vengono identificati e ricevono l' ordine di andarsene, il più delle volte non se ne vanno.

MURO USA MESSICO 2MURO USA MESSICO 2

Non è finita. Teoricamente - in base agli accordi presi con l' Unione europea - anche un bel nitari? Ben 20.400.

 

Di nuovo, tocca fare un' amara constatazione: non solo non mandiamo via i clandestini, ma ci teniamo perfino i profughi che dovremmo trasferire negli altri Stati comunitari.

Significa che siamo i soli, in Europa, a procedere a testa bassa nella direzione dell' accoglienza sregolata. Ci facciamo prendere in giro su entrambi i fronti: sia dagli stranieri irregolari che dalle autorità europee.

 

Nel frattempo, gli altri si comportano diversamente. Facciamo un piccolo esempio, tanto per rendere l' idea. Nei giorni scorsi, nel campo profughi di Harmanli, in Bulgaria, c' è stata una sorta di «rivolta» degli immigrati. Il governo, per sedarla, ha fatto intervenire i reparti antisommossa della polizia. Subito dopo, il primo ministro Boiko Borisov ha deciso di radere al suolo il campo profughi e di procedere immediatamente al rimpatrio degli occupanti che si sono sollevati. Si tratta per lo più di afghani, e all' inizio di dicembre prenderanno il via le operazioni per rispedirli a casa.

 

Ora vediamo ciò che è accaduto in Italia in una circostanza analoga. Nei giorni scorsi, si è scatenata una sommossa nel quartiere Moi di Torino. Circa trecento immigrati che vivono lì - occupando abusivamente le palazzine dell' ex villaggio olimpico, divenute da anni luogo di spaccio e altre attività edificanti - sono scesi in strada, hanno sradicato cartelli, ribaltato cassonetti dei rifiuti e gridato insulti agli italiani del circondario.

TORINO MIGRANTI 4TORINO MIGRANTI 4

 

Sapete come ha risposto il sindaco della città, Chiara Appendino? Ha fatto sapere, via Facebook, che il Comune ha «studiato un percorso per fasi, condiviso con il prefetto, con la proprietà e con i rappresentanti degli occupanti».

 

Si farà tutto con calma, nel massimo rispetto di chi occupa abusivamente. «Partiremo da un censimento dei presenti per capire chi sono, quanti sono, quali sono le competenze presenti, e quali diritti hanno riguardo la permanenza sul territorio», ha spiegato ancora l' Appendino. «Successivamente procederemo liberando una palazzina per volta e di conseguenza individuando percorsi di inserimento sociale per tutti coloro che ne hanno diritto». Ma certo, fate con comodo, una casetta alla volta... Che fretta c' è?

 

TORINO VILLAGGIO DEI PROFUGHITORINO VILLAGGIO DEI PROFUGHI

Giova ricordare che, nel giugno del 2015, in quel quartiere torinese fu violentata per un giorno e mezzo una ragazza disabile. Per quel delitto furono fermati tre stranieri: uno era richiedente asilo; un altro era un clandestino a cui era stato notificato da circa un anno un provvedimento di espulsione. Ma che volete farci, espellere la gente non si può, perché è da fascisti. E non si vuol farlo, perché altrimenti si fa la figura degli intolleranti.

 

La Bulgaria espelle. In Francia François Fillon, apparentemente più moderato di Marine Le Pen, avanza promettendo espulsioni. Angela Merkel, in vista delle elezioni, ha deciso di mostrare la faccia dura ai clandestini. Persino il santino Obama ha rimpatriato a più non posso. Chissà, forse è proprio per questo che non mandiamo via nessuno: siamo così isolati, nel mondo, che ci teniamo i clandestini per avere un po' di compagnia.

TORINO VILLAGGIO DEI PROFUGHI 1TORINO VILLAGGIO DEI PROFUGHI 1MURI RIVOLTA TORINO 7MURI RIVOLTA TORINO 7

Ultimi Dagoreport

friedrich merz donald trump starmer macron meloni von der leyen jd vance

DAGOREPORT - L’INCONTRO DI GIORGIA MELONI CON VANCE E VON DER LEYEN È STATO SOLO ACCIDENTALE: È STATO POSSIBILE SOLO GRAZIE ALL’INSEDIAMENTO DI PAPA LEONE XIV (NON È LA DUCETTA A CONVOCARE I LEADER, MA LA CHIESA) – LA "COMPASSIONE" DI TRUMP, CHE HA COINVOLTO LAST MINUTE MELONI NELLA CHIAMATA CON I "VOLENTEROSI" MACRON, STARMER E MERZ  – LE FAKE NEWS DI PALAZZO CHIGI PROPALATE DAI GIORNALI DI DESTRA E DAL “CORRIERE”: ALL’ORIZZONTE NON C’È ALCUN INVIO DI TRUPPE EUROPEE IN UCRAINA, NÉ LA VOLONTÀ DI ESCLUDERE L’ITALIA DAL GRUPPO PRO-KIEV. È LA MELONI A ESSERSI CHIAMATA FUORI PER EVITARE GUAI CON SALVINI...

ernesto galli della loggia giorgia meloni

DAGOREPORT - FAZZOLARI E' PER CASO IL NUOVO DIRETTORE DEL "CORRIERE"? - IN UNA PRIMA PAGINA CHE NASCONDE LE MENZOGNE DI GIORGIA MELONI, SPUTTANATA DA MACRON, BRILLA UN EDITORIALE VERGOGNOSO DI GALLI DELLA LOGGIA CHE SI DOMANDA: "SE LA GERMANIA (DI AFD) HA DAVVERO FATTO I CONTI CON IL SUO PASSATO NAZISTA. IN ITALIA, INVECE, UN PARTITO CHE PURE HA LE SUE LONTANE ORIGINI NEL FASCISMO GOVERNA DA TRE ANNI IN UN MODO CHE SOLO I COMICI (DUNQUE PER FAR RIDERE…) GIUDICANO UNA MINACCIA PER LA DEMOCRAZIA" - L’EX MAOISTA, POI TERZISTA, QUINDI BERLUSCONIANO, 5STELLE, INFINE MELONIANO  DEVE STUDIARE UN PO’, INVECE DI CAMBIARE PARTITO A OGNI CAMBIO DI GOVERNO. NEL DOPOGUERRA IN GERMANIA, GLI EX NAZISTI RIENTRARONO NEL CONTESTO SOCIALE E OTTENNERO POSTI DI POTERE NELLE INDUSTRIE PIÙ AVANZATE FINO ALLA CONTESTAZIONE DEL '68, SIMBOLEGGIATA DALLO SCHIAFFONE RIFILATO DALLA STUDENTESSA BEATE KLARSFELD AL CANCELLIERE (EX NAZISTA) KURT KIESINGER – IN ITALIA LA DESTRA ALLA FIAMMA DI FINI FU SDOGANATA DAL GOVERNO BERLUSCONI, DOVE IL MINISTRO DELLA GIOVENTU' ERA GIORGIA MELONI. COSA CHE IL GALLI OMETTE ESSENDO ORA COLLABORATORE DEL GOVERNO DUCIONI PER IL SETTORE SCUOLA...

andrea orcel unicredit

DAGOREPORT - IL RISIKO DELLE AMBIZIONI SBAGLIATE - COME PER IL GOVERNO MELONI, ANCHE ANDREA ORCEL NON IMMAGINAVA CHE LA STRADA PER LA GLORIA FOSSE TUTTA IN SALITA - IL RAFFORZAMENTO IMMAGINATO DI UNICREDIT, PER ORA, È TUTTO IN ARIA: IL MURO DI GOLDEN POWER DELLA LEGA HA RESO MOLTO IMPROBABILE LA CONQUISTA DI BANCO BPM; BERLINO RITIENE “INACCETTABILE” LA SCALATA ‘’NON AMICHEVOLE” DI UNICREDIT ALLA SECONDA BANCA TEDESCA COMMERZBANK; LE MOSSE DI NAGEL E DONNET GLI DANNO FILO DA TORCERE; CREDIT AGRICOLE, CHE HA UN CONTRATTO IN SCADENZA PER LA GESTIONE DEL RISPARMIO CHE RACCOGLIE UNICREDIT, HA UN ACCORDO CON BPM, DI CUI E' PRIMO AZIONISTA. E IL CDA DI UNICREDIT NON È PIÙ QUELLA FALANGE UNITA DIETRO AL SUO AZZIMATO CONDOTTIERO. COME USCIRE DAL CUL-DE-SAC? AH, SAPERLO…

orcel giorgetti

DAGOREPORT – GIORGETTI SI CONFERMA UN SUPPLÌ CON LE UNGHIE: ALL’INCONTRO CON I RAPPRESENTANTI DI UNICREDIT PER LA MODIFICA DEL DECRETO GOLDEN POWER CHE BLINDA L'OPS SU BPM, BANCA CARA ALLA LEGA, CHI HA INCARICATO IL MINISTRO DI CAZZAGO? STEFANO DI STEFANO, DIRETTORE GENERALE DELLE PARTECIPAZIONI DEL MEF, MA ANCHE COMPONENTE DEL CDA DI MPS. INSOMMA, LA PERSONA GIUSTA AL POSTO GIUSTO... – CALTA C’È: LA GIRAVOLTA DEL CEO DI MPS, LUIGI LOVAGLIO, SULL'OPERAZIONE MEDIOBANCA-BANCA GENERALI…

guzzetti bazoli meloni fazzolari e caltagirone scannapieco giuseppe francesco gaetano dario cdp giorgia

DAGOREPORT - AVVISATE ‘’PA-FAZZO CHIGI’’ CHE IL GRANDE VECCHIO DELLE FONDAZIONI BANCARIE, GIUSEPPE GUZZETTI, HA PRESO IL BAZOOKA - L’INDOMABILE NOVANTENNE NON NE PUÒ PIÙ DI VEDERE CASSA DEPOSITI E PRESTITI (DI CUI LE FONDAZIONI HANNO IL 30%) RIDOTTA A CAGNOLINO SCODINZOLANTE DEI FRATELLI DI FAZZOLARI: AFFONDATA LA NOMINA DI DI CIOMMO ALLA PRESIDENZA DEL CDA DEL FONDO F2I - MA IL CEFFONE PIÙ SONORO AL SOVRANISMO BANCARIO DEL GOVERNO DUCIONI È STATO SFERRATO DAL TERRIBILE VECCHIETTO CON LA VENDITA DELLA QUOTA DELLA FONDAZIONE CARIPLO IN MPS, IL CAVALLO DI TROIA DEL FILO-GOVERNATIVO CALTAGIRONE PER ESPUGNARE, VIA MEDIOBANCA, GENERALI – STRATEGIE DIVERSE SUL RISIKO TRA GUZZETTI E IL SUO STORICO ALLEATO, IL GRANDE VECCHIO Di BANCA INTESA, “ABRAMO” BAZOLI…