aereo schianto volo air india boeing 787

VENTOTTO SECONDI PER UN DISASTRO – È PASSATO MENO DI MEZZO MINUTO TRA IL MOMENTO IN CUI IL BOEING 787 DI AIR INDIA SI È STACCATO DALLA PISTA DELL’AEROPORTO DI AHMEDABAD E L’IMPATTO TRA GLI EDIFICI, UN CHILOMETRO E MEZZO PIÙ AVANTI – SU QUEL BREVE LASSO DI TEMPO SI CONCENTRANO GLI INVESTIGATORI INDIANI, CHE HANNO CHIESTO ISPEZIONI EXTRA SUL VELIVOLO – I DUBBI DI ESPERTI E COMANDANTI: “FORSE L’AEREO NON ERA CONFIGURATO PER IL DECOLLO” – LE INFORMAZIONI DECISIVE LE DARANNO LE DUE SCATOLE NERE. FINORA NE È STATA RECUPERATA SOLO UNA – IL GIALLO DEL “MAYDAY” – VIDEO

 

Estratto dell’articolo di Leonard Berberi per www.corriere.it

 

incidente air india

Ventotto secondi. Tanto passa tra il momento in cui il Boeing 787 di Air India si stacca dalla pista dell’aeroporto di Ahmedabad e l’impatto tra gli edifici, un chilometro e mezzo più avanti. È su questi ventotto secondi che si concentrano gli investigatori indiani con il supporto logistico di quelli americani ed europei.

 

Non solo perché il velivolo prima dell’impatto si presenta con modalità definite «anomale» per quella fase di volo, ma anche perché quel modello di jet non ha mai avuto un incidente mortale. Fino al 12 giugno 2025.

 

Le due scatole nere

incidente aereo air india boeing 787 ahmedabad 11

Le informazioni decisive le daranno le due scatole nere. Diverse ore dopo l’impatto ne è stata recuperata una, non è chiaro se il «Cockpit voice recorder» (che registra gli audio in cabina di pilotaggio) o il «Flight data recorder» (che memorizza migliaia di parametri di volo).

 

Gli analisti però avvertono che un incidente aereo è frutto di un insieme di fattori, non ha una sola causa, grazie soprattutto alla presenza di diversi elementi di ridondanza presenti a bordo e aggiunti nei decenni.

 

Gli scenari di analisi

[…] La prima fase, che nei video disponibili non mostra palesi anomalie, è quella della rincorsa. Il Boeing si prende quasi tutta la pista — contrariamente a quanto appreso poco dopo l’incidente — sollevandosi senza criticità. Il decollo però dura circa quattro secondi: il jet si stacca da terra e prende quota. Ma non troppa.

 

incidente aereo air india boeing 787 ahmedabad 8

E infatti nei successivi sette secondi il velivolo quasi rallenta la sua ascesa, pur procedendo a forte velocità. È in questo momento — della durata di cinque secondi — che il volo procede a una quota stabile, quando in realtà dovrebbe sollevarsi ulteriormente.

 

La situazione peggiora però. Perché nei successivi dodici secondi il velivolo perde quota, andandosi a schiantare a oltre 300 chilometri orari di velocità.

 

Il giallo del «mayday»

«Dalle immagini si vede che il Boeing ha perso potenza», confermano due comandanti contattati da questo giornale e che sottolineano che le indagini potrebbero rivelarsi molto complesse. Di solito la perdita di potenza «può essere dovuta a un malfunzionamento del motore, ma è davvero difficile che entrambi i propulsori perdano potenza allo stesso tempo», sottolineano. Uno dei piloti — secondo le autorità indiane — avrebbe lanciato un «mayday», ma non si sa al momento se l’allarme è stato accompagnato da una descrizione del problema a bordo.

 

Le domande

incidente aereo air india boeing 787 ahmedabad 9

E qui si aggiungono altre due anomalie che i comandanti consultati non riescono a spiegarsi. «Perché il carrello delle ruote era ancora giù?», si chiedono gli esperti. «Una decina di secondi dopo il decollo di solito quello dovrebbe risultare già retratto».

 

L’altro giallo riguarda i «flap» (le superfici mobili nella parte posteriore delle ali) che in almeno un video «non sembrano correttamente estesi, come dovrebbero essere nei primi dieci, dodici minuti dopo il decollo per aumentare la portanza». Nello stesso filmato il jet scende con il muso rivolto verso l’alto: è anche questa una posizione «insolita».

 

L’incognita del caldo

incidente aereo air india boeing 787 ahmedabad 5

«L’aereo era stato configurato correttamente al momento del decollo?», si chiedono i comandanti. «In cabina è successo qualcosa? C’è stata un’avaria? I piloti hanno calcolato bene le performance? Il fattore atmosferico è stato considerato adeguatamente?».

 

All’ora di pranzo all’aeroporto di Ahmedabad sono stati raggiunti i 37 °C. D’estate le alte temperature rendono più difficile il decollo — spiegano i comandanti — «perché i motori producono meno spinta e l’aria calda, meno densa, riduce la portanza. Se l’aereo non è stato configurato correttamente anche il caldo potrebbe aver influito sulle prestazioni».

 

Oltre 8 mila decolli

Il Boeing 787, utilizzato per i voli di lungo raggio, è in servizio da quasi 14 anni, ha trasportato oltre un miliardo di persone e ha effettuato 5 milioni di decolli. Secondo la società specializzata Cirium fino al 12 giugno di quest’anno c’erano 1.148 esemplari in servizio. Quello precipitato in India aveva accumulato oltre 41 mila ore di volo e quasi 8 mila tra decolli e atterraggi (700 negli ultimi 12 mesi).

 

[…]

 

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Ordinate ispezioni extra

Il giorno dopo l’ente dell'aviazione civile indiana (Dgca) ha disposto ispezioni extra dal 15 giugno «fino a nuovo ordine» su tutti i Boeing 787-8 e 787-9 prima dell’autorizzazione al decollo dal Paese. Si tratterebbe di una misura preventiva. Dgca ha ordinato ad Air India anche di effettuare ulteriori interventi di manutenzione sui velivoli dotati di motori con effetto immediato. Al vettore è stato chiesto di effettuare controlli una tantum prima del decollo dei voli a partire da domenica. […]

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