LA VERITA’, VI PREGO, SU STEFANO CUCCHI - “DEPISTAGGI PER COPRIRE LE BOTTE” - DALLE INTERCETTAZIONI NUOVE ACCUSE AI CARABINIERI - L’EX MOGLIE DI UNO DEI MILITARI RICORDA QUANDO IL MARITO LE DISSE: “GLIENE ABBIAMO DATE TANTE A QUEL DROGATO DI MERDA”

Ilaria Sacchettoni e Giovanni Bianconi per il "Corriere della Sera”

STEFANO CUCCHISTEFANO CUCCHI

 

 

Ci sono voluti sei anni per scoprire che i nomi di due carabinieri che parteciparono all' arresto di Stefano Cucchi, in abiti borghesi, furono taciuti negli atti ufficiali, tanto che nessuno li aveva mai cercati prima; per accertare che il 31enne romano morto dopo una settimana di detenzione era stato portato in una caserma per essere fotosegnalato, come si fa per ogni fermato, ma che quell' operazione non avvenne;

 

Stefano CucchiStefano Cucchi

per appurare che Cucchi si ribellò e tentò di aggredire uno dei carabinieri, e che per reazione fu picchiato con forza. Al punto che la ex moglie di uno dei militari ricorda ancora oggi di quando il marito le raccontava «gliene abbiamo date tante a quel "drogato di merda"».
 

Tutto questo è stato scoperto a sei anni di distanza, grazie a una minuziosa indagine della Procura di Roma e della Squadra mobile, condotta con uno spiegamento di mezzi pari a quelli di un' inchiesta antimafia.

 

ilaria cucchiilaria cucchi

Arrivando a concludere, scrivono il procuratore Giuseppe Pignatone e il sostituto Giovanni Musarò, che «nella notte tra il 15 e il 16 ottobre 2009 Stefano Cucchi fu sottoposto a un violentissimo pestaggio da parte dei carabinieri appartenenti al comando stazione Appia»; e che subito dopo «fu scientificamente orchestrata una strategia finalizzata ad ostacolare l' esatta ricostruzione dei fatti e l' identificazione dei responsabili».
 

Stefano CucchiStefano Cucchi

Gli indagati per le lesioni restano tre, i carabinieri Alessio Di Bernardo, Raffele D' Alessandro e Francesco Tedesco (rispettivamente 36, 30 e 34 anni d' età; poco meno di quella che avrebbe Cucchi), altri due risponderanno di falsa testimonianza, ma contemporaneamente si apre un' altra partita: la richiesta di incidente probatorio per effettuare una nuova perizia medica, al fine di accertare «la natura e l' effettiva portata delle lesioni», in modo da verificare l' eventuale «nesso di causalità (cioè un qualche collegamento, ndr ) con l' evento morte».

 

Stefano CucchiStefano Cucchi

In tal caso l' imputazione si aggreverebbe, la ghigliottina prossima della prescrizione si allontanerebbe, ma tutto ciò appartiene al futuro. Il passato e il presente sono un' inchiesta e un processo (che la prossima settimana approderà in Cassazione) dove gli agenti della polizia penitenziaria sono stati assolti, mentre solo adesso emergono le possibili responsabilità di carabinieri che neppure comparivano nelle carte.

 

Stefano CucchiStefano Cucchi

È stato un detenuto chiuso nel carcere di Regina Coeli insieme a Cucchi a riferire (nel 2014) che Stefano gli aveva confidato di essere stato «picchiato dai carabinieri nella prima caserma da cui era transitato la notte dell' arresto; aggiunse che era stato picchiato da due in borghese mentre un terzo, in divisa, diceva agli altri due di smetterla».

 

Da questa e altre testimonianze portate dai familiari di Cucchi è partita l' inchiesta bis che - sostiene la Procura - ha trovato solo conferme. Dagli stessi carabinieri prima testimoni e poi inquisiti, nelle intercettazioni telefoniche e ambientali in cui cercavano di concordare le versioni («me li ricordo che lo portammo a fare il fotosegnalamento... si sbattette ... ti dette uno schiaffo in faccia a te e si buttò a terra...»; «mi raccomando non dire puttanate... che qua scoppia una bomba»;

 

Stefano CucchiStefano Cucchi

«ci dobbiamo vedere... pariamoci il culo»), ma anche dagli atti ufficiali: la resistenza di Cucchi e il fotosegnalamento mancato non risultano da nessuna parte. Anzi, quel che i carabinieri avevano cominciato a scrivere è stato cancellato con il bianchetto e sostituito con i dati di un' operazione successiva. E diversi particolari riferiti nelle relazioni di servizio non corrispondono al vero.

 

Il corpo di Stefano Cucchi Il corpo di Stefano Cucchi

Nonostante le precauzioni di non parlare al telefono, le conversazioni tra il carabiniere D' Alessandro e la ex moglie svelano ciò che il militare le aveva confessato, all' epoca dei fatti o in seguito: «Hai raccontato di quanto vi eravate divertiti a picchiare "quel drogato di merda"... lo hai raccontato a tanta gente di quello che hai fatto».

 

Stefano CucchiStefano Cucchi

Frasi confermate dalla donna nell' interrogatorio davanti al pubblico ministero («mi confidò che la notte dell' arresto Stefano Cucchi era stato pestato da lui e da altri colleghi di cui non mi ha fatto il nome»), dal suo nuovo convivente e dalla madre di lei.

 

Altri carabinieri che lo portarono in tribunale la mattina seguente hanno riferito che le condizioni di Cucchi «facevano impressione, io non ho mai visto niente del genere in vita mia», e che «era evidente che era stato pestato prima che lo prendessimo in consegna noi». Ma il muro di omertà ha retto per sei lunghi anni, mentre altri venivano processati.
Adesso emerge un' altra verità, sebbene dopo tanto tempo non sia prevedibile a quali risultati porterà.

ILARIA CUCCHIILARIA CUCCHIstefano cucchistefano cucchi

 

Ultimi Dagoreport

francesco gaetano caltagirone alberto nagel francesco milleri

DAGOREPORT - GONG! ALLE ORE 10 DI LUNEDÌ 16 GIUGNO SI APRE L’ASSEMBLEA DI MEDIOBANCA; ALL’ORA DI PRANZO SAPREMO L’ESITO DELLA GUERRA DICHIARATA DAL GOVERNO MELONI PER ESPUGNARE IL POTERE ECONOMICO-FINANZIARIO DI MILANO - LO SCONTRO SI DECIDERÀ SUL FILO DI UNO ZERO VIRGOLA - I SUDORI FREDDI DI CALTARICCONE DI FINIRE CON IL CULO A TERRA NON TROVANDO PIÙ A SOSTENERLO LA SEDIA DI MILLERI SAREBBERO FINITI – L’ATTIVISMO GIORGETTI, DALL’ALTO DELL’11% CHE IL MEF POSSIEDE DI MPS – L’INDAGINE DELLA PROCURA DI MILANO SU UNA PRESUNTA CONVERGENZA DI INTERESSI TRA MILLERI E CALTAGIRONE, SOCI DI MEDIOBANCA, MPS E DI GENERALI - ALTRO GIALLO SUL PACCHETTO DI AZIONI MEDIOBANCA (2%?) CHE AVREBBE IN TASCA UNICREDIT: NEL CASO CHE SIA VERO, ORCEL FARÀ FELICE LA MILANO DI MEDIOBANCA O LA ROMA DI CALTA-MELONI? AH, SAPERLO….

iran israele attacco netanyahu trump khamenei

DAGOREPORT - STANOTTE L'IRAN ATTACCHERÀ ISRAELE: RISCHIO DI GUERRA TOTALE - È ATTESO UN VIOLENTISSIMO ATTACCO MISSILISTICO CON DRONI, RISPOSTA DI TEHERAN ALL'"OPERAZIONE LEONE NASCENTE" DI NETANYAHU, CHE QUESTA MATTINA HA COLPITO IL PRINCIPALE IMPIANTO DI ARRICCHIMENTO IRANIANO, UCCIDENDO L'INTERO COMANDO DELL'ESERCITO E DELLE GUARDIE RIVOLUZIONARIE. LA MAGGIOR PARTE DI LORO È STATA FATTA FUORI NELLE PROPRIE CASE GRAZIE AI DRONI DECOLLATI DALLE QUATTRO BASI SOTTO COPERTURA DEL MOSSAD A TEHERAN - ISRAELE HA DICHIARATO LO STATO DI EMERGENZA: GLI OSPEDALI SPOSTANO LE OPERAZIONI IN STRUTTURE SOTTERRANEE FORTIFICATE - TRUMP HA AVVERTITO OGGI L'IRAN DI ACCETTARE UN ACCORDO SUL NUCLEARE "PRIMA CHE NON RIMANGA NULLA", SUGGERENDO CHE I PROSSIMI ATTACCHI DI ISRAELE CONTRO IL PAESE POTREBBERO ESSERE "ANCORA PIÙ BRUTALI" - VIDEO

lauren sanchez jeff bezos venezia

FLASH! – I VENEZIANI HANNO LA DIGA DEL MOSE PURE NEL CERVELLO? IL MATRIMONIO DI JEFF BEZOS È UNA FESTICCIOLA PER 250 INVITATI DISTRIBUITI TRA QUATTRO HOTEL: GRITTI, AMAN, CIPRIANI E DANIELI - NIENTE CHE LA SERENISSIMA NON POSSA SERENAMENTE SOSTENERE, E NULLA A CHE VEDERE CON LE NOZZE MONSTRE DELL'INDIANO AMBANI, CHE BLOCCARONO MEZZA ITALIA SOLO PER IL PRE-TOUR MATRIMONIALE – DITE AI MANIFESTANTI IN CORTEO "VENEZIA NON E' IN VENDITA" CHE I 10 MILIONI DI EURO SPESI DA MR.AMAZON SI RIVERSERANNO A CASCATA SU RISTORATORI, COMMERCIANTI, ALBERGATORI, GONDOLIERI E PUSHER DELLA CITTÀ…

tajani urso vattani peronaci azzoni antonio adolfo mario marco alessandro

DAGOREPORT - MAI SUCCESSO CHE LA LISTA DEI NUOVI AMBASCIATORI, SCODELLATA DA TAJANI, VENISSE SOSPESA PER L’OPPOSIZIONE DI UN MINISTRO (URSO) IRATO PERCHÉ IL SUO CONSIGLIERE DIPLOMATICO È FINITO A NAIROBI ANZICHÉ A BUCAREST - DAL CDM SONO USCITI SOLO GLI AMBASCIATORI STRETTAMENTE URGENTI. ALLA NATO SBARCA AZZONI, MENTRE PERONACI VOLA A WASHINGTON. E’ LA PRIMA VOLTA CHE LA PIÙ IMPORTANTE SEDE DIPLOMATICA VIENE OCCUPATA DA UN MINISTRO PLENIPOTENZIARIO ANZICHÉ DA UN AMBASCIATORE DI GRADO (FRA DUE ANNI È GIA’ PRONTO IL FIDO CONSIGLIERE DIPLOMATICO DI LADY GIORGIA, FABRIZIO SAGGIO) – IL MALDESTRO MARIO VATTANI IN GIAPPONE, ANCHE SE ERA WASHINGTON LA SCELTA IDEALE DELLA FIAMMA MAGICA (MATTARELLA AVREBBE SBARRATO IL PASSO) – LA LISTA DI TUTTI GLI AMBASCIATORI SOSPESI….

giorgia meloni antonio tajani matteo salvini giancarlo giorgetti

DAGOREPORT - A SINISTRA SI LITIGA MA A DESTRA VOLANO GLI STRACCI! - LA MAGGIORANZA SI SPACCA SU ROTTAMAZIONE E TAGLIO ALL'IRPEF - GIORGIA MELONI DAVANTI AI COMMERCIALISTI PARLA DI SFORBICIATA AL CUNEO E LODA MAURIZIO LEO, "DIMENTICANDOSI" DI GIORGETTI. CHE ALZA I TACCHI E SE NE VA SENZA PARLARE - LA LEGA PRETENDE UN'ALTRA ROTTAMAZIONE, FORZA ITALIA E FDI CHIEDONO PRIMA DI TAGLIARE LE TASSE AL CETO MEDIO - PECCATO CHE I SOLDI PER ENTRAMBI I PROVVEDIMENTI, NON CI SIANO - LA LISTA DEGLI SCAZZI SI ALLUNGA: RISIKO BANCARIO, CITTADINANZA, POLITICA ESTERA, FISCO E TERZO MANDATO - VANNACCI METTE NEL MIRINO I GOVERNATORI LEGHISTI ZAIA E FEDRIGA CON UNA SPARATA, A TREVISO, CONTRO IL TERZO MANDATO: IL GENERALE, NOMINATO VICESEGRETARIO DA SALVINI, È LA MINA CHE PUÒ FAR SALTARE IN ARIA LA FRAGILE TREGUA NEL CARROCCIO (E DUNQUE NEL CENTRODESTRA)

ignazio la russa giorgia meloin zaia fedriga salvini fontana

DAGOREPORT - MEGLIO UN VENETO OGGI O UNA LOMBARDIA DOMANI? È IL DILEMMA SPECULARE DI GIORGIA MELONI E MATTEO SALVINI – L’APERTURA SUL TERZO MANDATO DEL NASUTO DONZELLI È UN RAMOSCELLO D’ULIVO LANCIATO VERSO IL CARROCCIO (ANCHE PER DESTABILIZZARE IL CAMPO LARGO IN CAMPANIA) - MA ALLA PROPOSTA S’È SUBITO OPPOSTO IL GENERALE VANNACCI – L’EX TRUCE DEL PAPEETE, CHE HA CAPITO DI NON POTER GOVERNARE TUTTO IL NORD CON L'8%, È DISPOSTO A CEDERE IL PIRELLONE A FRATELLI D'ITALIA (SI VOTA TRA TRE ANNI), MA LA SORA GIORGIA RIFLETTE: SOTTO LA MADUNINA COMANDA LA RUSSA, E SAREBBE DIFFICILE SCALZARE LA SUA PERVASIVA RETE DI RELAZIONI – I MALIGNI MORMORANO: VANNACCI AGISCE COME GUASTATORE PER CONTO DI SALVINI, PER SABOTARE IL TERZO MANDATO, O PARLA PER SE'?