la villa di guerino casamonica

A CASAMONICA CONDONATO NON SI GUARDA IN CASA – ANCHE LA FAMIGLIA SINTI HA USUFRUITO DELLE SANATORIE VARATE DAL GOVERNO BERLUSCONI. COSÌ IL VILLONE DA 400 MQ DI GUERINO, DETTO “PELÈ”, SI SALVA DALLE RUSPE – “IO SONO TRANQUILLO. LA STORIA DELLE DEMOLIZIONI NON MI TOCCA: QUI È TUTTO CONDONATO” – IL PROGETTO PER TRASFORMARE LA CASA ABBATTUTA IN UN PARCO PUBBLICO

1 - CASAMONICA, IL CONDONO SALVA LA VILLA DI "PELÉ" DALLE RUSPE

Estratto dell’articolo di Vincenzo Bisbiglia per "il Fatto quotidiano”

 

GUERINO CASAMONICA

Hanno usufruito dei due condoni edilizi varati dal governo Berlusconi, nel 1994 e nel 2003. Come centinaia di migliaia di italiani (e di romani), d' altronde. Tanto che ora Guerino Casamonica, detto "Pelé", può addirittura arrivare a vantarsene, nel giorno in cui, pochi metri più in là, Matteo Salvini e Nicola Zingaretti facevano a gara a salire sulla ruspa che avrebbe buttato giù la palazzina confiscata diversi anni fa a suo padre, il capostipite Giuseppe Casamonica.

 

Sono almeno sei le ville nella zona legate ai Casamonica, sorte in maniera completamente abusiva e poi sanate dagli uffici capitolini, nei quartieri La Romanina, Morena e Campo Romano, triangolo feudo del clan sinti nell' estrema periferia est di Roma. "Almeno", perché il VII Municipio di Roma, competente della zona, negli anni ha dovuto registrare decine e decine di condoni edilizi in un' area dove dagli anni 70 in poi di palazzine e villette ne sono spuntate come funghi.

 

salvini sulla ruspa alla demolizione della villa dei casamonica 5

Uno di questi ha riguardato anche il villone da 400 mq con piscina, color rosso pompeiano, in cui "Pelé" vive con la sua famiglia. "Io sono tranquillo. Ho seguito la storia delle demolizioni, ma la cosa non mi tocca: qui è tutto condonato", ha spiegato ai cronisti intervenuti in via di Roccabernarda per la conferenza stampa del ministro dell' Interno e del presidente della Regione Lazio. "Ha ragione Guerino - confermano a Il Fatto sia dall' Agenzia regionale per i Beni confiscati alla mafia che dal Municipio VII -. Lui è in regola".

LA VILLA DI GUERINO CASAMONICA

 

(…)  Ma Guerino sembra esser stato molto fortunato nelle sue pratiche, visto che l' ufficio condoni di Roma Capitale è una vera bolgia. A oggi, infatti, su oltre 400 mila richieste di sanatoria, totali e parziali, presentate dal 1983 agli uffici distaccati di via di Decima, ne sono state esaminate e risolte meno di 200 mila, al ritmo di appena 10 mila concessioni l' anno. Con gente che aspetta il proprio turno anche da 15 anni. (…)

 

 

2 - VILLA CASAMONICA ADDIO «ORA UN PARCO PUBBLICO CON SCACCHI E PATTINAGGIO»

Alessia Marani per “il Messaggero”

 

demolizione villa casamonica 2salvini e zingaretti alla demolizione della villa dei casamonica 2

Un' area di mille metri quadrati, 300 interni già suddivisi per ricavarne quattro appartamenti: ma tra un mese della villa fatta costruire dai Casamonica in via Roccabernarda 15, dietro l' Anagnina, rimarrà solamente polvere. Poi già è tutto pronto per allestirvi un parco pubblico. Il progetto è allo studio del Dipartimento Lavori pubblici, stazione unica appalti della Regione Lazio, guidato dall' ingegnere Wanda D' Ercole, già in prima linea per il dopo terremoto ad Amatrice. Venerdì sarà pronta una bozza definitiva.

 

Il presidente Nicola Zingaretti era già venuto a quest' indirizzo a giugno per consegnare le chiavi della cancellata al comitato di quartiere che al momento ha a disposizione una parte dell' area, su cui è stata realizzato uno spazio-eventi riparato da una tettoia di legno.

 

giuseppe conte a casa casamonica

Ieri è entrata in azione la ruspa del XXI reggimento dell' Esercito, alla presenza anche del ministro dell' Interno Matteo Salvini. Accanto alla villa gialla da smantellare, sorge un' altra costruzione, quella che in zona era considerata la «dependance» di Giuseppe Casamonica - fratello di zio Vittorio, il cui funerale show nel 2015 sollevò indignazione - e di una figlia. «Non ci abitavano - raccontano i residenti - ma qui ospitavano dei parenti oppure ci organizzavano delle feste».

 

RACCOLTA LIBRI

la demolizione delle ville dei casamonica 14

Dopo la confisca, ospiterà una biblioteca aperta al pubblico, a disposizione degli abitanti e delle famiglie di quest' angolo di Capitale, terra di frontiera, ai confine con i Castelli Romani. Ma anche questo edificio, come la villa, dopo la confisca, nel 2013, fu razziato all' interno: via pavimenti, sanitari, porte, infissi, finestre e impianti, ossia tutto ciò che poteva renderla immediatamente fruibile a scopi sociali. Adesso bisognerà farla tornare agibile, avviare i lavori per la sua trasformazione in biblioteca. Dopodiché occorrerà anche riempire gli scaffali di volumi.

 

la demolizione delle ville dei casamonica 16

«Al momento, di libri, ne abbiamo pochi - dicono dal comitato di quartiere Campo Romano Casalotto, che conta una quarantina di aderenti - per cui lanciamo un appello: chi ha dei testi nuovi o seminuovi da dare via può portarceli presso la nostra sede, in via Campo Romano 47». Per la villa, invece, che sorge su un uso civico in capo al comune di Frascati, si è deciso per l' abbattimento.

 

«Presto indiremo la gara per il nuovo parco e la biblioteca - ha detto Zingaretti - l' appuntamento è per rivederci prima dell' estate prossima per brindare alla nuova vita del quartiere». La bozza definitiva del progetto per il parco verrà presentata al comitato cittadino entro venerdì.

 

GIUSEPPE CONTE NELLE VILLE CASAMONICA

Non conterrà solamente giostre - perché scivoli e altalene sono presenti anche in un altro parco pubblico della zona - ma un campetto per giochi di gruppo, una pista di pattinaggio, un' area con tavolini dedicati agli scacchi e zona wifi.

 

«Perché il nostro obiettivo - spiegano ancora i residenti - è dare uno spazio anche ad adolescenti e liceali, dove vedersi e potere passare del tempo insieme, magari anche con la loro mamme o i loro papà che, nel frattempo, scambiano qualche parola».

 

GLI ALTRI BENI

demolizione villa casamonica 1

Sull' altro lato della strada c' è già una villa strappata ai Casamonica utilizzata oggi come centro per l' assistenza di bambini autistici. Nelle prossime settimane la Regione prenderà in gestione altri 40 beni confiscati di un pacchetto di 490, tra i quali anche la villa abitata da Massimo Carminati a Sacrofano.

 

blitz contro i casamonica 8

Nel VII Municipio, dove stanotte verrà abbattuta l' ultima delle 8 villette abusive occupate da altri Casamonica al Quadraro, presto un ristorante tolto alla mala sulla via Tuscolana verrà convertito a centro di ristorazione e formazione gestito da soggetti fragili seguiti dai servizi sociali, mentre in via Poggi d' Oro un altro locale verrà destinato al reinserimento di donne uscite dalle case-famiglia. Peccato che dei 20 milioni messi a bando dal 2014 dall' assessorato regionale alla Casa per le demolizioni, i Comuni del Lazio ne abbiano usufruito solo per un milione, zero il Campidoglio.

ARRESTO DI ANTONIO CASAMONICAgli interni delle ville dei casamonica 1blitz contro i casamonica 6nello trocchia e la troupe di nemo aggrediti dai casamonica durante l arresto 4gli interni delle ville dei casamonica 13blitz contro i casamonica 7gli interni delle ville dei casamonica 18gli interni delle ville dei casamonica 19la culla d'oro del piccolo casamonica 1gli interni delle ville dei casamonica 7gli interni delle ville dei casamonica 6gli interni delle ville dei casamonica 4gli interni delle ville dei casamonica 5ARRESTO DI ANTONIO CASAMONICAblitz contro i casamonica 9blitz contro i casamonica 1la culla d'oro del piccolo casamonicagli interni delle ville dei casamonica 2gli interni delle ville dei casamonica 9gli interni delle ville dei casamonica 3gli interni delle ville dei casamonica 8gli interni delle ville dei casamonica 12

Ultimi Dagoreport

elly e alessandro onorato, goffredo bettini e dario franceschini, matteo renzi , ernesto maria ruffini schlein giuseppe conte

DAGOREPORT - ‘’AAA CERCASI UN CENTRO DI GRAVITÀ PERMANENTE’’. IN VISTA DELLE ELEZIONI 2027, ANCHE LA DUCETTA DEL NAZARENO, ELLY SCHLEIN, HA CAPITO CHE NON BASTA UN’ALLEANZA CON CONTE E FRATOIANNI PER RIMANDARE NELLE GROTTE DI COLLE OPPIO IL GOVERNO MELONI. PER SPERARE DI VINCERE, OCCORRE DAR VITA A UN NUOVO ULIVO PRODIANO CAPACE DI FEDERARE LE VARIE ANIME DEI CENTROSINISTRATI, AL PARI DELLA DESTRA DOVE SI SFANCULANO DA MANE A SERA MA ALLA FINE IL COLLANTE DEL POTERE È PIÙ FORTE DELLA LORO EGOLATRIA – IL PRIMO A METTERSI IN MOTO È STATO MATTEO RENZI CHE, DA ABILISSIMO MANOVRATORE QUAL È, SI È TRASFORMATO IN UN ARIETE MEDIATICO DELL’OPPOSIZIONE – ALLA DISPERATA RICERCA DEL CENTRO PERDUTO, DOPO SALA E RUFFINI, OGGI SCENDE IN CAMPO ALESSANDRO ONORATO, ASSESSORE AL TURISMO DEL CAMPIDOGLIO, CHE MIRA A FEDERARE UNA RETE RIFORMISTA FORMATA DALLE PRINCIPALI REALTÀ CIVICHE DI CENTROSINISTRA PRESENTI IN ITALIA PER TOGLIERE L'ESKIMO A "FALCE E MART-ELLY''...

donald trump benjamin netanyahu iran israele stati uniti khamenei fordow

DAGOREPORT – COME MAI TRUMP HA PERSO LA PAZIENZA, IMPRECANDO IN DIRETTA TV, SULLE "VIOLAZIONI" DELLA TREGUA IN MEDIO ORIENTE DA PARTE DI NETANYAHU? "NON SANNO COSA CAZZO STANNO FACENDO. DOBBIAMO FAR CALMARE ISRAELE, PERCHÉ STAMATTINA SONO ANDATI IN MISSIONE"? - È EVIDENTE IL FATTO CHE IL “CESSATE IL FUOCO” CON L’IRAN NON RIENTRAVA NEI PIANI DI BIBI NETANYAHU. ANZI, IL PREMIER ISRAELIANO PUNTAVA A PORTARE A TERMINE GLI OBIETTIVI DELL’OPERAZIONE “RISING LION” (DOVE SONO FINITI 400 CHILOGRAMMI DI URANIO?), MA È STATO COSTRETTO AD ACCETTARLO DA UN TRUMP IN VENA DI PREMIO NOBEL PER LA PACE. D’ALTRO CANTO, ANCHE A TEHERAN LA TREGUA TRUMPIANA NON È STATA PRESA BENE DALL’ALA OLTRANZISTA DEI PASDARAN… – VIDEO

elly schlein gaetano manfredi giorgio gori stefano bonaccini pina picierno vincenzo de luca matteo ricci

DAGOREPORT - MENTRE ASSISTIAMO A UNO SPAVENTOSO SVALVOLAMENTO GLOBALE, IN ITALIA C’È CHI SI CHIEDE: ‘’COME SI FA A MANDARE A CASA LA SPERICOLATA ELLY SCHLEIN?’’ - ANCHE SE HA UN IMPATTO MEDIATICO PIÙ TRISTE DI UN PIATTO DI VERDURE LESSE, LA FANCIULLA COL NASO AD APRISCATOLE HA DIMOSTRATO ALTE CAPACITÀ DI TESSERE STRATEGIE DI POTERE, PRONTA A FAR FUORI IL DISSENSO DELL’ALA CATTO-DEM DEL PD - SE IL CENTRO RIFORMISTA HA LA MAGGIORANZA DEGLI ISCRITTI DEL PD, HA PERMESSO DI AVERE UN RISULTATO IMPORTANTE ALLE EUROPEE E FA VINCERE CON I SUOI CANDIDATI LE PROSSIME REGIONALI, PERCHÉ NON TIRA FUORI UN LEADER ALTERNATIVO AL SINISTRISMO FALCE & MART-ELLY? -  LIQUIDATO BONACCINI, ORMAI APPIATTITO SULLA SCHLEIN, SCARTATO DECARO PRIVO DEL CORAGGIO PER SPICCARE IL VOLO, SULLA RAMPA DI LANCIO CI SONO IL SINDACO DI NAPOLI, GAETANO MANFREDI, MA SOPRATTUTTO GIORGIO GORI. L’EUROPARLAMENTARE ED EX SINDACO DI BERGAMO È IN POSSESSO DEL FISICO DEL RUOLO PER BUCARE LO SCHERMO E IL MELONISMO PAROLAIO. A PARTE LE GELOSIE INTERNE DEI RIFORMISTI, LA BASE, CON LA GRUPPETTARA ELLY AL COMANDO, OGGI È TALMENTE RADICALIZZATA CHE RIUSCIRÀ AD INGOIARE UN EX MANAGER DI MEDIASET SULLA PRIMA POLTRONA DEL NAZARENO?

alessandro giuli

DAGOREPORT - MA COME SCEGLIE I COMPONENTI DELLE COMMISSIONI L’INFOSFERICO MINISTRO DELLA CULTURA, ALESSANDRO GIULI? I DIRETTORI DI CINQUE MUSEI STATALI (MUSEI REALI DI TORINO, GALLERIA DELL’ACCADEMIA E BARGELLO DI FIRENZE, COLOSSEO, MUSEO NAZIONALE ROMANO E MUSEO ARCHEOLOGICO DI NAPOLI) SARANNO SELEZIONATI DA UNA COMMISSIONE FORMATA DALLA STRAGRANDE MAGGIORANZA DA GIURISTI - PEGGIO CI SI SENTE SE SI PENSA CHE I TRE CANDIDATI PER CIASCUN MUSEO SCELTI DA QUESTA COMMISSIONE GIURISPRUDENZIALE SARANNO POI SOTTOPOSTI AL VAGLIO FINALE DEL LAUREANDO MINISTRO…

FLASH! – SE URBANO CAIRO NON CONFERMA MENTANA ALLA DIREZIONE DEL TGLA7 ENTRO IL PROSSIMO 30 GIUGNO, CHICCO ALZA I TACCHI E SE NE VA – IL CONTRATTO SCADE A FINE 2026 MA A LUGLIO C’E’ LA PRESENTAZIONE DEI PALINSESTI – PARE CHE QUESTA VOLTA NON CI SIA DI MEZZO IL DIO QUATTRINO, BENSI’ QUESTIONI DI LINEA POLITICA (GIA' NEL 2004 MENTANA FU PRATICAMENTE “CACCIATO” DAL TG5 DOPO UN VIOLENTISSIMO SCAZZO CON SILVIO BERLUSCONI E I SUOI “DESIDERATA”, E FU SOSTITUITO DAL SUO VICE MIMUN…)

meloni macron merz starmer trump iran usa attacco bombardamento

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI STA SCOPRENDO CHE VUOL DIRE ESSERE PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DI UN PAESE CHE NON HA MAI CONTATO UN TUBO: PRIMA DI PROCEDERE AL BOMBARDAMENTO DEI SITI IRANIANI, TRUMP HA CHIAMATO IL PREMIER BRITANNICO, KEIR STARMER, E POI, AD ATTACCO IN CORSO, HA TELEFONATO AL TEDESCO MERZ. MACRON È ATTIVISSIMO COME MEDIATORE CON I PAESI ARABI: FRANCIA, REGNO UNITO E GERMANIA FANNO ASSE NEL GRUPPO "E3", CHE TIENE IL PALLINO DEI NEGOZIATI CON L'IRAN  – L’AFFONDO DI RENZI: “LA POLITICA ESTERA ITALIANA NON ESISTE, MELONI E TAJANI NON TOCCANO PALLA”. HA RAGIONE, MA VA FATTA UN’INTEGRAZIONE: L’ITALIA È IRRILEVANTE SULLO SCACCHIERE GLOBALE, INDIPENDENTEMENTE DA CHI GOVERNA...