ali khamenei benjamin netanyahu joe biden iran nucleare

DAGOREPORT – VOCI (NON CONFERMATE) DALL’IRAN: IL REGIME DELL’AYATOLLAH AVREBBE TESTATO UN ORDIGNO NUCLEARE NEL DESERTO DI SEMNAN – SAREBBE UN MONITO PER NETANYAHU: NON ATTACCARE SENNO’ RISPONDIAMO CON L’ATOMICA – PIU’ DELLE MINACCE DI KHAMENEI CONTA L’ECONOMIA: CINA E INDIA SONO I PRINCIPALI CLIENTI DEL PETROLIO DI TEHERAN E SE “BIBI” COLPISCE I SITI PETROLIFERI IRANIANI PUO’ TERREMOTARE L’ECONOMIA GLOBALE – BIDEN CHIAMA NETANYAHU E GLI CHIEDE DI NON TOCCARE I GIACIMENTI…

 

 

 

DAGOREPORT

MISSILI IRAN

Una voce si rincorre sui social tra gli account dei falchi pro-Iran e gli appassionati di intelligence: nella notte tra sabato e domenica Teheran avrebbe testato un ordigno nucleare nel deserto di Semnan.

 

Dal regime non hanno rivendicato il successo del test, ma ad alimentare le teorie ci si sono messi vari canali Telegram iraniani, che hanno rilanciato la notizia di un terremoto registrato dai sismografi della vicinia Armenia: avrebbero rilevato una scossa con epicentro nel paese di Khamenei. Secondo questi canali, il confronto tra le vibrazioni tipiche dei terremoti e quelle provocate dai test nucleari confermerebbe l’ipotesi di uno “strike”.

 

LA PRESUNTA SCOSSA DI TERREMOTO IN IRAN DOPO IL TEST NUCLEARE A SEMNAN

Diversi organi di informazione armeni, però, hanno citato come fonte l'Istituto di geofisica dell'Università di Teheran e non una stazione sismologica armena.

 

Come a dire: noi non ne sappiamo niente. Il sito web di notizie NorNews, che opera informalmente come principale braccio mediatico del Consiglio di Sicurezza Nazionale della Repubblica Islamica, ha liquidato le speculazioni nucleari come “voci” e ha sottolineato ancora una volta che i test nucleari contraddicono la dottrina di difesa dell'Iran.

 

Saranno solo voci, ma l’allarme si è diffuso in tutto il Medio Oriente, arrivando fino a Washington.

 

ali khamenei con in mano un fucile prega per nasrallah a teheran

L’eventuale bomba nucleare in mano ai turbanti di Teheran, dopo anni di sperimentazione sotto il naso complice di Usa e Ue (secondo gli accordi farsa del 2015 gli ayatollah avrebbero dovuto eliminare le riserve di uranio a medio arricchimento e tagliare del 98% quelle a basso arricchimento), cambierebbe completamente lo scenario.

 

Il Mossad è stato subito allertato. Per gli 007 di Tel Aviv, quello di Teheran sarebbe un deterrente verso il possibile attacco di Israele, in risposta ai 180 missili lanciati martedì scorso dagli ayatollah. Come a dire: sappiate che abbiamo la bomba, e siamo pronti a usarla. Non è un caso che proprio oggi il “Times of Israel” abbia pubblicato la notizia secondo cui Netanyahu avrebbe deciso di colpire “solo” strutture militari iraniane e non quelle nucleari.

BENJAMIN NETANYAHU ALL ONU DENUNCIA IL PROGRAMMA NUCLEARE IRANIANO

 

“Bibi” oggi pomeriggio si è sentito al telefono con Joe Biden: dopo giorni di forte tensione, il colloquio tra il presidente americano e “quel figlio di puttana” di Netanyahu, come lo avrebbe chiamato in privato proprio “Sleepy Joe”, si è riaperto.

 

È la legge della politica internazionale, che vale sempre: è nei momenti di massima tensione che tutti gli attori in campo avvertono il bisogno di arrivare a una tregua.

 

missili iraniani sui cieli di israele 5

Un cessate il fuoco con il Libano sarebbe utile a Netanyahu per far tornare gli oltre 60mila israeliani costretti a lasciare le loro case nel nord del Paese per i missili di Hezbollah. Ma sarebbe comodo anche al regime teocratico iraniano: dopo la morte di Nasrallah, e del suo successore Safieddine, i miliziani libanesi sono diventati ingestibili.

 

Come possibile mediatore si è proposto l’Oman: il sultanato del Golfo, pur essendo un Paese sunnita, ha ottimi rapporti con l’Iran e non è ostile allo Stato ebraico.

 

La soluzione diplomatica potrebbe essere vicina, ma tutto ora dipende da Netanyahu. Il “dottor stranamore” di Israele insiste: le ultime vittorie militari gli hanno dato alla testa e si sente ormai investito di una missione quasi divina.

LA PRESUNTA SCOSSA DI TERREMOTO IN IRAN DOPO IL TEST NUCLEARE A SEMNAN 1

 

“Se non combattiamo l’Iran, moriamo, e non è solo la nostra lotta, ma quella di tutto il mondo civilizzato”, ha detto oggi, lasciando intendere che non retrocederà dai suoi intenti bellicosi. Se, fottendosene ancora una volta dei consigli americani, Israele colpisse i siti di arricchimento dell’uranio della fu Persia, Teheran è pronta a una risposta “nucleare”, come ha fatto capire il ministro degli esteri iraniano, Abbas Araghchi, ai paesi sciiti alleati.

 

La tensione è altissima, e a Washington, a meno di un mese dalle elezioni presidenziali, si “pesano” tutte le possibili ripercussioni.

 

XI JINPING ALI KHAMENEI

Al punto che ieri il “New York Times” ha evocato un clamoroso shock petrolifero, se gli eventi dovessero precipitare (soprattutto se Israele colpisse impianti di raffinazione o stoccaggio del greggio).

 

Il vero cetriolo, come al solito, non finirebbe tra le chiappe di Washington, sostanzialmente autonoma dal punto di vista energetico (il danno collaterale potrebbe essere un aumento di prezzo del greggio, “gestibile” come è stato nel caso della guerra in Ucraina), ma tra quelle europee, in primis. Subito dopo l’Ue, i Paesi più a rischio per una escalation, con eventuale terremoto sul mercato del greggio, sono Cina e India.

 

LA LOCALITA DOVE SAREBBE STATO REGISTRATO IL TERREMOTO IN IRAN

I due giganti asiatici non possedendo risorse naturali e sono i principali importatori dell’oro nero dell’Iran che è il quarto Stato al mondo per riserve e produzione di petrolio (e gestisce di fatto anche i pozzi iracheni). È proprio grazie agli “amici” asiatici che il sanguinario regime degli ayatollah è sopravvissuto senza grossi contraccolpi alle sanzioni americane: barili in cambio di provviste e beni di prima necessità.

 

La guerra si intreccia, come già visto per il conflitto in Ucraina, con un florilegio di interessi economici. Pechino e Nuova Delhi non vogliono una escalation né intendono affrontare una crisi petrolifera mondiale.

 

A chi conviene ora una “guerra totale” tra Israele e Iran? Di certo non agli Stati uniti: Biden ha chiesto a Netanyahu di lasciar perdere i siti “petroliferi” dell’Iran. I missili israeliani rischiano di creare contraccolpi pesantissimi all’economia globale.

PROTESTE CONTRO ISRAELE E USA IN IRAN

 

 

israeliani si rifugiano durante l attacco iraniano 1 foto lapresse missili iraniani sui cieli di israele 6CENTRALE NUCLEARE IRANmissili iraniani sui cieli di israele 4CENTRALE NUCLEARE IRANmissili iraniani sui cieli di israele 7israeliani si rifugiano durante l attacco iraniano foto lapresse iraniani bruciano la bandiera di israeleBENJAMIN NETANYAHU ALL ONU DENUNCIA IL PROGRAMMA NUCLEARE IRANIANO

khamenei guida la preghiera per nasrallah a teheranali khamenei hassan nasrallah

 

vladimir putin ali khamenei MEME SUL CAMPO LARGO BY OSHO

MISSILI IRANIANI E SCUDO ISRAELIANO - INFOGRAFICA DI REPUBBLICA ISRAELE - LA BASE AEREA DI NEVATIM COLPITA DAI MISSILI IRANIANII VERTICI DELL IRAN ELIMINATI DA ISRAELE - 1 DI 2

Ultimi Dagoreport

pietrangelo buttafuoco phica.net fimmini

DAGOREPORT - FANNO SCANDALO L’AUDIO SOTTRATTO A RAOUL BOVA E IL SEXY-TAPE RUBATO A STEFANO DE MARTINO. SE NE ESCE CON AFFANNO LEGGENDO DI PHICA.NET E DELLA PAGINA FB “MIA MOGLIE”, INFARCITE DI COMMENTI SCORREGGIONI ANCHE PER IL PIÙ ZOZZO CESSO PUBBLICO - È IMPRESSIONANTE PERÒ, COME NEL CORSO DEL TEMPO, LA PERCEZIONE DELLA SESSUALITÀ DA PARTE DELLA MASCHIETUDINE, SIA CAMBIATA. QUANTO TEMPO È PASSATO DA SILVIO BERLUSCONI CHE AFFERMAVA CHE “LA PATONZA DEVE GIRARE”? - NESSUNO SOLLEVÒ IL SOPRACCIGLIO DELL’AMORALITÀ QUANDO NEL 2009 MONDADORI PUBBLICÒ UN LIBRO DI PIETRANGELO BUTTAFUOCO, DAL TITOLO “FIMMINI”, SOTTOTITOLO “AMMIRARLE, DECIFRARLE, SEDURLE”, IN CUI  L'ATTUALE PRESIDENTE DELLA BIENNALE DI VENEZIA AFFERMAVA: “I FIANCHI MORBIDI, E CON QUESTI I SENI DELL’ORGOGLIO MAMMIFERO, SONO ESCHE ESIBITE PER LA RACCOLTA DI SPERMA” – CHISSÀ COSA NE PENSANO I MASCULI INFOIATI DI PHICA.NET DELLA SUA INTERPRETAZIONE DELL'ARCANO MONDO FEMMINILE: “LA DONNA NON VUOLE ESSERE COMPRESA, BENSÌ PRESA’’? - VIDEO

tiziana rocca giulio base venezia alberto barbera mollicone federico

CIAK, VENEZIA S'E' DESTRA! - IL MIGLIOR FILM (DA RIDERE O DA PIANGERE) ALLA MOSTRA DEL CINEMA L’HA SCODELLATO L’INARRESTABILE COPPIA DI POTERE GIULIO BASE E TIZIANA ROCCA SUL PALCO DELL’ITALIAN PAVILLION, SPAZIO FINANZIATO DAL MINISTERO DI GIULI E DA CINECITTÀ SPA DELLA CACCIAMANI - SI VIENE COSÌ A SAPERE CHE BASE, GIÀ A CAPO DEL FESTIVAL DI TORINO, È STATO NOMINATO, NELLA SORDINA AGOSTANA, DIRETTORE DEL FESTIVAL DEL CINEMA ITALIANO DI MADRID – DAL CANTO SUO, LA ROCCA SI È DATA DA FARE PER ALIMENTARE LA SUA RETE DI RELAZIONI INVENTANDOSI “FILMING ITALY VENICE AWARD” E DISTRIBUENDO PREMI ALLA QUALUNQUE, CON LA BENEDIZIONE DI MOLLICONE E ALBERTO BARBERA... - IL VIDEO-POMPA DEL TG1

gian marco chiocci giampaolo rossi alfredo mantovano giorgia meloni giovambattista giovanbattista fazzolari tg1

DAGOREPORT- CHE FRATELLI D’ITALIA, DOPO TRE ANNI DI PALAZZO CHIGI, NON SIA PIÙ IL PARTITO MONOLITICO NELLA SUA DEVOZIONE E OBBEDIENZA A GIORGIA MELONI È DIMOSTRATO DALL’ULTIMO SCAZZO NEL POLLAIO RAI TRA CHIOCCI E ROSSI - COL DIRETTORE DEL TG1 CHE SPUTTANA IN PIAZZA, CON APPOSITO COMUNICATO, I SUOI CONTATTI RISERVATI CON LA DUCETTA: ‘’NEI GIORNI SCORSI LA PREMIER MI HA SONDATO INFORMALMENTE PER CAPIRE UNA MIA EVENTUALE, FUTURA, DISPONIBILITÀ NELLA GESTIONE DELLA COMUNICAZIONE” - CON MASSIMO CINISMO E MINIMO RISERBO, CHIOCCI AGGIUNGE: “UNA CHIACCHIERATA, COME TANTE ALTRE IN QUESTI MESI...” - S'AVANZA "FRATELLI SERPENTI", UN PARTITO VITTIMA CRESCENTE DI INTRIGHI DI POTERE, CHE VIVE SCHIZOFRENICAMENTE LA PROPRIA EGEMONIA COME SABOTAGGIO DEL CAMERATA RIVALE - DALLA NOMINA DI FOTI A MINISTRO AL MURO DI IGNAZIO LA RUSSA A PROTEZIONE DI SANTANCHÉ FINO AL SUO ENDORSEMENT PER MAURIZIO LUPI PER IL DOPO-SALA IN BARBA AL MELONIANO FIDANZA, DAGLI SCAZZI CROSETTO-MANTOVANO A LOLLOBRIGIDA “COMMISSARIATO”, DALLA NOMINA DI GIULI ALLO SCONTRO SCHILLACI-GEMMATO. ESSI': A VOLTE IL POTERE LOGORA CHI CE L’HA….

antonio barbera giulio base monda buttafuoco borgonzoni mantovano

FLASH! – BIENNALE DELLE MIE BRAME: IL MANDATO DI ALBERTO BARBERA ALLA DIREZIONE DELLA MOSTRA DEL CINEMA TERMINA FRA UN ANNO MA DA MESI SI SUSSEGUONO VOCI SULLE ASPIRAZIONI DI ANTONIO MONDA (SPONSOR MANTOVANO) E DI GIULIO BASE, SUPPORTATO DALLO STRANA COPPIA FORMATA DALLA SOTTOSEGRETARIA LEGHISTA LUCIA BORGONZONI E DA IGNAZIO LA RUSSA (GRAZIE ALLO STRETTO RAPPORTO CON FABRIZIO ROCCA, FRATELLO DI TIZIANA, MOGLIE DI BASE) - IL PRESIDENTE ‘’SARACENO’’ BUTTAFUOCO, CHE TREMA AL PENSIERO DI MONDA E BASE, NON VUOLE PERDERE LA RICONOSCIUTA COMPETENZA INTERNAZIONALE DI BARBERA E GLI HA OFFERTO UN RUOLO DI ‘’CONSULENTE SPECIALE’’. RISPOSTA: O DIRETTORE O NIENTE…

peter thiel narendra modi xi jinping donald trump

DAGOREPORT - IL VERTICE ANNUALE DELL'ORGANIZZAZIONE PER LA COOPERAZIONE DI SHANGHAI (SCO), SI AVVIA A DIVENTARE L’EVENTO POLITICO PIÙ CLAMOROSO DELL’ANNO - XI JINPING ATTENDE L’ARRIVO DEI LEADER DI OLTRE 20 PAESI PER ILLUSTRARE LA “VISIONE CINESE” DEL NUOVO ORDINE GLOBALE – ATTESI PUTIN, L’INDIANO MODI (PER LA PRIMA VOLTA IN CINA DOPO SETTE ANNI DI SCAZZI), IL BIELORUSSO LUKASHENKO, IL PAKISTANO SHARIF, L’IRANIANO PEZESHKIAN E IL TURCO ERDOGAN - SE DA UN LATO IL SUMMIT SCO RAPPRESENTA IL TRIONFO DEL DRAGONE, CHE È RIUSCITO A RICOMPATTARE MEZZO MONDO, DALL’INDIA AL BRASILE, MINACCIATO DALLA CLAVA DEL DAZISMO DI TRUMP, DALL’ALTRO ATTESTA IL MASSIMO FALLIMENTO DELL’IDIOTA DELLA CASA BIANCA – L’ANALISI SPIETATA DELL’EMINENZA NERA, PETER THIEL, A “THE DONALD”: "A COSA SONO SERVITI I TUOI AMOROSI SENSI CON PUTIN PER POI RITROVARTELO ALLA CORTE DI PECHINO? A COSA È SERVITO LO SFANCULAMENTO DELL’EUROPA, DAL DOPOGUERRA AD OGGI FEDELE VASSALLO AI PIEDI DEGLI STATI UNITI, CHE ORA È TENTATA, PER NON FINIRE TRAVOLTA DALLA RECESSIONE, DI RIAPRIRE IL CANALE DI AFFARI CON LA CINA, INDIA E I PAESI DEL BRICS?” – "DONALD, SEI AL BIVIO’’, HA CONCLUSO THIEL, "O SI FA UN’ALLEANZA CON LA CINA, MA A DETTAR LE CONDIZIONI SARÀ XI, OPPURE DEVI ALLEARTI CON L’EUROPA. UNA TERZA VIA NON C’È…”