diego abatantuono

“GLI ANNI DEL ‘TERRUNCIELLO’? ERO GIOVANE, FUI MAL CONSIGLIATO E BRUCIAI IL PERSONAGGIO” – DIEGO ABATANTUONO FA 70 ANNI E RICORDA QUANDO SUL SET DI “ATTILA” FIRMÒ UN ASSEGNO DA 17 MILIONI: “CREDEVO DI PAGARE TASSE CHE INVECE NON VENIVANO PAGATE. A FURIA DI FAR COSÌ ANDAI SOTTO CON I DEBITI” – L’OSCAR “INASPETTATO” PER “MEDITERRANEO”: “ALLA CERIMONIA ANDAI CON LO SMOKING USATO DA SEAN CONNERY IN 007. LIBIDINE MASSIMA” - "IL FILM MIGLIORE? LA MIA FAMIGLIA. POSSO AVER SBAGLIATO UN AGENTE, PAZIENZA. MA SE SBAGLI UNA MOGLIE, SEI FINITO” (LA SUA EX, RITA RABASSINI, SI È MESSA CON GABRIELE SALVATORES E LUI…)

Renato Franco per il Corriere della Sera - Estratti

attila abatantuono

«Non sono un amante dei compleanni».

 

Martedì 20 maggio ne compie 70. Eviterebbe?

«Beh, insomma, diciamo la verità: invecchiare fa un po’ schifo. Non è bellissimo. È una malattia con la quale si convive, la si prende con filosofia. Per fortuna ci sono i figli e i nipoti». Sornione: «Se prima ti sentivi invincibile, adesso ti senti nelle mani del destino e quindi questa cosa qua — diciamo — è meno interessante».

 

Diego Abatantuono è un pezzo delle nostre vite, ci è entrato con il cinema e ci accompagna da sempre: con i capelli da pazzo e i baffoni, la bandiera del Milan, che urlava «viuulenza»; con il pizzetto, i capelli all’indietro, la camicia verde mentre in Mediterraneo filosofeggia: «Hai mangiato il pollo con le mani che ti rimane il cilum attaccato alle dita?».

 

Festeggerà?

«Con tanti amici, ma è un’arma a doppio taglio perché vuol dire che se sono tanti, tu passi una serata a dire: oi ciao, come va? Grazie che sei venuto, ti trovo bene, tuo figlio sta bene? E fai così per 60/70 volte. Alla fine del settantesimo c’è il primo che se ne va e quindi ricominci: oi ciao, grazie che sei venuto . Quindi praticamente la serata si risolve in 130-140 saluti».

diego abatantuono - lol

 

La vocazione?

«Non sono nato con l’idea di fare l’attore, non sono stato uno di quelli che da bambino ballava sul tavolino sapendo che sarebbe salito su un palco. È stata una sequela di casualità che mi hanno portato nei posti giusti al momento giusto a fare le scelte giuste».

 

Il personaggio del «terrunciello» come nacque?

«Milano era fatta di terruncielli, era piena di pugliesi, oggi quel personaggio parlerebbe un misto griglia magrebino-italiano. All’epoca invece tutto il Giambellino parlava così. Lo proponevo nelle mie serate e ha avuto talmente successo che quando mi hanno proposto di fare il cinema mi hanno chiesto di andarci con quel personaggio».

 

diego abatantuono giulia begnotti

Un periodo d’oro. Una ventina di film in tre anni.

«Fu una gestione scriteriata, ero giovane, fui mal consigliato e così bruciai il personaggio».

Prima fece tanti soldi. Poi glieli fregarono.

«Ero sul set che giravo Attila con lo spadone nel camper e firmai un assegno da 17 milioni. Giravo film e tiravo fuori soldi: in quel periodo credevo di pagare tasse che invece non venivano pagate. A furia di far così andai sotto con i debiti, quelli furono anni abbastanza difficili».

 

Ma poi arrivò la telefonata di Pupi Avati.

«A Pupi voglio molto bene e gli devo molto. Prima di chiamare me, aveva cercato Lino Banfi: se lui avesse accettato la storia avrebbe preso un’altra piega».

 

Dieci film con Gabriele Salvatores. «Marrakech Express» ha segnato una generazione.

diego abatantuono a sanremo

«Il produttore Gianni Minervini mi propose di fare la guest star, dovevo essere l’amico che viene trovato in Marocco. Ma a me il copione conquistò subito. Quindi gli dissi. Ponchia lo faccio io. E ho pure il regista: Salvatores. E lui: perché uno spagnolo? ».

 

«Mediterraneo». L’Oscar.

«Totalmente inaspettato, per noi era scontato che non avremmo mai vinto. Stavamo girando Puerto Escondido in Messico e fermammo le riprese per andare alla premiazione. Eravamo asciutti dal deserto, magri, abbronzati: eravamo bellissimi».

 

La serata a Hollywood.

SALVATORES ABATANTUONO

«Dovevo affittare uno smoking, perché ovviamente nel deserto non ce l’avevo. La prima libidine è stata che mi andava bene subito e mi stava da Dio. Poi ho scoperto che era lo smoking usato da Sean Connery in 007. Libidine massima, ero al settimo cielo. Lì erano tutti pallidi, noi sembravamo le vere star di Hollywood».

 

Il film migliore?

«La mia famiglia. Posso aver sbagliato un agente, pazienza. Ma se sbagli una moglie, sei finito».

 

Lei è separato, forse una moglie l’ha sbagliata...

«No, non l’avevo sbagliata perché anche se ci siamo separati, lei (Rita Rabassini) è una persona unica al mondo. Sapevo che era una persona di qualità, intelligente. E mi ha aiutato tantissimo ad avere una figlia straordinaria, dei nipotini straordinari: non mi ha mai creato un problema. Io vedo un sacco di miei amici che hanno avuto divorzi faticosi, incomprensioni, lotte intestine».

 

La sua ex si è messa con Gabriele Salvatores, mentre lei ha avuto altri due figli con Giulia Begnotti.

derby club Ernst Thole Diego Abatantuono Enzo Jannacci Mauro Di Francesco Giorgio Porcaro Massimo Boldi e Giorgio Faletti

«Siamo tutti amici, tra effettivi e acquisiti siamo sei nonni: un bel parterre, di qualità. Noi all’epoca ci siamo anche trasferiti a Lucca per far stare assieme tutti i ragazzi. La convivenza vicina tra la ex moglie e la moglie attuale poteva essere una bomba a orologeria, invece sono state tutte e due estremamente intelligenti».

 

(…)

 

Si è sentito snobbato?

Ride. La battuta è fulminante. «Ero sulla cresta dell’onda, forse se fossi stato in giuria anche io avrei dato quei premi per aiutare gli altri».

diego abatantuono 4DIEGO ABATANTUONODIEGO ABATANTUONOmaria grazia cucinotta diego abatantuono camere da letto diego abatantuonomediterraneo diego abatantuonodiego abatantuono grand hotel excelsior diego abatantuono BISIO ABATANTUONO MEDITERRANEOPAOLO MALDINI DIEGO abatantuonogabriele salvatores rita rabassini

 

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