2025divano2011

IL DIVANO DEI GIUSTI/2 – E IN CHIARO CHE VEDIAMO? IO MI RIVEDREI SUBITO “QUASI FAMOSI – ALMOST FAMOUS” CIOÈ LA VITA DA GROUPIE DI UN GRUPPO ANNI 70 DURANTE UN TOUR. MOLTO CARINO – NELLA NOTTE OCCHIO AL THRILLER EROTICO “DEEP WATER” MOLTO CI PIACE ANA DE ARMAS, DI CULTO QUANDO NEL BAGNO SI DEPILA LE GAMBE, CHE SI ESIBISCE PURE IN UN VERSIONE DI “VIENI VIA CON ME” DI PAOLO CONTE, E MOLTO DEVE ESSERE PIACIUTA A BEN AFFLECK, CHE HA AVUTO UNA TRAVOLGENTE STORIA AI TEMPI DEL FILM (PRIMA, DOPO, DURANTE?) ALLA FACCIA DI J-LO – AVETE ANCHE UN SUPERCULT DI MONICA GUERRITORE E GABRIELE LAVIA, “SENSI”… - VIDEO

Marco Giusti per Dagospia

 

la furia di un uomo

E in chiaro che vediamo? Rai Movie alle 21, 10 passa un film si mena parecchio già nel titolo, “La furia di un uomo”, diretto da Guy Ritchie con Jason Statham, Holt McCallany, Jeffrey Donovan, Josh Hartnett, Andy Garcia. Su Tv2000 troviamo invece “Sound of Freedom” diretto da Alejandro Monteverde con Jim Caviezel, Mira Sorvino, Bill Camp, Eduardo Verástegui, Javier Godino, Scott Haze, che fu un successo in America, e non da noi, biopic dedicato a Tim Ballard, ex agente governativo, che va a caccia di loschi trafficanti sessuali di bambini.

 

BEAST

Fu visto come un film di ultradestra populista trumpiana. Ricordiamo che la lotta alla pedofilia fu una delle chiavi della lotta della destra. In contrasto con il problemino degli Epstein Files, che dite…

 

Uomo contro leone, groaaar!!!, è il tema del riuscito “Beast”, avventuroso diretto da Baltasar Kormákur con Idris Elba, Sharlto Copley, Leah Jeffries, Iyana Halley, Mel Jarnson, Amara Miller, Canale 20 alle 21, 10. Su Canale 27 alle 21, 15 abbiamo il sequel, non molto amato dalla critica, dei Blues Brothers, cioè “Blues Brothers 2000” diretto sempre da John Landis con Dan Aykroyd, John Goodman, Joe Morton, J. Evan Bonifant.

quasi famosi 1

 

La7 Cinema alle 21, 15 passa un film che mi rivedrei subiti, “Quasi famosi - Almost Famous”, cioè la da vita da groupie di un gruppo anni 70 durante un tour, diretto da Cameron Crowe con Patrick Fugit, Billy Crudup, Kate Hudson, Frances McDormand, Fairuza Balk. E’ un po’ un romanzo autobiografico di formazione negli anni del rock. Molto carino. Vinse l’Oscar per la migliore sceneggiatura, scritta dalla stesso Crowe, dove metteva in scena il suo primo viaggio da giornalista di “Rolling Stone” a quinidici anni al seguito di un gruppo.

jennifer lawrence hunger games il canto della rivolta parte uno

 

Mediaset Italia 2 alle 21, 15 passa “Hunger Games: Il canto della rivolta. Parte I” diretto da Francis Lawrence don Jennifer Lawrence, Josh Hutcherson, Natalie Dormer, Sam Claflin, Liam Hemsworth; alla fine di questa lunga serie di grande successo Jennifer Lawrence diventò grande, cresciuta dentro “Hunger Games”. Non lo augurerei a nessuno.

 

Su Iris alle 21, 20 abbiamo “Ancora vivo” o “Last Man Standing” di Walter Hill con Bruce Willis ancora in gran forma, un grande Christopher Walken, Leslie Mann, Bruce Dern, un mischione di “Per un pugno di dollari” di Leone, di “Yojimbo” di Kurosawa, entrambi remake non dichiarati di “Red Harvest” di Dashiell Hammett. Leggo che il director’s cut di Hill era di 130 minuti. Italia 1 alle 21, 25 passa l’action “Codice Unlocked” di Michael Apted con Noomi Rapace, Orlando Bloom, Michael Douglas, John Malkovich, Toni Collette.

poliziotti

 

Passiamo alla seconda serata con “Poliziotti” di Giulio Base con Claudio Amendola, Kim Rossi Stuart, Michele Placido, Nadia Fares, Luigi Diberti, nato da un soggetto di Sergio Citti e considerato il suo film migliore. Italia 1 alle 23, 25 propone “Codice Mercury” di Harold Becker con Bruce Willis, Alec Baldwin, Miko Hughes, Chi McBride, Kim Dickens, uscito un attimo dopo “Il sesto senso” che rilanciò Bruce Willis come protagonista di noir e thriller. 

deep water 14

La7 Cinema alle 23, 35 presenta il thriller “Deep Water”, thriller erotico con Ben Affleck e la stupenda Ana De Armas, diretto dopo 20 anni di assenza dalla regia da Adrian Lyne, non scordato regista di “Flashdance”, “Attrazione fatale”, “Proposta indecente”, accolto malamente dalla critica americana e un po’ meglio da quella francese.

 

Ennesimo rifacimento di “The Talented Mr. Ripley” di Patricia Highsmith, anche se profondamento modificato dalla sceneggiatura moderna di Zach Helm e Sam Levinson, il regista e autore di “Euphoria”, è costruito sul rapporto malato dei due protagonisti. Malgrado sembrino una famiglia felice con bambina saccente, lei ha una collezione di giovani maschi aitanti che si scopa davanti agli occhi di lui, lui ha il ruolo di cornuto più cornuto che si sia mai visto al cinema e non è un attore molto espressivo, quindi seguita a fare la faccia da cornuto per tutto il film.

 

deep water 19

Anche se lei, in fondo lo fa per eccitare lui. Scopa col pischello e poi si butta su una pompa a lui direttamente in auto. La cosa potrebbe anche funzionare se questi giovanotti che lei ha adescato non iniziassero a scomparire misteriosamente. E’ stato lui, che si vanta di averli uccisi, o no? L’aspetto più interessante del film, che è un filo lunghetto e un po’ ripetitivo, è proprio nel complesso intreccio amoroso sadomaso dei due con tanto di delitti veri o falsi.

deep water 8

 

Lei è una grande dark lady che, come Rosamund Pike in “Gone Girl” di David Fincher, fa flippare Ben Affleck cornutone e stupidotto, malgrado ci dicano che è un genio che vive da miliardario avendo inventato un chip per la costruzione dei droni da guerra. Un altro aspetto curioso è infatti nel rapporto fra il male e il bene che ci porta un po’ di più dalle parti della Highsmith.

 

 Molto ci piace Ana De Armas, di culto quando nel bagno si depila le gambe, che si esibisce pure in un versione di “Vieni via con me” di Paolo Conte, e molto deve essere piaciuta a Ben Affleck, che ha avuto una travolgente storia ai tempi del film (prima, dopo, durante?) alla faccia di Jlo. Rai Due alle 2, 20 propone “Il contagio”, diretto da Matteo Botrugno, Daniele Coluccini con Vinicio Marchioni, Maurizio Tesei, Anna Foglietta, Vincenzo Salemme, Giulia Bevilacqua.

vinicio marchioni il contagio

 

Ottima l’idea di portare sullo schermo un libro di culto, sia gaio che romano-postpasoliniano, come Il contagio di Walter Siti. Ottimo anche che i produttori siano i giovani della Kimera film che ci hanno dato Nessuno è cattivo di Claudio Caligari e Et in terra pax di Matteo Botrugno e Daniel Coluccini.

il contagio

Sono proprio gli stessi Botrugno e Coluccini che firmano a quattro mani questa versione cinematografica de Il contagio, riscrivendola assieme a Nuccio Siano che qualche anno fa ne fece una versione teatrale e che si ritrovino nel film alcuni dei loro attori, come Maurizio Tesei, qui coprotagonista come il malavitoso Mauro, amico del culturista Marcello interpretato da Vinicio Marchioni, che si divide tra la moglie Chira, Anna Foglietta, e l’intellettuale Walter, Vincenzo Salemme.

 

Diciamo che del romanzo di Siti, ambientato in un condominio fatiscente del Laurentino 38, dove, sotto gli occhi dello scrittore Walter, fiorivano tutta una serie di personaggi e personaggini romani con le loro situazioni più o meno estreme, Botrugno- Coluccini-Siano sviluppano principalmente le storie dei due amici.

anna foglietta il contagio

 

Quella cioè di Mauro, sposato con Simona, Giulia Bevilacqua, e scagnozzo di un violento boss, che finirà per far carriera in una sorta di suburra da Mafia Capitale. E quella di Marcello, bello e fragile, preda della coca e della propria vanità, pronto a martirizzare la povera moglie, Anna Foglietta, e a sfruttare l’innamoratissimo Walter.

 

Tutto il resto, anche per problemi di tempi, rimane un po’ sullo sfondo, come la storia del tifoso romanista Bruno, che sogna di accoltellare i laziali non dopo la partita per vendetta, che sarebbe una infamità, ma solo in quanto laziali. O quella del socio di scorribande di Marcello, con madre siciliana che non zitta mai.

 

il contagio

Gli autori spostano il condominio dal Laurentino 38 al Quarticciolo, ma, forse intimoriti dalla presenza di Salemme, lo rendono non il personaggio mollo e passivo del romanzo, dominato dalla bellezza di Marcello, ma una sorta di Pasolini narrante. Salemme è bravissimo nel costruirsi il suo Walter fuori da ogni macchiettismo gay, ma così viene meno gran parte della forza del romanzo, che poggiava proprio sulla dipendenza, sul contagio, sulla malattia dei personaggi in cerca d’amore. E di coca.

 

Se la coca è ben presente per tutto il film e, come l’eroina per i personaggi dei film di Caligari, tutti ambientati a Ostia, ne domina le azioni, aver annacquato la componente gaia del romanzo non funziona poi benissimo per lo sviluppo del racconto. Su Rete 4 alle 2, 30 trovate un cult di molti, “Ritorno a Casa Gori” di Alessandro Benvenuti con Sabrina Ferilli, Alessandro Benvenuti, Athina Cenci, Alessandro Haber.

 

monica guerritore sensi 1

Cine 34 alle 4 passa un supercult di Monica Guerritore e Gabriele Lavia, “Sensi”, un miscuglione pre-pulp di “Nove settimane e mezzo” e “L’onore dei Prizzi” scritto dal geniale Dardano Sacchetti star dei poliziotteschi. Lui, Lavia, è un serial killer in fuga dallo sguarda triste che se la spassa a Roma nella casa di appuntamenti gestita da Mimsy Farmer (“sei sempre appetitosa” le fa).

monica guerritore gabriele lavia sensi

Lei, la Guerritore, è una signora bene che fa la donna di piacere per hobby. Ma i realtà è una spia, un killer assoldata dalla concorrenza (boh?) proprio per fargli perdere la testa e farlo fuori. Grandi dialoghi nelle scene erotiche tra i due. “Ho voglio di mettere le mani sotto le mutandine…” – “Mi dispiace, non le ho”. Ma Lavia se ne esce anche con un geniale “Non mi sento un professionista, mi sento un fesso”. Capolavoro stracult.

 

Butto tutto per vedere “Il barcaiolo di Amalfi” di Mino Roli con Mario Vitale, Franca Marzi, Guido Celano, Leda Gloria, Filippo Scelzo, Fiorella Ferrero, Rete 4 alle 4, 05. Mai visto!

 

appunti di un venditore di donne 78

Sto per chiudere con “Appunti di un venditore di donne” ”, scritto e diretto da Fabio Resinaro di “Dolce Roma”, tratto dal romanzo omonimo di Giorgio Faletti ambientato nella Milano degli anni ’70 dei duri alla Fernando Di Leo, prima della Milano da bere e della Milano berlusconiana poi formigoniana poi fontaniana, prodotto ancora da Luca Barbareschi (e Rai Cinema) e interpretato dal cupo ma credibile Mario Squeglia, il Maurizio di “Summertime” e l’Ezio Quirino di “Suburra”, dall’affascinante Miriam Dalmazio, da Francesco Montanari in versione barista cieco e cantante (è così…), da Libero De Rienzo come poliziotto con la barba mal fatto, dai sempre notevoli Paolo Rossi, Michele Placido e Antonio Gerardi, Rai Movie alle 22, 50.

 

appunti di vita di un venditore di donne 9

Uscì senza passare dalla sala su Sky ai tempi del Covid. Sfiga. Visto così, in pantofole davanti alla tv a tarda notte su Sky, devo dire che un po’ c’ero cascato. Insomma, una Milano vuota e notturna di raro splendore (girato durante la quarantena), le ragazze che fanno la vita e i ruccheté, come cantava Jannacci, i locali, le BR, il rapimento Moro, i senatori corrotti, gli inseguimenti alla simil Stelvio Massi (magari eh?), gli uomini della mala meridionali, i duri romantici alla Gastone Moschin, un po’ di tarantinate qua e là, fino a quando la trama non si incasina con una serie di colpi di scena e di ribaltamenti di campo assurdi, ci credi.

appunti di un venditore di donne 5

E ti fa anche piacere. Certo gli inseguimenti alla Stelvio Massi sono modesti, Mario Sgueglia, che fa il protagonista pappone di nome Bravo non è né Gastone Moschin né Mario Adorf, dominano gli effetti in digitali per rifare i cartelloni del tempo, Francesco Montanari non canta come Demetrio Stratos, però il tutto è così gradevole che va giù.

 

appunti di vita di un venditore di donne 5

Il film ci offre anche una grande scena con le pistole in pugno tra Michele Placido e Antonio Gerardi degna davvero di un Di Leo. Temo che il problema vero sia la storia scritta da Faletti, che non si riesce in due ore a rendere credibile, con un intrigo di Sisde, servizi deviati, casini vari. Ma finché tutto si svolge nella Milano dei pappa dal buon cuore, delle ragazze che fanno la vita, dei locali, qualcosa funziona, anche il faccione di Mario Sgueglia come nuovo Fabio Testi romantico e tormentato.

sound of freedom 1appunti di vita di un venditore di donne 8appunti di vita di un venditore di donne 4appunti di vita di un venditore di donne 2appunti di vita di un venditore di donne 3BEAST appunti di un venditore di donne 77vincenzo salemme il contagio deep water 12il contagio deep water 1deep water 10sabrina ferilli ritorno a casa gori ritorno a casa gori 1 alessandro benvenuti ritorno a casa gori deep water 13ritorno a casa gori 2il barcaiolo di amalfiil barcaiolo di amalfi 1il barcaiolo di amalfi 2ritorno a casa gori 3BEAST monica guerritore sensi 2monica guerritore sensi 1blues brothers 2000bruce willis codice mercury codice mercuryquasi famosi 2kate hudson in quasi famosicodice mercury 1bruce willis – ancora vivo ancora vivo ancora vivo 2codice unlockedsound of freedom

Ultimi Dagoreport

ignazio la russa matteo salvini giorgia meloni maurizio lupi

DAGOREPORT: HOMO HOMINI “LUPI” - DIVENTATO UN BRAVO SOLDATINO DELLA FIAMMA, PER LA SERIE "IN POLITICA NON SI SA MAI...", IL MODERATISSIMO CIELLINO MAURIZIO LUPI SI BARCAMENA TRA I FRATELLI LA RUSSA E I FRATELLI D'ITALIA - ALLE LUSINGHE DI CANDIDARLO NEL 2027 A SINDACO DI MILANO DI 'GNAZIO, ORA AGGIUNGONO LE COCCOLE DELLA DUCETTA CHE SI E' SCAPICOLLATA ALL’ASSEMBLEA DEL NANO-PARTITO FONDATO DAL SOSIA DELLA FIGLIA DI FANTOZZI - ESSI': SE PASSA LA NUOVA LEGGE ELETTORALE, CON SOGLIA DEL 40%, ANCHE L’1% DI “NOI MODERATI” POTREBBE SERVIRE ALLA MELONA PER DE-SALVINIZZARE LA MAGGIORANZA... - VIDEO

antonio tajani pier silvio berlusconi marina roberto occhiuto deborah bergamini pietro labriola alessandro cattaneo

DAGOREPORT – QUALCOSA DI GROSSO SI STA MUOVENDO IN FORZA ITALIA: STUFA DI ESSERE PRESA PER I FONDELLI DAL PARACULISMO POLITICO DI TAJANI E DEI SUOI COMPARI SETTANTENNI GASPARRI E BARELLI, MARINA BERLUSCONI DA' IL VIA LIBERA AL CAMBIO DI LEADERSHIP IN FORZA ITALIA: IL PRESCELTO E' ROBERTO OCCHIUTO, REDUCE DA UNA TRIONFALE RICONFERMA ALLA PRESIDENZA DELLA REGIONE CALABRIA - IL PROSSIMO 17 DICEMBRE IL 56ENNE GOVERNATORE LANCERÀ LA SUA CORRENTONA NAZIONALE IN UN LUOGO SIMBOLO DEL BERLUSCONISMO, PALAZZO GRAZIOLI, CONTORNATO DAI FEDELISSIMI DELLA CAVALIERA DI ARCORE, i "NORDISTI" DEBORAH BERGAMINI E ALESSANDRO CATTANEO - CHE C'AZZECCA ALL'EVENTO DI OCCHIUTO, LA PRESENZA DELL'AD DI TIM, PIETRO LABRIOLA? C'ENTRA LO SMANTELLAMENTO DEL SERVIZIO CLIENTI "TELECONTACT" DI TIM...

antonio angelucci tommaso cerno alessandro sallusti

FLASH – UCCI UCCI, QUANTI SCAZZI NEL “GIORNALE” DEGLI ANGELUCCI! NON SI PLACA L’IRA DELLA REDAZIONE CONTRO L’EDITORE E I POCHI COLLEGHI CHE VENERDÌ SI SONO ZERBINATI ALL'AZIENDA, LAVORANDO NONOSTANTE LO SCIOPERO CONTRO IL MANCATO RINNOVO DEL CONTRATTO NAZIONALE E PER CHIEDERE ADEGUAMENTI DEGLI STIPENDI (ANCHE I LORO). DOPO LO SCAMBIO DI MAIL INFUOCATE TRA CDR E PROPRIETÀ, C’È UN CLIMA DA GUERRA CIVILE. L’ULTIMO CADEAU DI ALESSANDRO SALLUSTI, IN USCITA COATTA (OGGI È IL SUO ULTIMO GIORNO A CAPO DEL QUOTIDIANO). AL NUOVO DIRETTORE, TOMMASO CERNO, CONVIENE PRESENTARSI CON L'ELMETTO DOMANI MATTINA...

elly schlein giuseppe conte giorgia meloni rocco casalino

DAGOREPORT - QUESTA VOLTA, ROCCO CASALINO HA RAGIONE: ELLY SCHLEIN SULLA QUESTIONE ATREJU “HA SBAGLIATO TUTTO” - LA GRUPPETTARA DEL NAZARENO, CHIEDENDO UN FACCIA A FACCIA CON GIORGIA MELONI, HA DIMOSTRATO DI ESSERE ANCORA UNA VOLTA UN’ABUSIVA DELLA POLITICA. HA SERVITO SUL PIATTO D’ARGENTO ALLA DUCETTA L’OCCASIONE DI FREGARLA, INVITANDO ANCHE GIUSEPPE CONTE PER UN “THREESOME” IN CUI LA PREMIER AVREBBE SPADRONEGGIATO – IN UN CONFRONTO A TRE, CON ELLY E PEPPINIELLO CHE SI SFANCULANO SULLA POLITICA INTERNAZIONALE, DAL RIARMO ALL’UCRAINA, E FANNO A GARA A CHI SPARA LA “PUTINATA” O LA “GAZATA” PIÙ GROSSA, LA DUCETTA AVREBBE VINTO A MANI BASSE – QUEL FURBACCHIONE DI CONTE NON SI TIRA INDIETRO: NONOSTANTE LA DEM SI SIA SFILATA, LUI CONFERMA LA SUA PRESENZA AL DIBATTITO: "MI DISPIACE DEL FORFAIT DI ELLY, PER ME È IMPORTANTE CHE CI SIA UN CONFRONTO E POTEVAMO FARLO ANCHE INSIEME. POTEVAMO INCALZARE LA PREMIER..."

alessandro giuli beatrice venezi gianmarco mazzi

DAGOREPORT - A CHE PUNTO SIAMO CON IL CASO VENEZI? IL GOVERNO, CIOÈ IL SOTTOSEGRETARIO ALLA CULTURA GIANMARCO MAZZI, HA SCELTO LA STRATEGIA DEL LOGORAMENTO: NESSUN PASSO INDIETRO, “BEATROCE” IN ARRIVO ALLA FENICE DI VENEZIA NEI TEMPI PREVISTI, MENTRE I LAVORATORI VENGONO MASSACRATI CON DISPETTI E TAGLI ALLO STIPENDIO. MA IL FRONTE DEI RESISTENTI DISPONE DI UN’ARMA MOLTO FORTE: IL CONCERTO DI CAPODANNO, CHE SENZA L’ORCHESTRA DELLA FENICE NON SI PUÒ FARE. E QUI STA IL PUNTO. PERCHÉ IL PROBLEMA NON È SOLO CHE VENEZI ARRIVI SUL PODIO DELLA FENICE SENZA AVERE UN CURRICULUM ADEGUATO, MA COSA SUCCEDERÀ SE E QUANDO CI SALIRÀ, NELL’OTTOBRE 2026 - CI SONO DUE VARIABILI: UNA È ALESSANDRO GIULI, CHE POTREBBE RICORDARSI DI ESSERE IL MINISTRO DELLA CULTURA. L’ALTRA È LA LEGA. ZAIA SI È SEMPRE DISINTERESSATO DELLA FENICE, MA ADESSO TUTTO È CAMBIATO E IL NUOVO GOVERNATORE, ALBERTO STEFANI, SEMBRA PIÙ ATTENTO ALLA CULTURA. IL PROSSIMO ANNO, INOLTRE, SI VOTA IN LAGUNA E IL COMUNE È CONTENDIBILISSIMO (LÌ LO SFIDANTE DI SINISTRA GIOVANNI MANILDO HA PRESO UNO 0,46% PIÙ DI STEFANI)

emmanuel macron friedrich merz giorgia meloni donald trump volodymyr zelensky vladimir putin

DAGOREPORT – ET VOILA', ANCHE SULLA SCENA INTERNAZIONALE, IL GRANDE BLUFF DI GIORGIA MELONI È STATO SCOPERTO: IL SUO CAMALEONTISMO NON RIESCE PIÙ A BARCAMENARSI TRA IL TRUMPISMO E IL RUOLO DI PREMIER EUROPEO. E L'ASSE STARMER-MACRON-MERZ L'HA TAGLIATA FUORI – IL DOPPIO GIOCO DELLA "GIORGIA DEI DUE MONDI" HA SUPERATO IL PUNTO DI NON RITORNO CON LE SUE DICHIARAZIONI A MARGINE DEL G20 IN SUDAFRICA, AUTO-RELEGANDOSI COSÌ AL RUOLO DI “ORBAN IN GONNELLA”,  CAVALLO DI TROIA DEL DISGREGATORE TRUMP IN EUROPA - DITE ALLA MELONA CHE NON È STATO SAGGIO INVIARE A GINEVRA IL SUO CONSIGLIERE DIPLOMATICO, FABRIZIO SAGGIO… - VIDEO