veltroni verdone

VIDEO! “PREMETTO CHE L’ANACONDA E’ UN ANIMALE CHE C’HA ‘NA CAPOCCIA GRANDE COSI’” – DOPO VERDONE-OSCAR PETTINARI E LA PALUDE DEL CAIMANO IN RHODESIA, ANCHE VELTRONI SI DEDICA ALL’ANACONDA NEL SUO NUOVO GIALLO CHE PRENDE LE MOSSE DA UN CADAVERE RITROVATO NEL RETTILARIO DEL BIOPARCO DI VILLA BORGHESE - DA FLORIS A PIPPO BAUDO: ECCO CHI C’ERA ALLA PRESENTAZIONE DEL LIBRO DELL’ISPETTORE WALTER – FOTO+VIDEO

 

Dal libro di Walter Veltroni

walter veltroni pietro grasso foto di bacco (3)

“Eccolo, il cadavere. O quello che ne restava. Si trovava nel posto più strano che potessero immaginare. Non schiacciato dalla zampa di un elefante, non sbranato da un leone o calpestato da un ippopotamo. No. Era nel rettilario. Più precisamente nella teca dove d’abitudine stazionava l’anaconda verde del Sud America”

 

 

 

IL LIBRO. LA TRAPPOLA DELL’ANACONDA, IL GIALLO DI WALTER VELTRONI

 

Giancarlo de Cataldo per repubblica.it

 

 

marco minniti foto di bacco

L'anaconda è un serpente/ che ti avvolge lentamente/ se ti avvolge l'anaconda/la tua vita è più gioconda... la celebre canzone-filastrocca si canta mentre i bambini formano un serpente umano che si snoda con grande lentezza seguendo il capofila. È anche possibile improvvisare una danza (individuale) dell'anaconda. Altre versioni, meno rassicuranti, ma più realistiche, informano che se l'anaconda ti avvolge la tua vita non è affatto gioconda. Il fatto è che fra il serpentone ridanciano che allieta da generazioni piccoli scout (e non) e il modello in natura ci sono ben pochi punti di contatto.

libro presentato

 

L'anaconda, quello vero, è il re dei serpenti: un animalone dalla magnifica pelle che può superare i 4-5 metri di lunghezza e avvolgere nelle sue spire, sino a stritolarlo, un mammifero di considerevoli dimensioni. Anche un uomo. Fra l'altro, una delle sue caratteristiche è di non masticare il cibo, ma inghiottirlo per intero. Pratica che origina una digestione che può durare settimane, durante le quali il rettile dorme beato e tranquillo.

 

E beato e tranquillo appare l'anaconda che abita una sontuosa dimora a lui riservata nel Bioparco di Roma. Infatti pare proprio che abbia appena divorato la testa che era appartenuta, sino a poco prima, a un tronco umano. Entrambi, testa e tronco, si trovano dove non dovrebbero essere. Che vi sia stato un delitto appare evidente a Giovanni Buonvino, dirigente del commissariato di Villa Borghese: difficile immaginare che un turista sbadato si sia casualmente cacciato fra le fauci dell'anaconda, o che un suicida abbia deciso di spiccarsi la testa dal busto per farne gentile omaggio al serpente.

giovanni floris maria pia ammirati walter veltroni foto di bacco (2)

 

Buonvino è uno sbirro di razza, e non è certo la prima volta che si trova al cospetto di un cadavere. Il problema è che è un erpetofobico: ha una paura irrazionale dei serpenti. E quando poi l'anaconda, in un sussulto gastrico, riconsegna agli investigatori la testa della vittima, evidentemente troppo indigesta...

 

walter veltroni pietro grasso foto di bacco (2)

Ma un caso è un caso, e fobia o meno, a un professionista del calibro di Buonvino non resta che rimboccarsi le maniche e indagare. Identificare la vittima, scoprire come diavolo ha fatto a finire in bocca al serpente, capire chi può averlo odiato al punto tale da inscenare una così macabra eliminazione e per quale motivo... E bisogna anche fare in fretta, perché fra pochi giorni Buonvino sta per affrontare un passo cruciale della sua esistenza: il matrimonio. Il secondo matrimonio, per la precisione. Quello con la collega Veronica Viganò, apparsa nel precedente Buonvino e il caso del bambino scomparso e paragonata dal protagonista a un'apparizione uscita da un quadro di Hopper. L

pippo baudo walter veltroni foto di bacco (2)

 

ei è un bel po' più giovane di lui, (ma che importa, se c'è l'amore?), una ragazza dolce e poliziotta tosta destinata a prendere il posto della prima sposa (convolata a nuova vita con un'altra donna) e a condividere lo spazio privato del commissario con i suoi due gatti milanisti Gullit e Rijkaard (ma è difficile pensare che l'autore, notorio juventino, abbia abiurato).

 

marianna madia foto di bacco

Terza avventura per il commissario ideato da Walter Veltroni e per la sua squadra di poliziotti teneri e scalcagnati - dal narcolettico Gozzi all'anziano ipovedente Portanova, passando per il nervoso Cavallito. Se è vero che nel giallo e nel noir contemporanei i protagonisti sono diventati più necessari del plot (che deve esserci, ma non al punto da eclissare le dinamiche relazionali sulle quali si concentrano simpatie e idiosincrasie di lettrici e lettori), Veltroni ha vinto la sua scommessa: ci si affeziona a Buonvino e alla sua squadra, si entra nelle loro vite, ci si intriga, e, ovviamente, si accetta la sfida di ogni giallo, cercare di capire com'è andata un momento prima della rivelazione.

valeria fedeli pierluigi battista fabrizio roncone foto di bacco

 

A rendere ancora più piacevole la lettura, poi, il valore aggiunto dato dalla "romanità" della serie. Dalla cura dei dettagli traspare la profonda conoscenza della città. Vicende storiche reali sono rievocate con puntualità ed eleganza (in questo caso, la trasformazione dello zoo in bioparco, da luogo di sfruttamento a contesto rispettoso della vita animale). I caratteri minori tratteggiati in modo sapiente.

 

maria e pietro grasso foto di bacco (2)

I romanzi di Buonvino sono ricchi dell'amore di Veltroni per Roma e i suoi abitanti. L'ironia diffusa a piene mani attenua i picchi più aspri (in tutti e tre i romanzi della serie Veltroni si è comunque divertito con affondi grandguignoleschi) e il tratteggio generale evita l'inconveniente peggiore delle più recenti narrazioni sulla Capitale: lo stereotipo di una città che viene ossessivamente raccontata o come periferia coatta o come teatro di macchiette della corruzione in guanti gialli. Niente di tutto questo, per fortuna, in Buonvino e i suoi. E attenzione al colpo di scena finale che sarebbe delittuoso rivelare.

walter veltroni berta zezza foto di baccovalter verini fabiano fabiani foto di baccovirman cusenza foto di baccovaleria fedeli foto di baccowalter veltroni pietro grasso foto di bacco (1)lorenza foschini pippo baudo marco molendini foto di baccolorenza foschini pirluigi battista foto di baccocarlo degli esposti berta zezza valeria fedeli foto di baccoannamaria malato virman cusenza foto di baccocarlo degli esposti pietro grasso e la moglie maria foto di baccocarlo degli esposti valeria fedeli foto di baccocarlo leoni foto di baccofilippo sensi foto di baccogabriella e paolo franchi foto di baccomaria e pietro grasso foto di bacco (1)giuliano giubilei foto di baccogiovanni floris valter veltroni foto di baccogiovanni floris virman cusenza foto di baccogiovanni floris maria pia ammirati walter veltroni foto di bacco (1)mariapia ammirati foto di bacconicola serra palma foto di baccopierluigi battista virman cusenza fabrizio roncone foto di baccopietro grasso berta zezza foto di baccopietro grasso foto di baccopippo baudo foto di baccopippo baudo walter veltroni foto di bacco (1)pubblicovaleria fedeli marco minniti foto di baccowalter veltroni carlo degli esposti nicola serra palma foto di bacco

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni regionali de luca zaia salvini conte stefani decaro fico

DAGOREPORT: COME SI CAMBIA IN 5 ANNI - PER CAPIRE COME SIA ANDATA DAVVERO, OCCORRE ANALIZZARE I VOTI ASSOLUTI RIMEDIATI DAI PRINCIPALI PARTITI, RISPETTO ALLE REGIONALI DEL 2022 - LA LEGA HA BRUCIATO IL 52% DEI VOTI IN VENETO. NEL 2020 LISTA ZAIA E CARROCCIO AVEVANO OTTENUTO 1,2 MILIONI DI PREFERENZE, QUESTA VOLTA SOLO 607MILA. CONSIDERANDO LE TRE LE REGIONI AL VOTO, SALVINI HA PERSO 732MILA VOTI, IL 47% - TONFO ANCHE PER I 5STELLE: NEL TOTALE DELLE TRE REGIONI HANNO VISTO SFUMARE IL 34% DELLE PREFERENZE OTTENUTE 5 ANNI FA – IL PD TIENE (+8%), FORZA ITALIA IN FORTE CRESCITA (+28,3%), FDI FA BOOM (MA LA TENDENZA IN ASCESA SI È STOPPATA) – I DATI PUBBLICATI DA LUIGI MARATTIN....

luca zaia matteo salvini alberto stefani

DAGOREPORT – DOPO LA VITTORIA DEL CENTRODESTRA IN VENETO, SALVINI NON CITA QUASI MAI LUCA ZAIA NEL SUO DISCORSO - IL “DOGE” SFERZA VANNACCI (“IL GENERALE? IO HO FATTO L'OBIETTORE DI COSCIENZA”) E PROMETTE VENDETTA: “DA OGGI SONO RICANDIDABILE” – I RAS LEGHISTI IN LOMBARDIA S’AGITANO PER L’ACCORDO CON FRATELLI D’ITALIA PER CANDIDARE UN MELONIANO AL PIRELLONE NEL 2028 - RICICCIA CON PREPOTENZA LA “SCISSIONE” SUL MODELLO TEDESCO CDU-CSU: UN PARTITO “DEL TERRITORIO”, PRAGMATICO E MODERATO, E UNO NAZIONALE, ESTREMISTA E VANNACCIZZATO…

luca zaia roberto vannacci matteo salvini

NON HA VINTO SALVINI, HA STRAVINTO ZAIA – IL 36,38% DELLA LEGA IN VENETO È STATO TRAINATO DA OLTRE 200 MILA PREFERENZE PER IL “DOGE”. MA IL CARROCCIO DA SOLO NON AVREBBE COMUNQUE VINTO, COME INVECE CINQUE ANNI FA: ALLE PRECEDENTI REGIONALI LA LISTA ZAIA PRESE DA SOLA IL 44,57% E IL CARROCCIO IL 16,9% - SE SALVINI PIANGE, MELONI NON RIDE: NON È RIUSCITA A PRENDERE PIÙ VOTI DELLA LEGA IN VENETO E IN CAMPANIA È TALLONATA DA FORZA ITALIA (11,93-10,72%). PER SALVINI E TAJANI SARÀ DIFFICILE CONTRASTARE LA RIFORMA ELETTORALE - PER I RIFORMISTI DEL PD SARÀ DURA DARE UN CALCIO A ELLY SCHLEIN, AZZERATE LE AMBIZIONI DI GIUSEPPE CONTE COME CANDIDATO PREMIER - "LA STAMPA": "IL VOTO È LA RIVINCITA DELLA ‘LEGA NORD’ SU QUELLA SOVRANISTA E VANNACCIANA: LA SFIDA IDEOLOGICA DA DESTRA A MELONI NON FUNZIONA. IL PARTITO DEL NORD COSTRINGERÀ SALVINI AD ESSERE MENO ARRENDEVOLE SUI TAVOLI DELLE CANDIDATURE. SUL RESTO È LECITO AVERE DUBBI…”

xi jinping vladimir putin donald trump

DAGOREPORT – L'INSOSTENIBILE PIANO DI PACE DI TRUMP, CHE EQUIVALE A UNA UMILIANTE RESA DELL'UCRAINA, HA L'OBIETTIVO DI  STRAPPARE LA RUSSIA DALL’ABBRACCIO ALLA CINA, NEMICO NUMERO UNO DEGLI USA - CIÒ CHE IL TYCOON NON RIESCE A CAPIRE È CHE PUTIN LO STA PRENDENDO PER IL CULO: "MAD VLAD" NON PUÒ NÉ VUOLE SFANCULARE XI JINPING - L’ALLEANZA MOSCA-PECHINO, INSIEME AI PAESI DEL BRICS E ALL'IRAN, È ANCHE “IDEOLOGICA”: COSTRUIRE UN NUOVO ORDINE MONDIALE ANTI-OCCIDENTE – IL CAMALEONTISMO MELONI SI INCRINA OGNI GIORNO DI PIÙ: MENTRE IL VICE-PREMIER SALVINI ACCUSA GLI UCRAINI DI ANDARE “A MIGNOTTE” COI NOSTRI SOLDI, LA MELONI, DAL PIENO SOSTEGNO A KIEV, ORA NEGA CHE IL PIANO DI TRUMP ACCOLGA PRATICAMENTE SOLO LE RICHIESTE RUSSE ("IL TEMA NON È LAVORARE SULLA CONTROPROPOSTA EUROPEA, HA SENSO LAVORARE SU QUELLA AMERICANA: CI SONO MOLTI PUNTI CHE RITENGO CONDIVISIBILI...")

donald trump volodymyr zelensky vladimir putin servizi segreti gru fsb cia

DAGOREPORT - L’OSCENO PIANO DI PACE SCODELLATO DA TRUMP, CHE EQUIVALE A UNA CAPITOLAZIONE DELL’UCRAINA, ANDAVA CUCINATO BENE PER FARLO INGOIARE A ZELENSKY - E, GUARDA LA COINCIDENZA!, ALLA VIGILIA DELL’ANNUNCIO DEL PIANO TRUMPIANO SONO ESPLOSI GLI SCANDALI DI CORRUZIONE A KIEV, CHE VEDONO SEDUTO SU UN CESSO D’ORO TIMUR MINDICH, L’EX SOCIO DI ZELENSKY CHE LO LANCIÒ COME COMICO - PER OTTENERE ZELENSKY DIMEZZATO BASTAVA POCO: È STATO SUFFICIENTE APRIRE UN CASSETTO E DARE ALLA STAMPA IL GRAN LAVORIO DEI SERVIZI SEGRETI CHE “ATTENZIONANO” LE TRANSIZIONI DI DENARO CHE DA USA E EUROPA VENGONO DEPOSITATI AL GOVERNO DI KIEV PER FRONTEGGIARE LA GUERRA IN CORSO…