VIDEO-CAFONALINO - EPURATOR 2, IL RITORNO! (CON DONNA ASSUNTA) - STORACE RADUNA I CAMERATI E SI CANDIDA ALLA REGIONE LAZIO: “LA SPECULAZIONE FINANZIARIA VOTA MONTI. APPENA GLI ITALIANI DEVONO SCEGLIERE IL GOVERNO, ARRIVANO I BOTTI DEI MERCATI: DOV’È LA NOSTRA SOVRANITÀ?” - MA TRA LUI E LA CANDIDATURA C’È ANCORA SDE-RENATA POLVERINI…

Video di Veronica Del Soldà per Dagospia
Foto di Luciano Di Bacco per Dagospia

storace

 

1 - GOVERNO: STORACE, SPREAD DIMOSTRA PER CHI VOTA SPECULAZIONE
(ANSA) - "Se lo spread balla per le dimissioni di Monti si conferma per chi 'vota' la speculazione finanziaria. Noi amiamo sovranità e democrazia". E' quanto scrive su Twitter, Francesco Storace, segretario nazionale de La Destra commentando l'apertura dei mercati.

2 - STORACE: BASTA TECNOCRATI,PDL NON FACCIA PASSI INDIETRO
(TMNews) - "La politica ricomincia a fare schifo. Le contumelie che si alzano da sinistra sono davvero preoccupanti e segnalano il degrado a cui si giunge a causa del livore che si rovescia addosso agli avversari politici. Succede a Berlusconi a livello nazionale. Succede a me a livello regionale. Sarebbe accaduto ad Alfano se fosse stato designato come successore del cavaliere, accadrebbe a Renata Polverini se toccasse a lei correre per la regione". E` quanto scrive Francesco Storace, segretario nazionale del partito, sul sito de La Destra e su Il Giornale d`Italia.

"Se le dimissioni di Monti determinano effetti finanziari, comincia a serpeggiare un dubbio - ragiona Storace -. Vuoi vedere che non appena si affaccia un`ipotesi di voto degli italiani sgradito ai signori della speculazione, si fanno sentire i botti dei mercati? E la democrazia? E la sovranità di un popolo? Di questo passo qualcuno ci dirà che non si deve votare più e che il gruppo Bilderberg non tollera consensi popolari in direzione opposta agli interessi di certa economia globale. Attenzione a scherzare con il diritto dell'elettore a votare chi vuole. Questo vuol dire che noi abbiamo già scelto l'alleanza? E' presto per dirlo, ma certo è che pretendiamo che il popolo torni sovrano nelle scelte che è chiamato a fare. Non sono altri a dover decidere".

"Spero che il Pdl torni su questa strada. E' positivo aver chiuso l'esperienza Monti. Ma noi vogliamo essere rassicurati - conclude Storace - che in quel partito non ci si pensi più. E comunque tutti devono sapere che non seguiremo un cammino parlamentare favorevole ad una nuova, triste stagione di governo tecnocratico".


3 - STORACE SI CANDIDA ALLA REGIONE
Gabriele Santoro per l'ANSA - Francesco Storace prova a ''riprendersi il maltolto'', cioe' la Regione Lazio che ha governato dal 2000 al 2005. E che gli fu ''sottratta da un una manovra politico-giudiziaria esplosa a 15 giorni dal voto'', quel Laziogate dal quale e' uscito con le mani pulite qualche settimana fa. E oggi nel corso della convention del suo partito a Roma, desideroso di rivalsa, si e' ricandidato ufficialmente a quella poltrona, chiamando il Pdl, ancora senza candidato, a ''salire sul suo convoglio''. Storace sa bene che tempi e condizioni gli sono propizi: ''Mancano 25 giorni alla consegna delle liste, non si puo' piu' esitare'' ricorda.

Il via libera di Berlusconi al leader della Destra, in realta', non c'e' ancora (''non voglio forzarlo, oggi ho quello della gente''), ma di fatto un' alternativa ancora non c'e'. Il partito del Cavaliere sta portando avanti sondaggi su un poker di nomi (Simonetta Matone, Mario Sechi, Nitto Palma e Roberta Angelilli) per esprimere una sua candidatura. Storace e' sarcastico: ''O c'e' in giro un gigante del consenso che ancora non si e' manifestato, oppure tocca a noi. Da domani sostenetemi'' ha detto a una potenziale maggioranza che puo' comprendere anche ''i moderati, con i quali ho gia' governato''. Certo, il Pdl potrebbe ancora ricandidare Renata Polverini, a cui Storace oggi si limita a mandare un ''saluto deferente e di amicizia'' per la ''combattente che merita rispetto''. Ma da alleati a rivali il passo ormai e' breve.

La partita e' ampia: dopo mesi di cannoneggiamento, l'ex ministro della Sanita' apre uno spiraglio tattico anche all'ex amico-nemico Gianni Alemanno, che corre per la riconferma, nell'ottica di un reciproco appoggio. Il sindaco coglie al volo la palla: ''Mi auguro - dice - si possano trovare le convergenze programmatiche e politiche che ci permettano di avere un'unica posizione sia al Comune che alla Regione''. E poi si schiera per la possibilita' di unificare regionali, comunali e politiche: ''Se si vota per le politiche a fine febbraio un election day e' inevitabile'', osserva.

Sull'altro fronte, quello degli avversari, Storace e' durissimo: ''Il candidato del centrosinistra Nicola Zingaretti non ha mai lavorato, non capisce nulla di sanita', la sua unica prova di governo e' su un ente che va allo scioglimento. Non consegniamo la Regione alla sinistra piu' faziosa d'Europa. E poi lui e' solo il prestanome della politica di Monti''. La caduta del governo tecnico, per il popolo di Storace, e' ''la fine di un incubo''.

Piu' odiato di Monti c'e' solo ''l'uomo di Montecarlo'', il 'traditore' Gianfranco Fini, fischiatissimo. Fischi anche per Napolitano ma il presidente del partito Teodoro Buontempo li ferma (''rispettiamo le istituzioni''). Il programma di Storace? Al primo posto la sanita' libera dai commissariamenti, poi addio a tutte le auto blu, anche come segno di sobrieta' dopo lo 'scandalo Fiorito', 'patto fiscale' e deregulation per far ripartire le imprese. Priorita' alla famiglia tradizionale e ai cittadini italiani.

Il centrosinistra lo attacca: ''Dopo Berlusconi, l'incredibile ritorno di 'Mister 10 Miliardi di debito' - afferma il segretario del Pd Roma Marco Miccoli - L'uomo che lascio' in braghe di tela la sanita' evitando addirittura di far presentare i bilanci delle Asl. La destra rimette in campo il vero e unico responsabile dello sfascio''.

 

Teodoro Buontempo Teodoro Buontempo Ultima ausiliaria con Benito Teodoro Buontempo Teodoro Buontempo Storace Presidente Stefano Zappala Storace Intervistato

Ultimi Dagoreport

maurizio belpietro giorgia meloni la verita

DAGOREPORT - IL GIOCO DI PRESTIGIO DI MAURIZIO BELPIETRO: LO "SCOOP" SUL PRESUNTO “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” È BASATO SULLE PAROLE “PROVVIDENZIALE SCOSSONE”, CHE IL CONSIGLIERE DEL COLLE, FRANCESCO SAVERIO GAROFANI, AVREBBE PRONUNCIATO ALLA CENA DOPO L’EVENTO IN RICORDO DI AGOSTINO DI BARTOLOMEI. MA NELLA MAIL ANONIMA CHE SEGNALA LA VICENDA A "LA VERITA'" QUELLE DUE PAROLE NON SONO VIRGOLETTATE: SEMBRANO ESSERE UN RAGIONAMENTO DELL’AUTORE, IL MISTERIOSO "MARIO ROSSI" – “LINKIESTA”: “PER CAPIRE COSA PENSI MELONI BISOGNA LEGGERE ‘LA VERITÀ’, ESATTAMENTE COME PER CAPIRE COSA PENSI GIUSEPPE CONTE BISOGNA LEGGERE ‘IL FATTO’. QUANTI SI BEVONO OGGI LA FAVOLA DELLA SVOLTA ATLANTISTA ED EUROPEISTA DI MELONI, FAREBBERO BENE A LEGGERE ‘LA VERITÀ’, SMACCATAMENTE FILO-PUTINIANO, NO VAX E NO EURO. LA VERITÀ DEL GOVERNO MELONI STA LÌ”

maurizio belpietro giorgia meloni francesco saverio garofani

A CIASCUNO LA SUA “VERITÀ” - L’ARTICOLO PUBBLICATO DAL QUOTIDIANO DI BELPIETRO SUL "PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” È PRATICAMENTE IDENTICO ALLA MAIL RICEVUTA DA MOLTI ALTRI QUOTIDIANI, DA UN ANONIMO CHE SI FIRMAVA "MARIO ROSSI", CHE HANNO DECISO DI IGNORARE LA VICENDA PERCHÉ NON VERIFICABILE - PERCHE' BELPIETRO HA DECISO DI DARE SPAZIO E RISALTO A UNA STORIA COSI' AMBIGUA? HA IN MANO ANCHE UN AUDIO O CI SONO ALTRE RAGIONI? DI CERTO, L'EX ALLIEVO DI VITTORIO FELTRI È UN PO' IN DIFFICOLTÀ: LE COPIE VENDUTE DAL SUO GIORNALE CALANO E "LA VERITÀ" STA DIVENTANDO POST-VERITÀ, CON LO SPAZIO CONCESSO A COMPLOTTISTI, NO VAX E PUTINIANI - FORSE CREARE UN PO’ DI CACIARA CON IL GAROFANI-GATE SERVE A RIPORTARE IL QUOTIDIANO SOTTO I RIFLETTORI - DI SICURO HA FATTO UN FAVORE A GIORGIA MELONI. DEL RESTO, FU LEI NEL 2023 A OPPORSI ALLA VENDITA DEL GIORNALE AD ANGELUCCI, E A TROVARE IN FEDERICO VECCHIONI, AD DI "BONIFICHE FERRARESI" E CARO A LOLLOBRIGIDA, IL "SALVATORE" PRONTO A RILEVARE IL 25% DELLA SOCIETA' EDITRICE BY BELPIETRO - DA ALLORA FIOCCANO INSERZIONI DELLE PARTECIPATE E PEZZI PRO-GIORGIA...

matteo salvini giorgia meloni donald trump vladimir putin sergio mattarella

DAGOREPORT - COME MAI GLI ARTICOLI DELLA “VERITÀ” SUL “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” ARRIVANO IL GIORNO DOPO LA RIUNIONE DEL CONSIGLIO SUPREMO DI DIFESA, DI CUI GAROFANI È SEGRETARIO, IN CUI SI È RIBADITA LA LINEA DI “PIENO SOSTEGNO ITALIANO ALL’UCRAINA”? - LA LINEA PRO-KIEV DI GIORGIA MELONI SI E' AFFIEVOLITA DA TEMPO (HA MESSO IN “PAUSA” L'ADESIONE DELL'ITALIA AL PIANO PURL PER LE ARMI USA A KIEV) E SALVINI E' IL SOLITO "FIGLIO DI PUTIN" CHE SI OPPONE A OGNI SOSTEGNO A ZELENSKY - NON SOLO: MATTARELLA, ORMAI DA ANNI, INFIOCINA I SOVRANISMI DI MEZZO MONDO, HA PIU' VOLTE CRITICATO TRUMP, PUTIN, ORBAN, NETANYAHU E AFD (GUARDA CASO TUTTI AMICI DI MELONI E SALVINI) - SE L'AUDIO DI GAROFANI ESISTE, E CERTIFICA UN "COMPLOTTO" E NON UN SEMPLICE RAGIONAMENTO POLITICO, PERCHÉ BELPIETRO NON LO PUBBLICA? IL COLLOQUIO DELL'EX DEPUTATO DEL PD È STATO CARPITO AL RISTORANTE IN UNA "CHIACCHERATA TRA AMICI". SE ESISTE L'AUDIO, CHI LO HA REGISTRATO? UN AMICO? UN PRIVATO CITTADINO CHE HA RICONOSCIUTO GAROFANI, NONOSTANTE FOSSE UN VOLTO POCO NOTO? O IL CONSIGLIERE DI MATTARELLA ERA "ATTENZIONATO"? DA CHI?

tommaso foti galeazzo bignami

CHIAGNI E FOTI – A VOLERE QUEL FENOMENO DI GALEAZZO BIGNAMI COME CAPOGRUPPO DI FDI ALLA CAMERA FU TOMMASO FOTI, CHE SCELSE IL CAMERATA BOLOGNESE COME SUO SUCCESSORE. QUANDO CI FU IL PASSAGGIO DI CONSEGNE, FOTI ASSICURÒ CHE NON AVREBBE POTUTO SCEGLIERE UN SUCCESSORE MIGLIORE (PENSA COM'ERANO GLI ALTRI PRETENDENTI) - DI SICURO BIGNAMI NON È MAI STATO TROPPO ISTITUZIONALE NEGLI INTERVENTI IN AULA: SPESSO PROVOCATORIO, OGNI VOLTA CHE PARLA IRRITA L'OPPOSIZIONE. PARE CHE UNA TELEFONATA DA PALAZZO CHIGI E UN CONSIGLIO “PATERNO” BY FOTI LO AVESSERO INDOTTO A MAGGIOR EQUILIBRIO. SINO A IERI…

sergio mattarella guido crosetto galeazzo bignami adolfo urso giorgia meloni

FLASH! - SULLA QUESTIONE GAROFANI-BELPIETRO, RIMBOMBA IL SILENZIO ASSORDANTE DI GUIDO CROSETTO. CHE LA LINEA DEL MINISTRO DELLA DIFESA E COFONDATORE DI FRATELLI D’ITALIA SIA PIÙ IN SINTONIA CON IL COLLE CHE CON I CAMERATI DI “PA-FAZZO” CHIGI DI VIA DELLA SCROFA, NON È UNA NOVITÀ. D’ALTRONDE, NEL 2022 FU MATTARELLA A VOLERE CROSETTO ALLA DIFESA, DOPO AVER BOCCIATO IL NOME DI ADOLFO URSO PROPOSTO DA MELONI. ED È SEMPRE STATO CONSIDERATO UN “INTERLOCUTORE” DEL COLLE, TANT’È CHE GUIDONE SMISE DI PARTECIPARE  AI CONSIGLIO DEI MINISTRI POICHÉ TUTTI DAVANTI A LUI TENEVANO LA BOCCUCCIA CHIUSA…