DAGOREPORT - CRONACA DI UN COMPLOTTO CHE NON C’È: FRANCESCO SAVERIO GAROFANI, CONSIGLIERE DEL QUIRINALE, SI SARÀ ANCHE FATTO SCAPPARE UNA RIFLESSIONE SULLE DINAMICHE DELLA POLITICA ITALIANA IN VISTA DELLE ELEZIONI 2027. MA BELPIETRO HA MONTATO LA PANNA, UTILE A VENDERE QUALCHE COPIA IN PIÙ E A DARE UN ASSIST A FRATELLI D’ITALIA, SEMPRE PRONTA ALLA LAGNA VITTIMISTA – A QUEL TORDO DI GALEAZZO BIGNAMI È SCAPPATA LA FRIZIONE. E DOPO IL SUO ATTACCO AL COLLE, IL SOLITAMENTE CAUTO GIOVANBATTISTA FAZZOLARI È INTERVENUTO PRECIPITOSAMENTE PER SALVARGLI LA FACCIA (E LE APPARENZE CON IL COLLE) - BELPIETRO ESONDA: "ISTITUZIONALMENTE SCORRETTA LA REPLICA DEL QUIRINALE"
galeazzo bignami atreju foto lapresse
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La cafonata di Bignami di chiedere al Colle una smentita sul retroscena de “La Verità”, firmato da un Belpietro in modalità ultra-Sechi e mega-Sallusti, a caccia di copie perdute, è uno sgarbo istituzionale inedito nella Repubblica italica.
Finché il primo inquilino del Quirinale sarà Sergio Mattarella, un Capo dello Stato che trama complotti per impedire una vittoria di Giorgia Meloni alle prossime elezioni del 2027 non sta né in cielo né in terra.
Il fedelissimo della Ducetta, ex Fronte della Gioventù, ha dimostrato per l’ennesima volta la propria inadeguatezza e bellicosità, per usare parole gentili, per ricoprire l’importante ruolo di capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera.
Incapacità e bellicosità anche nei confronti della stessa maggioranza: epico resta il suo scontro di sei mesi fa, in aula, con il presidente di turno, Giorgio Mulè. Bignami accusò in diretta l’azzurro di fare intelligenza col nemico, ovvero di togliere sempre la parola a FdI e mai all'opposizione.
Il virgolettato attribuito da Belpietro alla bocca del consigliere del Colle, l’ex parlamentare del Pd Francesco Saverio Garofani (“'Un anno e mezzo non basta per trovare qualcuno che batta il centrodestra, ci vorrebbe un provvidenziale scossone”), ha origine dal recente viaggio di Mattarella in Germania, dove è stato trionfalmente accolto al Bundestag dal suo omologo Frank-Walter Steinmeier, gran tifoso romanista che passa le sue estati a Capalbio.
A margine del discorso al parlamento tedesco, i soliti capannelli di inviati hanno assediato Garofani per aver qualche notizia sui colloqui di Mattarella con i rappresentanti delle istituzioni germaniche.
Magari al consigliere del Colle, che ieri era al tavolo del Consiglio supremo di difesa (in quanto suo segretario) insieme a Giorgia Meloni e Mattarella, sarà sfuggita una parola in più sulle preoccupazioni tedesche su ciò può che avvenire alle politiche italiane del 2027. Preoccupazioni giustificate, visto che il governo di Merz deve fronteggiare l’avanzata dei nazistelli di Afd.
VOGLIONO INDAGARE ARIANNA MELONI - PRIMA PAGINA DE IL GIORNALE - 18 AGOSTO 2024
Ora, una ovvietà del genere è stata gonfiata da Belpietro come un soufflé, agitando presunti complotti quirinalizi per far cadere il governo Meloni. La notizia ovviamente ha il sapore dell’assist per la Statista della Sgarbatella e per i suoi camerati, che potranno ricorrere alla solita lagna vittimista evocando accerchiamento e trame oscure dei poteri forti.
Un episodio simile era avvenuto nell’agosto 2024, quando “il Giornale” di Sallusti sparò la notizia di un imminente procedimento giudiziario a carico di Arianna Meloni.
Apriti cielo: per giorni ci siamo dovuti sorbire dichiarazioni in batteria dei Fratellini d’Italia sulla persecuzione giudiziaria, salvo poi scoprire che non c’era alcun avviso di garanzia.
sergio mattarella e frank walter steinmeier giorno del lutto berlino
Ps. Se le frasi di Bignami non sorprendono, vista la sua imperizia, stupisce che in suo soccorso si precipiti il sottosegretario all’attuazione del programma, Giovanbattista Fazzolari, che misura le parole e centellina dichiarazioni.
Con sicurezza, “Fazzo” ha sentenziato: “Nè Fdi né tanto meno Palazzo Chigi hanno mai dubitato della lealtà istituzionale del presidente Mattarella.
Infatti Bignami non si è in alcun modo riferito al Quirinale né si è rivolto in modo irrispettoso al presidente della Repubblica ma ha semplicemente fatto notare che sarebbe stata opportuna una smentita del consigliere Garofani”.
giovambattista fazzolari attovagliato da vitti a piazza san lorenzo in lucina 1
Certo, Fazzolari ha dovuto metterci una pezza per salvare la faccia dell’improvvido Bignami, che aveva invocato la smentita ai “consiglieri del Capo dello Stato”: “Confidiamo che queste ricostruzioni siano smentite senza indugio in ossequio al rispetto che si deve per l'importante ruolo ricoperto dovendone diversamente dedurne la fondatezza”.
FAZZOLARI, DA FDI E CHIGI MAI DUBBI SU LEALTÀ MATTARELLA
(ANSA) - Nè Fdi né tanto meno Palazzo Chigi hanno mai dubitato della lealtà istituzionale del presidente Mattarella con il quale il governo ha sempre interloquito con totale spirito di collaborazione, non da ultimo sugli importanti dossier internazionali, dall'Ucraina al Medio Oriente.
CONSIGLIO SUPREMO DI DIFESA - PARTECIPANTI
Infatti Bignami non si è in alcun modo riferito al Quirinale né si è rivolto in modo irrispettoso al presidente della Repubblica ma ha semplicemente fatto notare che sarebbe stata opportuna una smentita del consigliere Garofani per le affermazioni a lui attribuite dal quotidiano La Verità.
Smentita che avrebbero risolto sul nascere ogni tipo di polemica". Così il sottosegretario alla presidenza Giovanbattista Fazzolari interpellato dall'Ansa.
FAZZOLARI, GRAVE L'ATTACCO DEL PD A BELPIETRO
galeazzo bignami foto lapresse
(ANSA) - Ho trovato comunque grave l'attacco scomposto del Partito democratico al direttore Belpietro: una notizia pubblicata può essere smentita o confermata ma non è accettabile che si pretenda di silenziare i giornalisti non graditi".
Lo afferma Giovanbattista Fazzolari, sottosegretario alla presidenza del Consiglio, interpellato dall'Ansa.
GOVERNO: BELPIETRO, 'ISTITUZIONALMENTE SCORRETTA REPLICA DIRETTA QUIRINALE'
MATTARELLA MELONI CONSIGLIO SUPREMO DI DIFESA 4
(Adnkronos) - "Abbiamo raccontato di un consigliere del presidente della Repubblica che auspicava uno scossone, anzi un provvidenziale scossone, dicendo 'Spero nella provvidenza', sostanzialmente per fare in modo che Giorgia Meloni non vinca le prossime elezioni. Una persona che sta sul Colle e che, a quanto pare, auspica delle alleanze politiche e la costituzione di una sorta di unità nazionale di centro-sinistra per fermare un presidente del Consiglio mi sembra una faccenda degna di nota.
GIOVANNI DONZELLI E ARIANNA MELONI - FOTO LAPRESSE
Abbiamo fatto anche nome e cognome del consigliere del presidente e quindi ci aspettavamo che rispondesse il consigliere stesso. Invece noto che risponde il Quirinale, e dal mio punto di vista è abbastanza singolare mettere in mezzo le istituzioni anziché una singola persona". Lo dice Maurizio Belpietro, direttore della Verità, in un'intervista con Rtl 102.5. "Penso che sia ridicolo il tentativo di mettere a tacere una vicenda che è abbastanza inquietante - aggiunge -.
Certo, non può esserci al Quirinale qualcuno che lavora per fare in modo che una parte vinca sull'altra. Il Quirinale è super partes. Trovo istituzionalmente scorretto che il Quirinale abbia voluto replicare direttamente. Qui si fa il nome di un consigliere, semmai avrebbe dovuto replicare lui. Perché si cerca di impedire di chiarire una vicenda che, dal mio punto di vista, è assai inquietante?". "Lo scenario è semplice, stavamo raccontando alcune osservazioni fatte sulle prossime scadenze politiche. Come tutti sappiamo, avvicinandoci alla fine della legislatura, si parla molto di cosa accadrà quando si andrà alle elezioni. Una delle cose che si sente spesso dire è:
giovanni donzelli giorgia meloni (2)
'Se la sinistra e il centrosinistra non si riorganizzano e non trovano un'alleanza, non riusciranno a sconfiggere Giorgia Meloni'. È legittimo che queste domande se le pongano coloro che fanno parte del centrosinistra; è un po' meno legittimo che ci sia qualcuno al Quirinale che lavori per trovare un'alleanza che sconfigga Giorgia Meloni, perché, lo ribadisco, la presidenza della Repubblica, la nostra istituzione più alta, è garante dell'imparzialità", dice ancora Belpietro, che poi conclude:
"Ci si aspetterebbe quindi che funzionari, dirigenti e consiglieri rispettassero questo principio fondamentale, cioè che a decidere da chi farsi governare sia il popolo italiano e non qualcun altro nelle segrete stanze. Dal mio punto di vista, quando c'è un consigliere che auspica un provvidenziale scossone per impedire a un presidente del Consiglio regolarmente eletto di potersi ripresentare e magari vincere le elezioni, mi faccio delle domande sul tipo di democrazia in cui viviamo.
giovanni donzelli giorgia meloni (3)
Mi aspetto quantomeno un chiarimento; al momento non mi sembra sia stato chiarito nulla. C'è un tentativo di mettere un silenziatore e di gestire la situazione. Parliamo tanto di libera stampa, ma in questo momento una stampa libera racconta un episodio circostanziato, e non mi pare ci sia una reazione composta".
GOVERNO: DONZELLI (FDI), ASPETTIAMO SMENTITA GAROFANI SE PUÒ FARLO
(LaPresse) - "C'è un virgolettato con un nome e un cognome che è" Francesco Saverio "Garofani. Abbiamo chiesto la smentita, aspettiamo la smentita di Garofani. Non abbiamo mai messo in dubbio la correttezza istituzionale del presidente della Repubblica. Aspettiamo che smentisca, se può farlo".
Così Giovanni Donzelli, responsabile organizzazione di Fratelli d'Italia, a margine dell'evento di chiusura della campagna elettorale di Alberto Stefani, sulle polemiche sorte in seguito alla nota del capogruppo alla Camera di FdI, Galeazzo Bignami, con la quale il deputato ha chiesto una smentita da parte del consigliere del Quirinale, Francesco Saverio Garofani, per le affermazioni a lui attribuite dal quotidiano La Verità.

