simone inzaghi sergio conceicao

INTER-MILAN: CHI PERDE... È PERDUTO! – STASERA ALLE 21 LA SEMIFINALE DI RITORNO DI COPPA ITALIA TRA LE DUE MILANESI – I NERAZZURRI PUNTANO AL TRIPLETE, I ROSSONERI DEVONO SALVARE LA STAGIONE – LA VITTORIA DELLA COPPA ITALIA È L’UNICA SPERANZA PER UNA QUALIFICAZIONE IN EUROPA LEAGUE – GLI UOMINI DI INZAGHI DEVONO RIALZARSI DOPO LA SCONFITTA IN CAMPIONATO CONTRO IL BOLOGNA E SFATARE IL “TABÙ” DEI DERBY (QUEST’ANNO L’INTER È ANCORA A SECCO DI VITTORIE…)

1. PER L’INTER È PARTITA DOPPIA TORNARE REGINA DI MILANO E PUNTARE LA DECIMA COPPA

Estratto dell’articolo di Paolo Tomaselli per il “Corriere della Sera”

 

milan inter foto lapresse 1

È un derby diverso da tutti gli altri più recenti, soprattutto da quello della seconda stella interista, che ieri alle 22.43 ha compiuto un anno e ormai cammina da solo. Il senso della serata numero 51 della stagione interista lo dà Nicolò Barella, uno dei capitani senza fascia di questo gruppo che sta cercando di rimanere dentro a tutto, in piena luce, anche se a volte qualcuno spegne l’interruttore: «Abbiamo lavorato tanto, ci siamo fatti il mazzo per giocarci tutto questo — ha detto il tuttocampista a Mediaset —: quindi dobbiamo dare tutto quello che abbiamo, tirando fuori anche quello che non abbiamo».

 

simone inzaghi foto lapresse

[…] L’Inter deve trovare qualcosa di prezioso che evidentemente nei derby quest’anno ha smarrito, senza capire bene il perché. Ma non serve andare così in profondità, perché la prestazione di Bologna nonostante l’ennesimo gol subito nel finale in campionato (siamo al 34% del totale nell’ultimo quarto d’ora) non è stata tutta da buttare, contro un avversario tra i più in forma. Possibilmente da ritrovare in finale di Coppa a Roma per una rivincita pesante.

 

milan inter foto lapresse 2

Dato che l’Inter quest’anno due partite di fila non le ha mai perse e non ha intenzione di farlo ora, ripartire con quasi tutti i titolari […] sarebbe un segnale forte. […] È fondamentale invertire la tendenza nei derby (dopo due ko e due pareggi in rimonta) e conquistare la finale: due traguardi racchiusi in uno, per provare a vincere la decima Coppa Italia nerazzurra.

 

[…] Che lo snodo sia delicatissimo e che Inzaghi legga ogni smorfia di dolore sul viso dei suoi giocatori come fossero pagine di un libro di Stephen King, è evidente. Ma questo — anche coi possibili supplementari e rigori ad aumentare stress e fatica — è il momento del coraggio, della fiducia, a volte anche della sana arroganza, perché l’onda lunga del passaggio del turno contro il Bayern non può essersi infranta sulla rimessa indigesta di Bologna. […]

sergio conceicao foto lapresse

 

Prima però c’è da sciogliere per stasera il ballottaggio per la spalla di Lautaro: Correa è in vantaggio su Arnautovic e Taremi, ma dopo la prestazione deludente di Bologna, il Tucu può soffrire la pressione di San Siro. Che giochi lui o Arnautovic, però Inzaghi non lascia mai indietro nessuno. E finché a restare indietro non sarà l’Inter, sarà sempre la strategia giusta: per costruire un gruppo capace di reggere a ogni urto.

 

2. MILAN, ULTIMA CHIAMATA IN BALLO EUROPA E SOLDI CONCEICAO: DIPENDE DA NOI

Estratto dell’articolo di Carlos Passerini per il “Corriere della Sera”

milan inter foto lapresse 3

Comunque vada, non sarà un successo. Meglio metterlo subito in chiaro: dopo un’annata così, da nono posto in classifica nonostante il terzo monte ingaggi del campionato, la Coppa Italia può essere al massimo un premio di consolazione. Ma è comunque meglio che niente. Ecco perché quella di stasera a San Siro diventa indiscutibilmente la partita clou del finale di stagione rossonero. Anche perché per il Milan alzare il trofeo di Lega il 14 maggio all’Olimpico rappresenta ormai l’unica via per l’Europa.

sergio conceicao milan feyenoord

 

Non sarebbe la Champions, bensì la meno cool Europa League. Ma arrivati a questo punto non si può più fare i difficili: la missione ora è salvare il salvabile, in attesa di riprogettare tutto per la prossima stagione, partendo dalla scelta cruciale del direttore sportivo — D’Amico dell’Atalanta è in vantaggio su Tare — e poi da quella altrettanto delicata dell’allenatore.

 

[…] Dopo la maledizione dell’era Pioli, con sei sconfitte consecutive, il derby per il Diavolo non è più un tabù: due vittorie e due pareggi nei quattro incroci di quest’anno. Il 3-2 in rimonta di Riad a gennaio è valso la Supercoppa dell’illusione, nella notte del famigerato sigaro che però non ha portato bene al tecnico portoghese, il cui destino è ormai segnato: a fine stagione non verrà confermato. «Mi aspetto il Milan migliore, la partita è importantissima, i grandi club provano ad arrivare in fondo alle competizioni — le sue parole —. Per noi dev’essere normale arrivare in finale. Dobbiamo capire che ogni partita è diversa. E crederci. Dipenderà tutto da quello che faremo noi». […]

 

supercoppa italiana: inter vs. milan 6

La formazione dovrebbe essere la stessa della sconfitta con i bergamaschi nel giorno di Pasqua, con l’unica eccezione di Abraham al posto di Jovic nel ruolo di centravanti. Gimenez, il grande colpo del mercato d’inverno, è sempre più un mistero. «Non ci sono gerarchie, io scelgo in base alla forma dei giocatori, a volte chi entra dopo è ancora più fondamentale» prova a spiegare il tecnico rossonero. […]

 

Per la gloria — si fa per dire — e per i soldi. Conquistare la Coppa Italia consentirebbe al Milan di contenere le perdite per la mancata qualificazione alla Champions: fra premio vittoria e accesso alla final four di Supercoppa entrerebbero una decina di milioni. Briciole, rispetto ai 60 sfumati della Champions. Ma così è.

milan intermilan intersupercoppa italiana: inter vs. milan 5milan intersimone inzaghi foto lapresse

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni regionali de luca zaia salvini conte stefani decaro fico

DAGOREPORT: COME SI CAMBIA IN 5 ANNI - PER CAPIRE COME SIA ANDATA DAVVERO, OCCORRE ANALIZZARE I VOTI ASSOLUTI RIMEDIATI DAI PRINCIPALI PARTITI, RISPETTO ALLE REGIONALI DEL 2022 - LA LEGA HA BRUCIATO IL 52% DEI VOTI IN VENETO. NEL 2020 LISTA ZAIA E CARROCCIO AVEVANO OTTENUTO 1,2 MILIONI DI PREFERENZE, QUESTA VOLTA SOLO 607MILA. CONSIDERANDO LE TRE LE REGIONI AL VOTO, SALVINI HA PERSO 732MILA VOTI, IL 47% - TONFO ANCHE PER I 5STELLE: NEL TOTALE DELLE TRE REGIONI HANNO VISTO SFUMARE IL 34% DELLE PREFERENZE OTTENUTE 5 ANNI FA – IL PD TIENE (+8%), FORZA ITALIA IN FORTE CRESCITA (+28,3%), FDI FA BOOM (MA LA TENDENZA IN ASCESA SI È STOPPATA) – I DATI PUBBLICATI DA LUIGI MARATTIN....

luca zaia matteo salvini alberto stefani

DAGOREPORT – DOPO LA VITTORIA DEL CENTRODESTRA IN VENETO, SALVINI NON CITA QUASI MAI LUCA ZAIA NEL SUO DISCORSO - IL “DOGE” SFERZA VANNACCI (“IL GENERALE? IO HO FATTO L'OBIETTORE DI COSCIENZA”) E PROMETTE VENDETTA: “DA OGGI SONO RICANDIDABILE” – I RAS LEGHISTI IN LOMBARDIA S’AGITANO PER L’ACCORDO CON FRATELLI D’ITALIA PER CANDIDARE UN MELONIANO AL PIRELLONE NEL 2028 - RICICCIA CON PREPOTENZA LA “SCISSIONE” SUL MODELLO TEDESCO CDU-CSU: UN PARTITO “DEL TERRITORIO”, PRAGMATICO E MODERATO, E UNO NAZIONALE, ESTREMISTA E VANNACCIZZATO…

luca zaia roberto vannacci matteo salvini

NON HA VINTO SALVINI, HA STRAVINTO ZAIA – IL 36,38% DELLA LEGA IN VENETO È STATO TRAINATO DA OLTRE 200 MILA PREFERENZE PER IL “DOGE”. MA IL CARROCCIO DA SOLO NON AVREBBE COMUNQUE VINTO, COME INVECE CINQUE ANNI FA: ALLE PRECEDENTI REGIONALI LA LISTA ZAIA PRESE DA SOLA IL 44,57% E IL CARROCCIO IL 16,9% - SE SALVINI PIANGE, MELONI NON RIDE: NON È RIUSCITA A PRENDERE PIÙ VOTI DELLA LEGA IN VENETO E IN CAMPANIA È TALLONATA DA FORZA ITALIA (11,93-10,72%). PER SALVINI E TAJANI SARÀ DIFFICILE CONTRASTARE LA RIFORMA ELETTORALE - PER I RIFORMISTI DEL PD SARÀ DURA DARE UN CALCIO A ELLY SCHLEIN, AZZERATE LE AMBIZIONI DI GIUSEPPE CONTE COME CANDIDATO PREMIER - "LA STAMPA": "IL VOTO È LA RIVINCITA DELLA ‘LEGA NORD’ SU QUELLA SOVRANISTA E VANNACCIANA: LA SFIDA IDEOLOGICA DA DESTRA A MELONI NON FUNZIONA. IL PARTITO DEL NORD COSTRINGERÀ SALVINI AD ESSERE MENO ARRENDEVOLE SUI TAVOLI DELLE CANDIDATURE. SUL RESTO È LECITO AVERE DUBBI…”

xi jinping vladimir putin donald trump

DAGOREPORT – L'INSOSTENIBILE PIANO DI PACE DI TRUMP, CHE EQUIVALE A UNA UMILIANTE RESA DELL'UCRAINA, HA L'OBIETTIVO DI  STRAPPARE LA RUSSIA DALL’ABBRACCIO ALLA CINA, NEMICO NUMERO UNO DEGLI USA - CIÒ CHE IL TYCOON NON RIESCE A CAPIRE È CHE PUTIN LO STA PRENDENDO PER IL CULO: "MAD VLAD" NON PUÒ NÉ VUOLE SFANCULARE XI JINPING - L’ALLEANZA MOSCA-PECHINO, INSIEME AI PAESI DEL BRICS E ALL'IRAN, È ANCHE “IDEOLOGICA”: COSTRUIRE UN NUOVO ORDINE MONDIALE ANTI-OCCIDENTE – IL CAMALEONTISMO MELONI SI INCRINA OGNI GIORNO DI PIÙ: MENTRE IL VICE-PREMIER SALVINI ACCUSA GLI UCRAINI DI ANDARE “A MIGNOTTE” COI NOSTRI SOLDI, LA MELONI, DAL PIENO SOSTEGNO A KIEV, ORA NEGA CHE IL PIANO DI TRUMP ACCOLGA PRATICAMENTE SOLO LE RICHIESTE RUSSE ("IL TEMA NON È LAVORARE SULLA CONTROPROPOSTA EUROPEA, HA SENSO LAVORARE SU QUELLA AMERICANA: CI SONO MOLTI PUNTI CHE RITENGO CONDIVISIBILI...")

donald trump volodymyr zelensky vladimir putin servizi segreti gru fsb cia

DAGOREPORT - L’OSCENO PIANO DI PACE SCODELLATO DA TRUMP, CHE EQUIVALE A UNA CAPITOLAZIONE DELL’UCRAINA, ANDAVA CUCINATO BENE PER FARLO INGOIARE A ZELENSKY - E, GUARDA LA COINCIDENZA!, ALLA VIGILIA DELL’ANNUNCIO DEL PIANO TRUMPIANO SONO ESPLOSI GLI SCANDALI DI CORRUZIONE A KIEV, CHE VEDONO SEDUTO SU UN CESSO D’ORO TIMUR MINDICH, L’EX SOCIO DI ZELENSKY CHE LO LANCIÒ COME COMICO - PER OTTENERE ZELENSKY DIMEZZATO BASTAVA POCO: È STATO SUFFICIENTE APRIRE UN CASSETTO E DARE ALLA STAMPA IL GRAN LAVORIO DEI SERVIZI SEGRETI CHE “ATTENZIONANO” LE TRANSIZIONI DI DENARO CHE DA USA E EUROPA VENGONO DEPOSITATI AL GOVERNO DI KIEV PER FRONTEGGIARE LA GUERRA IN CORSO…