jerry cala

LA LIBIDINE? E’ FINITA. I PISCHELLI NON SCOPANO PIU' – JERRY CALA’: "I GIOVANI OGGI HANNO PIÙ LIBIDINE PER I TAVOLONI E LE BOTTIGLIE CHE PER LE RAGAZZE. QUI IN SARDEGNA VEDO GIOVANISSIMI GIRARE DI GIORNO SU SUV ENORMI, LA SERA LI RITROVO NEI LOCALI A ORDINARE BOTTIGLIE DI VODKA PIÙ ALTE DI LORO: ESCONO DI CASA A MEZZANOTTE E TORNANO ALLE 6. SECONDO VOI POI FANNO L’AMORE?" - IL POLITICAMENTE CORRETTO? LIMITARE LA COMMEDIA OBBLIGA A SCRIVERE COPIONI DI SERIE B” - LE GARE TRA COSTANZO E SMAILA A CHI MANGIAVA PIÙ KRAPFEN, LE CHIACCHIERATE CON RENZI, L'AMICIZIA CON ZAIA E QUELLA CENA CON DE NIRO... 

 

Enrico Galletti per il “Corriere della Sera”  - Estratti

 

chi ha rapito jerry cala? 4

Poltu Quatu, Costa Smeralda, Sardegna. Si avvicinano all’ombrellone a chiedergli un selfie. Jerry Calà, se deve andare... 

«Ma no, è solo una foto. È la trentesima di oggi, ma è la mia gioia. Grazie a Dio ancora me le chiedono. Che poi è un caso che sia qui, oggi. Le mie vacanze sono da “gommonauta”, non da spiaggia, solo che oggi c’era il mare grosso». 

 

Dodici agosto. Tappa all’Anema e Core di Capri, sul palco con Gianluigi Lembo. Nelle foto alla Taverna c’è anche Matteo Renzi. 

«È una delle mie tappe estive, ho fatto Puglia, Marche, Toscana, in tournée fra piazze e locali. Renzi lo conosco da quando era sindaco. Veniva alla Capannina, ricordo le nostre chiacchierate nel retro. Nel backstage puoi trovare chiunque, anche i politici». 

 

Ma che c’azzecca la politica con il vostro lavoro? 

umberto smaila, nini salerno, jerry cala?? e franco oppini i gatti di vicolo miracoli

«Per me niente. Io l’ho sempre evitata, anche se qualcuno prova a collocarmi politicamente. La seguo ma evito di espormi, di coltivare rapporti con secondi fini». 

 

E i suoi colleghi? 

«Non lo so. Diciamo così». 

 

Nemmeno un amico in politica? 

«Amici sì: Luca Zaia. Io vivo a Verona e sono dispiaciuto che sia a fine corsa da Presidente del Veneto. Per lui, se ci fosse, sarei favorevole anche al quarto mandato...». 

 

(... )

 

JERRY CALA' fratelli d'italia

E chi è il numero uno? 

«Luca Medici, Zalone, ovvio. Non lo senti mai, poi ogni tanto fa un film e dici: “Ok, sta bene”. Ah, alcuni mi chiedono anche di ripetere le mie battute storiche, ma mica solo per strada. È successo anche in sala operatoria...». 

 

Cioè? 

«Quando mi hanno ricoverato d’urgenza per un infarto nel 2023, mentre giravo un film a Napoli, i chirurghi che mi stavano impiantando gli stent, mentre armeggiavano con il bisturi mi dissero: “Jerry, noi siamo suoi fan, ma ce lo farebbe un Libidine ”? E giù a ridere». 

 

jerry calà mara venier

 

Insomma, quei film cult raccontano un’estate che non c’è più? 

«Paradossalmente qualcosa è rimasto. Prendi i figli di papà, quelli mica si sono estinti. Qui in Sardegna vedo giovanissimi girare di giorno su suv enormi, la sera li ritrovo nei locali a ordinare bottiglie di vodka più alte di loro, giusto per farsi vedere. Come se contasse solo apparire, mostrarsi, altro che relax». 

 

Dai, anche la sua generazione aveva i suoi vizi. 

«Sì, ma li coltivava in modo diverso. La mia prima volta in Costa Smeralda, nel ‘72, non c’era niente. Per noi lo “chic” era andare in giro con la Mehari, scendere in spiaggia con le scarpe in mano e la torcia per scoprire locali. La vacanza era quello: semplicità, cazzeggio, le chiacchiere, gli incontri, l’innamorarsi». 

 

È finita la libidine? 

«C’è ancora ma non è più quella che intendo io.  I giovani oggi hanno più libidine per i tavoloni e le bottiglie piuttosto che per le ragazze». 

 

jerry cala umberto smaila

Beh, ma gli amori estivi tra ragazzi sono la cosa più longeva al mondo... 

«Ma quali amori estivi? Li ha visti? Girano in gruppi chiusi: da una parte il gruppone dei maschi, dall’altra quello delle ragazze. Escono di casa a mezzanotte e tornano alle 6. Secondo lei poi fanno l’amore?». 

 

Se ripensa ai suoi, di vent’anni, cosa vede? 

«Io, Umberto Smaila, Franco Oppini e Nini Salerno nella cucina di casa nostra a Milano, in via Venini: vivevamo insieme. Ogni giorno era un via vai, passavano Teocoli, Abatantuono, Tozzi, Ivan Graziani.

 

E spesso arrivava anche Maurizio Costanzo, che si metteva in cucina e ci aiutava a preparare gli spettacoli. Format semplice: ognuno sparava le cazzate che gli venivano in mente e le più belle finivano sul copione. Quando eravamo soddisfatti scendevamo al bar, dove Costanzo e Smaila facevano a gara a chi mangiava più krapfen di fila». 

umberto smaila, nini salerno, jerry cala?? e franco oppini i gatti di vicolo miracoli

 

Lavora ancora tanto? 

«Tantissimo. Cento spettacoli l’anno. Se proprio dovessi esprimere un desiderio, mi piacerebbe lavorare di più nel cinema. Intanto mi godo questi mesi di lavoro su un nuovo film. Voglio fare satira sul politicamente corretto. Gireremo nella primavera del 2026». 

 

Quel politicamente corretto che, come ha detto Verdone, ha fatto sì che nella commedia non si possa più dire nulla? 

«Il danno principale è questo: limitare la commedia è un freno a mano che obbliga a scrivere copioni di serie B. Detto ciò, forse ai nostri tempi si è esagerato...». 

mara venier jerry cala

 

In che senso? 

«Beh, non avevamo freni nel linguaggio. Pensi alla mia scena di “Vacanze in America”, quando vado a trovare lo “schiantatope”...». 

 

Intende che non la rifarebbe? 

«Intendo che non me la farebbero più fare». 

 

Ci sono stati momenti in cui i suoi film erano primi al cinema. Come ha gestito il guadagno, la notorietà? 

«Ho rischiato di sbandare. Ma devo tutto a una persona che mi ha tenuto con i piedi per terra: Mara Venier». 

 

Mara Venier, sua ex moglie, che però ha detto: «Jerry era molto birichino». A proposito, ma quella storia che alla vostra festa di matrimonio, mentre cantava Renato Zero, lei è sparito e Mara l’ha pizzicato nei bagni con un’altra? 

jerry cala torta

«Lei esagera sempre un po’, diciamo che io e l’altra stavamo parlando fitti fitti, quando ci ha sorpreso. In ogni caso con Mara siamo riusciti a trasformare un divorzio in un’amicizia. E non finirò mai di ringraziarla». 

 

L’estate più rocambolesca? 

«A Cesenatico. Avevo vent’anni, conobbi una signora svizzera bellissima, che però di anni ne aveva quaranta, nacque l’amore ma non poteva durare. Dopo l’estate si presentò a casa mia a Milano con un anello, andai in crisi. Riuscii a troncare, lei se ne andò. Preso dal panico, dopo dieci minuti buttai l’anello dalla finestra ma feci male i calcoli e l’anello piovve su di lei che era rimasta lì.Appollaiati alle finestre c’erano gli altri dei Gatti di Vicolo Miracoli che sogghignavano. Mi sarei sotterrato». 

jerry calà sapore di mare

 

In un weekend a Capalbio conobbe De Niro. 

«Mi invitarono in un casale con Mara, alla cena lui era con Joe Pesci. Non parlò con nessuno, la mattina dopo a colazione, sforzandosi in italiano, mi disse che era diretto a Roma per girare con Sergio Leone. Lo invitai a una mia serata romana, poi smisi di pensarci. Quella sera mi raggiunse il buttafuori: “

 

Senta, Calà, c’è un vecchietto qui fuori, un po’ messo male, che dice che vuole entrare perché l’ha invitato lei”. Era Robert De Niro, arrivato dal set di “C’era una volta in America”. Aveva appena interpretato Noodles Aaronson settantenne. Gli avevano lasciato il trucco». 

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