
VASCO NON CI CASCO! - I BRUTTI RICORDI DELLA COMBRICCOLA DEL “BLASCO” BY MAURIZIO SOLIERI: "QUANDO MASSIMO RIVA SI METTEVA DAVANTI A VASCO, COPRENDOLO, LUI LO BUTTAVA FRA IL PUBBLICO. RIVA TORNAVA SU CON LE GINOCCHIA INSANGUINATE E LA CHITARRA SCORDATA E LUI CE LO RIBUTTAVA" - ''A ME VASCO TOGLIEVA UNA SCARPA E LA LANCIAVA ALLA GENTE POI MI SALTAVA ADDOSSO E MI STRIZZAVA I COSIDDETTI..." – ''GLI ECCESSI? QUALCUNO DI NOI CI DAVA DENTRO TUTTI I GIORNI... MA GUARDA ERIC CLAPTON, PRIMA EROINOMANE, POI COCAINOMANE, INFINE ALCOLISTA: 78 ANNI ED È IN FORMISSIMA, E HA FATTO MOLTA PIÙ VITA SPERICOLATA LUI DI NOI" – LA LITE CON VASCO NEL 2012...
Estratto dell'articolo di Franco Giubilei per “La Stampa”
Tutte le volte che Vasco passava in rassegna la truppa dei suoi musicisti al microfono, in finale di concerto, arrivava puntuale il grido: «Il bellissimo! L'abbronzatissimo! Maurizio! Solieri!», e la platea s'incendiava, in special modo quella femminile.
Solieri era con Vasco Rossi dagli inizi, da chitarra solista: «Sono stato il primo a suonare con lui nelle balere», ricorda oggi. Col Blasco, col "Gallo" Claudio Golinelli e col più piccolo del gruppo, Massimino Riva, ha scalato i palchi italiani da quando suonavano alle Terme di Bacedasco, nel 1982, e prima e dopo di loro c'era il liscio della Dolce Emilia.
Trascorso un anno e mezzo e l'esplosione di Vita spericolata a Sanremo faceva decollare Vasco e i suoi, nel periodo in cui l'autore di Albachiara riempiva le discoteche del Modenese come il Picchio Rosso a Formigine, per show da due-tremila persone che Solieri ricorda molto bene: «Riva aveva dieci anni meno di noi e si metteva davanti a Vasco, coprendolo, così Vasco s'incazzava, lo prendeva in braccio con chitarra e tutto e lo buttava fra il pubblico. Massimo tornava su con le ginocchia insanguinate e la chitarra scordata, e lui ce lo ributtava».
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E mica se la prendeva solo col ragazzino della band: «A me Vasco toglieva una scarpa e la lanciava alla gente a ogni concerto: nell'85 dal vivo mettevo una tuta nera con strisce laterali fuxia e sneakers bianche, lui me ne toglieva una e la buttava al pubblico, poi mi saltava addosso e mi strizzava i cosiddetti... E tutte le volte mi ricompravo le scarpe».
Allora le dimensioni dei live permettevano queste performance, contrariamente ai megapalchi attuali di Vasco, come quello in allestimento allo stadio di Bologna per la prima del tour, il 6 giugno a Bologna, che comporterebbero salti suicidi da qualche metro d'altezza.
Dalle tournée con il rocker di Zocca Solieri manca dal 2013, poi lo si è rivisto quattro anni dopo al Modena Park a celebrarne i quarant'anni, molti dei quali passati sullo stesso fronte del palco: «Noi siamo partiti dalle pezze al culo, poi pian pianino siamo arrivati al successo. Diversamente da De Gregori o Venditti eravamo una rock band».
Con tutti gli annessi, inclusi gli eccessi attribuiti e reali di Vasco, e coerentemente con l'immaginario dei Rolling Stones, la rock band per eccellenza che stava loro nel cuore: «Eccessi... - ridimensiona Solieri -, giravano molte bottiglie di whisky, è vero, ma non col concetto di strafarsi, perché poi andavamo in discoteca a caccia di qualche bella ragazza. Anche oggi con gli amici ci troviamo in trattoria a rimembrare i vecchi tempi e magari vanno giù sette grappe a testa, ma io ho sempre fatto vita sana e mi sono tenuto in forma».
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Anche oggi, a settant'anni appena compiuti, Maurizio Solieri continua a suonare (Resurrection il suo ultimo disco) e va in giro a presentare la riedizione di Questa sera rock'n'roll. La mia vita tra un assolo e un sogno, il suo libro: «Guarda Clapton, prima eroinomane, poi cocainomane, alcolista: 78 anni ed è in formissima, e ha fatto molta più vita spericolata lui di noi.
Qualcuno di noi ci dava dentro tutti i giorni, ma dopo qualche volta che capitava a me, mi faceva schifo anche una birra». L'evoluzione dei rapporti con Vasco? «Ci fu una litigata nel 2012, a causa di un titolo di giornale. Gli auguro tutto il bene possibile e so che lui fa lo stesso con me». Capisce come non suonino più insieme: «Ci sono personaggi che hanno bisogno di cambiamenti, lo fece anche David Bowie con Mick Ronson dei suoi Spiders from Mars, e infatti Vasco ogni anno cambia qualche musicista».
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