putin gergiev de luca lettera

“BLOCCATE IL CONCERTO DI GERGIEV” - LE LETTERE FIRMATE DA 700 PERSONE TRA CUI NOBEL E INTELLETTUALI A VON DER LEYEN E DE LUCA PER CHIEDERE DI CANCELLARE IL CONCERTO DEL DIRETTORE D’ORCHESTRA VICINO A PUTIN E DI APRIRE UN’INCHIESTA SULL’USO DEI FONDI PUBBLICI PER EVENTI FILORUSSI. E L’ONG MEMORIAL ITALIA CHIEDE AI PRESIDENTI DI CAMERA E SENATO DI ISTITUIRE UNA COMMISSIONE SPECIALE – IL GOVERNATORE DE LUCA: “STRUMENTALIZZAZIONI INTOLLERABILI. NON ABBIAMO L'ABITUDINE DI INTERFERIRE E SIAMO CONVINTI CHE LA DISCRIMINAZIONE NON SERVA ALLA PACE”

 

Da repubblica.it

 

putin gergiev

Sulla scia dell’appello di Julija Navalnaja su Repubblica a ritirare l’invito al direttore d’orchestra russo Valerij Gergiev a esibirsi la prossima settimana a Caserta, sono state consegnate due lettere aperte contro il proliferare della propaganda russa in Europa e in Italia.

 

La prima, indirizzata alla presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen e al governatore della Campania Vincenzo De Luca, chiede non soltanto di cancellare il concerto del 27 luglio a Caserta diretto da Valerij Gergiev, ma anche di aprire un’inchiesta sull’utilizzo di fondi pubblici per eventi legati alla propaganda russa nel territorio dell’Unione Europea e di istituire un fondo culturale dedicato invece agli artisti che si oppongono al regime putiniano.

 

 

I firmatari

vincenzo de luca festa dell unita di rivoli

In poco meno di un giorno la petizione è stata sottoscritta da più di 700 persone, tra cui Nobel, scrittori, direttori d’orchestra, coreografi, politici. In particolare figurano le firme della Nobel per la pace come la direttrice del Centro per le Libertà Civili di Kiev Oleksandra Matviichuk, gli esponenti di Memorial Oleg Orlov e Irina Scerbakova, la più volte candidata al Nobel per la pace Svetlana Gannushkina, la Nobel per la Letteratura Herta Müller, gli scrittori Jonathan Littell e Mikhail Shishkin, i direttori d'orchestra Michail Agrest e Nazar Kozhukhar, il regista d’opera Eugene Lavrenchuk, i violinisti Misha Nodelman e Michel Gershwin, la vicepresidente del Parlamento Europeo Pina Picierno, i deputati Lia Quartapelle, Benedetto Della Vedova e Federica Onori.

 

La lettera a Fontana e a La Russa

La seconda lettera è stata invece consegnata ai presidenti della Camera dei Deputati Lorenzo Fontana e del Senato della Repubblica Ignazio La Russa da Memorial Italia, filiale italiana dell’organizzazione moscovita per i diritti umani Memorial premiata col Nobel per la pace nel 2022.

 

lettera scrittori e premi nobel per cancellare il concerto di gergiev

 

In essa Memorial Italia elenca le ormai numerose occasioni in cui la propaganda russa ha avuto la possibilità di trovare spazio in Italia, come le proiezioni dei documentari prodotti da Russia Today, sottoposta a sanzioni Ue e altri casi o l’intervista senza contraddittorio con il ministro degli Esteri Sergej Lavrov trasmessa da Rete4. Infine, chiede di creare un apposito organismo di controllo parlamentare per contrastare il dilagare della propaganda russa in Italia.

 

Con queste due lettere, Memorial Italia spera non solo nella cancellazione del concerto di Gergiev, ma soprattutto in azioni concrete da parte della Commissione Europea e di Camera e Senato per «porre fine a un fenomeno che sta mettendo a serio rischio i valori democratici in Europa e in Italia».

 

DE LUCA

Estratti da repubblica.it

 

Vincenzo De Luca non arretra sul caso Valerij Gergiev, il direttore d’orchestra russo vicino a Putin in programma il 27 luglio nell’ambito della rassegna alla Reggia di Caserta finanziata dalla Regione Campania, “Un’estate da Re”. “A qualche esponente del governo italiano – dice il presidente nel corso della diretta Facebook del venerdì - ricordo che in altre epoche c'era il Minculpop che decideva su artisti, o su giornalisti. In Campania non abbiamo l'abitudine di interferire con i direttori artistici delle rassegne che si realizzano qui.

 

 

lettera memorial italia caso gergiev

Strumentalizzazioni intollerabili. Della presenza di Gergiev - ha aggiunto De Luca - ne ho appreso la mattina della conferenza stampa di presentazione del programma di 'Un'estate da re'. È una scelta fatta dal direttore artistico. Non abbiamo l'abitudine di interferire e ci riserviamo il pieno diritto di contrastare le opinioni e la propaganda di chiunque, di Gergiev e di chiunque altro, ma abbiamo la convinzione che la discriminazione non serva alla pace. Noi siamo contro gli atteggiamenti che alimentano le sorgenti dell'odio".

 

 

De Luca mostra i video del concerto della pace nel Duomo di Napoli a febbraio, nel corso del quale si esibirono artisti palestinesi e israeliani, russi e ucraini. "Noi siamo per non alimentare le sorgenti dell'odio – dice il governatore della Campania - siamo per non attribuire agli artisti le responsabilità politiche dei governi dei Paesi da cui provengono gli artisti. Vale per Daniel Oren, che dirigerà la Traviata alla Reggia di Caserta, che è israeliano e al quale non attribuiamo la responsabilità del genocidio messo in atto dal governo Netanyahu.

Valery Gergiev

 

Nel caso di Gergiev si dice che non parliamo di opinioni o cultura ma parliamo di propaganda politica. Ma chi decide qual è il limite tra l'espressione della propria opinione e la propaganda politica?".

 

(...)

putin gergievla prima dell’opera Semjon Kotko al bolshoj diretta da gergievvladimir putin e Valerij GergievValery Gergievla prima dell’opera Semjon Kotko al bolshoj diretta da gergievvincenzo de lucala prima dell’opera Semjon Kotko al bolshoj diretta da gergiev

 

Ultimi Dagoreport

matteo salvini luca zaia giorgia meloni

DAGOREPORT – COSA SI SONO DETTI GIORGIA MELONI E LUCA ZAIA NELL'INCONTRO A PALAZZO CHIGI, TRE SETTIMANE FA? - TOLTA SUBITO DI MEZZO L'IDEA (DI SALVINI) DI UN POSTO DI MINISTRO, LA DUCETTA HA PROVATO A CONVINCERE IL “DOGE” A PRESENTARE UNA SUA LISTA ALLE REGIONALI IN VENETO MA APPOGGIANDO IL CANDIDATO DEL CENTRODESTRA (ANCORA DA INDIVIDUARE) - MA TRA UNA CHIACCHIERA E L'ALTRA, MELONI HA FATTO CAPIRE CHE CONSIDERA ZAIA IL MIGLIOR LEADER POSSIBILE DELLA LEGA, AL POSTO DI UN SALVINI OSTAGGIO DELLE MATTANE DI VANNACCI – UN CAMBIO DI VERTICE NEL CARROCCIO EVOCATO NELLA SPERANZA CHE IL GOVERNATORE ABBOCCHI ALL’AMO...

elly schlein giorgia meloni beppe sala ignazio la russa maurizio lupi marcello viola

DAGOREPORT - NESSUNO VUOLE LE DIMISSIONI DI BEPPE SALA: DA SINISTRA A DESTRA, NESSUN PARTITO HA PRONTO UN CANDIDATO E TRA POCHI MESI A MILANO COMINCIANO LE OLIMPIADI MILANO-CORTINA – MA SALA VUOLE MANIFESTARE ALL'OPINIONE PUBBLICA UNO SCATTO DI DIGNITÀ, UN GRIDO DI ONESTÀ, UNA REAZIONE D'ORGOGLIO CHE NON LO FACCIA SEMBRARE  ''LU CIUCCIO 'MIEZZO A LI SUONI'' - L’UNICO A CHIEDERE IL PASSO INDIETRO DEL SINDACO È IGNAZIO LA RUSSA, CHE INVECE UN CANDIDATO CE L’HA ECCOME: MAURIZIO LUPI. METTENDO SOTTO LA SUA ALA IL PARTITO DI LUPI, "NOI MODERATI", ‘GNAZIO SOGNA IL FILOTTO: CONQUISTARE SUBITO IL COMUNE DI MILANO E NEL 2028 LA REGIONE LOMBARDIA – MOLTO DELL’INCHIESTA SULL’URBANISTICA DIPENDERÀ DALLA DECISIONE DEL GIP, PREVISTA PER MERCOLEDI': SE IL GIUDICE NON ACCOGLIERÀ LE RICHIESTE DEI PM (CARCERE O DOMICILIARI PER GLI INDAGATI), LA BUFERA PERDERÀ FORZA. VICEVERSA…

ravello greta garbo humphrey bogart truman capote

DAGOREPORT: RAVELLO NIGHTS! LE TROMBATE ETERO DI GRETA GARBO, LE VACANZE LESBO DI VIRGINIA WOOLF, RICHARD WAGNER CHE S'INVENTA IL “PARSIFAL'', D.H. LAWRENCE CHE BUTTA GIU’ L'INCANDESCENTE “L’AMANTE DI LADY CHATTERLEY’’, I BAGORDI DI GORE VIDAL, JACKIE KENNEDY E GIANNI AGNELLI - UN DELIRIO ASSOLUTO CHE TOCCO’ IL CLIMAX NEL 1953 DURANTE LE RIPRESE DE “IL TESORO D’AFRICA” DI JOHN HUSTON, SCENEGGIATO DA TRUMAN CAPOTE, CON GINA LOLLOBRIGIDA E HUMPHREY BOGART (CHE IN UN CRASH D’AUTO PERSE I DENTI E VENNE DOPPIATO DA PETER SELLERS). SE ROBERT CAPA (SCORTATO DA INGRID BERGMAN) SCATTAVA LE FOTO SUL SET, A FARE CIAK CI PENSAVA STEPHEN SONDHEIM, FUTURO RE DI BROADWAY – L’EFFEMMINATO CAPOTE CHE SI RIVELÒ UN BULLDOG BATTENDO A BRACCIO DI FERRO IL “DURO” BOGART - HUSTON E BOGEY, SBRONZI DI GIORNO E UBRIACHI FRADICI LA NOTTE, SALVATI DAL CIUCCIO-TAXI DEL RISTORANTE ‘’CUMPÀ COSIMO’’ - QUANDO CAPOTE BECCÒ IL RE D’EGITTO FARUK CHE BALLAVA ALLE 6 DEL MATTINO L’HULA-HULA NELLA CAMERA DA LETTO DI BOGART… - VIDEO + FILM

marina pier silvio berlusconi giorgia meloni antonio tajani quirinale alfredo mantovano

DAGOREPORT - NON CI SARÀ ALCUNA ROTTURA TRA MARINA E PIER SILVIO: NONOSTANTE LA NETTA CONTRARIETÀ ALLA DISCESA IN POLITICA DEL FRATELLINO, SE DECIDESSE, UN GIORNO, DI PRENDERE LE REDINI DI FORZA ITALIA, LEI LO SOSTERRÀ. E L’INCONTRO CON LA CAVALIERA, SOLLECITATO DA UN ANTONIO TAJANI IN STATO DI CHOC PER LE LEGNATE RICEVUTE DA UN PIER SILVIO CARICATO A PALLETTONI, È SALTATO – LA MOLLA CHE FA VENIRE VOGLIA DI EMULARE LE GESTA DI PAPI E DI ‘’LICENZIARE’’ IL VERTICE DI FORZA ITALIA È SALTATA QUANDO IL PRINCIPE DEL BISCIONE HA SCOPERTO IL SEGRETO DI PULCINELLA: TAJANI SOGNA DI DIVENTARE PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA NEL 2029, INTORTATO DA GIORGIA MELONI CHE HA PROMESSO I VOTI DI FRATELLI D’ITALIA. UN SOGNO DESTINATO A SVANIRE QUANDO L’EX MONARCHICO SI RITROVERÀ COME CANDIDATO AL QUIRINALE UN ALTRO NOME CHE CIRCOLA NEI PALAZZI DEL POTERE ROMANO, QUELLO DI ALFREDO MANTOVANO…

giorgia meloni alfredo mantovano francesco lollobrigida carlo nordio andrea giambruno

DAGOREPORT - NON SI PUO' DAVVERO MAI STARE TRANQUILLI: MANTOVANO, IL SAVONAROLA DI PALAZZO CHIGI – D'ACCORDO CON GIORGIA MELONI, PRESA LA BACCHETTA DEL FUSTIGATORE DI OGNI FONTE DI ''DISSOLUTEZZA'' E DI ''DEPRAVAZIONE'' SI È MESSO IN TESTA DI DETTARE L’ORTODOSSIA MORALE  NON SOLO NEL PARTITO E NEL GOVERNO, MA ANCHE SCONFINANDO NEL ''DEEP STATE''. E CHI SGARRA, FINISCE INCENERITO SUL "ROGO DELLE VANITÀ" - UN CODICE ETICO CHE NON POTEVA NON SCONTRARSI CON LA VIVACITÀ CAZZONA DI ALCUNI MELONIANI DI COMPLEMENTO: CI SAREBBE LO SGUARDO MORALIZZATORE DI MANTOVANO A FAR PRECIPITARE NEL CONO D’OMBRA PRIMA ANDREA GIAMBRUNO E POI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA – IL PIO SOTTOSEGRETARIO PERÒ NON DORME SONNI TRANQUILLI: A TURBARLI, IL CASO ALMASRI E IL TURBOLENTO RAPPORTO CON I MAGISTRATI, MARTELLATI A TUTTA CALLARA DA RIFORME E PROCURE ALLA FIAMMA...

pier silvio berlusconi silvia toffanin

L’IMPRESA PIÙ ARDUA DI PIER SILVIO BERLUSCONI: TRASFORMARE SILVIA TOFFANIN IN UNA STAR DA PRIMA SERATA - ARCHIVIATA LA FAVOLETTA DELLA COMPAGNA RESTIA ALLE GRANDI OCCASIONI, PIER DUDI HA AFFIDATO ALL'EX LETTERINA DELLE SUCCULENTI PRIME SERATE: OLTRE A “THIS IS ME”, CON FASCINO E MARIA DE FILIPPI A MUOVERE I FILI E SALVARE LA BARACCA, C'E' “VERISSIMO” CHE OCCUPERÀ TRE/QUATTRO PRIME SERATE NELLA PRIMAVERA 2026. IL PROGRAMMA SARÀ PRODOTTO DA RTI E VIDEONEWS CON L’OK DELLA FASCINO A USARE LO “STUDIO-SCATOLA" UTILIZZATA DA MAURIZIO COSTANZO NEL FORMAT “L’INTERVISTA” - COSA C'E' DIETRO ALLE MANOVRE DI PIER SILVIO: E' LA TOFFANIN A COLTIVARE L'AMBIZIONE DI DIVENTARE LA NUOVA DIVA DI CANALE 5 (CON I CONSIGLI DELLA REGINA DE FILIPPI) O È LA VOLONTÀ DEL COMPAGNO DI INCORONARLA A TUTTI I COSTI, COME UN MIX DI LILLI GRUBER E MARA VENIER?