marina cicogna -

A 83 ANNI, LA MITOLOGICA MARINA CICOGNA APRE (SOLO UN PO') IL CASSETTO DEI RICORDI E PARLA DI FLORINDA BOLKAN, PER 18 ANNI LA SUA COMPAGNA: “FINÌ TRA NOI PERCHÉ LE ATTRICI CON UNA BELLEZZA COSÌ IMPORTANTE, A UN'ETÀ MATURA, SENTONO IL BISOGNO DI AVERE CERTEZZE. COMINCIÒ AD AVERE STORIELLE, ALL'INIZIO LE ACCETTAI, POI MI SONO SECCATA” - STORIE ANCHE CON UOMINI: “CON DELON FU PIÙ DI UN FLIRT, WARREN ERA ATTIRATO DALLE DONNE CHE AVEVANO TALENTO, FU LUI A CERCARMI”

Marina Cicogna  e Florinda Bolkan   Liz Taylor e Richard Burton e Helmut BergerMarina Cicogna e Florinda Bolkan Liz Taylor e Richard Burton e Helmut Berger

Valerio Cappelli per Corriere della Sera

 

Marina Cicogna ha qualcosa di Gianni Agnelli, che fu suo grande amico (sarà ricordato il 3 settembre alla Mostra di Venezia in un documentario della HBO), e cioè un tocco di svagatezza e al contempo una grande lucidità, la curiosità avida, l' improvvisa impazienza, il senso estetico ma soprattutto una luce negli occhi, qualcosa che nessuna educazione può insegnare: si chiama carisma.

 

Nell' ingresso della sua abitazione tanti premi di cinema, mancano i due più importanti: gli Oscar per Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto , e quello per Ladri di biciclette vinto da suo padre Cesare, che era banchiere.

 

Nori Helmut Berger Marina Cicogna Pierre Clementy Nori Helmut Berger Marina Cicogna Pierre Clementy

«Sono stata la prima donna a produrre film in Europa», dice Marina, «ero così giovane e ho smesso così presto, avrei potuto fare più cose, ma spesso non dipende da noi». Eppure la sua è una vita unica, l' eleganza e il privilegio. Suo nonno, il conte Giuseppe Volpi di Misurata, aveva fatto fortuna in Montenegro e in Turchia, poi, innamorato di Venezia, per rilanciarne il turismo creò il porto di Marghera. Ma questo è solo l' inizio della storia.

david geffen, valentino, marina cicognadavid geffen, valentino, marina cicogna

 

 

«Scoprì che Tyrone Power, Mary Pickford e altri attori americani amavano la spiaggia e la Laguna. Così fece tirare un grande lenzuolo e mettere delle sedie in uno dei suoi hotel, l' Excelsior al Lido, lì dove oggi c' è la piscina, e nel 1932 inventò il Festival del Cinema, che per alcuni anni rimase unico al mondo. Morì che avevo 10 anni, industriale e politico, fu governatore in Libia nell' Italia di Giolitti e ministro di Economia e Finanze in quella di Mussolini, con cui aveva un rapporto pessimo».

marina cicogna Marella Agnelli e il fratello Carlo Caracciolo marina cicogna Marella Agnelli e il fratello Carlo Caracciolo

 

Cosa ha ereditato dal nonno? «Certo non l' abilità di fare denaro, sono in grado di amministrare i soldi per un progetto, ma non so farli. Credo di avere ereditato un po' di cervello dalla mia bisnonna, ebrea polacca».

1969   Marina Cicogna  e Florinda Bolkan    1969 Marina Cicogna e Florinda Bolkan

 

Quando i genitori di Marina si separarono, dopo la guerra, lei cominciò a diventare «un' adolescente con dei problemi. Il periodo della scuola lo passavo a Milano da mio padre, da cui scappai a 12 anni per andare a Roma da mia madre. Mio fratello Ascanio lo misero in collegio.

 

Amavo il cinema, incontravo gli attori, David O. Selznick, il produttore di Via col vento , mi considerava la figlia femmina che non aveva avuto, all' università in California la mia vicina di stanza era Barbara Warner, la figlia di Jack Warner, più tardi Montgomery Clift divenne mio intimo amico. Tra i 18 e i 26 anni mi tolsi tutta la voglia di divertimento».

Marina Cicogna e Florinda BolkanMarina Cicogna e Florinda Bolkan

 

 

In Italia sua madre Annamaria aveva acquistato la Euro International Film, società di distribuzione. «Non conoscendo nessuno abile nella scelta, mi feci avanti io. Il mio primo film fu L' uomo del banco dei pegni. Andai a Cannes, dove c' erano i manifesti di Bella di giorno con Catherine Deneuve. Alla Euro mi presero a male parole: chi è questo Buñuel? Risposi: andrà bene nelle sale e vincerà a Venezia. Così fu. Volevo film con protagoniste donne che uscissero da schemi normali. Presi Helga , tedesco, non si era ancora mai visto un parto in primo piano: costato 10 milioni di lire, guadagnammo 3 miliardi».

marina cicogna Jeanne Moreau e Tony Richardson marina cicogna Jeanne Moreau e Tony Richardson

Florinda Bolkan, Rod Stewart e Marina Cicogna a Rio de Janeiro (Foto- Eder Accorsi) imagesFlorinda Bolkan, Rod Stewart e Marina Cicogna a Rio de Janeiro (Foto- Eder Accorsi) images

 

Era pronta per il salto come produttrice, ed ecco Metti, una sera a cena di Peppino Patroni Griffi. «Non fu per la protagonista, Florinda, che lo feci». Florinda Bolkan, per 18 anni la sua compagna. Perché finì tra voi? «Le attrici con una bellezza così importante, a un' età matura, sentono il bisogno di avere certezze. Cominciò ad avere storielle, all' inizio le accettai, poi mi sono seccata».

 

marina cicogna e pietro zuffi BOR marina cicogna e pietro zuffi BOR

Marina ha rotto certi tabù ma non è mai stata un simbolo, voleva solo essere se stessa. «Facevo quello che mi sembrava giusto, non mi sono mai dovuta spiegare». Ha detto di essere contraria ai matrimoni tra omosessuali. «Sono contraria ai matrimoni in genere. Ho amato le femministe ma non fanno parte del mio carattere e della mia educazione; nutro ammirazione per certe conquiste difficili da ottenere. Oggi che tutto è accettabile non capisco la necessità di sposarsi, salvo i diritti postumi fondamentali. Forse è la mia mentalità obsoleta».

marina cicogna Florinda Bolkan a AugkorCambogia marina cicogna Florinda Bolkan a AugkorCambogia

 

Marina ha adottato Benedetta, di una ventina d' anni più giovane. «È una persona particolare, non pensava di essere comparabile a Florinda, ora questo le interessa meno. Magari tutti i figli naturali fossero vicini come lo è lei!». Ha anche avuto storie con uomini: i più noti sono Alain Delon, Warren Beatty. «Con Delon fu più di un flirt, Warren era attirato dalle donne che avevano talento, fu lui a cercarmi».

 

marina cicogna e david selznick marina cicogna e david selznick

È vero che Gianni Agnelli la considerava la sua vera rivale? «È una leggenda metropolitana, con un fondo di verità, a Gianni divertiva l' idea di fare una gara, faceva parte dei suoi giochi infantili e dei dispetti. La mia famiglia si chiama Cicogna Mozzoni. Io vestivo di bianco, Gianni mi diceva: Mozzoni, tu devi essere clonata. Faceva battute, a lui piaceva molto piacere agli altri. Era importante in lui il lato di nipote di ufficiali, e non mescolava mai i rapporti. Io abitavo al Grand Hotel con mia madre, era anche lui lì con Anita Ekberg. Mi fulminò con gli occhi. Gianni faceva parte della nostra vita familiare come uomo sposato, non come playboy».

 

Marina Cicogna Exhibition e f Marina Cicogna Exhibition e f

Vivevate al Grand Hotel... «Ma sai, mia madre ha vissuto come una principessa reale, non si è mai occupata di denaro, ma non era una dissipatrice come qualcuno ha detto, anzi ha voluto pagare di persona i debiti contratti da mio fratello alla Euro Film». Ha vissuto tragedie familiari, nel 1972 a Rio si suicidò suo fratello Ascanio, detto Bino. «Cadde nella trappola di truffatori, aveva un mandato di cattura, c' era un problema di droga».

 

marina e benedetta cicognamarina e benedetta cicogna

Quella fu l' ombra del suo mondo dorato. Il jet set degli Anni 60... «Era il mondo del cinema, che all' epoca si frequentava molto, Liz Taylor e Richard Burton, Jeanne Moreau, la mia più grande amica, Marilyn Monroe che aveva sposato Joe Di Maggio e mi chiedeva come sono gli italiani, aveva poco i piedi per terra». E Jackie Kennedy? «Non facciamo l' elenco, vero? Era un po' come Maria Callas, grande cantante ma donna noiosa. Nella maturità, le difficoltà della vita le hanno trasformate rendendole affascinanti».

 

 

Marina Cicogna  e Marilyn MonroeMarina Cicogna e Marilyn Monroe

Com' è cambiato il concetto di lusso? «Oggi è l' accumulo di denaro, cifre enormi, mostruose finite nelle mani di poche persone. Almeno in America fanno beneficenza. Le persone ricche di una volta, oggi sarebbero abbastanza modeste. La grande differenza è la frenesia di finire sui giornali. Gianni Agnelli mi diceva: noi ci divertiamo sperando di non apparire sui giornali, ora si fa il contrario. È finito tutto con il '68. Io l' anno prima a Venezia avevo tre film, feci venire Jane Fonda con Roger Vadim su un aeroplanino per una festa ye-ye, vestiti in bianco e oro. C' erano Karajan e Onassis, Grace Kelly e Ranieri di Monaco. Queste cose le facevamo perché potevamo permettercelo. Dopo il '68 non si poteva più, senza venire tartassati sulle riviste».

Florinda BolkanFlorinda Bolkan

 

marilu gaetani d aragona  marina cicogna  benedetta e sandra carraromarilu gaetani d aragona marina cicogna benedetta e sandra carraro

Fellini e Visconti: Marina non vi ha mai lavorato. «Con Federico, i produttori non sapevano mai come andava a finire; Luchino (mio parente alla lontana) era il loro massacratore. Era geloso se lavoravi con gli altri, quando Florinda Bolkan lavorò per Patroni Griffi le tagliò la parte in La caduta degli dei. Da presidente di giuria a Cannes premiò Trintignant, ma per un altro film, non il mio. Non gli parlai per due anni».

Florinda Bolkan    Florinda Bolkan

 

I Festival di cinema continuano a piacerle?

«Mi piacciono quelli compatti, Berlino, Toronto. O quello piccolo a Lione. Cannes è tutto gioielli e moda, ha ragione Depardieu. A Venezia sono legata e quest' anno mi sembra molto interessante».

 

LAUREN BACALL - CICOGNA - MARILYNLAUREN BACALL - CICOGNA - MARILYNMARINA CICOGNAMARINA CICOGNA

Che effetto le fa andare al Festival che inventò suo nonno, all' Excelsior che apparteneva alla vostra famiglia? «Nessuno, non l' ho mai vissuto come un Festival di famiglia. Il passato esiste ma lo devi superare, devi sempre fare qualcosa di diverso».

 

E oggi lei cosa fa? «Avrei voluto creare un' agenzia come Unifrance per il nostro cinema. Ma ora è tutto politica e gli appoggi non li ho. Ho pubblicato due libri di foto, mi hanno chiesto di essere testimonial di una celebre casa di moda. A 83 anni! Ho detto sì, e mi pagano pure».

 

1970 Marina Cicogna  e Florinda Bolkan    1970 Marina Cicogna e Florinda Bolkan

 

Ultimi Dagoreport

rai giampaolo rossi gianmarco chiocci giorgia meloni bruno vespa scurti fazzolari

DAGOREPORT - RIUSCIRÀ GIAMPAOLO ROSSI A DIVENTARE IL CENTRO DI GRAVITÀ DELL’INDOMABILE BARACCONE RAI? - IL “FILOSOFO” DEL MELONISMO HA TENUTO DURO PER NON ESSERE FATTO FUORI DAL FUOCO AMICO DEL DUPLEX SERGIO-CHIOCCI. A “SALVARE” IL MITE ROSSI ARRIVÒ IL PRONTO SOCCORSO Di BRUNO VESPA, CON IL SUO CARICO DI MEZZO SECOLO DI VITA VISSUTA NEL FAR WEST DI MAMMA RAI - A RAFFORZARE LA SUA LEADERSHIP, INDEBOLENDO QUELLA DI CHIOCCI, È INTERVENUTA POI LA FIAMMA MAGICA DI PALAZZO CHIGI, “BRUCIANDO” IN PIAZZA IL DESIDERIO DI GIORGIA DI ARRUOLARLO COME PORTAVOCE - L’OPERAZIONE DI ROSSI DI ESSERE IL BARICENTRO IDEOLOGO E PUNTO DI RIFERIMENTO DI TELE-MELONI, SI STA SPOSTANDO SUI TALK-SHOW E L’INTRATTENIMENTO, A PARTIRE DALLA PROBABILE USCITA DI PAOLO DEL BROCCO, DA UNA DOZZINA DI ANNI ALLA GUIDA “AUTONOMA” DELLA CONSOCIATA RAI CINEMA, IN SCADENZA AD APRILE 2026 - IL NOME CHE SCALPITA PER ANDARLO A SOSTITUIRE, È UN AMICO FIDATO DI ROSSI, L’ATTUALE DIRETTORE DEL DAY-TIME, LO SCRITTORE-POETA-CANTANTE-SHOWMAN ANGELO MELLONE - MENTRE A RAI FICTION...

emanuele orsini romana liuzzo luiss sede

FLASH! – IL PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA, EMANUELE ORSINI, HA COMINCIATO IL "RISANAMENTO" DELL’UNIVERSITÀ "LUISS GUIDO CARLI" ALLONTANANDO DALLA SEDE DELL’ATENEO ROMANO LO SPAZIO OCCUPATO DALLA "FONDAZIONE GUIDO CARLI" GUIDATA DALL’INTRAPRENDENTE ROMANA LIUZZO, A CUI VENIVA VERSATO ANCHE UN CONTRIBUTO DI 350 MILA EURO PER UN EVENTO ALL’ANNO (DAL 2027 AL 2024) - ORA, LE RESTA SOLO UNA STANZETTA NELLA SEDE LUISS DI VIALE ROMANIA CHE SCADRÀ A FINE ANNO – PRIMA DELLA LUISS, LA FONDAZIONE DELLA LIUZZO FU "SFRATTATA" DA UN PALAZZO DELLA BANCA D’ITALA NEL CENTRO DI ROMA...

roberto vannacci matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - UNO SPETTRO SI AGGIRA MINACCIOSO PER L'ARMATA BRANCA-MELONI: ROBERTINO VANNACCI - L’EX GENERALE DELLA FOLGORE STA TERREMOTANDO NON SOLO LA LEGA (SE LA VANNACCIZZAZIONE CONTINUA, ZAIA ESCE DAL PARTITO) MA STA PREOCCUPANDO ANCHE FRATELLI D’ITALIA - IL RICHIAMO DEL GENERALISSIMO ALLA DECIMA MAS E ALLA PACCOTTIGLIA DEL VENTENNIO MUSSOLINIANO (“IO FASCISTA? NON MI OFFENDO”)  ABBAGLIA LO “ZOCCOLO FASCIO” DELLA FIAMMA, INGANNATO DA TRE ANNI DI POTERE MELONIANO IN CUI LE RADICI POST-MISSINE SONO STATE VIA VIA DEMOCRISTIANAMENTE “PETTINATE”, SE NON DEL TUTTO SOTTERRATE - IL PROGETTO CHE FRULLA NELLA MENTE DI VANNACCI HA COME TRAGUARDO LE POLITICHE DEL 2027, QUANDO IMPORRÀ A SALVINI I SUOI UOMINI IN TUTTE LE CIRCOSCRIZIONI. ALTRIMENTI, CARO MATTEO, SCENDO DAL CARROCCIO E DO VITA AL MIO PARTITO - INTANTO, SI È GIÀ APERTO UN ALTRO FRONTE DEL DUELLO TRA LEGA E FRATELLI D’ITALIA: LA PRESIDENZA DEL PIRELLONE…

berlusconi john elkann

FLASH! – “AHI, SERVA ITALIA, DI DOLORE OSTELLO...”: DA QUALE FANTASTICA IPOCRISIA SPUNTA LA FRASE “MESSA IN PROVA” PER LIQUIDARE IL PATTEGGIAMENTO DI JOHN ELKANN, CONDANNATO A 10 MESI DI LAVORO DAI SALESIANI? - QUANDO TOCCÒ AL REIETTO SILVIO BERLUSCONI DI PATTEGGIARE CON LA GIUSTIZIA, CONDANNATO A UN ANNO DI LAVORO PRESSO UN OSPIZIO DI COLOGNO MONZESE, A NESSUNO VENNE IN MENTE DI TIRARE FUORI LA FRASE “MESSA IN PROVA”, MA TUTTI TRANQUILLAMENTE SCRISSERO: “SERVIZI SOCIALI”…

bomba doha qatar trump netanyahu epstein ghislaine maxwell

DAGOREPORT - COME MAI DONALD TRUMP,  PRESIDENTE DELLA PIÙ GRANDE POTENZA PLANETARIA, NON È NELLE CONDIZIONI DI COMANDARE SUL PREMIER ISRAELIANO BENJAMIN NETANYAHU? - COME E' RIUSCITO "BIBI" A COSTRINGERE L’IDIOTA DELLA CASA BIANCA A NEGARE PUBBLICAMENTE DI ESSERE STATO PREAVVISATO DA GERUSALEMME DELL'ATTACCO CONTRO ALTI ESPONENTI DI HAMAS RIUNITI A DOHA? - DATO CHE IL QATAR OSPITA LA PIÙ GRANDE BASE AMERICANA DEL MEDIO ORIENTE, COME MAI LE BOMBE SGANCIATE VIA DRONI SUI VERTICI DI HAMAS RIUNITI A DOHA SONO RIUSCITE A PENETRARE IL SISTEMA ANTIMISSILISTICO IRON DOME ('CUPOLA DI FERRO') DI CUI È BEN DOTATA LA BASE AMERICANA? - TRUMP ERA STATO OVVIAMENTE AVVISATO DELL’ATTACCO MA, PUR CONTRARIO A UN BOMBARDAMENTO IN CASA DI UN ALLEATO, TUTTO QUELLO CHE HA POTUTO FARE È STATO DI SPIFFERARLO ALL’EMIRO DEL QATAR, TAMIN AL-THANI - SECONDO UNA TEORIA COMPLOTTISTICA, SOSTENUTA ANCHE DAL MOVIMENTO MAGA, NETANYAHU AVREBBE IN CASSAFORTE UN RICCO DOSSIER RICATTATORIO SUI SOLLAZZI SESSUALI DI TRUMP, FORNITO ALL’EPOCA DA UN AGENTE DEL MOSSAD ''SOTTO COPERTURA'' IN USA, TALE JEFFREY EPSTEIN...