FRANCO & CICCIO, GLI ANTENATI DEI SOLITI IDIOTI - A 90 ANNI DALLA NASCITA DI INGRASSIA E A 20 DALLA MORTE DI FRANCHI, IL RICORDO DI UNA COPPIA INOSSIDABILE - DA “IL BUONO, IL BRUTTO E IL CRETINO” A PASOLINI, IL LORO MITO ERA BUSTER KEATON - PIU’ DI CENTO FILM TRA GLI ANNI ’60 E ’70 - LA SVOLTA? L’INCONTRO CON MODUGNO E CON MATTOLI - QUALCHE SCAZZO MA LEALI FINO IN FONDO…

Paolo D'Agostini per "la Repubblica"

Questo 2012 ha segnato un doppio anniversario. Il novantesimo della nascita di Ciccio Ingrassia (1922-2003) e il ventennale della morte di Franco Franchi (1928-1992). Figli entrambi di famiglie palermitane numerose e molto povere, nessuno dei due aveva superato il livello di istruzione elementare. (Interessante notare che avrebbero mantenuto sempre uno stile di vita modesto malgrado i guadagni che, per quanto siano stati cinicamente sfruttati dalle produzioni, devono essere stati cospicui).

Sia pur a livello locale se non di strada e comunque facendo il calzolaio per vivere, inizialmente Ciccio, più anziano, era già riconosciuto come attore mentre l'altro - che in gioventù aveva anche avuto qualche guaio con la legge - era ancora più che ruspante.

Ma il caso li mise insieme, siamo più o meno a metà degli anni 50, e pur riconoscendo nel compagno un maestro fu proprio Franco a intuire la dinamica giusta della loro futura comicità di coppia: cioè il modello del tipo allampanato, compito e (si fa per dire) elegante, Ciccio, che viene infastidito, interrotto, disturbato, confuso e innervosito dalle uscite inopportune e dall'incontenibile e contagiosa frenesia, dalla rozza malizia e dall'esuberante ingenuità dell'altro, il piccolo Franco.

Iniziò un percorso teatrale, spettacoli di varietà più o meno abborracciati, che li portò in giro per l'Italia e in Francia e stava per portarli anche in Sudamerica. Ma la vera svolta sarebbe arrivata intorno al '60 grazie all'incontro con Domenico Modugno e con il regista Mario Mattoli.

È Modugno a portarli sul set di Appuntamento a Ischia di cui Mr. Volare è protagonista e Mattoli regista - il quale continuerà a essere uno dei registi ricorrenti di Ciccio e Franco, con Lucio Fulci, Marino Girolami, Giorgio Simonelli, Mario Amendola, entrambi i Corbucci, tra i tanti artigiani di un cinema di consumo abbondante quanto strutturalmente fragile - e sarà Modugno a introdurli nel teatro leggero di serie A con la commedia musicale di Garinei e Giovannini Rinaldo in campo, che resterà negli annali come uno dei prodotti più alti e più fortunati del genere.

Tra l'inizio degli anni 60 e l'inizio degli anni 70 Ciccio e Franco partecipano a più di cento film. Stakanovisti come e più di Totò e Sordi, ma all'insegna di un tirar via estremo, a
un livello qualitativo così basso che al confronto le farse di Totò degli anni 50 sembrano film d'autore. In un certo senso è proprio questa la loro cifra e la loro coerenza, determinata forse più da Franchi che da Ingrassia, tanto che le successive incrinature o tensioni tra i due nascono proprio dall'emergere di un'inclinazione più esigente e selettiva da parte di Ciccio, cui la bulimia pigliatutto di Franco fa resistenza.

Il cinema, che è fatto per lo più di parodie e canzonature di fenomeni in voga come del
resto aveva fatto anche Totò (siamo negli anni 60 e quindi soprattutto lo spaghetti western e i film di 007 e di spionaggio) o di film di grande successo, di allusioni farsesche alla sicilianità mafiosa, di fragilissime sceneggiature fondate in modo quasi esclusivo sul richiamo della coppia tanto che il richiamo è già in bella evidenza in molti titoli, fa da traino alle esibizioni canore - pallino soprattutto di Franchi - e alle innumerevoli presenze televisive, radiofoniche, pubblicitarie.

Si va da Il giorno più corto a I figli del leopardo, parodie rispettivamente di Il giorno più lungo e Il gattopardo, a Per un pugno nell'occhio e Il bello, il brutto e il cretino modellati sui titoli di Sergio Leone. Altro motivo di confronto con il peraltro ammiratissimo Totò (ma nel loro pantheon occupavano un posto di prima fila anche modelli più classici come Stanlio e Ollio, Chaplin e Keaton ancora di più) le poche ma significative incursioni nel cinema autoriale. Aspetto che gratifica più Ciccio che Franco. De Sica del Giudizio universale è
il primo cineasta importante a chiamarli, poi Pasolini li dirige in Che cosa sono le nuvole,
episodio di Capriccio all'italiana.

Nel Pinocchio di Comencini sono il Gatto e la Volpe. Ciccio da solo (che tenta anche la regia: con L'esorciccio e con Paolo il freddo) è in Todo modo di Petri e in Amarcord,
indimenticabile, mentre in un'altalena di rotture mai davvero gravi e riavvicinamenti i due tornano insieme per Kaos dei Taviani nell'84. Valorizzati o no, resta il fatto che è la massa delle loro farse di gusto sottoproletario e periferico (segnate soprattutto dalla onnivora esuberanza di Franchi) a consegnarli alla memoria.

Generoso e poco selettivo Franco, più ambizioso e probabilmente anche portatore di maggiori potenzialità da solista Ciccio, tra alti e bassi della loro intesa hanno sempre dato la priorità al rimanere insieme. E non solo per calcolo, anche in omaggio a un codice di lealtà.

 

FRANCO E CICCIO FRANCO E CICCIO FRANCO E CICCIO FRANCO E CICCIO

Ultimi Dagoreport

matteo salvini giorgia meloni antonio tajani

DAGOREPORT - MALGRADO UN’OPPOSIZIONE SINISTRATA E SUPERCAZZOLARA, L’ESTATE DELLA DUCETTA È  MOLESTATA DA BRUTTI PENSIERI - SE IN EUROPA CERCA DI DEMOCRISTIANIZZARSI, IN CASA LA MUSICA CAMBIA. SE PRENDE UNA SBERLA ALLE REGIONALI D’AUTUNNO, LA PREMIER TEME CHE UNA CADUTA POSSA TRASFORMARSI NELL’INIZIO DELLA FINE. COME È ACCADUTO AL PD DI RENZI, ALLA LEGA DI SALVINI, AL M5S DI DI MAIO. DI COLPO, DALL’ALTARE ALLA POLVERE - ECCO IL PESANTE NERVOSISMO PER LE CONTINUE “STONATURE” DEL TROMBONISTA SALVINI, CHE VEDE LA SUA LEADERSHIP MESSA IN PERICOLO DAL GENERALISSIMO VANNACCI. OPPURE QUELLE VOCI DI UN CAMBIO DI LEADERSHIP DI FORZA ITALIA, STANCHI LOS BERLUSCONES DI VEDERE TAJANI COL TOVAGLIOLO SUL BRACCIO AL SERVIZIO DELLA SORA GIORGIA. OCCORRE UN NUOVO MARINAIO AL TIMONE PER CAMBIARE ROTTA: ETTORE PRANDINI, PRESIDENTE DELLA COLDIRETTI? - QUESTA È LA CORNICE IN CUI SI TROVA OGGI IL GOVERNO MELONI: TUTTO È IN MOVIMENTO, NULLA È CERTO…

ferragni city life

CHE CRASH! DA CASA FERRAGNI ALL’INSEGNA DI GENERALI, LA CADUTA DELLA MILANO CITY LIFE - LETTERA A DAGOSPIA DI PIERLUIGI PANZA: ‘’SI È PASSATI DALLA MILANO INDUSTRIALE A QUELLA DEI CREDULONI DEL PANDORO, PER FINIRE ALLA CADENTE MILANO FINANZIARIA ORA CHE MPS VUOL PRENDERSI MEDIOBANCA PER PRENDERSI GENERALI - NEL BANDO PER CITY LIFE L’ACCORDO IMPONEVA CHE “IL 50% DELL’AREA FOSSE DESTINATA A VERDE PUBBLICO”. ECCOME NO! RENZO PIANO PRESENTÒ UN PROGETTO METÀ VERDE E METÀ CON UN GRATTACIELO E QUALCHE CASA. LO BOCCIARONO. SI SPALANCARONO COSÌ LE PORTE AD ALTRI ARCHISTAR: LIBESKIND, HADID E ISOZAKI. E COSÌ CITY LIFE È DIVENTATA UN NON-LUOGO, UN DUBAI SHOPPING MALL DIVENUTO UTILE ALLA COLLETTIVITÀ GRAZIE AL COVID, PERCHÉ LÌ CI FACEVANO LE VACCINAZIONI...

mediobanca mediolanum massimo doris nagel

MEDIOSBANCA! – BANCA MEDIOLANUM ANNUNCIA LA VENDITA DELLA SUA QUOTA DEL 3,5% IN MEDIOBANCA A INVESTITORI ISTITUZIONALI. E A NAGEL, ALLE PRESE CON L’OPS DI MPS, VIENE MENO IL PRIMO SOCIO DELL'ACCORDO DI CONSULTAZIONE TRA AZIONISTI – ERA UNA MOSSA PREVISTA DAL MOMENTO CHE L’EVENTUALE FUSIONE MEDIOBANCA-BANCA GENERALI TRASFORMEREBBE IL CORE BUSINESS DI PIAZZETTA CUCCIA NELLA GESTIONE DEL RISPARMIO, ANDANDO A SBATTERE CON L’IDENTICA ATTIVITÀ DELLA BANCA DI DORIS E BERLUSCONI….

mattarella nordio meloni giorgia carlo sergio magistrati toghe giudici

DAGOREPORT - MENTRE ELLY SCHLEIN PENSA DI FARE OPPOSIZIONE VOLANDO A BUDAPEST A SCULACCIARE ORBAN PER I DIRITTI DEI GAY UNGHERESI, GIORGIA MELONI E I SUOI FRATELLI D’ITALIA SI RITROVANO DAVANTI UN SOLO "NEMICO": LA COSTITUZIONE - SE DALLA CORTE DEI CONTI ALLA CASSAZIONE C'E' IL MATTARELLO DI MATTARELLA, LA MUSICA CAMBIA CON LA RIFORMA DELLA GIUSTIZIA DI NORDIO - UNA VOLTA CHE IL PARLAMENTO APPROVERÀ LA “SEPARAZIONE DELLE CARRIERE” DI GIUDICI E PM, S’AVANZA IL RISCHIO CHE LE PROCURE DIPENDERANNO DAL MINISTERO DI GIUSTIZIA - ULTIMA SPES È IL REFERENDUM CONFERMATIVO CHE PER AFFONDARE UNA LEGGE DI REVISIONE COSTITUZIONALE NON  STABILISCE UN QUORUM: È SUFFICIENTE CHE I VOTI FAVOREVOLI SUPERINO QUELLI SFAVOREVOLI - ECCO PERCHE' IL GOVERNO MELONI HA LA COSTITUZIONE SUL GOZZO...

malago meloni abodi fazzolari carraro

DAGOREPORT - CHE LA CULTURA POLITICA DEI FRATELLINI D’ITALIA SIA RIMASTA AL SALTO NEL “CERCHIO DI FUOCO” DEL SABATO FASCISTA, È STATO LAMPANTE NELLA VICENDA DEL CONI - QUANDO, ALLA VIGILIA DELL’ELEZIONE DEL SUO CANDIDATO LUCIANO BUONFIGLIO ALLA PRESIDENZA DEL CONI, QUEL DEMOCRISTIANO IN MODALITÀ GIANNI LETTA DI GIOVANNINO MALAGÒ SI È FATTO INTERVISTARE DA “LA STAMPA” ANNUNCIANDO DI ESSERE UN “PATRIOTA” CHE “FA IL TIFO PER IL GOVERNO MELONI”, HA INVIATO AI MUSCOLARI CAMERATI DISDEGNOSI DELLE REGOLE DELLA POLITICA (DIALOGO, TRATTATIVA, COMPROMESSO) IL SEGUENTE MESSAGGIO: ORMAI È TARDI PER FAZZOLARI DI INCAZZARSI CON ABODI; DA TEMPO VI HO DETTO CHE AVETE SBAGLIATO CAVALLO QUANDO AVEVATE A DISPOSIZIONE UNO CHE È “PATRIOTA” E “TIFA MELONI”, CHE HA ALLE SPALLE IL SANTO PATRONO DEGLI INTRIGHI E COMBINE, ALIAS GIANNI LETTA, E DOPO DODICI ANNI ALLA GUIDA DEL CONI CONOSCE LA ROMANELLA POLITICA COME LA SUA FERRARI…(SALUTAME 'A SORETA!)

giorgia meloni matteo salvini difesa riarmo europeo

DAGOREPORT - SALVATE IL SOLDATO SALVINI! DA QUI ALLE REGIONALI D’AUTUNNO, SARANNO GIORNI DA INCUBO PER IL PIÙ TRUMPUTINIANO DEL BELPAESE - I DELIRI DEL “BIMBOMINKIA” (COPYRIGHT FAZZOLARI) SU UE, NATO, UCRAINA SONO UN OSTACOLO PER IL RIPOSIZIONAMENTO DELLA DUCETTA VERSO L'EURO-CENTRISMO VON DER LEYEN-MERZ, DESTINAZIONE PPE – AL VERTICE DELL’AJA, LA “GIORGIA DEI DUE MONDI” HA INIZIATO INTANTO A SPUTTANARLO AGLI OCCHI DI TRUMP: SALVINI È COSÌ TRUMPIANO CHE È CONTRARIO AL RIARMO E PROFONDAMENTE OSTILE AI DAZI... - MA SE DA AJA E BRUXELLES, SI SCENDE POI A ROMA, LA MUSICA CAMBIA. CON UNA LEGA SPACCATA TRA GOVERNATORI E VANNACCI, SALVINI E' UN'ANATRA ZOPPA. MA UN ANIMALE FERITO È UN ANIMALE PERICOLOSO, CAPACE DI GETTARE ALLE ORTICHE IL SUO GOVERNATORE ZAIA E TENERE STRETTO A SE' PER ALTRI DUE ANNI IL POTERE IN LOMBARDIA - IL BIG BANG TRA I DUELLANTI È RINVIATO ALL’ESITO DELLE REGIONALI (E CALENDA SI SCALDA PER SALIRE SUL CARRO DELLA FIAMMA...)