afdera franchetti

ADDIO A “MISS SFONDA”(LETTO)  – LA ‘’DIVIIIINA’’ BARONESSA AFDERA FRANCHETTI, EX MOGLIE DI HENRY FONDA, SI È FATTA NON SOLO TUTTI I BALLI DEL ‘900 MA ANCHE UN SOGGIORNO A REBIBBIA PER AVER PORTATO “ERBA” A MARIO SCHIFANO: “FU UN’ESPERIENZA MOLTO DELUDENTE. SA, I CARCERATI HANNO UN GRANDE RISPETTO PER GLI ASSASSINI. A ME PER TRE CANNE NON MI RIVOLSERO NEANCHE LA PAROLA’’ - ’’OH, GIANNI (AGNELLI). ERO A VILLA LEOPOLDA IN COSTA AZZURRA QUANDO EBBE IL FAMOSO INCIDENTE. PENSAVA LUI A TUTTO, ANCHE AI MENU. MARELLA STAVA IN UN SUO MONDO. LUI CAMBIAVA IDEA ISTANTANEAMENTE, UN GIORNO DISSE: “DOMANI DOVETE ALZARVI TUTTI ENTRO LE OTTO”, AVEVA DECISO DI VENDERE LA CASA…” - COME FU LICENZIATA DA "VOGUE"...

henry fonda con afdera franchetti

ADDIO A LADY VULCANO, LA BARONESSA CHE SPOSÒ HENRY FONDA

Monica Zicchiero per il “Corriere della Sera” - Estratto

«Quando una ha un nome africano, è nata a Venezia, è cresciuta tra Firenze e Treviso, ha vissuto a Roma, ha sposato un americano del Nebraska, ha abitato ad Hollywood, s’è stabilita a New York, non sa più a cosa appartiene, le pare?». Era il 1963 quando Afdera Franchetti, di recente divorziata da Henry Fonda, parlava così ad Oriana Fallaci.

 

Giovedì a 93 anni si è spenta la baronessa veneta, detta Lady Vulcano per la vivacità, i riflessi ramati sui begli occhi verdi e per quel nome di un vulcano africano che aveva scelto suo padre, il barone ed esploratore Raimondo Franchetti.

……Una «celeb» ante litteram che frequentava Audrey Hepburn, Ernest Hemingway, Mario Schifano, i Rothschild che poi erano suoi parenti, Gary Cooper, Marilyn Monroe, Stanley Kubrick, Lucio Fontana....

afdera franchetti henry fonda

 

L'INTERVISTA AD AFDERA FRANCHETTI

Michele Masneri per “Vogue Italia” - dicembre 2017

 

Se si tratta di parlare di party, i più memorabili di tutto il Novecento; di Agnelli e Cecil Beaton, di Henry Fonda, Diana Vreeland, Audrey Hepburn ed Ernest Hemingway, non si può che andare a South Kensington e fare visita alla baronessa Afdera Franchetti, irresistibile vulcano.

afdera franchetti

 

L’ultima regina abita sopra un concessionario di auto. In un residence cespuglioso in quell’esilio di italiani che è South Kensington, a Londra, con cagnolini che periscono e vengono seppelliti nel parco tra i Suv, e ascensori muschiosi. Ha attraversato i più grandi balli novecenteschi, è stata immortalata da Oriana Fallaci tra i suoi “antipatici” e trasformata nella protagonista del romanzo “Penelope alla guerra”, ha sposato e lasciato Henry Fonda. Ha 86 anni. Il portinaio non sa chi sia Afdera Franchetti. Poi ha un’illuminazione. «Ah, Mrs Fonda!».

afdera franchetti henry fonda 2

 

Lei si fa chiamare ancora Fonda, da oltre cinquant’anni. ‘’Ma caro, che dovrei fare, farmi chiamare Franchetti? Non lo sa pronunciare nessuno, dicono “Francetti”, non è mica carino, no? Fonda come l’aveva conosciuto? A Roma, era il 1956, passeggiavo in via del Babuino con Audrey Hepburn ed entrammo in una galleria dove avevamo visto due strani dipinti, delle monache che giocano a tennis.

 

afdera franchetti marella agnelli philippe lacloche

 

 

 

 

 

Dissero che un americano li aveva prenotati, ma io pagai cash e li presi. Qualche giorno dopo a un party a casa mia arrivò Fonda che stava girando “Guerra e pace” con Audrey. Si stupì molto di trovare lì i suoi quadri. Con lui fu un rapporto segreto all’inizio. Eravamo andati a fare una gita a Pamplona e lì incontrammo Hemingway che era molto amico di mio fratello Nanuk e glielo andò subito a riferire, e lui appena tornati a Venezia mi riempì di botte. Avevo 25 anni, Fonda 48, mio fratello non aveva idea di chi fosse. Pensò solo che era un vecchio, e mi menò’’.

 

Inciso: i fratelli Franchetti, Tenenbaum veneziani, si chiamavano Nanuk, Afdera, Lorian, Simba. Famiglia di «mercanti, sangue ebreo di cui vado molto fiera. Mio padre morì che avevo tre anni, per questo ne sono stata sempre innamorata». Esploratore, ha chiamato i figli con nomi africani: Afdera, per esempio, è un vulcano in Etiopia.

AFDERA FRANCHETTI 9

 

Hemingway la mise nel racconto “Di là dal fiume e tra gli alberi”. Era innamorato di lei. “Questo se l’è inventato la Fallaci di sana pianta. Era un’altra veneziana quella cui si era ispirato; si chiamava Adriana. Poverina, poi si è suicidata. Incredibile quante persone si suicidano. Comunque, Hemingway non mi guardava neanche, semmai guardava mia sorella Lorian. Anche Fonda non mi filava per niente. Sa, io non ero bella, quella bella era mia sorella (dice, con gli occhi verde smeraldo che aspettano di vedere l’effetto che fa)”.

 

Lei si sminuisce sempre. Alla Fallaci ha detto di essere una “culona romana”. (È sorpresa). Guardi, culona forse. Romana proprio no. Lei si è fatta tutti i balli del Novecento. ‘’Ah, ma no, io odio i party, mi mettono ansia, non vado mai, non sono il tipo’’.

 

afdera franchetti henry fonda

Al ballo di Palazzo Labia a Venezia nel ’51 c’è andata? ‘’Ah, ma certo, quello sì; lì Dalí aveva disegnato i costumi per Christian Dior, e viceversa. Fu il ballo del secolo. C’erano i duchi di Windsor e Churchill. Cecil Beaton faceva le foto. Ah sì, certo, ho una bella foto che mi ha fatto lui… Ma non so, non ricordo, poi non sono il tipo’’.

 

Ha fatto in tempo anche a frequentare il ballo del barone de Redé a Parigi? ‘’Ma certo. Tutti lo pensavano uno sfaccendato, invece lavorava in banca, e ha fatto tantissimi soldi, a Ginevra. Aveva una faccia cattiva, una faccia immobile, tutta rifatta. La casa era un palazzo intero sull’Île Saint Louis, sembrava Versailles, per niente cosy, e talmente piena di candele accese che si soffocava. Infatti poi andò a fuoco’’.

 

Il ballo surrealista dai Rothschild nel ’72? ‘’Be’, ma quello è ovvio, quelli sono miei cugini, sa la mia trisnonna Rothschild è quella che ha risollevato le fortune di casa. A Ferrières c’era un treno che usciva dalle cucine per portare le pietanze in tavola. Al ballo avrò visitato al massimo due stanze, perché, sai caro, i balli mi danno ansia. Ho parlato solo con Liz Taylor e Richard Burton, ciucchissimi, ma ciucchi bene, simpatici. Comunque ero così a disagio. Gli unici balli che mi piacevano erano quelli a Venezia dai Volpi, nel palazzo accanto al nostro. Quelli me li facevo tutti”.

liz taylor e richard burton

 

E a Hollywood? ‘’Mah. Fonda lavorava sempre. Tutti vecchi. A Malibu, posto orribile, un mortorio, veniva Marilyn, che stava facendo “A qualcuno piace caldo”. Una pacioccona’’.

 

Lei si annoiava con Fonda. Lo lasciò perché era noioso. ‘’Ma neanche per idea, era un uomo meraviglioso, stupendo, perfetto. Chi gliel’ha detto?’’

 

L’ha detto lei alla Fallaci nella famosa intervista. ‘’Ma la Fallaci ha raccontato un sacco di balle. È venuta da me a New York un pomeriggio e poi non l’ho mai più vista. Lei invece ha scritto che siamo andate a teatro, a dei party insieme, era una gran bugiarda. Simpatica, eh’’.

La principessa Domietta Del Drago Hercolani

 

Intanto, dei cordless suonano incessantemente. «Hallo! Ah, benissimo, sì, perfetto. Ma è un funerale o è un memorial? Ha sofferto molto? Ah, che cosa tremenda... Questa è la mia amica X, moglie di Lord Y, adora raccontarmi di tutti i morti, adesso c’è questo nuovo morto, è entusiasta». Ma ha lasciato il telefono aperto, e dall’altra parte si sente «halloo?», hanno sentito tutto. Una tv accesa, foto sparpagliate, strappate, tante di Agnelli.

 

Che la chiamava un po’ brutalmente Miss Sfonda. ‘’Oh, Gianni. Ero a Villa Leopolda in Costa Azzurra quando ebbe il famoso incidente. Pensava lui a tutto, anche ai menu. Marella stava in un suo mondo. Lui cambiava idea istantaneamente, un giorno disse: «Domani dovete alzarvi tutti entro le otto», aveva deciso di vendere la casa, venne su un’acquirente che comprò tutto in giornata’’.

 

 

 

Lei ebbe una storia con Agnelli? ‘’Ma neanche per idea. Anzi ero molto amica di Domietta del Drago, che venne da noi a New York a riprendersi quando Gianni l’aveva lasciata. Era una delle donne più belle del Novecento, con quegli occhi così distanti, quasi come Jackie. Uno di qua e uno di là’’.

 

Kennedy, naturalmente. ''Oh, sì, guardi qui, ecco, in questa foto ballo con Stash Radziwill, che aveva sposato la sorella di Jackie. Che brutta che sono, sembro una puttana, non trova?''

 

Non direi, baronessa. Ma torniamo a Fonda, come mai se era così meraviglioso lo lasciò? ‘’Oh, insomma, sono fatti miei, non dirò una parola. Ero viziata, ecco. Non mi rendevo conto di che fortuna avevo, ecco’’.

 

Jane Fonda ha detto che lei è stata l’unica donna ad aver fatto soffrire suo padre. ‘’Oh, cara cara Jane. Aveva quattro anni meno di me quando diventai la sua matrigna. Anche oggi che ha cambiato completamente faccia è così bella. Proprio un’altra, irriconoscibile, però così stupenda. Lei è così, camaleontica. Ha le sue fasi’’.

henry, peter e jane fonda 1

 

Vi sentite? ‘’Ogni tanto, l’ultima volta che ci siamo viste era anni fa, io stavo con un ministro conservatore, lei con un qualche fricchettone, era la sua fase gruppettara, e cenammo insieme qui a Londra in un suo posto, e lei aveva un bambino nell’altra stanza che fece delle scoregge rumorosissime tutto il tempo’’.

 

Lei lasciò Fonda per un altro. ‘’Henry Cubitt, sì, era un piccoletto che aveva cominciato a ronzare nella mia vita. Era orrendo, ma ballava benissimo, io partii comunque per Nasso, perché avevo già deciso di divorziare da Fonda, ero stufa’’.

 

Nasso in Grecia? ‘’Ma no dear, Nasso nelle Bahamas’’.

Ah, Nassau. Nasso, Nasso (la baronessa Fonda ha questa strana pronuncia, secondo la Fallaci «un torrente di parole masticate prima che lascino la gola», lei dice «perché son stata allevata in tedesco. Poi sono dislexica»: dice dislexica con la x, nda). ‘’Insomma conobbi questo piccoletto che per un po’ mi cercava, è stato un corteggiamento soprattutto telefonico. Poi non l’ho più sentito, la cameriera mi diceva di queste continue chiamate di un certo Lord Ashcombe, e io non avevo idea di chi fosse, invece era lui che aveva cambiato nome quando aveva ereditato il titolo. Succede costantemente in Inghilterra.’’

 

pamela harriman gianni agnelli

Era poi lo zio di Camilla Parker Bowles. ‘’Oh, ma che importa. Povero, povero Henry, quando stava per morire la moglie fece una cosa divina, mi chiamò a passare gli ultimi giorni con loro e lui è morto tenendo le mani a tutte e due, l’ho trovata molto civile. Così il mio barboncino l’ho chiamato Henry Henry, come i due Henry della mia vita. È sepolto qui nel parco, gli abbiamo fatto una tombina. Sta registrando caro? Scriverà tutto quello che dico?’’

 

Sì, baronessa. ‘’Che cosa tremenda. Vuole qualcosa? Un whisky? Poi usciamo?’’

 

anita pallenberg mario schifano

 

 

Finiamo l’intervista, prima. Anche lei per un po’ ha lavorato come giornalista. ‘’Oh, sì, a “Vogue”, era dopo il divorzio da Fonda, ero in crisi, e Diana (naturalmente Vreeland) – una donna diviiiina, mostruosa – mi chiamò da lei. Io naturalmente non sapevo neanche scrivere un telegramma, e avevo questo problema di bioritmo, la mattina è noto che non riesco ad alzarmi, ho la pressione bassa.

 

Così avevo scelto una segretaria messicana che aveva un accento molto simile al mio e faceva la mia voce con tutti. Io poi mi presentavo all’una, tutta pimpante. Durò poco, però. Mi mandarono a fare un servizio con Ugo Mulas in Italia e dovevamo fotografare questa nuova stilista, una certa Roberta Camerino’’.

Diana Vreeland

 

Roberta di Camerino. ‘’Sì, quello che ho detto, Roberta Camerino, ma arriviamo a Venezia con Mulas e diciamo che non ci interessa niente di questa Camerino e lui inizia a scattare foto a me. Decidiamo di andare a Roma, a fotografare degli artisti, molto più interessante. Prima Fontana, poi Schifano, e poi volevamo fare il Papa, Giovanni XXIII; allora chiamo Aspreno (don Aspreno Colonna, principe assistente al soglio pontificio) e lui mi dice il Papa su “Vogue” mi sembra un po’ troppo.

 

Torniamo a New York con queste foto stupende e una nota spese assurda. Allora Diana – che donna meravigliosa – mi chiama. «Afdera, dear, di che segno sei?». Io dico: Cancro. E lei: «Ho letto che per il Cancro è un momento di grande cambiamento». Non era una donna straordinaria a licenziarmi in quel modo?’’

 

Afdera Franchetti con Luchino Visconti

Con Schifano ebbe qualche problema. ‘’Oh, sì, finii a Rebibbia per quattro giorni. Mi aveva incaricato di portargli un pacchetto da New York e c’erano dentro tre canne, ma io naturalmente non lo sapevo’’.

 

Che esperienza fu? ‘’Molto deludente. Sa, i carcerati hanno un grande rispetto per gli assassini. A me per tre canne non mi rivolsero neanche la parola’’.

 

Lei ha pure scritto un’autobiografia, “Mai prima di mezzogiorno”. ‘’Ah, una cosa orrenda, vergognosa, me l’aveva chiesta il mio amico editore George Weidenfeld, perché secondo lui dovevo infarcirla di pettegolezzi sulla mia famiglia, così da vendere molto, e rimettermi finanziariamente, ma invece non ho raccontato nulla, mi pareva brutto, e poi io non so scrivere, sono…''

afdera franchetti henry fonda 1

PAOLO VI CON ALESSANDRO TORLONIA E ASPRENO COLONNA ULTIMI ASSISTENTI AL SOGLIO PONTIFICIO

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