massimo boldi

VIDEO STRACULT: “ADESSO ME LA CIULA, QUELLO LI'" - MASSIMO BOLDI RIVELA CHE LA SUA EX LO HA TRADITO COL SUO MIGLIORE AMICO: "L'HO SCOPERTA PEDINANDOLA" - "NON MI FANNO PIÙ FARE I FILM CHE VORREI. DE SICA? CHI DICE CHE ABBIAMO LITIGATO MENTE, SIAMO AMICI" – GLI YUPPIES, IL PERDONO DI BERLUSCONI DOPO CHE LUI TRADI' IL BISCIONE PER LA RAI (“MI DEVI 2 MILIARDI E 500 MILA RISATE”, ORNELLA MUTI (“LA PIU’ BELLA CON CUI HO RECITATO”), IL MANCATO AMBROGINO E LA BATTUTA STRACULT IN “VACANZE DI NATALE 1995” CON LUKE PERRY E CRISTIANA CAPOTONDI - VIDEO

Michela Proietti per il “Corriere della Sera” - Estratti

 

Massimo Boldi, 78 anni, attore, comico, produttore cinematografico.

 

 

(...) Che cosa non si aspettava?

massimo boldi luke perry

«Che arrivato a fine carriera avrei avuto difficoltà a fare un film, il film che vorrei quantomeno. Per il resto sono felice: il rapporto con le figlie e i nipoti è straordinario, ho una bella famiglia».

Quest’anno ricorre l’anniversario di «Vacanze di Natale», il più classico dei cinepanettoni.

«Nel primo non c’ero, ma sono stato protagonista di tutti gli altri insieme a Christian De Sica, il milanese e il romano. Ho portato il classico bauscia sullo schermo, Christian era il mio omologo a Roma. Tutto nasceva dalla osservazione della gente, di quello che faceva nella vita. Ho sempre imitato personaggi esistenti».

 

(..)

Che rapporto c’è oggi con De Sica?

«Siamo amici, chi dice che abbiamo litigato mente, siamo in ottimi rapporti, abbiamo solo intrapreso delle strade diverse. Avevamo proposto a Paolo Virzì un film dal titolo “Morti dal ridere”, i protagonisti muoiono, ma io e Christian riusciremmo lo stesso a far ridere...».

 

Chi è stato il primo a intravedere il vostro potenziale?

«Sergio Corbucci: ripeteva “dovete lavorà insieme”. Carlo ed Enrico Vanzina gli hanno dato retta».

 

Perché le vacanze sulla neve sono diventate lo specchio dell’Italia un po’ macchietta?

massimo boldi

«In realtà si trattava di una citazione colta. I Vanzina hanno preso ispirazione da un film del 1959 diretto da Camillo Mastrocinque, con Alberto Sordi e Vittorio De Sica: il ragionier Moretti arrivava con la figlia Titti a Cortina d’Ampezzo e lì avvenivano gli intrallazzi sentimentali».

Per lei è arrivata una notorietà incredibile.

«La gente mi ferma ancora: “Era una vita che sognavo di incontrarti”. Mi inseguono a flotte per un selfie».

 

 

(...)

Quando è arrivata la svolta?

«Grazie a Renato Pozzetto, per me un fratello. Senza di lui non avrei fatto questa professione: ci siamo conosciuti nel 1968 al Derby Club, il tempio del cabaret. Nel 1974 mi ha portato a Canzonissima ».

Al Derby c’erano Jannacci e Villaggio.

«Anche con Paolo eravamo amici, ma era molto diverso lontano dallo schermo. Un uomo difficile, complicato».

 

Il personaggio più amato dal pubblico?

«Max Cipollino, lui è la mia maschera. È nato negli Anni 80, quando facevo con Teo Teocoli ad Antenna 3 Lombardia quattro ore di diretta, con le battute “Lo so, lo so... non lo sapessi ma lo so”. Era un adulto rimasto bambino, la gente lo amava per questo».

 

Il trionfo del «nonsense».

«Certo, davamo notizie su “Pina Scaloppa, detta Scaloppina”. Oppure: “Il Lago di Garda, detto così perché tutti quando sono lì davanti dicono Garda, Garda che bello...”».

 

Altre battute del suo repertorio che tutti ancora si ricordano.

massimo boldi e daniela santanche al twiga - ferragosto 2023

«Tatatata ... È venuta fuori nel film “I due carabinieri”, con i denti che battevano. Tuttora funziona, il pubblico la vuole: bestia che paura, bestia che dolore, bestia me la ciula”».

 

L’ultima battuta quando è nata?

«In “Vacanze di Natale 1995”: nella scena finale compare Luke Perry che si porta via mia figlia Cristiana Capotondi. Ballano insieme, lui le dice vieni via... Li inseguo, l’ascensore si chiude davanti a me : “Adesso me la ciula”».

 

Le donne dei cinepanettoni erano delle svampite. Oggi sarebbe possibile tratteggiare lo stesso tipo di personaggio?

«Certo, continuerei a fare quello che ho sempre fatto, fregandomene del politically correct. Le donne dei cinepanettoni non erano succubi. Mi metti le corna? Te la faccio pagare. E poi erano le donne a sedurre i maschi, le registe erano loro. Oggi ci diamo grandi arie da intellettuali e prendiamo tutto troppo sul serio, eppure i figli di quelli che guardavano “Yuppies” continuano a citare quel film...»

 

«Yuppies, appunto.

mara venier christian de sica massimo boldi ezio greggio a domenica in

«Io ero Lorenzo, il notaio, che aveva una relazione con la segretaria. Siamo stati il simbolo di una generazione: essere yuppie significava essere uno di quei fortunati che si godevano quello che di bello offrivano negli Anni 80».

 

Lei era yuppie?

«Certo, mi mettevo la giacca di Tincati e la cravatta di Marinella, indossavo tutto quello che andava indossato».

 

(…) Ha mai incontrato qualcuno più simpatico di lei?

«Sì, Silvio Berlusconi. Inarrivabile».

 

massimo boldi christian de sica de sica in a spasso nel tempo 6

A un certo punto lo ha «tradito» per la Rai

«Ci aveva presentato Bettino Craxi dicendomi: “Sarà la tua fortuna”. E così fu: ci siamo stati subito simpatici. Nel 1986 sono scappato da Fininvest per fare Fantastico con Adriano Celentano: mi hanno fatto causa, ho perso e mi hanno condannato a pagare 2 miliardi e mezzo. Quando sono tornato, Berlusconi mi ha perdonato: “Mi devi 2 miliardi e 500 mila risate”».

 

Crede di aver inventato il cinepanettone?

«Con i miei colleghi abbiamo raccontato l’Italia. I grandi comici a un certo punto della carriera svoltano, a me non è successo perché ho continuato a far ridere fino ai 75 anni».

 

La donna più bella incontrata sul set.

massimo boldi elisabetta canalis la fidanzata di papa'

«Ho recitato con Cindy Crawford e Bo Derek, ma la più bella era Ornella Muti».

 

Oggi è innamorato?

«No, sono rimasto vedovo 20 anni fa e ho avuto degli amori importanti. Una di loro mi ha tradito con il mio migliore amico. Mi sono sempre chiesto perché non me lo abbiano detto. Invece l’ho scoperto pedinandola: è finita male, l’ho cuccata con le mani nella marmellata».

 

Ci è rimasto male per il mancato Ambrogino d’Oro?

massimo boldi

«Male no, però è come se a Roma non avessero dato una benemerenza cittadina ad Alberto Sordi. Mi pare strano, ecco».

 

Ma lo hanno dato a Pucci.

«Sì infatti. Ma sono contento per lui, che tra l’altro ha una venerazione per me».

C’è un suo erede?

«Non è Pucci!».

Le piace questa classe politica?

«Sono amico di Giorgia Meloni, ci scambiamo spesso gli auguri per le nostre cose. Ma non ho mai chiesto un favore in vita mia».

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