1. ARRIVANO LE COMICHE! L’AVVOCATESSA BERNARDINI DE PACE FA CAUSA A DAGOSPIA! “HA MANIPOLATO UN MIO PEZZO SU “IL GIORNALE” PER CREARE GOSSIP DISGUSTOSO” 2. ECCO IL NOSTRO TITOLO DI IERI: ‘’SENZA FARE NOMI, L’AVVOCATESSA ANNAMARIA BERNARDINI DE PACE SPARA SULLA PRIMA DE “IL GIORNALE” UNA LETTERA AL CETRIOLO ALL’INDIRIZZO DI UN “GENERO DEGENERATO”. IL CASO VUOLE CHE LA DILETTA FIGLIA DELLA BERNADINI SIA STATA MOLLATA DA RAOUL BOVA PER UNA VISPA FANCIULLA SPAGNOLA”. TUTTO QUI. E ALLORA, DOVE LA ‘’MANIPOLAZIONE”? IL “GOSSIP DISGUSTOSO”? OVVIAMENTE LA SIGNORA SARA’ COSTRETTA A FARE CAUSA A GRAN PARTE DEI GIORNALI IN EDICOLA. O E' UN'ALLUCINAZIONE COLLETTIVA? 3. DELBECCHI SU ‘’IL FATTO”: “IERI È APPARSA UNA LUNGA LETTERA IN CUI LA BERNARDINI DE PACE SI SCAGLIA CONTRO L’EX GENERO RAOUL BOVA. IL NOME NON C’È, MA È IMPOSSIBILE NON RICONOSCERE NEL DESTINATARIO L’ATTORE CHE SPOSÒ 14 ANNI FA LA FIGLIA DELLA DE PACE, E DA CUI L’ANNO SCORSO SI È SEPARATO DOPO AVERE INIZIATO UNA NUOVA RELAZIONE” 4. SELVAGGIA: “CARO RAUL BOVA TI SPIEGO PERCHÉ TI MERITI LE LEGNATE DI TUA SUOCERA”

1. ARPIJATE!

annamaria bernardini de pace contro raoul bova 2annamaria bernardini de pace contro raoul bova 2

Bernardini De Pace su Twitter: “Sono troppo felice perché vincerò l'ennesima causa contro dagospia : ha manipolato un mio pezzo su #ilgiornale per creare gossip disgustoso”.

 

2. QUESTO ERA IL TITOLO DI IERI DI DAGOSPIA

‘’Senza fare nomi, l’avvocatessa Annamaria Bernardini de Pace spara sulla prima de “il Giornale” una lettera al cetriolo all’indirizzo di un “genero degenerato” - 2. Il caso vuole che la diletta figlia della bernadini sia stata mollata da Raoul Bova per una vispa fanciulla spagnola e colpisce leggere espressioni del tipo: ‘’sei un uomo interessato e manipolatore, ambivalente e in malafede... sei un vigliacco”

chiara giordano con la mamma annamaria bernardini de pace allanteprima di nessuno mi puo giudicare a roma fda0chiara giordano con la mamma annamaria bernardini de pace allanteprima di nessuno mi puo giudicare a roma fda0

Dunque: Dove è la ‘’manipolazione”? Di “disgustoso” magari era solo il suo pezzo. Ovviamente sara’ costretta a fare causa a gran parte dei giornali oggi in edicola.

 

3. POVERO BOVA: LA VENDETTA DELLA SUOCERA CONTRO RAOUL

di Nanni Delbecchi per "Il Fattoquotidiano"

  

annamaria bernardini de paceannamaria bernardini de pace

Non ci sono più i parenti di una volta; perfino i generi sono degenerati. Però la suocera resiste. Stalin nell’urna non ti ha mai visto, nel segreto della camera da letto anche Dio, ormai, ha bisogno degli occhiali, ma la suocera no. Lei ti vede ancora, segna tutto, e non perdona. Dall’Italia di Verdi a quella di Renzi non è cambiato niente. Se poi si chiama Annamaria Bernardini De Pace, scrive pure al Giornale.

ANNA MARIA BERNARDINI DE PACE ANNA MARIA BERNARDINI DE PACE

 

ANNAMARIA BERNARDINI DE PACE CON TRECCIA ANNAMARIA BERNARDINI DE PACE CON TRECCIA

Ieri sul quotidiano di Paolo Berlusconi – un nome che è una garanzia di difesa dei valori della famiglia – è apparsa una lunga lettera in cui la Bernardini de Pace si scaglia contro l’ex genero Raoul Bova. Il nome non c’è, ma è impossibile non riconoscere nel destinatario l’attore che sposò 14 anni fa la figlia della De Pace, Chiara Giordano, e da cui l’anno scorso si è separato dopo avere iniziato una nuova relazione.

  

RAUL BOVA E CHIARA GIORDANO RAUL BOVA E CHIARA GIORDANO

Vista la lunghezza della missiva, per comodità del lettore trasmettiamo un’ampia sintesi degli epiteti rivolti al genero: bugiardo, egoista, vigliacco, opportunista, sleale, traditore, manipolatore, irresponsabile. Ingrato non c’è, forse perché la De Pace, noto avvocato divorzista, in fondo è proprio a questi generi degeneri che deve la sua fortuna professionale.

RAUL BOVA E CHIARA GIORDANO RAUL BOVA E CHIARA GIORDANO

 

Degeneri e irresponsabili, perché “la responsabilità è irrinunciabile, quando non si può più ragionare con l’‘io’, ma si deve rispettare il ‘noi’” scrive l’avvocatessa, rivelando di avere bene assimilato l’ultimo libro di Corrado Passera, Io siamo. Ma di sicuro subisce anche il fascino dello stile di Nichi Vendola, là dove accusa il genero di non aver preferito “la narrazione del cuore allo spot del sesso”.

  

CHIARA GIORDANO BOVA - Copyright PizziCHIARA GIORDANO BOVA - Copyright Pizzi

Chiusa con maledizione finale, proprio come Azucena al Conte di Luna nel Trovatore: “Non sarai mai più felice, non vivrai mai più sereno senza la famiglia che hai svenduto ai tuoi capricci”. Aiuto. Non vorremmo essere nei suoi panni, ma nemmeno in quelli della figlia di tanta suocera. Difficile che possa trovare nuovi pretendenti alla sua mano, a parte i kamikaze.

 

4. CARO RAUL BOVA TI SPIEGO PERCHÉ TI MERITI LE LEGNATE DI TUA SUOCERA

Selvaggia Lucarelli per "Libero Quotidiano"

 

SELVAGGIA LUCARELLISELVAGGIA LUCARELLI

Caro Raoul Bova, scusa se ti scrivo anche io. È la seconda lettera che ricevi in due giorni e considerato che sei pure reduce da quelle di Equitalia, ti manca solo quella della chiamata al fronte. Farai brillare la cassetta delle poste entro sera, come darti torto. Lo so. Lo so come devi sentirti oggi dopo la missiva della tua ex suocera. Asfaltato. Mi rendo conto che sia una sensazione devastante, ma io sono qui per aiutarti a comprendere, con dolcezza, gli errori, i tuoi errori, che hanno provocato il precipitare degli eventi.

 

Intanto, io cercherei l’aspetto positivo. In un universo traboccante di «cornuti e mazziati», tu sei il primo «cornificante e mazziato» della storia coniugale d’Italia e ammettiamolo, nessuno, prima della tua ex suocera, ti aveva mai assegnato un ruolo così interessante in 22 anni di carriera cinematografica. Ma veniamo alle note dolenti. Tanto per cominciare, Raoul, lo sapevi, lo sapevamo tutti che la tua ex suocera al primo passo falso ti avrebbe incenerito. Era un epilogo annunciato da anni.

raoul bova divorzia da chiara giordano 0raoul bova divorzia da chiara giordano 0

 

Ma io dico: come t’è venuto in mente di andarti ad inguaiare con la figlia del più agguerrito avvocato matrimonialista d’Italia? Anna Maria Bernardini De Pace, una che ha la parola «pace» nel cognome e da sola sarebbe capace di dichiarare guerra alla Russia e costringere Putin a cedere l’usufrutto del Cremlino all’ex moglie.

 

raoul bova nudo raoul bova nudo

Se fossi stato avveduto, Raoul, avresti fatto quello che fanno tutti gli attori, ovvero accoppiarti con una collega attrice di quelle che rilasciano interviste per dire che vanno dallo psicanalista e invecchiare non le spaventa e certi ruoli ti restano dentro e così, quando avresti avuto le palle piene di una moglie tormentata perché l’ultimo ruolo nel cinepanettone le ha scavato l’anima, ti saresti separato in tutta serenità.

 

raoul bova raoul bova

Perché gli attori mica si separano a colpi di mortaio. E neanche di mortacci, come nel tuo caso. Gli attori si separano tramite comunicati stampa miti e civili in cui si augurano reciprocamente felicità e belle cose. Come Melanie Griffith e Banderas. La madre di Banderas mica scrive lettere ai giornali, è lì che mangia paella in santa pace, sai cosa gliene frega delle beghe del figlio. Poi che c’entra. Lo sappiamo tutti che la Griffith si augura che ad Antonio si incastri la zip nelle pale del mulino al prossimo spot da mugnaio e che Banderas si augura che Melanie la faccia finita tracannando il vino di Joe Bastianich, ma pubblicamente hanno salvato la faccia.

Raoul Bova Raoul Bova

 

Vedrai l’altro furbo di Clooney che sta per sposare un’avvocato, che fine farà. Abituato con la Canalis che al massimo gli poteva sferrare contro un editoriale di Bobo Vieri su Tuttosport, ora rischia il tuo stesso epilogo. Poi Raoul, io un’altra cosa te la devo dire. Quando la tua ex suocera parla di mancanza di eleganza nella gestione della separazione, beh, un po’ di ragione ce l’ha. La tua ex moglie se n’è rimasta zitta, nonostante le corna da Belzebù principe dei demoni, e tu ti sei regalato la copertina fighetta su Vanity fair per raccontarci la tua indignazione di fronte alle accuse di essere gay. E qui mi tocca spiegarti una cosa Raoul.

sof11 raoul bovasof11 raoul bova

 

Dire «Non sono gay e comunque anche se lo fossi non lo direi» non suona un granché bene. «Sei gay» mica è un’accusa infamante. T’avessero detto «Sei Scilipoti!» allora sì, avresti dovuto comprare la prima pagina del New York Post per gridare «Non sono Scilipoti e pure se lo fossi non lo direi!». Lo stesso Scilipoti quando va in hotel e dimentica i documenti, sul foglio dell’autocertificazione mica dice di essere Scilipoti.

 

gdr16 raoul bova gnamgdr16 raoul bova gnamgdr14 raoul bova mo chiara giordanogdr14 raoul bova mo chiara giordano

Usa nomi di fantasia. E poi pure tu. Ma santo cielo, con tutto l’umorismo di bassa lega che s’è fatto sull’argomento presunta omosessualità vai a fidanzarti con una che si chiama Rocio regalando rime facili e sboccate? Fidànzati con una Leroy, che almeno la rima la fanno con playboy. Lo so, Leroy è un nome da uomo, ma perché, Rocio è un nome da donna? Già che ci siamo. Se proprio dovevi voltare pagina con una modella di 26 anni, potevi pescare di meglio.

 

Un po’ scialbina, la ragazza. E soprattutto: te la potevi limonare nel salotto di casa tua, anziché al parco o al ristorante, perché una ex moglie le parole «Addio» o «Amo un’altra» le metabolizza pure, ma la lingua dell’ex marito nella bocca di un’altra sulla copertina di Chi a una settimana dalla separazione magari un po’ meno. E magari, quella lingua, resta indigesta pure all’ex suocera a cui tra l’altro poi non puoi più neanche chiedere discrezione, visto che la discrezione non l’hai avuta tu per primo. Infine Raoul, io te lo devo dire. La tua ex suocera è stata un po’ dura nel darti sonoramente dell’incapace. Parla, nella lettera, di «meriti inesistenti».

raoul bova e l attrice rocio munoz morales 139498 w650raoul bova e l attrice rocio munoz morales 139498 w650

 

Ora, io non so come dirtelo Raoul, ma dopo aver chiesto il divorzio da tua moglie, prima che un giorno si decida a scriverti una lettera pure la madre di Virzì o una nipote di Bertolucci, sarebbe bene che decidessi pure il divorzio dal cinema. Fallo, prima che sia troppo tardi. Qui, la tua ex suocera, dietro a un’apparente spietatezza, ti lancia un salvagente. Ti impone una riflessione. Hai recitato in Scusa se se ti chiamo amore e Scusa ma ti voglio sposare e mai uno Scusate se non so recitare agli spettatori. Non t’è venuto il sospetto d’essere un tantino cane neppure quando ti hanno fatto doppiare Bolt, un eroe a quattro zampe. Niente.

 

roci??o mun??oz morales1 620x485roci??o mun??oz morales1 620x485

Ti sei ostinato a proseguire la carriera d’attore. A voler stare sotto i riflettori. Se ti fossi aperto un ristorante come tutti i tuoi colleghi, al massimo la tua ex suocera ti avrebbe mandato i Nas, mica quelle lettere lì ai giornali. Insomma, Raoul, mentre tutti sono lì a dire quant’è cattiva la tua ex suocera, io sono qui a dirti che un po’ te la sei cercata. Che se fossi la tua ex moglie probabilmente t’avrei scagliato contro la Yakuza, altro che mia madre. E però su una cosa devo difenderti: la battuta della Bernardini sulla tua forza sessuale che durerebbe quanto uno spot è di cattivo gusto. Io sono certa che in quel campo lì, tu dia delle soddisfazioni.

 

bova con rocho  indexbova con rocho index

Mi auguro solo che quei momenti durino sì, più di uno spot, ma che la tua faccia non sia quella del tuo spot con la Mannino. Voglio pensare che almeno l’acme, ti regali una seconda espressione. Quella che mai abbiamo visto al cinema, ma su cui tanto, noi donne medie, abbiamo fantasticato. Forse pure la tua ex suocera, che secondo me, per scrivere una lettera così, un debole per il genero degenerato ce l’aveva pure lei.

 

P.s. E pure tu, Bernardini De Pace, da uno che ha fatto il suo esordio in un film che si chiama ‘’Mutande pazze’’ che ti potevi aspettare?

bova con rocho .axdbova con rocho .axd

 

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni kirk renzi salvini tajani

DAGOREPORT - LA STRATEGIA DELLA DISTRAZIONE DI GIORGIA MELONI: PER LA DESTRA DE’ NOANTRI, IL DELITTO KIRK NON È UNA STORIA AMERICANA DEFLAGRATA ALL’INTERNO DEL MONDO DEI “MAGA” TRUMPIANI. NO, È ROBA DA BRIGATE ROSSE IN VIAGGIO PREMIO NEGLI USA - ECCO: IL CADAVERE DI UN ATTIVISTA DI UN PAESE DOVE LE ARMI LE COMPRI DAL TABACCAIO È GIUNTO AL MOMENTO GIUSTO PER ESSERE SFACCIATAMENTE STRUMENTALIZZATO AD ARTE DALLA PROPAGANDA DI PALAZZO CHIGI, COPRENDO CON DICHIARAZIONI FUORI DI SENNO LE PROPRIE DIFFICOLTÀ - CHE LA DESTRA DI GOVERNO SIA IN PIENA CAMPAGNA ELETTORALE, INQUIETA (EUFEMISMO) PER L’ESITO DELLE REGIONALI D’AUTUNNO, IL CUI VOTO SARÀ DIRIMENTE IN VISTA DELLE POLITICHE 2027, ALLE PRESE CON UN PAESE CHE SENZA LA FORTUNA DEI 200 MILIARDI DEL PNRR SAREBBE IN RECESSIONE COME LA FRANCIA E LA GERMANIA, NE È CONSAPEVOLE LO STESSO ESECUTIVO, IN PIENO AFFANNO PER TROVARE LE RISORSE NECESSARIE ALLA FINANZIARIA DI FINE D’ANNO - RENZI: “LA PREMIER SEMINA ZIZZANIA E CREA TENSIONE PER EVITARE DI PARLARE DI STIPENDI E SICUREZZA. MA SOPRATTUTTO PER EVITARE CHE NASCA UN VERO MOVIMENTO A DESTRA. OCCHIO: SE VANNACCI FA COME FARAGE, LA MELONI VA A CASA. LA POLITICA È PIÙ SEMPLICE DI QUELLO CHE SI CREDA. GIORGIA MELONI ALIMENTA LA PAURA PERCHÉ LEI HA PAURA…” - VIDEO

emanuele orsini romana liuzzo luiss sede

FLASH! – IL PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA, EMANUELE ORSINI, HA COMINCIATO IL "RISANAMENTO" DELL’UNIVERSITÀ "LUISS GUIDO CARLI" ALLONTANANDO DALLA SEDE DELL’ATENEO ROMANO LO SPAZIO OCCUPATO DALLA "FONDAZIONE GUIDO CARLI" GUIDATA DALL’INTRAPRENDENTE ROMANA LIUZZO, A CUI VENIVA VERSATO ANCHE UN CONTRIBUTO DI 350 MILA EURO PER UN EVENTO ALL’ANNO (DAL 2017 AL 2024) - ORA, LE RESTA SOLO UNA STANZETTA NELLA SEDE LUISS DI VIALE ROMANIA CHE SCADRÀ A FINE ANNO – PRIMA DELLA LUISS, LA FONDAZIONE DELLA LIUZZO FU "SFRATTATA" DA UN PALAZZO DELLA BANCA D’ITALA NEL CENTRO DI ROMA...

rai giampaolo rossi gianmarco chiocci giorgia meloni bruno vespa scurti fazzolari

DAGOREPORT - RIUSCIRÀ GIAMPAOLO ROSSI A DIVENTARE IL CENTRO DI GRAVITÀ DELL’INDOMABILE BARACCONE RAI? - IL “FILOSOFO” DEL MELONISMO HA TENUTO DURO PER NON ESSERE FATTO FUORI DAL FUOCO AMICO DEL DUPLEX SERGIO-CHIOCCI. A “SALVARE” IL MITE ROSSI ARRIVÒ IL PRONTO SOCCORSO Di BRUNO VESPA, CON IL SUO CARICO DI MEZZO SECOLO DI VITA VISSUTA NEL FAR WEST DI MAMMA RAI - A RAFFORZARE LA SUA LEADERSHIP, INDEBOLENDO QUELLA DI CHIOCCI, È INTERVENUTA POI LA FIAMMA MAGICA DI PALAZZO CHIGI, “BRUCIANDO” IN PIAZZA IL DESIDERIO DI GIORGIA DI ARRUOLARLO COME PORTAVOCE - L’OPERAZIONE DI ROSSI DI ESSERE IL BARICENTRO IDEOLOGO E PUNTO DI RIFERIMENTO DI TELE-MELONI, SI STA SPOSTANDO SUI TALK-SHOW E L’INTRATTENIMENTO, A PARTIRE DALLA PROBABILE USCITA DI PAOLO DEL BROCCO, DA UNA DOZZINA DI ANNI ALLA GUIDA “AUTONOMA” DELLA CONSOCIATA RAI CINEMA, IN SCADENZA AD APRILE 2026 - IL NOME CHE SCALPITA PER ANDARLO A SOSTITUIRE, È UN AMICO FIDATO DI ROSSI, L’ATTUALE DIRETTORE DEL DAY-TIME, LO SCRITTORE-POETA-CANTANTE-SHOWMAN ANGELO MELLONE - MENTRE A RAI FICTION...

roberto vannacci matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - UNO SPETTRO SI AGGIRA MINACCIOSO PER L'ARMATA BRANCA-MELONI: ROBERTINO VANNACCI - L’EX GENERALE DELLA FOLGORE STA TERREMOTANDO NON SOLO LA LEGA (SE LA VANNACCIZZAZIONE CONTINUA, ZAIA ESCE DAL PARTITO) MA STA PREOCCUPANDO ANCHE FRATELLI D’ITALIA - IL RICHIAMO DEL GENERALISSIMO ALLA DECIMA MAS E ALLA PACCOTTIGLIA DEL VENTENNIO MUSSOLINIANO (“IO FASCISTA? NON MI OFFENDO”)  ABBAGLIA LO “ZOCCOLO FASCIO” DELLA FIAMMA, INGANNATO DA TRE ANNI DI POTERE MELONIANO IN CUI LE RADICI POST-MISSINE SONO STATE VIA VIA DEMOCRISTIANAMENTE “PETTINATE”, SE NON DEL TUTTO SOTTERRATE - IL PROGETTO CHE FRULLA NELLA MENTE DI VANNACCI HA COME TRAGUARDO LE POLITICHE DEL 2027, QUANDO IMPORRÀ A SALVINI I SUOI UOMINI IN TUTTE LE CIRCOSCRIZIONI. ALTRIMENTI, CARO MATTEO, SCENDO DAL CARROCCIO E DO VITA AL MIO PARTITO - INTANTO, SI È GIÀ APERTO UN ALTRO FRONTE DEL DUELLO TRA LEGA E FRATELLI D’ITALIA: LA PRESIDENZA DEL PIRELLONE…

berlusconi john elkann

FLASH! – “AHI, SERVA ITALIA, DI DOLORE OSTELLO...”: DA QUALE FANTASTICA IPOCRISIA SPUNTA LA FRASE “MESSA IN PROVA” PER LIQUIDARE IL PATTEGGIAMENTO DI JOHN ELKANN, CONDANNATO A 10 MESI DI LAVORO DAI SALESIANI? - QUANDO TOCCÒ AL REIETTO SILVIO BERLUSCONI DI PATTEGGIARE CON LA GIUSTIZIA, CONDANNATO A UN ANNO DI LAVORO PRESSO UN OSPIZIO DI COLOGNO MONZESE, A NESSUNO VENNE IN MENTE DI TIRARE FUORI LA FRASE “MESSA IN PROVA”, MA TUTTI TRANQUILLAMENTE SCRISSERO: “SERVIZI SOCIALI”…