BATTISTI ERA FASCISTA? LO CHIEDE UNA LICEALE E IL PROFESSORE LE METTE 4 - MOGOL: ''MA PER CARITÀ! SAPETE PERCHÉ LO DICEVANO? PERCHÉ NON STAVAMO LÀ COL PUGNO ALZATO COME GLI ALTRI'' - GIORDANO BRUNO GUERRI: ''IL PROF È DA BOCCIARE, NON SI PUNISCE UNA DOMANDA SCEMA, COLPA DELLE GENERAZIONI PRECEDENTI''

1. «BATTISTI ERA FASCISTA?» IL PROF LE DÀ QUATTRO MA È LUI DA BOCCIARE

Giordano Bruno Guerri per ''il Giornale''

 

Ammettiamo che insegnare agli adolescenti è uno dei lavori più difficili che esistano.

Ammettiamo pure che il nostro sistema scolastico condiziona pesantemente il lavoro dei docenti, spesso con l' intromissione eccessiva dei genitori. Ammettiamo infine che la ragazzina di 13 anni che ha preso un 4 per avere chiesto all' insegnante se Lucio Battisti era fascista, l' abbia fatto in modo sguaiato, provocatorio, o addirittura insolente.

LUCIO BATTISTI MOGOLLUCIO BATTISTI MOGOL

 

Ammesso tutto, non si dà un voto di merito su una questione disciplinare. Se il comportamento della ragazzina è stato scortese o sfottente, meritava piuttosto una nota disciplinare o - con un provvedimento feroce ancora in uso - di essere mandata fuori dall' aula.

 

Ma un buon insegnante non dovrebbe mai punire un comportamento con un giudizio sulla preparazione. Lo facevano i peggiori insegnanti medi dei miei tempi, e credevo che una prassi del genere fosse stata sepolta insieme alle bacchettate sulle dita, ai nocchini, alle orecchie da asino, al dietro la lavagna. Diamo dunque 4 all' insegnante, e non soltanto per l' abuso d' autorità.

LUCIO BATTISTILUCIO BATTISTI

 

La domanda sul presunto filofascismo di Battisti - durante una lezione sui cantanti di quell' epoca - mi sembra piuttosto meritevole di premio, se ben posta. Dimostra attenzione, conoscenza, curiosità. È una domanda sulla quale hanno dibattuto, ahimè, un paio di generazioni incerte fra i fiori di rosa e i fiori di pesco.

 

È anche una domanda scema, perché confonde l' artista con le sue idee politiche, ma la colpa non è della ragazzina. È delle due generazioni precedenti, che - dopo avere prodotto il piccolo nodo - non sono state in grado di scioglierlo. E non sarà con la discesa ardita di un voto, caro insegnante, che lei aiuterà una risalita.

 

 

mogol e battisti 2mogol e battisti 2

2. BATTISTI FASCISTA?

Massimiliano Lenzi per ''Il Tempo''

 

Ma Lucio Battisti era fascista? E la studentessa della scuola media ligure meritava davvero un 4 per averlo detto in classe al professore? Chi meglio di Mogol, artefice delle emozioni in parole che si son legate per sempre alle musiche di Lucio Battisti, ha le carte in regola, la conoscenza dell'uomo e della loro arte, per rispondere a queste domande. Il Tempo lo ha intervistato.

 

Mogol, ha visto che putiferio! Ma Battisti era fascista? E lei?

Ma per carità. Certo, negli anni Settanta c'era qualcuno che diceva che Lucio ed io fossimo fascisti e lo dicevano sa perché....

 

Perché?

lucio battisti1lucio battisti1

Perché non ci hanno mai sentito parlare di politica. Né io né lui. Anche quando stavamo insieme non ne parlavamo, facevamo arte, cercavamo di emozionare la gente con il nostro lavoro. Poi quando c'erano le elezioni andavamo a votare e sceglievamo il meno peggio. Ma Lucio non credo abbia mai votato per il Msi ed anche io non l'ho mai votato. Vede, non ci hanno perdonato...

 

Che cosa?

lucio battisti 4lucio battisti 4

Non ci hanno perdonato di non esserci mischiati a quelli che all'epoca facevano musica col pugno alzato e trascorrevano le loro giornate a provare canzoni di protesta. Noi no. Noi cantavamo i sentimenti, l'amore, il dolore, anche il sociale a volta, ma sempre con i sentimenti. E questo nel clima di quegli anni una parte del paese non lo ha digerito.

 

 

Come mai, oggi, nel 2016, una ragazza adolescente crede ancora che Battisti fosse fascista? È andato avanti un falso mito? 

Ma no, non è andato avanti un falso mito. Ma lei sa che nel covo delle Brigate rosse trovarono la raccolta di Mogol e Battisti? Vede, credo che oggi, come allora in pochi, magari in qualche sessantottino invecchiato, sia rimasta questa idea sbagliata di Battisti e Mogol fascisti e magari è proprio così che la studentessa l'ha sentita e poi ripetuta. Ma non esiste che Lucio appartenesse ad un partito come il Movimento sociale. Quanto a me....

 

Quanto a lei, Mogol, cosa?

Le ripeto, io ho votato per diversi partiti nella mia vita ma mai per il Msi. Pensi alla bizzarria: io mi son preso del fascista quando mio padre era un silenzioso antifascista che non mi comprò mai il vestito da balilla. In compenso, però mi regalò una bella bicicletta e questo mi rese molto felice.

mogol battisti LaStampa01mogol battisti LaStampa01

 

Non può negare, però, che le vostre canzoni piacevano e piacciono molto alla destra, anche ai fascisti?

Ma le canzoni di Battisti e Mogol piacevano perché erano innovative, qui, destra o sinistra non c'entrano nulla. Si parla di arte, di emozioni. Pensi che anche Paul McCartney aveva la collezione di Battisti, me lo confidò tempo fa un giornalista americano che lo aveva intervistato. Battisti è stato un grande innovatore.

 

Secondo lei il professore ha fatto bene a dare 4 alla giovane studentessa?

Francamente mi sembra eccessivo che il professore abbia penalizzato così la ragazza, con un così brutto voto soltanto per una considerazione sbagliata.

 

Fosse stato Lei il professore, cosa avrebbe fatto?

Beh, fossi stato io il professore le avrei detto di valutare gli artisti per la loro arte. Perché diciamo la verità, quanti credono oggi nell'ideologia? La verità è che cerchiamo soprattutto gente onesta. Magari le avrei fatto vedere quando Battisti, ospite di un programma di Renzo Arbore, 'Speciale per voi', sul Secondo Canale Rai, alla critica sulla sua voce rispose: 'ma quando canto, ti emoziono o no? Allora valutami per le emozioni che riesco a trasmettere, prego Maestro, musica'.

 

battisti 1battisti 1

Nel 2016, in Italia, esiste ancora la canzone politica e di protesta?

Non mi pare proprio. Mi dica lei se c'è qualche canzone politica oggi in giro? Se ci fosse sarebbe comica. Oggi tutti cantano le emozioni, i sentimenti, il privato. Ciò che rimproveravano a noi quando negli anni Sessanta e Settanta non avevamo il pugno alzato. All'epoca tutti facevano canzoni politiche perché conveniva. Oggi, evidentemente, non conviene più.

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