elvis presley baz luhrmann

“ELVIS VISSE NELLA COMUNITÀ NERA E LA SUA MUSICA NASCE DA QUELLA ESPERIENZA. EPPURE LO ACCUSARONO DI ESSERE RAZZISTA, A FAVORE DELLA SEGREGAZIONE” – BAZ LUHRMAN SULLE ORIGINI DEL “RE DEL ROCK’N’ROLL”: “ELVIS ERA UN UOMO PROFONDAMENTE SPIRITUALE CHE HA TROVATO LA SUA VIA GRAZIE AL GOSPEL. QUANDO ERA UN BAMBINO E SUO PADRE FINÌ IN PRIGIONE LA MADRE DOVETTE TRASFERIRSI IN UN QUARTIERE NERO DI MEMPHIS. I BAMBINI DEL POSTO LO ADOTTARONO, GLI FECERO CONOSCERE LA MUSICA NERA…"

Sara Frisco per “il Giornale”

 

baz luhrmann 1

Esiste una versione da quattro ore del film Elvis. A rivelarlo è Baz Luhrmann, il regista di progetti sfavillanti come Moulin Rouge e Il Grande Gatzby, che ha appena consegnato al mondo il suo film più sfavillante di tutti, Elvis, ora nelle sale in Italia dopo il successo incontrato al festival di Cannes. «Esiste quella versione lunga, ma poi ho dovuto ridurre il tutto a 2 ore e mezzo», spiega il regista del film del momento, che vede protagonista il giovane emergente Austin Butler nei panni del re del rock e Tom Hanks in quelli del suo manager Tom Parker, conosciuto come il colonnello.

 

elvis di baz luhrmann.

Elvis è un viaggio nell'America degli anni Cinquanta, Sessanta e Settanta ancora prima di essere il racconto della vita del musicista. È un'esplorazione sociale raccontata nel tipico stile spumeggiante di Baz Luhrmann. «Elvis non è un musical e non è nemmeno un biopic. Prendete Amadeus, per esempio. È la biografia di Mozart o un musical su Mozart? Secondo me né uno né l'altra: è una storia drammatica su un'idea più grande, la gelosia. Raccontata però attraverso la musica.

elvis di baz luhrmann

 

Per me la musica ha lo stesso valore dei dialoghi o del linguaggio visivo ed è fra i personaggi principali dei miei film. In Elvis è uno strumento per raccontare la sua vita epica che ha attraversato tre decenni molto importanti nella storia recente del mondo e per raccontare gli aspetti meno conosciuti della sua personalità».

 

Il personaggio di Elvis Presley è stato raccontato molte volte al cinema, è forse la figura pubblica più imitata al mondo. Cosa l'ha spinta a fare un film su di lui?

baz luhrmann 2

«Nella città dove sono cresciuto in Australia c'era una piccola sala cinematografica che spesso faceva rassegne con i film di Elvis Presley. L'ho conosciuto così e sono diventato presto un suo grande fan. Lui per me ha sempre rappresentato la quintessenza dell'America, con la sua capacità di assorbire le culture degli altri e farne qualcosa di nuovo».

 

La musica ha sempre un ruolo importante in tutti i suoi film ma questo ha dichiarato più volte di non considerarlo un musical. E nemmeno un biopic.

«È un dramma. Racconta il dramma della vita di un uomo che si esprimeva comunque sempre attraverso la musica. Elvis era uno uomo di poche parole, quello che voleva dire lo diceva con le sue canzoni e con i gesti che le accompagnavano. Cosa mi ha sorpreso di più della sua breve vita non è stato il successo, il rock and roll, gli eccessi. 

 

elvis hamburger

Ma che Elvis era un uomo profondamente spirituale che ha trovato la sua via grazie al gospel (i vangeli cantati tipicamente dalla comunità afroamericana ndr). La sua vita è stata breve ma ha lasciato un segno indelebile sulla gente. E non solo per la musica, ma anche per quel buco senza fine che aveva dentro e che cercava di colmare in ogni modo. Il pubblico lo percepiva. Così come percepiva le sue insicurezze, la sua timidezza e la sua sensibilità».

 

Lei racconta Elvis in un viaggio attraverso tre decenni, dal ragazzo filiforme e snodato degli anni Cinquanta alla gonfia celebrità nei guai con la droga degli anni Settanta.

«Una perfetta storia in tre atti. Il ribelle rockettaro dei primi tempi, l'uomo popolare dei film per la famiglia il decennio dopo, e poi c'è quell'ultimo atto, il più drammatico. Sul set quella parte del racconto la chiamavamo l'Apocalypse Now dei musical».

elvis baz luhrmann3

 

Come ha trovato Austin Butler?

«È abbastanza risaputo che io non faccia molti film, anzi forse questo sarà l'ultimo e che abbia un modo particolare di lavorare. Non faccio nemmeno le audizioni. È lui che ha trovato me.

Una notte mi ha mandato un'interpretazione di Unchained Melody, con lui che suonava al piano. L'ho trovata notevole e poi ho ricevuto una chiamata da Denzel Washington, che non ho mai conosciuto e che aveva appena lavorato con lui in teatro a Broadway e che mi diceva che dovevo assolutamente ingaggiarlo perché non aveva mai conosciuto una persona più talentuosa e con un etica del lavoro così sviluppata. 

elvis baz luhrmann2

 

Aveva ragione. Non sarebbe bastato sapere cantare le canzoni di Elvis o assomigliarli, serviva un attore che potesse umanizzare la leggenda. Austin è riuscito, con straordinaria naturalezza a essere lui, a riportarlo in vita, affrontando anche le parti difficili del viaggio. Non poteva che essere Austin ad interpretarlo, mi spiace essere così 'cosmico'', ma sembrava proprio fosse nato per recitare in questo ruolo».

 

elvis baz luhrmann9

Quando due anni fa il virus ha colpito, il primo caso sul set è stato quello di Tom Hanks sul set di Elvis, in Australia...

«Ma me lo lasci dire, Tom Hanks è come una Ferrari, è un attore straordinario, mai lavorato con una persona come lui e che si sia prestato a recitare nella parte di un uomo così complicato e negativo come il Colonnello Parker, il manager di Elvis è stato un regalo inaspettato e indimenticabile. Per quanto riguarda il suo contagio al Covid devo dire che è stato un fatto non del tutto sfortunato».

 

Ci spiega?

elvis baz luhrmann12

«Quando il mondo è entrato in lockdown e le riprese sono state sospese io, devo confessarlo, ho tirato un sospiro di sollievo. Mi ero imbarcato in questa avventura, fare un film sulla più grande leggenda pop. Solo dopo aver iniziato sono stato colto da tutte le ansie possibili. Poi c'è stato il lockdown, non sapevamo quando avremo e se avremo mai ripreso il progetto. La pressione che mi si era creata intorno è scemata e ho tirato un sospiro di sollievo. Poi ci sono tornato su, ho ristrutturato completamente il primo atto e ho riacquistato fiducia.

 

Cosa vorrebbe che la gente imparasse di Elvis dal suo film?

elvis presley

«Non puoi parlare di lui e degli Stati Uniti in quegli anni senza parlare della questione razziale in America. Quando era un bambino e suo padre finì in prigione la madre dovette trasferirsi in un quartiere nero di Menphis. Era una delle poche case abitate da bianchi in una comunità nera. Era il tempo della segregazione razziale. Durante le ricerche per questo film ho conosciuto un uomo, Sam Bell. 

 

Sam da ragazzino prese Elvis sotto la sua ala. I bambini del posto lo adottarono, gli fecero conoscere la musica gospel, la musica nera. Elvis visse nella comunità nera e la sua musica nasce da quella esperienza. Eppure lo accusarono di essere razzista, a favore della segregazione. Un'accusa con cui dovette fare i conti fino alla fine e di cui non si è mai capacitato».

Ultimi Dagoreport

sergio mattarella quirinale

DAGOREPORT - DIRE CHE SERGIO MATTARELLA SIA IRRITATO, È UN EUFEMISMO. E QUESTA VOLTA NON È IMBUFALITO PER I ‘’COLPI DI FEZ’’ DEL GOVERNO MELONI. A FAR SOBBALZARE LA PRESSIONE ARTERIOSA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA SONO STATI I SUOI CONSIGLIERI QUIRINALIZI - QUANDO HA LETTO SUI GIORNALI IL SUO INTERVENTO A LATINA IN OCCASIONE DEL PRIMO MAGGIO, CON LA SEGUENTE FRASE: “TANTE FAMIGLIE NON REGGONO L'AUMENTO DEL COSTO DELLA VITA. SALARI INSUFFICIENTI SONO UNA GRANDE QUESTIONE PER L'ITALIA”, A SERGIONE È PARTITO L’EMBOLO, NON AVENDOLE MAI PRONUNCIATE – PER EVITARE L’ENNESIMO SCONTRO CON IL GOVERNO DUCIONI, MATTARELLA AVEVA SOSTITUITO AL VOLO ALCUNI PASSI. PECCATO CHE IL TESTO DELL’INTERVENTO DIFFUSO ALLA STAMPA NON FOSSE STATO CORRETTO DALLO STAFF DEL COLLE, COMPOSTO DA CONSIGLIERI TUTTI DI AREA DEM CHE NON RICORDANO PIU’ L’IRA DI MATTARELLA PER LA LINEA POLITICA DI ELLY SCHLEIN… - VIDEO

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - BUM! ECCO LA RISPOSTA DI CALTAGIRONE ALLA MOSSA DI NAGEL CHE GLI HA DISINNESCATO LA CONQUISTA DI GENERALI - L’EX PALAZZINARO STA STUDIANDO UNA CONTROMOSSA LEGALE APPELLANDOSI AL CONFLITTO DI INTERESSI: È LEGITTIMO CHE SIA IL CDA DI GENERALI, APPENA RINNOVATO CON DIECI CONSIGLIERI (SU TREDICI) IN QUOTA MEDIOBANCA, A DECIDERE SULLA CESSIONE, PROPRIO A PIAZZETTA CUCCIA, DI BANCA GENERALI? - LA PROVA CHE IL SANGUE DI CALTARICCONE SI SIA TRASFORMATO IN BILE È NELL’EDITORIALE SUL “GIORNALE” DEL SUO EX DIPENDENTE AL “MESSAGGERO”, OSVALDO DE PAOLINI – ECCO PERCHÉ ORCEL HA VOTATO A FAVORE DI CALTARICCONE: DONNET L’HA INFINOCCHIATO SU BANCA GENERALI. QUANDO I FONDI AZIONISTI DI GENERALI SI SONO SCHIERATI A FAVORE DEL FRANCESE (DETESTANDO IL DECRETO CAPITALI DI CUI CALTA È STATO GRANDE ISPIRATORE CON FAZZOLARI), NON HA AVUTO PIU' BISOGNO DEL CEO DI UNICREDIT – LA BRUCIANTE SCONFITTA DI ASSOGESTIONI: E' SCESO IL GELO TRA I GRANDI FONDI DI INVESTIMENTO E INTESA SANPAOLO? (MAGARI NON SI SENTONO PIÙ TUTELATI DALLA “BANCA DI SISTEMA” CHE NON SI SCHIERERÀ MAI CONTRO IL GOVERNO MELONI)

giorgia meloni intervista corriere della sera

DAGOREPORT - GRAN PARTE DEL GIORNALISMO ITALICO SI PUÒ RIASSUMERE BENE CON L’IMMORTALE FRASE DELL’IMMAGINIFICO GIGI MARZULLO: “SI FACCIA UNA DOMANDA E SI DIA UNA RISPOSTA” -L’INTERVISTA SUL “CORRIERE DELLA SERA” DI OGGI A GIORGIA MELONI, FIRMATA DA PAOLA DI CARO, ENTRA IMPERIOSAMENTE NELLA TOP PARADE DELLE PIU' IMMAGINIFICHE MARZULLATE - PICCATISSIMA DI ESSERE STATA IGNORATA DAI MEDIA ALL’INDOMANI DELLE ESEQUIE PAPALINE, L’EGO ESPANSO DELL’UNDERDOG DELLA GARBATELLA, DIPLOMATA ALL’ISTITUTO PROFESSIONALE AMERIGO VESPUCCI, È ESPLOSO E HA RICHIESTO AL PRIMO QUOTIDIANO ITALIANO DUE PAGINE DI ‘’RIPARAZIONE’’ DOVE SE LA SUONA E SE LA CANTA - IL SUO EGO ESPANSO NON HA PIÙ PARETI QUANDO SI AUTOINCORONA “MEDIATRICE” TRA TRUMP E L'EUROPA: “QUESTO SÌ ME LO CONCEDO: QUALCHE MERITO PENSO DI POTER DIRE CHE LO AVRÒ AVUTO COMUNQUE...” (CIAO CORE!)

alessandro giuli bruno vespa andrea carandini

DAGOREPORT – CHI MEGLIO DI ANDREA CARANDINI E BRUNO VESPA, GLI INOSSIDABILI DELL’ARCHEOLOGIA E DEL GIORNALISMO, UNA ARCHEOLOGIA LORO STESSI, POTEVANO PRESENTARE UN LIBRO SULL’ANTICO SCRITTO DAL MINISTRO GIULI? – “BRU-NEO” PORTA CON SÉ L’IDEA DI AMOVIBILITÀ DELL’ANTICO MENTRE CARANDINI L’ANTICO L’HA DAVVERO STUDIATO E CERCA ANCORA DI METTERLO A FRUTTO – CON LA SUA PROSTRAZIONE “BACIAPANTOFOLA”, VESPA NELLA PUNTATA DI IERI DI “5 MINUTI” HA INANELLATO DOMANDE FICCANTI COME: “E’ DIFFICILE PER UN UOMO DI DESTRA FARE IL MINISTRO DELLA CULTURA? GIOCA FUORI CASA?”. SIC TRANSIT GLORIA MUNDI – VIDEO

banca generali lovaglio francesco gaetano caltagirone philippe donnet alberto nagel milleri

DAGOREPORT - DA QUESTA MATTINA CALTAGIRONE HA I SUDORI FREDDI: SE L’OPERAZIONE DI ALBERTO NAGEL ANDRÀ IN PORTO (SBARAZZARSI DEL CONCUPITO “TESORETTO” DI MEDIOBANCA ACQUISENDO BANCA GENERALI DAL LEONE DI TRIESTE), L’82ENNE IMPRENDITORE ROMANO AVRÀ BUTTATO UN PACCO DI MILIARDI PER RESTARE SEMPRE FUORI DAL “FORZIERE D’ITALIA’’ - UN FALLIMENTO CHE SAREBBE PIÙ CLAMOROSO DEI PRECEDENTI PERCHÉ ESPLICITAMENTE SOSTENUTO DAL GOVERNO MELONI – A DONNET NON RESTAVA ALTRA VIA DI SALVEZZA: DARE UNA MANO A NAGEL (IL CEO DI GENERALI SBARRÒ I TENTATIVI DI MEDIOBANCA DI ACQUISIRE LA BANCA CONTROLLATA DALLA COMPAGNIA ASSICURATIVA) - PER SVUOTARE MEDIOBANCA SOTTO OPS DI MPS DEL "TESORETTO" DI GENERALI, VA BYPASSATA LA ‘’PASSIVITY RULE’’ CONVOCANDO  UN’ASSEMBLEA STRAORDINARIA CHE RICHIEDE UNA MAGGIORANZA DEL 51% DEI PRESENTI....