bill o reilly trump

O’REILLY SEX-FACTOR - L’IDOLO DI FOX NEWS HA PAGATO CON 13 MILIONI DI DOLLARI IL SILENZIO DI CINQUE DONNE CHE LO HANNO ACCUSATO DI MOLESTIE. TRUMP LO DIFENDE: ‘È UNA PERSONA PERBENE’, MA È GIÀ INIZIATO - IL BOICOTTAGGIO DEGLI SPONSOR AL SUO PROGRAMMA, CHE È IL PIÙ REDDITIZIO DEL CANALE ALL NEWS PIÙ AMATO DAI REPUBBLICANI (VIDEO)

 

 

BILL O' REILLY PAGA CON 13 MILIONI DI DOLLARI IL SILENZIO DI CINQUE DONNE CHE LO ACCUSANO DI MOLESTIE

Vittorio Zucconi per “la Repubblica

 

bill o reillybill o reilly

Washington precipita nella trappola del sesso anche l' angelo vendicatore dell' America repubblicana e trumpista, quel Bill O' Reilly che ogni sera alle 8 appare sugli schermi di quattro milioni di devoti americani per tuonare in difesa dei valori e della moralità di Destra: cinque donne e 13 milioni sborsati per tacitarle raccontano che lui, Bill O' Reilly è in realtà un volgare molestatore seriale. È un boss collerico e predatorio che considera la redazione del proprio talk show, lo "O' Reilly Factor", come il proprio territorio di caccia erotica e le donne, obbligatoriamente e contrattualmente bionde, come sue prede designate.

 

Mai provate nelle aule di tribunale, perché i milioni versati alle accusatrici hanno precisamente lo scopo di comprare il silenzio e evitare lo spettacolo delle udienze, le denunce di giornaliste, produttrici, ospiti regolari del suo programma cadono sul più seguito network di informazione 24/7 che già ha dovuto subire lo scandalo del proprio creatore Roger Ailes. Fu cacciato per le stesse accuse, nel 2016, non prima di avere ricevuto una buona uscita da 40 milioni di dollari.

bill o reilly trumpbill o reilly trump

 

Il caso O' Reilly sembra quindi credibile non soltanto perché troppe donne hanno testimoniato e raccontato gli stessi comportamenti per poter licenziare le denunce come il solito "lei dice" e "lui dice", ma perché confermano l' esistenza di una cultura della prepotenza maschilista nella peggiore tradizione dell'"uomo cacciatore". Lo stesso O' Reilly, parlando in diretta tre anni or sono, riconobbe che «noi maschi siamo barbari. Appena vediamo una donna attraente, ci lanciamo».

 

Peccato che quella "barbarie" primordiale sia un reato, dalle conseguenze penali serie e dai costi economici punitivi. Non che i 13 milioni versati da O' Reilly possano mandarlo in rovina, essendo lui retribuito al suono di 18 milioni l' anno, con un contratto rinnovato per quattro anni pochi giorni or sono, prima che il New York Times rivelasse l' esistenza di hush money, di pagamenti per zittire le accusatrici, confermati poi dalla stessa Fox.

 

Bill OReilly Bill OReilly

Ma l' aspetto finanziario va ben oltre il portafoglio privato di Bill, che dal 1996 è pagato come la star degli ascolti che è e pubblica un paio di best seller all' anno prodotti in serie per i suoi quattro milioni di fedeli seguaci. L'"O' Reilly Factor" è il programma più visto e quindi più remunerativo per quella Fox News Network di Rupert Murdoch, ribattezzata dai critici come la prima e originaria "Fake News Network", rete di notizie false, con 446 milioni di dollari di rendita pubblicitaria: scaricare l' Angelo televisivo della Destra, e uno degli idoli del nuovo Presidente (ieri Trump l' ha difeso: «Bill è una brava persona, non credo che abbia fatto nulla di male») che alla Fox si abbevera dall' alba alla sera e si ispira per i suoi tweet, significa rinunciare al più lucrativo gallo del pollaio.

rebecca gomez diamondrebecca gomez diamond

 

Ed e proprio qui, nel nervo più sensibile della moralità televisiva, nella pubblicità, che O' Reilly rischia di veder dissolvere la propria aureola di fustigatore del malcostume altrui. I massimi inserzionisti, come le grandi case automobilistiche o le farmaceutiche che puntano all' audience anziana del suo show, stanno ritirando i loro "spot" nel timore di essere associate al nome di un divo che, raccontano le accusatrici ben rimborsate, regalava vibratori e sex toys alle sue preferite, telefonava nel cuore della notte mugolando di piacere solitario, le invitava a weekend privatissimi, tete-à-tete nella sua casa al mare, se volevano far carriera.

 

i tweet  di rebecca diamond contro trumpi tweet di rebecca diamond contro trump

Chi rifiutava, fra le molte che si rassegnavano, veniva ostracizzata o, se legate da contratti, esiliate negli studi tv locali della Fox, a leggere le previsioni del tempo o le cronaca di ingorghi stradali.

 

«Io sono potentissimo e ti posso distruggere come esaltare», spiegava porgendo i suoi regalini allusivi o chiedendo prestazioni, dicono le accusatrici.

In un' America dove il Capo dello Stato, l' uomo che dovrebbe incarnare i valori e la teologia laica della "American Religion", si è vantato di poter «afferrare le donne per le loro parti intime» (eufemismo) essendo un VIP miliardario, forse O' Reilly sperava di cavarsela con la stessa tollerante complicità pecoreccia che licenziò l' orrenda battuta di Trump come «sbruffonate da spogliatoio».

i tweet di rebecca diamond contro trumpi tweet di rebecca diamond contro trump

 

Ma il boicottaggio degli inserzionisti e le richieste di dimissioni che vengono da organizzazioni potenti come la "National Organization for Women", la principale lobby femminista, preoccupano gli editori della Fox.

 

L' eventuale caduta dell' Angelo Vendicatore della Destra non sarebbe il primo esempio di una star della tv esplosa, ma la sua avrebbe implicazioni politiche come mai nessuna prima. La FNN, la Fox, è il cuore mediatico dei repubblicani sin da quando Roger Ailes, genio settuagenario della propaganda politica, consigliere di candidati del partito da Nixon fino a Trump e oggi la caverna a eco della Casa Bianca di Trump, che passa le notizie alla rete perchè siano trasmesse e poi riprese da lui nei suoi tweet. Il mix di sensazionalismo e di ideologia che la nutre, sorregge e convalida la propaganda elettorale.

aziende che tagliano gli spot a bill o reillyaziende che tagliano gli spot a bill o reilly

 

E lo fa bene, con quella spregiudicatezza che il fondatore Ailes teorizzò con la formula della "fosse dell' orchestra": «Se due politici sul palcoscenico discutono e uno dei due offre la soluzione al conflitto in Medio Oriente mentre l' altro incespica e precipita nella fosse dell' orchestra, quale dei due andrà nel telegiornale della sera?».

 

Nella buca degli scandali di sesso, proprio O' Reilly, che sulle avventure di Bill Clinton costruì la propria fortuna, oggi è caduto e fa notizia. Come il suo maestro aveva previsto.

donald trump roger ailesdonald trump roger ailesroger ailesroger ailesRoger Ailes e Rupert Murdoch Roger Ailes e Rupert Murdoch aziende  che tagliano gli spot a bill o reillyaziende che tagliano gli spot a bill o reilly

Ultimi Dagoreport

orcel giorgetti nagel castagna bpm unicredit

DAGOREPORT - RISIKO INDIGESTO: LA PROTERVIA DI GIORGETTI A DIFESA DI BPM DALLE GRINFIE DI UNICREDIT, INDISPETTISCE FORZA ITALIA E I FONDI CHE HANNO INVESTITO MILIARDI IN ITALIA - GLI SCAZZI SUL DECISIONISMO DI ORCEL NEL BOARD DI UNICREDIT: IL CDA PRENDE TEMPO SULL'OFFERTA DI SCAMBIO SU BPM, CHE LA LEGA CONSIDERA LA "SUA" BANCA - LA STILETTATA DI NAGEL A LOVAGLIO ("PER BUON GUSTO NON RIPERCORRO LA STORIA DEL MONTE DEI PASCHI") E L'INSOFFERENZA DI CALTAGIRONE PER IL CEO DI BPM, CASTAGNA...

keir starmer emmanuel macron e friedrich merz sul treno verso kiev giorgia meloni mario draghi olaf scholz ucraina donald trump

DAGOREPORT - IL SABATO BESTIALE DI GIORGIA MELONI: IL SUO VELLEITARISMO GEOPOLITICO CON LA GIORNATA DI IERI FINISCE NEL GIRONE DELL'IRRILEVANZA. LA PREMIER ITALIANA OGGI CONTA QUANTO IL DUE DI PICCHE. NIENTE! SUL TRENO DIRETTO IN UCRAINA PER INCONTRARE ZELENSKY CI SONO MACRON, STARMER, MERZ. AD ATTENDERLI, IL PRIMO MINISTRO POLACCO TUSK. NON C'È PIÙ, COME TRE ANNI FA, L’ITALIA DI MARIO DRAGHI. DOVE È FINITA L’AUTOCELEBRATOSI “PONTIERA” TRA USA E UE QUANDO, INSIEME CON ZELENSKY, I QUATTRO CABALLEROS HANNO CHIAMATO DIRETTAMENTE IL ‘’SUO CARO AMICO” TRUMP? E COME HA INCASSATO L’ENNESIMA GIRAVOLTA DEL CALIGOLA DELLA CASA BIANCA CHE SI È DICHIARATO D’ACCORDO CON I VOLENTEROSI CHE DA LUNEDÌ DOVRÀ INIZIARE UNA TREGUA DI UN MESE, FUNZIONALE AD AVVIARE NEGOZIATI DI PACE DIRETTI TRA UCRAINA E RUSSIA? IN QUALE INFOSFERA SARANNO FINITI I SUOI OTOLITI QUANDO HA RICEVUTO LA NOTIZIA CHE TRUMP FA SCOPA NON PIÙ CON IL “FENOMENO” MELONI MA CON...

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - LA CAPITALE DEGLI AFFARI A MISURA DUOMO, A CUI IL GOVERNO MELONI HA LANCIATO L’ANATEMA “BASTA CON I BANCHIERI DEL PD”, È IN TREPIDA ATTESA DI COSA DELIBERERÀ UNICREDIT DOMENICA PROSSIMA, A MERCATI CHIUSI - SI RINCORRONO VOCI SULLA POSSIBILITÀ CHE ANDREA ORCEL ANNUNCI L’ADDIO NON SOLO ALL’OPS SU BPM MA ANCHE ALLA SCALATA DI COMMERZBANK, PER PUNTARE TUTTA LA POTENZA DI FUOCO DI UNICREDIT LANCIANDO UN’OPS SU GENERALI - DOPO LE GOLDEN MANGANELLATE PRESE SU BPM, ORCEL AVRÀ DI CERTO COMPRESO CHE SENZA IL SEMAFORO VERDE DI PALAZZO CHIGI UN’OPERAZIONE DI TALE PORTATA NON VA DA NESSUNA PARTE, E UN’ALLEANZA CON I FILO-GOVERNATIVI ALL’INTERNO DI GENERALI COME MILLERI (10%) E CALTAGIRONE (7%) È A DIR POCO FONDAMENTALE PER AVVOLGERLA DI “ITALIANITÀ” - CHISSÀ CHE COSA ARCHITETTERÀ IL CEO DI BANCA INTESA-SANPAOLO, CARLO MESSINA, QUANDO DOMENICA IL SUO COMPETITOR ORCEL ANNUNCERÀ IL SUO RISIKO DI RIVINCITA…

parolin prevost

PAROLIN È ENTRATO PAPA ED È USCITO CARDINALE - IN MOLTI SI SONO SBILANCIATI DANDO PER CERTO CHE IL SEGRETARIO DI STATO DI BERGOGLIO SAREBBE STATO ELETTO AL POSTO DI PAPA FRANCESCO – GLI “AUGURI DOPPI” DI GIOVANNI BATTISTA RE, IL TITOLO FLASH DEL “SOLE 24 ORE” (“PAROLIN IN ARRIVO”) E LE ANALISI PREDITTIVE DI ALCUNI SITI - PERCHÉ I CARDINALI HANNO IMPALLINATO PAROLIN? UN SUO EVENTUALE PAPATO NON SAREBBE STATO TROPPO IN CONTINUITÀ CON BERGOGLIO, VISTO IL PROFILO PIU' MODERATO - HA PESATO IL SUO “SBILANCIAMENTO” VERSO LA CINA? È STATO IL FAUTORE DELL’ACCORDO CON PECHINO SUI VESCOVI...

matteo renzi sergio mattarella elly schlein maurizio landini

DAGOREPORT – IL REFERENDUM ANTI JOBS-ACT PROMOSSO DALLA CGIL DI LANDINI, OLTRE A NON ENTUSIASMARE MATTARELLA, STA SPACCANDO IL PD DI ELLY SCHLEIN - NEL CASO CHE UNA DECINA DI MILIONI DI ITALIANI SI ESPRIMESSERO A FAVORE DELL’ABOLIZIONE DEL JOBS-ACT, PUR NON RIUSCENDO A RAGGIUNGERE IL QUORUM, LANDINI ASSUMEREBBE INEVITABILMENTE UN'INVESTITURA POLITICA DA LEADER DELL'OPPOSIZIONE ANTI-MELONI, EMARGINANDO SIA SCHLEIN CHE CONTE - E COME POTRANNO I RIFORMISTI DEM, I RENZIANI E AZIONE DI CALENDA VALUTARE ANCORA UN PATTO ELETTORALE CON UN PD "LANDINIZZATO", ALLEATO DEL POPULISMO 5STELLE DI CONTE E DE SINISTRISMO AVS DI BONELLI E FRATOIANNI? - A MILANO LA SCISSIONE DEL PD È GIÀ REALTÀ: I RIFORMISTI DEM HANNO APERTO UN CIRCOLO IN CITTÀ INSIEME A ITALIA VIVA E AZIONE. MA BONACCINI DIFENDE ELLY SCHLEIN