1- EURO SALVO, MERCATI IN FESTA. E LA FAMOSA DEMOCRAZIA PARLAMENTARE SALVA ANCHE LEI. O NO? NEL DUBBIO, I NOSTRI GIORNALI BRINDANO NELL’IPOCRISIA PIÙ TOTALE 2- C’È UN SOLO DATO CHE OGGI NON TROVERETE NEGLI IPERTROFICI REPORTAGGI DEI GIORNALI ITALIANI SUL VOTO GRECO. E’ QUELLO CHE RIGUARDA LA PERCENTUALE DI COLORO CHE SI SONO RIFIUTATI DI PARTECIPARE A UNA SIMILE FARSA ESTERO-DIRETTA. BENE, VE LO DICIAMO NOI: CON IL 38%, GLI ASTENUTI SONO DI GRAN LUNGA IL PRIMO PARTITO GRECO 3- INCHIESTA STATO-MAFIA. CON L’AIUTO DEGLI ESPERTI DELLA SETTIMANA ENIGMISTICA, GIÀ TROVATE ALMENO SETTE DIFFERENZE TRA STATO E MAFIA. ALCUNE ANCHE IMPORTANTI, COME IL FATTO CHE COSA NOSTRA NON ESPRIME UNA NAZIONALE DI CALCIO, NON HA UNA BANDIERA E NON HA ANCORA FIRMATO IL CONCORDATO CON IL VATICANO

a cura di COLIN WARD e CRITICAL MESS

1- GOVERNARE CON IL TERRORE (NON FA SOSTA L'EUROSUPPOSTA)...
Dunque, in Grecia un partito di destra prende il 29,5% e si becca il premio di maggioranza. Ma non gli basta per formare un governo che si inginocchi adeguatamente di fronte alla Triade Fmi-Ue-Bce, e allora imbarca anche i socialisti sconfitti (12,4%), in un'alleanza che per trasformismo e opportunismo fa impallidire perfino il nostro squallido ABC.

Mercati in festa, naturalmente. Euro salvo, pare. E la famosa democrazia parlamentare salva anche lei. O no? Nel dubbio, i nostri giornali brindano nell'ipocrisia più totale, senza farsi troppe domande. Del resto prima di giudicare, toccherebbe guardarsi allo specchio.

"Conti pubblici, banche, Spagna. La moneta unica tira un sospiro ma non è ancora fuori pericolo" (Repubblica, p. 3). "Il voto della Grecia fa respirare l'Europa. Vincono i conservatori pro-euro: governo con i socialisti per uscire dalla crisi. Il sollievo di Bruxelles e di Monti. Apertura della Germania: daremo più tempo" (Corriere, p. 1).

"Atene sceglie di restare nell'Euro" (Stampa, p. 1). Senza inutili ipocrisie il Giornale: "L'euro è salvo (per ora). Ad Atene vince la destra filo-europea: accetterà le condizioni imposte da Bruxelles per sopravvivere. Ma la crisi è ancora pesante. E se non cambia la politica della Merkel e di Monti continueranno i guai" (p.1).

C'è un solo dato che oggi non troverete negli ipertrofici reportaggi dei giornali italiani sul voto greco. E' quello che riguarda la percentuale di coloro che si sono rifiutati di partecipare a una simile farsa estero-diretta. Bene, ve lo diciamo noi: con il 38%, gli astenuti sono di gran lunga il primo partito greco.

2- LA BAVA SEPARATA DALLE NOTIZIE (T'ADORIAM, MONTI DIVINO)...
Continuano le avventure di Super Mario il Mediatore su Illustrato Fiat: "Monti, doppio fronte con Obama e i Brics. Oggi serie di incontri prima del via ufficiale al G20 del Messico. Secondo l'Fmi, l'Italia non è più ‘sorvegliato speciale'. L'Ocse: bene le politiche di Roma" (Stampa, p. 6).

Non solo, ma "il presidente Obama ha chiesto un incontro al premier Monti". S'illustra anche il Messaggero: "Monti preme per diluire il rigore. Italia favorevole ad aiuti strutturali. Moavero: un sospiro di sollievo. Il premier ha seguito lo spoglio a bordo dell'aereo". "Numerose le telefonate con Betty Olivi, la sua portavoce, con il consigliere diplomatico Pasquale Terracciano e perfino con gli altri leader europei, grazie a una conference call via satellite mentre era in volo" (p. 5).

Niente bava sul Giornale, che fa una cosa semplice e alla portata di tutti i giornalisti di buona volontà: intervista il reporter Daniel Estulin, che con le sue inchieste sul Club Bilderberg ha venduto milioni di copie in tutto il mondo. "Monti? Fa solo gli interessi del club dei poteri forti globali. Monti è un Goldman Sachs, è la perfetta esemplificazione del concetto di Compagnia unica mondiale (...), il custode degli interessi dell'oligarchia finanziaria, non eletto da nessuno" (p. 10).

3- TECNICAMENTE PIPPE...
"Esodati, il governo pensa a un decreto. Pressing di Franceschini (pd): ‘Poi potremo approvare la riforma sul lavoro" (Stampa, p. 9). Sul Giornale, Giancarlo Perna prova a vendicare con uno dei suoi ritratti i milioni di italiani che l'hanno presa nella giacca dalla Fornarina Piagnens: "Il super ego della Fornero: il ministro che si crede profeta e sgrida chi osa contraddirla" (p. 11).

4- BORSEGGIATORI DI COMMI...
Come sulla metropolitana all'ora di punta, occhio ai manolesta. E noi ne abbiamo di particolarmente ben pagati. "Intercettazioni, torna il rischio-bavaglio. Vietati i ‘riassunti' fino al dibattimento. Saltano due righe chiave della bozza Severino. Il pdl preme per l'approvazione, il ministro chiede altro tempo. Confermate le sanzioni per chi pubblica testi relativi a soggetti non sotto inchiesta. A Palazzo Madama settimana calda: arriva all'esame la responsabilità civile dei giudici" (Repubblica, p. 12). Soprattutto, mercoledì c'è da salvare Lucky Lusi dalle manette, che dice: "Eseguivo gli ordini, non mandatemi in carcere" (Repubblica, p. 14). Si decide a scrutinio segreto, naturalmente.

5- NON SONO STATO, IO...
Inchiesta Stato-mafia. Si cerca di appurare chi è chi. Con l'aiuto degli esperti della Settimana Enigmistica, già trovate almeno sette differenze tra Stato e mafia. Alcune anche importanti, come il fatto che Cosa Nostra non esprime una nazionale di calcio, non ha una bandiera e non ha ancora firmato il Concordato con il Vaticano. Ma i giornali non si placano. Non fa scandalo che ex ministri della Repubblica si rimpallino accuse gravissime, sul sangue di Falcone e Borsellino, ma è scandaloso che si tiri in mezzo il Quirinale, dove riposa serenamente Re Giorgio Banalitano.

"Mancino, scontro sulla lettera del Quirinale. Inchiesta Stato-mafia, Di Pietro: indebite pressioni sui pm. Letta, Pd: basta insulti a Napolitano" (Repubblica, p. 15). "Accuse di Di Pietro sul caso Mancino. Il Pd: ‘Intollerabili" (Corriere, p. 21). Poi però tocca anche parlare del merito, visto che nel finesettimana si è dovuto dar spazio alle smentite quirinalizie a notizie date poco e male. E allora ecco una bella intervista a Enzo Scotti, che conferma al Corriere quanto ha messo a verbale: "L'ex ministro Scotti: fui cacciato e su Cosa Nostra si cambiò linea" (p. 21).

E ancora su Repubblica, il pm Antonio Ingroia, che sta cercando di appurare perché Paolo Borsellino si sentisse un condannato a morte, tradito dal suo stesso Stato, oggi si deve giustificare così: "Intercettazioni necessarie. Temevamo che i politici concordassero le versioni". E lancia un ultimo appello: "Adesso servirebbe un atto di coscienza da parte di chi, all'interno delle istituzioni, conosce la verità e fino a oggi ha taciuto" (p. 15).

Un mese fa, tutti i giornali e i telegiornali del Regno dedicarono grande (e giusto) spazio alle parole di Re Giorgio Banalitano a Palermo, nell'anniversario della morte di Falcone. Un nobile appello alla "ricerca della verità" al quale dovrebbe accompagnarsi oggi, per fugare ogni sospetto di doppiezza, un comunicato stampa di poche righe: "Il presidente della Repubblica auspica che tutti gli ex uomini di governo e di Stato collaborino con la magistratura all'accertamento della verità sulle stragi di mafia, fornendo ogni elemento utile alle inchieste".

6- MA FACCE RIDE!...
"La filosofa e il medico (di Berlusconi): sfida per il San Raffaele. De Monticelli critica l'ascesa di Zangrillo, favorito alla guida dell'ateneo fondato da don Verzè. Il candidato: sono al servizio di una istituzione" (Corriere, p. 24). A noi Zangrillone piace ricordarlo così: nelle aule del tribunale di Milano, con in mano la valigetta anti-coccolone, seduto a pochi metri dal Sire di Hardcore.

7- DISECONOMY...
"Il Nord Est passa le Alpi. Le aziende in fuga dai costi del sistema Italia. Si allunga la lista di imprese e imprenditori che vanno all'estero in cerca non di minori oneri del lavoro, ma di efficienza della burocrazia e migliori infrastrutture". Bella inchiesta di Affari & Sfiganza di Repubblica (pp. 2-3). Tra gli imprenditori in fuga la Danieli (acciaio) e la Mapei di Mister Confindustria, Giorgio Squinzi, che vicino a Lione sta costruendo la sua terza fabbrica.

Forse anche per via di questa sofferta esperienza, ecco la posizione di Viale dell'Astronomia sul decreto sviluppo di AirOne Passera: "Confindustria: gli incentivi non bastano. Analisi del Centro studi: alle imprese appena 4,5 miliardi di agevolazioni" (Corriere, p. 12).

8- FREE MARCHETT...
"Benetton. Cinquant'anni a inseguire i miei sogni, in fondo non ho mai lavorato davvero". La Repubblica delle Idee ha una grande idea: intervistare per un'intera pagina di banalità Luciano Benetton (p. 32), e colorare ogni singola lettera del nome "Benetton", nel titolo, con i colori dei suoi maglioncini. C'è da presentare un libro autocelebrativo e allora libero spazio allo sdottoreggiamento sull'Italietta di oggi, ma senza domande sui business autostradali assistiti.

9- AGENZIA MASTIKAZZI...
"Com'è strano incontrare il capo in vacanza" (Corriere, p. 1!). Mica tanto, se ha una storia con vostra moglie.

10- ULTIME DA UN POST-PAESE...
"Compro casa a Londra. Gli italiani ricchi superano pure i russi. Il mercato immobiliare nella capitale inglese diventa il bene rifugio: un boom nei primi cinque mesi del 2012" (Stampa, p. 10).

colinward@autistici.org

GRECIA EURO CRAC POSA PLASTICA PER MERKEL E MONTI A ROMAOBAMA - MONTIMARIO MONTI ED ELISABETTA BETTY OLIVIVERTICE CAMP DAVID OBAMA HOLLANDE MONTI MERKEL ANTONIS SAMARAS FESTEGGIATO DAI SOSTENITORI DI NUOVA DEMOCRAZIA DAVANTI AL PARLAMENTO ANTONIS SAMARAS DOPO LA VITTORIA ELETTORALE lusi biancoELSA FORNERO NAPOLITANOAntonio Ingroia Alberto Zangrillo il medico di Berlusconipassera GG Luciano Benetton

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