haber

“CHE BELLE TETTINE” – SECONDO IL QUOTIDIANO ''LA REGIONE'', UN ALLUPATISSIMO ALESSANDRO HABER DURANTE IL FESTIVAL DEL CINEMA GIOVANE DI BELLINZONA SI E' LASCIATO ANDARE A BATTUTACCE SULLA PRESENTATRICE. POI HA ALLUNGATO UNA MANO PER TOCCARLA - IL DIRETTORE ARTISTICO: "COMPORTAMENTO TOTALMENTE INAPPROPRIATO" – HABER FU LICENZIATO DAL TEATRO STABILE DI BOLOGNA DOPO PRESUNTE MOLESTIE SULL'ATTRICE LUCIA LAVIA

Giancarlo Zappoli per www.laregione.ch

 

 

haber

Castellinaria, Festival del cinema giovane, non ha alcuna remora nel definire non solo ineleganti ma totalmente inopportuni gli atteggiamenti tenuti da Alessandro Haber domenica sera sul palco dell’Espocentro e se ne distanzia nella maniera più assoluta. L’attore bolognese era a Bellinzona con un ruolo nel cast del film presentato domenica sera in prima mondiale ed ha ricevuto il Premio Castellinaria.

 

Nel corso del suo intervento prima della proiezione, Haber, dopo aver espresso il suo amore sia per il cinema che per il teatro, paragonando il secondo a un amore coniugale di lunga data di cui ha tessuto le lodi, si è lasciato anche andare ad alcune uscite infelici nei confronti della presentatrice Moira Bubola e del pubblico femminile. Forse la sua intenzione era quella di strappare le risate della platea di adulti di domenica sera con battute da avanspettacolo di bassa lega. Non aveva compreso quale tipo di spettatori si trovava davanti e quindi queste non si sono fatte sentire.

 

Castellinaria constata come questo increscioso incidente sia purtroppo una ulteriore dimostrazione del fatto che la condizione femminile, una delle tematiche quest’anno in risalto nella programmazione del Festival, sia un tema di attualità a tutti i livelli, sul quale è necessario non abbassare la guardia e mantenere alta l’attenzione, tanto è vero che dallo stesso palco, di fronte a un folto pubblico e a nome di Castellinaria, di questo ha parlato con forza la proiezione del documentario ‘Woman’ di lunedì sera.

 

haber

Un film che ha suscitato l’adesione degli spettatori che hanno applaudito non solo il messaggio del documentario ma anche l’azione che i ricavi dello stesso contribuiranno a sostenere per favorire la presenza delle donne che non hanno voce sui social. Senza minimizzare in alcun modo l’increscioso incidente di domenica, il Festival vuole sottolineare con forza la matura reazione dei presenti alla serata di domenica che non hanno degnato tali cadute di stile neppure di un fischio, giustamente sottolineando in questo modo l’infimo valore di tali comportamenti.

 

La stessa presentatrice ha d’altronde immediatamente gestito Haber con fermezza e con la sua consueta estrema professionalità, rimettendolo, come si suol dire, al suo posto, rendendo inutile ma anche inopportuno l’intervento che stavo per fare. Si sarebbe trattato di una sovrapposizione maschilista nei confronti di una collega giornalista perfettamente in grado di controllare la situazione. L’autonomia della direzione artistica è una prerogativa riconosciuta dalla presidenza del Festival e costituisce un valore imprescindibile per una manifestazione come Castellinaria.

 

haber

Il Festival non intende ritirare il premio perché, come è stato sottolineato nella motivazione dello stesso letta sul palco prima che l’attore vi salisse e si abbandonasse a commenti riprovevoli, il riconoscimento andava all’attore e ai ruoli che ha sostenuto in più di 120 film, diretto dai più importanti registi del cinema italiano (dai Taviani a Monicelli, da Bellocchio a Olmi), non alla persona.

 

Giudichi il lettore

di Matteo Caratti

 

Caro Festival,

prendiamo atto con dispiacere che chi ti dirige si limita a considerare solo ‘totalmente inopportuno’ il comportamento tenuto domenica sera dal signor Haber, senza decidere (lo può fare) di ritirargli il riconoscimento, consegnato sul palco di Castellinaria, proprio mentre lui pronunciava frasi e assumeva atteggiamenti indecenti.

 

Atteggiamenti – ripetiamolo – indecenti nei confronti della conduttrice e anche all’indirizzo delle donne presenti in sala. Prendiamo atto anche che chi tanto bene ti ha fatto crescere (onore al merito), afferma di voler premiare l’attore e non di voler giudicare la persona. Male, in un tale contesto possibile disgiungere?

ALESSANDRO HABER IN UOMINI UOMINI UOMINI

 

Proprio no, anche perché la persona premiata ha assunto un comportamento inqualificabile, proprio mentre ritirava il premio sul palco. Una macchia che va cancellata, secondo noi, per far capire di che pasta (etica) è fatto il festival del cinema giovane di Bellinzona. Ovvero: di persone che davanti allo squallore sessista non ci stanno. Avesse quel tale anche vinto il premio Oscar! Questione di coerenza e non solo.

 

Per non tirarla alla lunga e per permettere anche a chi non era presente di capire di cosa stiamo parlando e di farsi un’opinione, ecco cosa ha detto il signor Haber sotto i riflettori di Castellinaria: rivolto alla conduttrice, dopo aver allungato una mano per cercar di toccarla, ha aggiunto ‘che belle tettine’. All’indirizzo del pubblico ha poi fatto sapere che era venuto a Bellinzona da solo e che la sera era a disposizione del gentil sesso. E per finire ha rivolto l’invito ‘a fargliene su una’ alla conduttrice che gli ha risposto ‘Non se ne parla’. Volgarità pronunciate sul palco con tanto di riconoscimento culturale di Castellinaria in mano.

alessandro haber vs. carlo verdone 9

 

A questo punto giudichi il lettore. Noi continuiamo a sperare che chi ti dirige, caro Festival, capisca che nel 2019 il pedigree artistico non è un salvacondotto.

 

 

 

ZAPPOLI

Antonio Mariottihttps://www.cdt.ch/cultura-e-societa/abbiamo-premiato-l-attore-haber-non-la-persona-CE2042127

 

 

alessandro haber veronesi rubini papaleo buy tortoraalessandro haberhaber maledetti amici mieialessandro haber

Direttor Zappoli, ci conferma quanto riportato da LaRegione riguardo al comportamento di Alessandro Haber domenica sera sul palco di Castellinaria?

«Sì, diciamo che è andata anche così. Il comportamento di Haber sul palco è stato totalmente inappropriato. La presentatrice Moira Bubola però lo ha rintuzzato da grande professionsita qual è e quindi non aveva bisogno di una sovrapposizione da parte mia che sarebbe diventata un ulteriore atto maschilista, con l’uomo che difende la donna. La donna l’aveva già rimesso al suo posto da sola.

 

Il premio non andava assolutamente alla persona: se ci guardassimo intorno troveremmo molti esempi di artisti, non solo nel cinema. Che non sono come le opere che presentano. Per cui il riconoscimento è andato all’attore che ha lavorato con i più grandi registi italiani e ad ulteriore dimostrazione di ciò ci sono le due scene che Haber interpreta ne I segreti del mestiere, il film ticinese che abbiamo proiettato domenica sera.

 

È chiaro però che la persona si è rivelata tutt’altro. Che poi si sapesse, come scritto dalla Regione, che avesse dei precedenti simili è vero, ma siamo sempre lì: non gli abbiamo detto quanto è bravo il signor Alessandro Haber ma quanto è bravo l’attore Alessandro Haber. Oltretutto, senza voler dare colpe al pubblico, non c’è stato un fischio, può essere perché tutti siano rimasti basiti ma è anche vero che c’è stato un applauso quando è sceso dal palco e poi è comunque risalito subito dopo insieme a tutto il cast per presentare il film. Non c’è stata nessuna contestazione».

 

Come mai non avete stigmatizzato il comportamento di Haber lunedì in un comunicato?

«Perché non volevamo dare al comportamento della persona Haber un’ulteriore vetrina».

Quindi il premio non gli verrà ritirato?

«No, per i motivi che ho detto prima».

 

Haber si è scusato in qualche modo per il suo comportamento?

«Non l’ho praticamente più visto. So che è rimasto a vedere tutto il film. Ma ho visto dietro le quinte che può avere un comportamento molto “estremo”: l’ho visto piangere per una situazione di qualcuno che gli aveva raccontato di un proprio problema grave e poi ha queste uscite, totalmente estemporanee in un festival come questo. Sapeva di essere ospite di un festival per ragazzi, ma va detto che domenica sera di ragazzi in sala non ce n’erano, c’erano solo adulti».

 

Un brutto episodio comunque?

«Assolutamente, però io in questo festival parlo coi film, non posso mettermi al posto delle persone e di questi temi ho parlato lunedì sera presentando il film Woman. È stata una situazione molto sgradevole quella che ha visto protagonista Haber, ma ora è chiaro che non tocca più solo le 400 persone presenti in sala ma molte di più. Se si vuole si crea il danno d’immagine, basta volerlo. Noi non abbiamo voluto “fare notizia” ma c’è chi la pensa diversamente e non sarò certo io a censurarlo».

 

alessandro haberalessandro haberalessandro haber foto di bacco

Ultimi Dagoreport

matteo salvini roberto vannacci giorgia meloni massimiliano fedriga luca zaia

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI HA GLI OCCHI PUNTATI SULLA TOSCANA! NELLA REGIONE ROSSA SARÀ CONFERMATO EUGENIO GIANI, MA ALLA DUCETTA INTERESSA SOLO REGISTRARE IL RISULTATO DELLA LEGA VANNACCIZZATA – SE IL GENERALE, CHE HA RIEMPITO LE LISTE DI SUOI FEDELISSIMI E SI È SPESO IN PRIMA PERSONA, OTTENESSE UN RISULTATO IMPORTANTE, LA SUA PRESA SULLA LEGA SAREBBE DEFINITIVA CON RIPERCUSSIONI SULLA COALIZIONE DI GOVERNO – INOLTRE ZAIA-FEDRIGA-FONTANA SONO PRONTI A UNA “SCISSIONE CONTROLLATA” DEL CARROCCIO, CREANDO DUE PARTITI FEDERATI SUL MODELLO DELLA CDU/CSU TEDESCA - PER LA MELONI SAREBBE UNA BELLA GATTA DA PELARE: SALVINI E VANNACCI POTREBBERO RUBARLE VOTI A DESTRA, E I GOVERNATORI IMPEDIRLE LA PRESA DI POTERE AL NORD...

matteo salvini luca zaia giorgia meloni orazio schillaci

FLASH! – L’”HUFFPOST” RIPORTA CHE SALVINI VUOL CONVINCERE LUCA ZAIA A PORTARE IL SUO 40% DI VOTI IN VENETO MA SENZA CHE IL SUO NOME BRILLI SUL SIMBOLO – PER ACCETTARE IL CANDIDATO LEGHISTA STEFANI, LA MELONA INSAZIABILE, PAUROSA CHE L’EX GOVERNATORE VENETO PORTI VIA TROPPI VOTI A FDI, L’HA POSTO COME CONDIZIONE A SALVINI – PER FAR INGOIARE IL ROSPONE, OCCORRE PERÒ CHE ZAIA OTTENGA UN INCARICO DI PESO NEL GOVERNO. IL MAGGIORE INDIZIATO A LASCIARGLI LA POLTRONA SAREBBE ORAZIO SCHILLACI, MINISTRO TECNICO IN QUOTA FDI, ENTRATO IN COLLISIONE CON I TANTI NO-VAX DELLA FIAMMA - AVVISATE QUEI GENI DI PALAZZO CHIGI CHE ZAIA SUI VACCINI LA PENSA ESATTAMENTE COME SCHILLACI…

monique veaute

NO-CAFONAL! – ARCO DI TRIONFO PER MONIQUE VEAUTE, QUELLA VISPA RAGAZZA FRANCESE CHE NEL 1984 GIUNSE A ROMA PER LAVORARE ALL’ACCADEMIA DI FRANCIA DI VILLA MEDICI - DA ABILISSIMA CATALIZZATRICE DI GENIALI E VISIONARIE REALTÀ ARTISTICHE INTERNAZIONALI, DETTE VITA A UN FESTIVAL CHE SCOSSE LO STATO DI INERZIA E DI AFASIA CULTURALE IN CUI ERA PIOMBATA ROMA DOPO L’ERA DI RENATO NICOLINI – L'ONORIFICENZA DI ''COMMANDEUR DE L'ORDRE DES ARTS ET DES LETTRES'' NON POTEVA NON ESSERE CONSEGNATA DALL’AMBASCIATORE FRANCESE SE NON A VILLA MEDICI, DOVE 40 ANNI FA TUTTO È NATO….

de luca manfredi schlein tafazzi conte landini silvia salis

DAGOREPORT - LA MINORANZA DEL PD SCALDA I MOTORI PER LA RESA DEI CONTI FINALE CON ELLY SCHLEIN. L’ASSALTO ALLA GRUPPETTARA (“NON HA CARISMA, CON LEI SI PERDE DI SICURO”), CHE HA TRASFORMATO IL PD DA PARTITO RIFORMISTA IN UN INCROCIO TRA UN CENTRO SOCIALE E UN MEETUP GRILLINO – NONOSTANTE LA SONORA SCONFITTA SUBITA NELLE MARCHE E IL FLOP CLAMOROSO IN CALABRIA, LA SEGRETARIA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA RESISTE: TRINCERATA AL NAZARENO CON I SUOI FEDELISSIMI QUATTRO GATTI, NEL CASO CHE VADA IN PORTO LA RIFORMA ELETTORALE DELLA DUCETTA, AVREBBE SIGLATO UN ACCORDO CON LA CGIL DI “MASANIELLO” LANDINI, PER MOBILITARE I PENSIONATI DEL SINDACATO PER LE PRIMARIE – IL SILENZIO DEI ELLY ALLE SPARATE DI FRANCESCA ALBANESE - I NOMI DEL DOPO-SCHLEIN SONO SEMPRE I SOLITI, GAETANO MANFREDI E SILVIA SALIS. ENTRAMBI INADEGUATI A NEUTRALIZZARE L’ABILITÀ COMUNICATIVA DI GIORGIA MELONI – ALLARME ROSSO IN CAMPANIA: SE DE LUCA NON OTTIENE I NOMI DEI SUOI FEDELISSIMI IN LISTA, FICO RISCHIA DI ANDARE A SBATTERE…

emmanuel macron

DAGOREPORT – MACRON, DOMANI CHE DECIDERAI: SCIOGLI IL PARLAMENTO O RASSEGNI LE DIMISSIONI DALL'ELISEO? - A DUE ANNI DALLA SCADENZA DEL SUO MANDATO PRESIDENZIALE, IL GALLETTO  È SOLO DI FRONTE A UN BIVIO: SE SCIOGLIE IL PARLAMENTO, RISCHIA DI RITROVARSI LA STESSA INGOVERNABILE MAGGIORANZA ALL’ASSEMBLEA NAZIONALE – PER FORMARE IL GOVERNO, LECORNU SI È SPACCATO LE CORNA ANDANDO DIETRO AI GOLLISTI, E ORA FARÀ UN ULTIMO, DISPERATO, TENTATIVO A SINISTRA CON I SOCIALISTI DI OLIVIER FAURE (MA MACRON DOVRA' METTERE IN SOFFITTA LA RISANATRICE RIFORMA DELLE PENSIONI, DETESTATA DAL 60% DEI FRANCESI) – L’ALTERNATIVA E' SECCA: DIMETTERSI. COSÌ MACRON DISINNESCHEREBBE MARINE LE PEN, INELEGGIBILE DOPO LA CONDANNA - MA È UN SACRIFICIO ARDUO: SE DA TECNOCRATE EGOLATRICO, CHE SI SENTIVA NAPOLEONE E ORA È DI FRONTE A UNA WATERLOO, SAREBBE PORTATO A DIMETTERSI, TALE SCELTA SAREBBE UNA CATASTROFE PER L'EUROPA DISUNITA ALLE PRESE CON LA GUERRA RUSSO-UCRAINA E UN TRUMP CHE SE NE FOTTE DEL VECCHIO CONTINENTE (LA FRANCIA E' L'UNICA POTENZA NUCLEARE EUROPEA E UN POSTO NEL CONSIGLIO DI SICUREZZA DELL'ONU), COL PERICOLO CONCRETO DI RITROVARSI ALL'ELISEO BARDELLA, IL GALLETTO COCCODE' DI LE PEN, CHE NEL 2014 AMMISE A "LE MONDE" DI AVER RICEVUTO UN FINANZIAMENTO DI 9 MILIONI DA UNA BANCA RUSSA CONTROLLATA DA PUTIN...