milo manara

LA CHIAPPA È ARTE. LA LEZIONE DI MILO MANARA – IL GRANDE FUMETTISTA FA 80, RICORDA, POLEMIZZA E NON SMETTE DI DISEGNARE: “CON HUGO PRATT E CON FEDERICO FELLINI C'È STATA AMICIZIA MA NON HO MAI SMESSO DI CHIAMARLI ‘MAESTRO’. NON USEREI MAI SOLO IL NOME” – LA DIFESA ELODIE, PER CUI HA DISEGNATO LA COPERTINA DI UN ALBUM: “LA CRITICANO PER PURO BACCHETTONISMO. ELODIE È MOLTO SINCERA IN QUESTA SUA RIVENDICAZIONE DI ESSERE SEDUCENTE E LIBERA, NON SOGGETTA A CENSURE. NON CAPISCO COSA CAVOLO CI SIA DI MALE IN QUESTO” – “LA MORTE MI FA PIÙ RABBIA CHE PAURA. È COSÌ PROFONDAMENTE INGIUSTA…” – LA CAUSA A ELON MUSK E IL DOCUMENTARIO PRESENTATO AL FESTIVAL DI VENEZIA

 

Estratto dell’articolo di Alba Solaro per “il Venerdì di Repubblica”

 

milo manara

Milo Manara compie 80 anni il prossimo 12 settembre, come festeggerà?

«Lavorando. Sono in servizio anche la domenica», esordisce al telefono.

 

Fa gli extra per finire prima dell'autunno l'adattamento a fumetti del Nome della rosa 2. Con 50 anni di carriera alle spalle potrebbe concedersi di essere meno stakanovista, ma il fatto è che tutto questo non gli pesa, anzi.

 

«Sono ancora innamoratissimo di questo dannato fumetto», dichiara nelle prime scene di Manara. Più racconto che celebrazione, il docu-film prodotto da K+, diretto da Valentina Zanella che l'ha scritto con Tito Faraci e Federico Fava, è un viaggio per capitoli tematici e tanti testimoni (Vincenzo Mollica, Frank Miller, Paolo Conte, Elodie, Nicola Piovani, Fumettibrutti…) in una lunga storia d'amore, amicizie, collaborazioni, avventure, erotismo.

 

milo manara fellini

Sarà nelle sale dall'8 settembre ma prima, il 4, verrà presentato alla Mostra di Venezia nell'ambito delle Giornate degli Autori-Confronti. […]

 

Torniamo alla sua lunga storia d'amore. In questi 80 anni non c'è mai stato un momento di crisi, mai una stanchezza?

«C'è stato, ma di stanchezza mia, non certo dell'amore per il fumetto, che anzi è andato crescendo perché con gli anni ho capito le sue infinite potenzialità. Quando ho iniziato nessuno pensava che i fumetti potessero interessare un pubblico adulto. Soltanto i fumettari conoscevano le rispettive capacità. C'era molta amicizia».

 

Niente gelosie?

milo manara - donna davanti alla Chiesa del Soccorso a Ischia

«Non ce n'era motivo. Non si diventava ricchi, non c'era un affollarsi di concorrenti. Le cose sono cambiate, ma qualche pregiudizio rimane. Mi viene in mente quando, per criticare un film, si dice ancora: è un fumettone».

 

Frank Miller la descrive come il più sensuale, e ironico, dei fumettari.

«E io lo ammiro per come ha osato essere indipendente, sempre orgoglioso di appartenere a questa grande narrativa popolare. Tempo fa mi invitarono al Comicon di San Diego. Lui ci va quasi sempre ma quell'anno non aveva voglia di muoversi da New York. Gli dissero, guarda che ci sarà Manara. E lui accettò a patto di poter pranzare con me. Mi fece molta simpatia. Ora sto disegnando per lui un nuovo episodio di Sin City. È la prima volta che collaboriamo».

 

ELODIE E MILO MANARA

Fulvia Serra, storica direttrice di Linus e Corto Maltese, racconta che il suo successo non l'ha mai stupita perché sin dall'inizio lei ha lavorato tantissimo sulle tavole.

«Credo si riferisca all'artigianalità di questo mestiere che io prendo molto, molto, molto sul serio. E lo dico tre volte, molto. Adesso le graphic novel sono in gran parte, per scelta, esteticamente minimaliste.

 

 Il disegno viene usato per dare al lettore quel minimo di informazioni che permette la comprensione della storia. Io sono della vecchia scuola: il fumetto si deve capire già dal disegno, anche senza leggere le parole».

 

Ha mai avuto la curiosità di provare a usare l'intelligenza artificiale?

«No, anche perché non ne sarei capace. Uso il computer al massimo per le email. Oppure per cercare immagini. Tempo fa ho fatto un fumetto con Vincenzo Cerami che era ambientato ad Ankara, in Turchia, e la storia richiedeva di disegnare ambulanze e camion della spazzatura. E come diavolo saranno i camion della spazzatura turchi? Ora apri il web e cerchi».

 

[…]

 

ELODIE E MILO MANARA

L'IA è un'opportunità o una minaccia?

«Se guardiamo agli scioperi degli sceneggiatori di Hollywood, direi più una minaccia. Immagino che l'intelligenza artificiale potrà arrivare molto vicino a eguagliarci nella creatività. Speriamo che il genere umano riesca sempre a sorprenderla, ma ho l'impressione che, sorpresa due o tre volte, essa impari rapidamente.

 

La mia unica esperienza diretta risale a quando ho fatto il calendario della Finanza, nel 2024. Volevano fare una prova: dare lo stesso compito di costruire un'immagine a me e all'IA. Ho risposto no, grazie».

 

MILO MANARA DISEGNA IL NOME DELLA ROSA

Peccato abbia rinunciato anche a procedere con la richiesta di risarcimento per 44 miliardi di dollari contro Elon Musk che aveva usato su X un suo disegno per attaccare Trump, senza permesso. Ci sarebbe stato da divertirsi.

«Ho letto un articolo di Vittorio Sgarbi che diceva che questa piccola vicenda mi avrebbe fatto pubblicità e che quindi non valeva la pena fare causa. La verità è che, se penso all'esercito di avvocati stipendiati da Musk, sarebbe stato come avventurarmi con una zattera contro una corazzata in quell'oceano selvaggio che è la rete, senza leggi chiare di tutela del copyright. E poi questi processi durano anche 15-20 anni. Ci sono modi migliori di impiegare il tempo».

 

Se dovesse riassumere questi 80 anni in tre istantanee?

«La prima è senz'altro la scoperta del fumetto. Giovanissimo lavoravo nello studio dello scultore Berrocal, che comprava quintali di libri dall'estero. Un giorno scarto un pacco e dentro c'era Barbarella di Forest: una folgorazione. Mia mamma era una maestra un po' all'antica, in casa i fumetti erano proibiti. Scoprire Barbarella cambiò tutto. Gli altri due momenti fondamentali sono stati gli incontri personali con Hugo Pratt e Federico Fellini».

 

milo manara gulliveriana 6

Per Hugo Pratt andò in camper fino a Lucca nel 1969.

«E quando Mario Gomboli, il direttore di Diabolik, me lo presentò, mi sono letteralmente genuflesso. In quei mesi stava uscendo la Ballata del mare salato, ero stregato. Ho capito che col fumetto si poteva raccontare anche l'avventura, in senso conradiano, in un modo talmente sublime che ti sembrava di sentire il profumo dell'oceano Pacifico.

 

Con Hugo Pratt come con Federico Fellini c'è stata amicizia ma non ho mai smesso di chiamarli "maestro". Non userei mai solo il nome. A volte incontro persone che mi dicono: ah ti ricordi quella volta con Hugo. E io: certo che mi ricordo di lui. Ma non mi ricordo di te».

 

Paolo Conte nel film la paragona al jazz californiano degli anni 50 e 60, vale a dire Chet Baker, Gerry Mulligan…

«Bellissimo paragone. Io ho un modo di disegnare morbido, evito gli spigoli, le durezze. Mi piacerebbe disegnare come Stan Getz suonava il sassofono, con quell'eleganza estenuata».

 

IL POST DI MILO MANARA CONTRO ELON MUSK

Elodie, per cui ha disegnato la copertina di Red Light, dice di aver scoperto il sesso leggendo di nascosto i suoi fumetti collezionati dal padre. Cosa pensa di chi la critica perché mostra troppo il corpo?

«È puro bacchettonismo che evidentemente ignora come, da Tina Turner in poi, tutte le rock star femminili e non abbiano usato il corpo come seduzione, facendone una cosa unica tra corpo e musica. Elodie l'ho trovata molto sincera in questa sua rivendicazione di essere seducente e libera, non soggetta a censure. Non capisco cosa cavolo ci sia di male in questo».

 

Un'altra sua fan, Fumettibrutti, dice: tra la morale e il moralismo, io scelgo Manara.

«È forse uno dei complimenti più belli che mi abbiano fatto».

 

"E poi non è vero che Manara ha disegnato solo donne nude": lo sostiene ancora Paolo Conte. E mostra a riprova un disegno ispirato da un suo vecchio programma radio del '78, Mocambo Bar.

Milo Manara Il nome della rosa di Umberto Eco

«Non perdevo una puntata. Mi piaceva quel suo immergersi nella fantasia e i personaggi: c'era un vecchio Tarzan in disarmo, la Iena Marina e il pianista del Madagascar che ho messo in quel disegno; figuri da bar di periferia, vecchi relitti spiaggiati, affascinanti».

 

Le fa paura la morte, ci pensa?

«Mi fa più rabbia che paura. Fatico ad accettare l'idea che tutta la storia immensa che contiene la nostra testa a un certo punto si spenga e basta. È così profondamente ingiusto. Ora però torno a disegnare, devo finire Il nome della rosa. Non è ancora arrivato il momento di guardarsi indietro».

autoritratto di milo manara

milo manara andrea pazienzasabrina salerno milo manara 1MILO MANARAmilo manara al macromilo manara brigitte bardotmilo manara milo manaramilo manara 21milo manara 16milo manara donna ragno 5

milo manara gulliveriana 1Milo Manara Il nome della rosa Milo Manara Il nome della rosa milo manara gulliveriana 3

Ultimi Dagoreport

john elkann donald trump

DAGOREPORT – ITALIA, BYE BYE! JOHN ELKANN NON NE PUÒ PIÙ DI QUESTO DISGRAZIATO PAESE CHE LO UMILIA SBATTENDOLO PER 10 MESI AI "SERVIZI SOCIALI", COME UN BERLUSCA QUALSIASI, E STUDIA LA FUGA NEGLI STATI UNITI - PRIMA DI SPICCARE IL VOLO TRA LE BRACCIA DEL SUO NUOVO IDOLO, DONALD TRUMP, YAKI DEVE LIBERARSI DELLA “ZAVORRA” TRICOLORE: CANCELLATA LA FIAT, TRASFORMATA IN UN GRUPPO FRANCESE CON SEDE IN OLANDA, GLI RESTANO DUE GIORNALI, LA FERRARI E LA JUVENTUS – PER “LA STAMPA”, ENRICO MARCHI È PRONTO A SUBENTRARE (MA PRIMA VUOLE SPULCIARE I CONTI); PER “REPUBBLICA”, IL GRECO KYRIAKOU È INTERESSATO SOLO ALLE REDDITIZIE RADIO, E NON AL GIORNALE MANGIASOLDI E POLITICAMENTE IMPOSSIBILE DA GOVERNARE) - DOPO IL NO DI CARLO FELTRINELLI, SAREBBERO AL LAVORO PER DAR VITA A UNA CORDATA DI INVESTITORI MARIO ORFEO E MAURIZIO MOLINARI – SE IL CAVALLINO RAMPANTE NON SI TOCCA (MA LA SUA INETTA PRESIDENZA HA SGONFIATO LE RUOTE), PER LA JUVENTUS, ALTRA VITTIMA DELLA SUA INCOMPETENZA, CI SONO DUE OPZIONI IN BALLO…

silvia salis giorgia meloni elly schlein matteo renzi

DAGOREPORT - IN ITALIA, DOPO TANTI OMETTI TORVI O INVASI DI VANITÀ, SI CERCANO DONNE FORTI. DONNE COL PENSIERO. DONNE CHE VINCONO. E, NATURALMENTE, DONNE IN GRADO DI COMANDARE, CAPACI DI TENER TESTA A QUELLA LADY MACBETH DELLA GARBATELLA CHE DA TRE ANNI SPADRONEGGIA L’IMMAGINARIO DEL 30% DEGLI ELETTORI, ALIAS GIORGIA MELONI - IERI SERA ABBIAMO ASSISTITO ATTENTAMENTE ALLA OSPITATA DI SILVIA SALIS A “OTTO E MEZZO”, L’EX LANCIATRICE DI MARTELLO CHE DALLA LEOPOLDA RENZIANA E DAL CONI DELL’ERA MALAGÒ HA SPICCATO IL VOLO NELL’OLIMPO DELLA POLITICA, SINDACO DI GENOVA E SUBITO IN POLE COME LEADER CHE SBARACCHERÀ ELLY SCHEIN E METTERÀ A CUCCIA LA CRUDELIA DE MON DI COLLE OPPIO - DOPO MEZZ’ORA, PUR SOLLECITATA DA GRUBER E GIANNINI, CI SIAMO RITROVATI, ANZICHÉ DAVANTI A UN FUTURO LEADER, DAVANTI A UNA DONNA CHE DAREBBE IL PREMIO NOBEL PER LA LETTERATURA ALL'AUTORE DE "IL MANUALE DELLA PERFETTA GINNASTICATA" - ECCITANTE COME UN BOLLETTINO METEO E LA PUBBLICITÀ DI TECHNO-GYM, MELONI PUO' DORMIRE SONNI TRANQUILLI - VIDEO

italo bocchino giorgia arianna meloni

DAGOREPORT – PER QUANTO SI SBATTA COME UN MOULINEX IMPAZZITO, ITALO BOCCHINO NON RIESCE A FARSI AMARE DALLA FIAMMA MAGICA DI GIORGIA MELONI: LUI SI PRODIGA NELL'OSPITATE TELEVISIVE CON LODI E PEANA ALLA STATISTA DELLA SGARBATELLA, MA È TUTTO INUTILE: TROPPO CHIACCHIERATO E CON UN GIRO DI AMICIZIE DISCUTIBILI, L'EX DELFINO DI FINI NON ENTRA A ''PA-FAZZO CHIGI'' – LE SUE DICHIARAZIONI SIBILLINE SUL CASO GHIGLIA NON L’HANNO AIUTATO: HA SPECIFICATO, NON A CASO, CHE IL SUO INCONTRO CON  IL COMPONENTE DEL GARANTE DELLA PRIVACY ALLA SEDE DI FDI È DURATO “VENTI MINUTI AL MASSIMO”, METTENDO IN DIFFICOLTÀ ARIANNA MELONI – SE È TANTO "IMPRESENTABILE", PERCHÉ NON LO CACCIANO DA DIRETTORE EDITORIALE DEL "SECOLO D'ITALIA"? SAREBBE UN GIOCO DA RAGAZZI ESTROMETTERLO. MA QUANTI SEGRETI CONOSCE L’EX SANCHO PANZA DI FINI, APPASSIONATO DI INTELLIGENCE E VICINO A LOBBISTI CONSIDERATI IMPRESENTABILI DALLA FIAMMA MAGICA DELLA MELONA? - VIDEO

giovambattista fazzolari roberto carlo mele

FLASH – I DAGO-LETTORI HANNO FATTO IL LORO DOVERE: HANNO SCOPERTO L'IDENTITÀ DELL’UOMO CHE DUE GIORNI FA ERA ATTOVAGLIATO CON GIOVAMBATTISTA FAZZOLARI DA “VITTI”, A PIAZZA SAN LORENZO IN LUCINA. SI TRATTEREBBE DI ROBERTO CARLO MELE, ESPONENTE DI SPICCO DI FRATELLI D’ITALIA (FIGURA NELL'ESECUTIVO DEL PARTITO COME SEGRETARIO AMMINISTRATIVO). COME “FAZZO”, DEVE AMARE MOLTO LA RISERVATEZZA, VISTO CHE ONLINE NON SI TROVANO SUE FOTO – ANCHE “L’UOMO PIÙ INTELLIGENTE” CHE CONOSCE GIORGIA MELONI (PENSA GLI ALTRI), SEMPRE RESTIO AI SALOTTI, HA FATTO IL SUO INGRESSO UFFICIALE NELLA ROMANELLA POLITICA DEL “FAMOSE DU’ SPAGHI”…

giorgia meloni donald trump al sisi

FLASH! - LA BOCCIATURA DEL PONTE SULLO STRETTO DA PARTE DELLA CORTE DEI CONTI HA FATTO SALTARE I NERVI NON SOLO A SALVINI MA SOPRATTUTTO ALLA MELONI – LA PREMIER, CHE SI ERA SPESA MOLTO IN EUROPA PER LA REALIZZAZIONE DEL PONTE, SI È TALMENTE INCAZZATA (“E’ L’ENNESIMO ATTO DI INVASIONE DE GIUDICI SULLE SCELTE DEL GOVERNO”) CHE HA CANCELLATO IL VIAGGIO AL CAIRO DI SABATO PER L’INAUGURAZIONE DEL MUSEO GEM - ALLA NOTIZIA CHE AL POSTO DELLA STATISTA, SBARCA IL FARAONE GIULI, ANCHE AL SISI NON L’HA PRESA PER NIENTE BENE…