the palace

IL CINEMA DEI GIUSTI - "THE PALACE" DI ROMAN POLANSKI MI HA DIVERTITO. UN CINEPANETTONE SENILE AMBIENTATO LA SERA DI CAPODANNO DEL 2000, CON I RICCHISSIMI CLIENTI DI UN ALBERGO DI GSTAAD - C'È DI TUTTO: UN CAGNOLINO CHE FA LA CACCA A LETTO, UN MILIARDARIO AMERICANO DI 97 ANNI CHE MUORE MENTRE STA SCOPANDO LA MOGLIE VENTENNE SOVRAPPESO E IL COSO GLI RIMANE INCASTRATO DENTRO LA COSA DI LEI, UN ATTORE PORNO IN DISARMO, MANCANO SOLO BIAGIO IZZO E IL CIPOLLA… - VIDE

Marco Giusti per Dagospia

 

the palace di roman polanski

Aridatece i cinepanettoni con Boldi&De Sica sotto la doccia e i cagnetti scorreggioni. Aridatece i Vanzina e Neri Parenti. Io, infame, devo dire che mi sono divertito, ma certo è stato un po’ un passo falso, da parte del Festival di Venezia, lo ha ammesso anche Alberto Barbera, aver mostrato, pur fuori concorso, questo cinepanettone senile di un grande regista come Roman Polanski, già preso di mira dalle femministe di tutto il mondo. C’è di tutto in questo “The Palace”, che Polanski ha scritto allegramente assieme al vecchio amico polacco Jerzy Skolimowski e Ewa Piakowska in sei settimane mentre giravano “Eo”, prodotto dallo stesso regista con Luca Barbareschi.

 

the palace di roman polanski

 Il cagnolino minuscolo di Fanny Ardant che fa la cacca puzzolente sul suo letto, un chirurgo plastico brasiliano, Joaquin de Almeida, con moglie con l’Alzheimer, il miliardario americano di 97 anni, un favoloso John Cleese, che muore mentre sta scopando la moglie ventenne sovrappeso, Bronwyn James, e il coso gli rimane incastrato dentro la cosa di lei (vallo a staccare…), un attore di porno in disarmo, certo Bongo di Luca Barbareschi che potrebbe competere col Boldi di un tempo, un disgraziato cecoslovacco di un posto assurdo con famiglia al seguito che si dichiara figlio del miliardario svalvolato Mickey Rourke con pesantissima parrucca bionda, un gruppo di russi trafficoni con mignotte al seguito che vedono in diretta tv le dimissioni di Breznev e l’ascesa di Vladimir Putin nella scena più divertente di tutto il film.

 

the palace di roman polanski

 Questo e molto altro accade la sera di Capodanno del 2000, mentre si attende con ansia e terrore l’arrivo del Millenial Bug e c’è chi è pronto a guadagnarci, tra i ricchissimi clienti di un albergo di Gstaad, appunto il Gstaad Palace, dove l’indiavolato direttore Hansueli Kopf, un Oliver Masucci degno dei film di Hollywood degli anni ’30 cerca di risolvere assieme al suo vice italiano, Fortunato Cerlino, bravissimo, qualsiasi folle problema gli stia capitando tra capo e collo.

 

the palace di roman polanski

Dal pinguino vivo richiesto da John Cleese, alla cacca del cagnolino della Ardant che non riesce a evacuare sulla neve e quindi si dovrà costruire un giardino finto in bagno, il tesoro dei trafficanti russi da chiudere al sicuro nella cassaforte di guerra dell’albergo. Il tutto mentre il cuoco, il grande Teco Celio, assaggia se la zuppa è più o meno salata, le vecchie signore rifatte, come Sydne Rome, che già fu protagonista del non meno grottesco, ma più forte e riuscito, “Che?” di Polanski, assaltano il celebre chirurgo plastico e l’Europa del 2000 sta finendo sotto l’ombra del nuovo dittatore Putin. Ora.

the palace di roman polanski

 

E’ vero che siamo in un cinepanettone doc dove mancano solo Biagio Izzo e Il Cipolla a completare la scena, ma è vero pure che la messa in scena del vecchio Polanski funziona perfettamente, che le battute, le situazioni, i personaggi che hanno costruito Polanski e Skolimowski fanno tutte ridere. Anche se non è più il tempo di “Grand Hotel” della Metro Goldwyn Mayer, trovatemi chi è in grado, oggi, ahimé, di dirigere un film di questo tipo. In sala.

the palace di roman polanski the palace di roman polanski mickey rourke the palace di roman polanski the palace di roman polanski the palace di roman polanski 2the palace di roman polanski 1roman polanski luca barbareschi the palace

 

the palace di roman polanski roman polanski john cleese the palace

Ultimi Dagoreport

salvini rixi meloni bignami gavio

DAGOREPORT - I FRATELLINI D’ITALIA CI SONO O CI FANNO? SULLA QUESTIONE PEDAGGI, CI FANNO: FINGONO DI CASCARE DAL PERO DI FRONTE ALL’EMENDAMENTO LEGHISTA CHE AUMENTA IL COSTO DELLE AUTOSTRADE, MA SAPEVANO TUTTO DALL’INIZIO. QUELLO DEL CARROCCIO È STATO UN BALLON D’ESSAI PER VEDERE COSA SAREBBE SUCCESSO. MA DI FRONTE ALL’INDIGNAZIONE DI CONSUMATORI E OPPOSIZIONE LA MELONI HA ORDINATO LA RETROMARCIA – ORA IL CETRIOLONE PASSA AI CONCESSIONARI: CHE DIRANNO I VARI TOTO, BLACKSTONE, MACQUARIE E GAVIO DI FRONTE AL FORTE DIMAGRIMENTO DEI LORO DIVIDENDI? – I PIANI ECONOMICI FINANZIARI BLOCCATI E I MOLTI INCROCI DI GAVIO CON IL GOVERNO: HA APPENA VENDUTO 250MILA AZIONI DI MEDIOBANCA, FACENDO UN FAVORE, INDIRETTO A “CALTA” E ALLA SCALATA AL POTERE FINANZIARIO MILANESE PROPIZIATA DALLA FIAMMA MAGICA…

trump zelensky meloni putin

DAGOREPORT - DONALD TRUMP È STATO CHIARO CON ZELENSKY: SE CEDE LE QUATTRO REGIONI OCCUPATE DAI RUSSI, OLTRE LA CRIMEA, A PUTIN, USERÀ IL SUO SÌ PER MINACCIARE MOSCA. SE “MAD VLAD” NON ACCETTA DI CHIUDERE SUBITO IL CONFLITTO, ARMERÀ FINO AI DENTI KIEV – IL TYCOON PUTINIZZATO FINGE DISTANZA DALLO ZAR DEL CREMLINO: "VUOLE ANDARE FINO IN FONDO, CONTINUARE A UCCIDERE, NON VA BENE...". MA È SCHIACCIATO SULLE PRETESE DI MOSCA: HA PROMESSO A PUTIN CHE L’UCRAINA INDIRÀ ELEZIONI UN ATTIMO DOPO IL CESSATE IL FUOCO – LA RISATA DA VACCARO DEL CALIGOLA DI MAR-A-LAGO DI FRONTE ALLA CONFERENZA PER LA RICOSTRUZIONE BY GIORGIA MELONI: MA COSA VUOI RICOSTRUIRE SE C’È ANCORA LA GUERRA?

antonio tajani giorgia meloni neri nero bambini immigrati migranti matteo salvini

DAGOREPORT – AH, TAJANI DELLE MERAVIGLIE! RICICCIARE PER L'ENNESIMA VOLTA LO IUS SCHOLAE E, DOPO UN BATTAGLIERO RUGGITO, RINCULARE SUBITO A CUCCIA (''NON E' LA PRIORITA'"), E' STATO UN FAVORE FATTO A GIORGIA MELONI, DETERMINATA A SEMINARE ZIZZANIA TRA LE FILE LEGHISTE SPACCATE DA VANNACCI, PER CUI UNA PROPOSTA DI LEGGE PER LA CITTADINANZA AI RAGAZZI CHE COMPLETANO GLI STUDI IN ITALIA, E' PEGGIO DI UNA BESTEMMIA SULL'ALTARE - IL MINISTRO DEGLI ESTERI (SI FA PER DIRE: SUGLI AFFARI INTERNAZIONALI DECIDE TUTTO LA STATISTA DELLA GARBATELLA), UNA VOLTA APPOGGIATO IL BIANCO TOVAGLIOLO SUL BRACCIO, SI E' PRESTATO COSI' A SPARARE UN AVVISO A MATTEO SALVINI: SI PREGA DI NON TIRARE TROPPO LA CORDA, GRAZIE!

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin

DAGOREPORT – OGGI DONALD TRUMP CHIAMERÀ VOLODYMYR ZELENSKY E GLI PRESENTERÀ “L’OFFERTA” DI PUTIN: “MAD VLAD” VUOLE IL RICONOSCIMENTO DELLE ZONE ATTUALMENTE OCCUPATE DAI SUOI SOLDATI (OLTRE ALLA CRIMEA, CHE CONSIDERA RUSSA DAL 2014). IL PIANO DEL TYCOON È CONVINCERE L’EX COMICO UCRAINO A DARE L’OK, E POI TORNARE DA PUTIN E FINIRE LA GUERRA. CON UNA SOTTESA MINACCIA: SE, NONOSTANTE LE REGIONI ANNESSE, MOSCA CONTINUASSE IL CONFLITTO, A QUEL PUNTO GLI USA SAREBBERO PRONTI A RIEMPIRE DI ARMI KIEV PER FARE IL CULO A STELLE E STRISCE ALLO ZAR DEL CREMLINO - MA QUANTO CI SI PUO' ANCORA FIDARE DELLE PROMESSE DI TRUMP, VISTE LE CAZZATE CHE HA SPARATO FINORA?