se son rose pieraccioni

IL CINEMA DEI GIUSTI – SONO VERAMENTE CAMBIATI, PIERACCIONI E IL SUO CINEMA? NON SEMBRA. E QUESTO DA UNA PARTE, È ANCHE UN BENE, PERCHÉ RITROVARCI A NATALE CON UN SUO FILM COSTRUITO SU VECCHI MODELLI DI COMICITÀ, A NOI SPETTATORI PIÙ VECCHIOTTI, FA ANCHE MOLTO PIACERE – IL MEGLIO DI “SE SON ROSE” STA NELLE BATTUTE E BATTUTINE COLLATERALI, NEI PERSONAGGINI. BELLA ANCHE L’AMBIENTAZIONE TOSCANA, NON SE NE POTEVA PIÙ DELLA PUGLIA – VIDEO

 

Se son rose di Leonardo Pieraccioni

Marco Giusti per “Dagospia”

 

se son rose pieraccioni 8

Ricordate quando i film di Leonardo Pieraccioni sembravano tutti uguali, con lui che si innamorava, di volta in volta, della bella di turno? Ecco, ora, al suo tredicesmo film, Se son rose, scritto assieme a Filippo Bologna (Cosa fai a Capodanno?), Pieraccioni, arrivato a cinquant’anni, raduna un bel gruppo di ex al ritmo di un messaggino-scherzo che scrive a nome suo la figlia, “Sono cambiato. Riproviamoci…”. E quelle, guarda un po’?, ci cascano, offrendo ai due sceneggiatori l’idea di una serie di sketch con attrici diverse che affrontano il Pieraccioni maturo e cambiato. In qualche modo, lo stesso messaggino, Pieraccioni sembra mandarlo ai suoi spettatori per invogliarli a vedere il suo film.

 

se son rose pieraccioni 1

Ma sono veramente cambiati, Pieraccioni e il suo cinema? Non mi sembra. E questo, da una parte, è anche un bene, perché ritrovarci a Natale con un suo film costruito su vecchi modelli di comicità, a noi spettatori più vecchiotti, fa anche molto piacere. Come l’uso di facce e faccette note e ignote del cinema toscano. Il prete di Sergio Pierattini, il grande Paci un ruolo proprio minimo (ma a febbraio uscirà un film tutto suo di barzellette), una misteriosa ragazza che interpreta una mignotta fiorentina balbuziente che fa morir dal ridere.

se son rose pieraccioni 2

 

Fanno ridere anche new entries nel suo cinema, come la vicina napoletana di Nunzia Schiano, un cammeo uncredited di Vincenzo Salemme come malato su sedia a rotelle che Caterina Murino potrebbe curare con la masturbazione terapeutica, Gianluca Guidi come buffo marito della sua ex compagna Claudia Pandolfi. Magari ci colpisce meno proprio il cuore dell’operazione, cioè le reunion con le ex più o meno attraenti che incontra nel corso del film, da una Gabriella Pession scatenata e organizzatissima come madre di due gemelli antipatici e misteriosi, alla suora laica Murino, da Michela Andreozzi come malata di Alzheimer (ma lo sarà davvero?) a Antonia Truppo nel ruolo di una toscana che non solo è diventata lesbica, ma che stava proprio per fare il cambio di sesso quando ha ricevuto il messaggino di Pieraccioni.

se son rose pieraccioni 3

 

Mettiamoci anche la fidanzata attuale, Elena Cucci, Ginoria, che lui chiama 48 perché ha solo 48 neuroni nel cervello. Cosa dire? Pieraccioni si concede battute e situazioni che, lo dico da toscano, forse non piaceranno a tutte le donne in sala, che rischiano un po’ il politicamente scorretto. Cosa che, alla fine, è anche un bene, perché il film non ha i limiti che vediamo in tante commedie attuali, ma forse possono urtare qualcuno.

 

se son rose pieraccioni 7

Vero è che lui stesso si prende in giro, visto che queste donne non lo tratteranno poi benissimo e gli risponderanno a tono. Per il resto, ripeto, il meglio sta nelle battute e battutine collaterali (il telefonino che trascrive male i nomi, al punta che “la budella de tu ma’” diventa un misterioso signore sconosciuto…), nei personaggini, anche se Elena Cucci e Gabriella Pession su tutte sono deliziose e Nunzia Schiano è come sempre perfetta. Bella anche l’ambientazione toscana, non se ne poteva più della Puglia. E la mignotta balbuziente fiorentina è davvero una trovata. Non si dice mignotta, però. In sala dal 29 novembre.

se son rose pieraccioni 4se son rose pieraccioni 5se son rose pieraccioni 6

Ultimi Dagoreport

salvini rixi meloni bignami gavio

DAGOREPORT - I FRATELLINI D’ITALIA CI SONO O CI FANNO? SULLA QUESTIONE PEDAGGI, CI FANNO: FINGONO DI CASCARE DAL PERO DI FRONTE ALL’EMENDAMENTO LEGHISTA CHE AUMENTA IL COSTO DELLE AUTOSTRADE, MA SAPEVANO TUTTO DALL’INIZIO. QUELLO DEL CARROCCIO È STATO UN BALLON D’ESSAI PER VEDERE COSA SAREBBE SUCCESSO. MA DI FRONTE ALL’INDIGNAZIONE DI CONSUMATORI E OPPOSIZIONE LA MELONI HA ORDINATO LA RETROMARCIA – ORA IL CETRIOLONE PASSA AI CONCESSIONARI: CHE DIRANNO I VARI TOTO, BLACKSTONE, MACQUARIE E GAVIO DI FRONTE AL FORTE DIMAGRIMENTO DEI LORO DIVIDENDI? – I PIANI ECONOMICI FINANZIARI BLOCCATI E I MOLTI INCROCI DI GAVIO CON IL GOVERNO: HA APPENA VENDUTO 250MILA AZIONI DI MEDIOBANCA, FACENDO UN FAVORE, INDIRETTO A “CALTA” E ALLA SCALATA AL POTERE FINANZIARIO MILANESE PROPIZIATA DALLA FIAMMA MAGICA…

trump zelensky meloni putin

DAGOREPORT - DONALD TRUMP È STATO CHIARO CON ZELENSKY: SE CEDE LE QUATTRO REGIONI OCCUPATE DAI RUSSI, OLTRE LA CRIMEA, A PUTIN, USERÀ IL SUO SÌ PER MINACCIARE MOSCA. SE “MAD VLAD” NON ACCETTA DI CHIUDERE SUBITO IL CONFLITTO, ARMERÀ FINO AI DENTI KIEV – IL TYCOON PUTINIZZATO FINGE DISTANZA DALLO ZAR DEL CREMLINO: "VUOLE ANDARE FINO IN FONDO, CONTINUARE A UCCIDERE, NON VA BENE...". MA È SCHIACCIATO SULLE PRETESE DI MOSCA: HA PROMESSO A PUTIN CHE L’UCRAINA INDIRÀ ELEZIONI UN ATTIMO DOPO IL CESSATE IL FUOCO – LA RISATA DA VACCARO DEL CALIGOLA DI MAR-A-LAGO DI FRONTE ALLA CONFERENZA PER LA RICOSTRUZIONE BY GIORGIA MELONI: MA COSA VUOI RICOSTRUIRE SE C’È ANCORA LA GUERRA?

antonio tajani giorgia meloni neri nero bambini immigrati migranti matteo salvini

DAGOREPORT – AH, TAJANI DELLE MERAVIGLIE! RICICCIARE PER L'ENNESIMA VOLTA LO IUS SCHOLAE E, DOPO UN BATTAGLIERO RUGGITO, RINCULARE SUBITO A CUCCIA (''NON E' LA PRIORITA'"), E' STATO UN FAVORE FATTO A GIORGIA MELONI, DETERMINATA A SEMINARE ZIZZANIA TRA LE FILE LEGHISTE SPACCATE DA VANNACCI, PER CUI UNA PROPOSTA DI LEGGE PER LA CITTADINANZA AI RAGAZZI CHE COMPLETANO GLI STUDI IN ITALIA, E' PEGGIO DI UNA BESTEMMIA SULL'ALTARE - IL MINISTRO DEGLI ESTERI (SI FA PER DIRE: SUGLI AFFARI INTERNAZIONALI DECIDE TUTTO LA STATISTA DELLA GARBATELLA), UNA VOLTA APPOGGIATO IL BIANCO TOVAGLIOLO SUL BRACCIO, SI E' PRESTATO COSI' A SPARARE UN AVVISO A MATTEO SALVINI: SI PREGA DI NON TIRARE TROPPO LA CORDA, GRAZIE!

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin

DAGOREPORT – OGGI DONALD TRUMP CHIAMERÀ VOLODYMYR ZELENSKY E GLI PRESENTERÀ “L’OFFERTA” DI PUTIN: “MAD VLAD” VUOLE IL RICONOSCIMENTO DELLE ZONE ATTUALMENTE OCCUPATE DAI SUOI SOLDATI (OLTRE ALLA CRIMEA, CHE CONSIDERA RUSSA DAL 2014). IL PIANO DEL TYCOON È CONVINCERE L’EX COMICO UCRAINO A DARE L’OK, E POI TORNARE DA PUTIN E FINIRE LA GUERRA. CON UNA SOTTESA MINACCIA: SE, NONOSTANTE LE REGIONI ANNESSE, MOSCA CONTINUASSE IL CONFLITTO, A QUEL PUNTO GLI USA SAREBBERO PRONTI A RIEMPIRE DI ARMI KIEV PER FARE IL CULO A STELLE E STRISCE ALLO ZAR DEL CREMLINO - MA QUANTO CI SI PUO' ANCORA FIDARE DELLE PROMESSE DI TRUMP, VISTE LE CAZZATE CHE HA SPARATO FINORA?