matteo salvini fabrizio salini

SALINI SCENDE - COME DAGO-RIVELATO, LA LEGA PUNTA A PRENDERSI LA RAI E L'AMMINISTRATORE DELEGATO TRABALLA: AL SUO POSTO È GIÀ PRONTO CIANNAMEA. DA QUI AL 6 MARZO È DISPOSTO AL DIALOGO CON PRESIDENTE E CONSIGLIERI (LA NEWSROOM È GIÀ STATA RIDIMENSIONATA E NON RIGUARDERÀ I TRE TG PRINCIPALI), MA VA AVANTI PER LA SUA STRADA. I GRILLINI LO BLINDANO, MA SE I RAPPORTI DI FORZA SI INVERTONO…

SALINI E PEPE, MOLTO PEPE - L'AD DELLA RAI IN BILICO PER IL FUOCO INCROCIATO: I GRILLINI LO ACCUSANO DI ESSERE SOPRAFFATTO DAL PRESIDENTE FOA SULL'INFORMAZIONE, I LEGHISTI DI AVER IN MENTE UN ''PUTSCH'' PER ESAUTORARE I DIRETTORI DI RETE

Dagospia del 27 febbraio 2019

http://www.dagospia.com/rubrica-2/media_e_tv/salini-pepe-molto-pepe-39-ad-rai-bilico-fuoco-196858.htm

 

 

MARCELLO FOA FABRIZIO SALINI

CACCIA GROSSA ALL' AD SALINI: IL CARROCCIO VUOLE TUTTA LA RAI

Estratto dall'articolo di Gianluca Roselli per ''il Fatto Quotidiano''

 

"Il clima è tostissimo. Stanno tutti con il coltello tra i denti. La tensione è alle stelle".

Un uomo Rai di lungo corso descrive così la situazione tra Viale Mazzini e Saxa Rubra davanti alle notizie sul piano industriale che l' ad Fabrizio Salini sta mettendo a punto e che verrà presentato (e votato) nel cda il 6 marzo. Un piano che giovedì pomeriggio l' ad ha illustrato ai consiglieri in un pre-consiglio durato ben 10 ore e che prevede pure il ritorno della figura del direttore generale.

 

Col fucile puntato è soprattutto la Lega, che sembra aver iniziato la caccia grossa a Salini. Anche perché, come spiega una fonte leghista in Parlamento, ora i rapporti di forza si sono rovesciati: la Lega sopra e i 5Stelle sotto, staccati di molti punti. Elemento che indebolisce Salini e fa alzare le quotazioni del presidente Marcello Foa.

 

francesca fialdini tiberio timperi fabrizio salini casimiro lieto

Anche per questo, di fronte al fuoco di fila in commissione di Vigilanza contro il piano news, che ha visto l' insolito asse tra Lega e Pd, nelle scorse ore i 5Stelle si sono mossi per blindare Salini. "In attesa di conoscere i dettagli del piano industriale e certi che sarà improntato al cambiamento, non possiamo che rinnovare la nostra fiducia all' amministratore delegato", hanno detto Gianluigi Paragone e Primo Di Nicola del M5S .

 

Una blindatura la cui necessità dimostra però la debolezza dell' ad dentro e fuori l' azienda. La Lega è partita a razzo contro il piano news specialmente nella parte in cui crea 9 direzioni di contenuto (si è aggiunta anche una direzione di "approfondimento news") e smantella le direzioni di rete. Ma soprattutto non piace la newsroom unica giornalistica che, secondo i salviniani, "rischia di far perdere le identità di reti e tg, mettendo a rischio il pluralismo".

 

fabrizio salini

E su cui nel pre-consiglio si è registrata la forte opposizione di Foa. "Se resta così, io questa roba non la voto", ha detto il presidente.

Su Foa però le versioni divergono. Alcuni confermano la narrazione leghista secondo cui il presidente sarebbe stato tenuto fuori dalla messa a punto del piano (la cui realizzazione spetta all' ad) venendo a sapere dei contenuti a cose fatte.

 

Altri, invece, raccontano di un presidente sempre più centrale, che col passare del tempo ha aumentato la sua sfera d' influenza proprio sul punto nodale: la riforma delle news. E che nella sua stanza al settimo piano a tutte le ore vede sfilare giornalisti, graduati e non, in cerca di un' interlocuzione. La verità, forse, sta nel mezzo: Salini e Foa vivono in una sorta di "armonia armata" dove, specularmente al rapporto tra Salvini e Di Maio, ognuno ha bisogno dell' altro.

ciannamea

 

 

 

(…) a Viale Mazzini sono pochi a scommettere su un lungo futuro dell' ad. Tanto che gira anche il nome di un possibile sostituto: l' attuale direttore dei palinsesti Marcello Ciannamea, già in lizza per fare il direttore di Raiuno in quota 5Stelle.

 

(…) Salini è disposto al dialogo con presidente e consiglieri (la newsroom è già stata ridimensionata e non riguarderà i tre Tg principali), ma va avanti per la sua strada convinto di aver fatto le scelte giuste per portare la Rai nel futuro, sicuro di essere sostenuto, in azienda, da una sorta di "maggioranza silenziosa". "La sfida è tra chi vuole cambiare e chi vuole restate all' antico, proteggendo il suo orticello di potere", si fa sapere. Gli orticelli però in Rai assomigliano più a una foresta pluviale e da qui al 6 marzo sarà battaglia.

di maio e paragoneGIANLUIGI PARAGONE RENZI BOSCHI

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