edi rama sigfrido ranucci sara manfuso

COME SI PROVA A SILENZIARE UN GIORNALISTA – SIGFRIDO RANUCCI RIVELA DI AVER RICEVUTO UN INVITO IN ALBANIA DA PARTE DEL PREMIER EDI RAMA, OGGETTO DI ALCUNE INCHIESTE DI “REPORT”: UN MODO PER TENTARE DI FAR PASSARE IL “PURO” GIORNALISTA PER UNO SCROCCONE IPOCRITA? – DOMANI RANUCCI SARÀ AL PARLAMENTO EUROPEO DI BRUXELLES PER DIFENDERE LE RAGIONI DELLA LIBERTÀ DI STAMPA, E DI “REPORT”: “SIAMO OSSERVATI SPECIALI, IL NOSTRO CASO HA FATTO ALLARMARE FRANCESI E AUSTRIACI” – “DURANTE L’INCHIESTA SU FLAVIO TOSI STAVO PER BUTTARMI DALLA FINESTRA. A SALVARMI È STATA…” - L'INTERVISTA BY SARA MANFUSO

Estratto dell'articolo di Sara Manfuso per “La Notizia giornale”

 

sigfrido ranucci - report

Sigfrido, partirei subito da “La Scelta” (ed. Bompiani, 2024) che ha venduto ben oltre le 50.000 copie. Precondizione di qualsiasi scelta è la libertà. Come se la passa la libertà di stampa oggi in Italia?

È un momento complicato per una serie di motivi come l’assenza di profondità della notizia tipico dei canali all news, o per lo slalom che siamo costretti a fare tra le fake news […].

 

Inoltre, come ci ricorda l’Europa, per i giornalisti esiste il problema dell’equo compenso per cui quando sono pagati sono pagati una miseria - in alcuni casi, dieci euro ad articolo - determinando un incremento dei pezzi prodotti, sempre a detrimento della profondità dell’informazione.

 

sara manfuso

In Italia abbiamo molti colleghi giornalisti sotto tutela o, addirittura, sotto scorta. Per non parlare delle pressioni, intimidazioni e querele.

Qualche giorno fa sono usciti i dati dell’Osservatorio Ossigeno che testimoniano la crescente pressione intimidatoria a danno dei giornalisti.

 

Solo nel 2024 sono 516 quelli minacciati in Italia di cui 270 sono sotto tutela e 24 sotto scorta, tra questi ci sono anch’io. Oggetto di un  progetto omicida che nel 2021 ha visto un narcotrafficante legato alla ndrangheta e ad ambienti dell’estrema destra dialogare con dei killer albanesi chiedendo loro di uccidermi.

 

In più in Italia abbiamo conquistato il podio mondiale per numero di politici che denunciano i giornalisti mentre noi di Report deteniamo anche un altro primato: la denuncia di un intero partito, nello specifico di Fratelli d’Italia! Il tutto perché abbiamo sostenuto, dati alla mano, che il 50% dei politici arrestati negli ultimi anni sono proprio dí FDI .

 

sigfrido ranucci - puntata di report su stefano bandecchi

Il quadro normativo italiano rischia di muoversi in una direzione liberticida rispetto alla difesa della libera informazione?

Tutta una serie di leggi ci allontana dalla nostra mission che è informare il pubblico. Una legge che avremmo dovuto approvare da tempo […] è quella contro le liti temerarie ideata tra i primi da Primo Di Nicola, ma giace sul fondo di un cassetto. Poi c'è la legge che vorrebbe il carcere per i giornalisti che pubblicano notizie illecitamente raccolte.

REPORT DIVENTA LA NOTIZIA VIRALE IN ALBANIA PER IL REPORTAGE SULL'ACCORDO MELONI -RAMA

 

Penso alle inchieste che come Report abbiamo realizzato con consorzi di giornalismo a livello internazionale  come i “Panama papers” o i “Paradise papers” […]. Erano informazioni hackerate ma importanti per la collettività.  Da noi i giornalisti che fanno emergere queste verità rischiano il carcere, altrove ricevono il Pulitzer.

 

Abbiamo inoltre  il divieto di diffondere nomi che sono all’interno di ordinanze di custodia cautelare. Ti faccio un esempio di solo qualche giorno fa: la notizia di un imprenditore arrestato a Crotone per bancarotta fraudolenta e non c’era nemmeno il nome della società.

 

Mi chiedo: ma a chi serve una notizia del genere? Per non parlare del meccanismo dell’ improcedibilità voluta dalla Cartabia,  che prevede - per molti dei reati che impattano sulla collettività, dopo due anni in corte d'appello o uno in cassazione - di uscire dal processo nel totale anonimato nei confronti della collettività mettendo delle “x” e delle “y” al posto del nome e avendo così determinato un oblio di Stato. Questa è la desertificazione dell’informazione.

lettera di maurizio gasparri a ignazio la russa - report

 

 

Intanto, solo qualche giorno fa il DDL intercettazioni è diventato legge.

Un favore a criminali corrotti e mafiosi è il  limite delle intercettazioni a 45 giorni. Nel “sistema Genova”, se fosse stato in vigore all’epoca, non si sarebbe scoperta né la corruzione né lo scambio clientelare del voto con la mafia perché tutto ciò è emerso dopo mesi di indagini.

 

Ma l’ultimo gravissimo attacco è arrivato nel Decreto Sicurezza dove hanno inserito l’obbligo da parte della Rai di rispondere alle richieste dei  servizi segreti quando chiedono notizie che a loro avviso mettono a rischio la sicurezza del Paese. Report riceve 120 mila segnalazioni da parte dei cittadini che fanno la scelta di denunciare quello che non funziona nel nostro Paese.  Sapendo che i loro nomi possano essere svelati chi scriverà più per denunciare? È un grave attacco alle fonti.

 

ATTACCHI A REPORT SUI SITI ALBANESI

Nonostante gli encomiabili risultati in termini di share e incassi pubblicitari, Report subisce uno spostamento di serata, un taglio delle repliche e quello che ha il sapore di un “commissariamento” con la circolare contenente quella che è stata ribattezzata la “norma anti-report” che per altri, invece, è una semplice decisione di carattere amministrativo.

Ricordo che la Rai, percependo il canone, è tenuta a fare il sondaggio Qualitel su un grandissimo campione di telespettatori trasversali e Report da 12 anni è considerata la trasmissione più credibile e più inclusiva, quella che risponde allo spirito del servizio pubblico. […] Il primo atto che ha fatto la Rai su pressione e spinta politica è stato tagliare le repliche. Poi, si è arrivati alla circolare.

 

 

SIGFRIDO RANUCCI - REPORT

 Una circolare che, unita al resto, ti porterà sino in Europa.

In seguito agli attacchi ricevuti da Report sono stato  convocato dal gruppo socialista  della Commissione Cultura del Parlamento Europeo per questo mercoledì 26 Marzo. Bruxelles chiede all'italia  l’applicazione del “Media Freedom Act” che dovrebbe sganciare la politica dalla Rai, oggi legate a doppio filo specie dopo la riforma Renzi e che oggi vede la Rai in mano al governo, non al Parlamento.

 

Noi di “Report” siamo degli osservati speciali da questo punto di vista, il nostro caso ha fatto allarmare i francesi, ma anche i giornalisti austriaci […]. C’è una cosa che mi fa arrabbiare più di altre.

 

Quale?

sara manfuso

Leggendo come la questione è stata raccontata da alcuni giornali si ha l’impressione che Report sia una trasmissione senza controllo editoriale. Report ha il pieno controllo sul prodotto in entrata, durante il confezionamento e in uscita dei prodotti, attraverso un capo servizio un vicecaporedattore e un  caporedattore. E tutto è sottoposto alla valutazione del mio direttore.

 

Sigfrido, se qualcuno ha provato ad ucciderti, tu hai provato a toglierti la vita tentando il suicidio.

Sì, durante l’inchiesta su Flavio Tosi.  Stavo per buttarmi dalla finestra dell’hotel in cui soggiornavo. A salvarmi è stata una chiamata di mio figlio e il mio metodo di lavoro. I dettagli dell’inchiesta sono riportati nel libro, così come l’archiviazione delle 19 denunce che ho ricevuto per poco più di 30’ di inchiesta. Credo sia un record mondiale

 

Lasceresti mai la Rai?

Nel momento in cui dovessi capire che il limite alla trasmissione non viene posto dalla mancanza di documentazione, ma da ragioni opportunistiche e politiche. Quello sarebbe il momento di dire basta.

 

Il tuo giornalismo di inchiesta non prevede riposo. Vacanze?

Per ora ho ricevuto l’invito di Edi Rama, ma ho declinato. Mi ha inoltre fatto recapitare il suo libro…

SIGFRIDO RANUCCI - REPORT. 2

 

So che prima di ogni puntata ricevevi una chiamata della tua mamma:

Nei giorni in cui c’era Report mi chiamava al mattino dicendomi: “Sigfrido, mi raccomando, stasera  non fare nomi”. Impossibile per me, ma non per questo governo che  potrebbe varare un “Decreto Maria Teresa” (che è il nome della mia mamma). Visto che i nomi proprio non ce li vuole lasciar fare.  Di una cosa sono però contento…

 

Dimmi, Sigfrido

Oggi che mia madre non c’è più, sono sollevato dal fatto che non abbia assistito alle false accuse di bullismo sessuale volte a sostituirmi alla conduzione di Report.

IL SERVIZIO DI REPORT SU FRANCO MELONILA RUSSA REPORT 44LA RUSSA REPORT 44sara manfuso 2

Ultimi Dagoreport

francesca albanese carlotta vagnoli valeria fonte

DAGOREPORT - COS’HANNO IN COMUNE L’INDECENTE ASSALTO DEI PRO-PAL ALLA REDAZIONE DELLA “STAMPA” E IL "FEMMINISMO" BY CARLOTTA VAGNOLI E VALERIA FONTE? MOLTISSIMO: LA VIOLENZA, L’IDEOLOGIA TOSSICA, L’ACCONDISCENDENZA DI UNA CERTA STAMPA E DI QUEL MONDO EDITORIAL-GIORNALISTICO CHE HA TOLLERATO E SOSTENUTO, CON IMBARAZZANTE CONFORMISMO, QUALUNQUE NEFANDEZZA - E' UNA SVEGLIA PER CHI HA ALLISCIATO E POMPATO ACRITICAMENTE LA GALASSIA MOVIMENTISTA, CONVINTO CHE FOSSE LA PARTE GIUSTA DELLA STORIA - NON ERA NECESSARIO ARRIVARE ALL’IRRUZIONE DEI PRO-PAL E ALL’INCHIESTA DELLA PROCURA DI MONZA SU VAGNOLI-FONTE, PER CAPIRE QUANTA VIOLENZA SI NASCONDESSE DIETRO CERTI “ATTIVISTI” E I LORO METODI...

caltagirone milleri donnet nagel lovaglio giorgetti generali

DAGOREPORT - A CHE PUNTO È LA NOTTE DEI “FURBETTI DEL CONCERTINO”? IL PRIMARIO OBIETTIVO DI ESPUGNARE IL “FORZIERE D’ITALIA”, ASSICURAZIONI GENERALI, ATTRAVERSO L’OPERAZIONE MPS-MEDIOBANCA, SI ALLONTANA SEMPRE PIÙ - L’ISCRIZIONE NEL REGISTRO DEGLI INDAGATI DI LOVAGLIO, CALTAGIRONE E MILLERI HA INTERROTTO LA TRATTATIVA CHE ERA IN CORSO PER CONVINCERE L’AD DI GENERALI, PHILIPPE DONNET, IL CUI MANDATO SCADE FRA DUE ANNI, A RASSEGNARE LE DIMISSIONI. E L’IPOTESI CHE POSSANO IN CDA SFIDUCIARLO SEMBRA APPARIRE LONTANISSIMA - NEL MIRINO GIUDIZIARIO È FINITO ANCHE IL RUOLO DETERMINANTE DELLE CASSE DI PREVIDENZA, ENPAM (MEDICI), ENASARCO (AGENTI DI COMMERCIO), FORENSE (AVVOCATI), PER LEGGE VIGILATE DAL GOVERNO - ANCHE SE I “CONCERTI OCCULTATI” NON SONO CERTO UNA NOVITÀ PER IL MERCATO, LA SCALATA MEDIOBANCA COLPISCE IN QUANTO È LA PRIMA VOLTA CHE, A SUPPORTO DI PRIVATI, C’È DI MEZZO IL SOSTEGNO DELL'ARMATA BRACAMELONI CHE DOVREBBE OCCUPARSI DELL’INTERESSE PUBBLICO ANZICHÉ RIBALTARE I POTERI DELLA FINANZA ITALIANA...

giorgia meloni matteo salvini vladimir putin

DAGOREPORT - A CHE SERVE QUEL FIGLIO DI PUTIN DI SALVINI? SERVE ECCOME A GIORGIA MELONI PER APPARECCHIARE, AL DI LÀ DELLE FRONTIERE, IL MIRACOLO DEL SUO CAMALEONTISMO - SE, IN CASA, LADY MACBETH DE’ NOANTRI GETTEREBBE QUEL ROMPICAZZO DELLA LEGA OGNI GIORNO DAL BALCONE DI PALAZZO CHIGI, IN POLITICA ESTERA IL COPIONE CAMBIA E IL SUO DISPREZZO SI TRASFORMA IN AMORE - C’È DA VOTARE IN PARLAMENTO IL DECRETO SULLA FORNITURA DI ARMI A KIEV? MANCA SOLO L’ITALIA PER RATIFICARE IL MES PER GARANTIRE I PAESI EUROPEI DAI RISCHI CHE POTREBBERO DERIVARE DALL'UTILIZZO DEGLI ASSET RUSSI CONGELATI? VOILÀ, FIATO ALLE TROMBE! ECCO FARSI AVANTI L’ ANTI-EUROPEISMO DEL ‘’PATRIOTA’’ ORBANIANO SALVINI CHE SI RIVELA UN OTTIMO SCHERMO PER LA MELONA PER PIAGNUCOLARE SULLA SPALLA DI URSULA VON DER LEYEN: ‘’NON È COLPA MIA… PURTROPPO HO UN ALLEATO DI GOVERNO CHE È UN PAZZO IRRIDUCIBILE E NON POSSO CORRERE IL RISCHIO DI FAR CADERE IL GOVERNO…BLA-BLA-BLA…”

elly schlein dario franceschini roberto speranza onorato renzi orlando

DAGOREPORT - ELLY SARÀ ANCHE LA "SEGRETARIA DI TUTTI", COME HA DETTO A MONTEPULCIANO, MA NON INTENDE ASCOLTARE NESSUNO - IL "CORRENTONE" DI FRANCESCHINI-SPERANZA-ORLANDO SI E' ROTTO IL CAZZO DEL "QUI, COMANDO IO!" DELLA DUCETTA DEL NAZARENO: CARA SCHLEIN, HAI UN MESE DI TEMPO PER CAMBIARE MUSICA, CONDIVIDENDO CON NOI LA LINEA DEL PARTITO, O ANDIAMO ALLA GUERRA - IN BALLO C'È SOPRATTUTTO LA COMPOSIZIONE DELLE LISTE ELETTORALI 2027, CHE LA SIGNORINA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA VUOLE RIEMPIRE DI CANDIDATI A SUA IMMAGINE E SOMIGLIANZA, LASCIANDO A TERRA DINOSAURI E CACICCHI D'ANTAN - ANCHE L'ALTRA FRONDA, QUELLA DEI RIFORMISTI GUIDATI DA GUERINI, GORI, SENSI ECC., E' SUL PIEDE DI GUERRA - MENTRE IL NASCENTE PARTITO DI CENTRO, FORMATO DAI CIVICI DI ONORATO-BETTINI E DAI CATTOLICI DI RUFFINI-PRODI, TEME L'ABILITA' MANOVRIERA DI RENZI – LA PROTERVIA DI ELLY, CON L'ASSEMBLEA DEL 14 DICEMBRE PER OTTENERE I "PIENI POTERI", RISCHIA DI FAR SALTARE IN ARIA UN CENTROSINISTRA UNITARIO... 

federica mogherini stefano sannino putin travaglio belpietro

DAGOREPORT – POSSIBILE CHE FEDERICA MOGHERINI E STEFANO SANNINO, SPECCHIATI ESPONENTI ITALIANI A BRUXELLES, SIANO DIVENTATI DI COLPO DUE MASCALZONI DA ARRESTARE PER "FRODE IN APPALTI PUBBLICI"? - VALE LA PENA SOTTOLINEARE LE PAROLE DELL'EURODEPUTATO DEL PD, DARIO NARDELLA: “NON VORREI CHE SI TRASFORMASSE IN UN FUOCO DI PAGLIA CON L'UNICO EFFETTO DI DANNEGGIARE ANCORA UNA VOLTA L'IMMAGINE DELL'ITALIA” - DEL RESTO, A CHI GIOVA SPUTTANARE L'EUROPA, IN UN MOMENTO IN CUI SI ERGE COME UNICO ARGINE ALLA RESA DELL’UCRAINA CHE STANNO APPARECCHIANDO TRUMP & PUTIN? - A GODERE SONO INFATTI "MAD VLAD" E I SUOI TROMBETTIERI, CHE HANNO ASSOCIATO LO “SCANDALO DI BRUXELLES'' AI CESSI D’ORO DI KIEV DELL'AMICO DI ZELENSKY - BASTA GUARDARE COSA SCRIVONO OGGI BELPIETRO SU "LA VERITA'" (''UE CORROTTA COME L'UCRAINA. FERMATA LA BIONDINA DEL PD") E TRAVAGLIO SU "IL FATTO QUOTIDIANO" ("BASSI RAPPRESENTATI... CI FACCIAMO SEMPRE RICONOSCERE")...