CULTURA, CULTURAME E IL CINEMA SCORREGGIONE - IL CRITICO DEL CORRIERE MEREGHETTO MEREGHETTI, SENZA NOMINARLO, ACCUSA MARCO GIUSTI DI ISPIRARE GLI SPOT PRO-CINEPANETTONE DI SKY CON GLI SBERLEFFI A KIAROSTAMI. FORSE ANCHE DI ISPIRARE LE RONDE ANTIBELLOCCHISTE - “MA ALLA FINE DELL'ANTEPRIMA ROMANA, “BELLA ADDORMENTATA” A ME ERA PIACIUTO E A TANTI NOSTRI CRITICI NO. MA UNA COSA SONO LE BATTAGLIE CRITICHE, UN'ALTRA GLI SBERLEFFI PRETESTUOSI”…

1 - I FILM CHE NON SONO CINEPANETTONI E IL DISPREZZO DI QUEGLI SPOT...
Paolo Mereghetti per il "Corriere della Sera"

Forse è solo un caso, una coincidenza fortuita, ma il livore gratuito che si legge in certi attacchi a Marco Bellocchio e il disprezzo grossolano che Sky ha messo in campo per pubblicizzare la programmazione di una serie di cinepanettoni mi sembrano i sintomi di un'unica, inquietante mentalità: il disprezzo qualunquista per una cultura che si vorrebbe all'altezza dei tempi e che quei tempi cerca di interrogare, contrapposta all'esaltazione di un cinema di disimpegno e disinformazione ma che permetterebbe di «rilassarti» e «farti una risata fuori stagione».

È questo il messaggio finale di uno spot in onda in questi giorni. Quattro amici al tavolo di un ristorante discutono come impiegare il venerdì sera: chi propone «l'ultimo film di Kiarostami», chi «Godot al mattatoio», chi deve scegliere tra «una performance tribale e un concerto di musica concreta», salvo poi decidere per un «cinepanettone per tutti».

Lo dicono sorridendo ma anche vergognandosi non poco delle proposte precedenti, tipiche, ci viene suggerito, del culturame intellettuale che si riempie la bocca di belle parole (magari in difesa di Bellocchio, viene da aggiungere) e poi non può fare a meno di divertirsi con quel tipo di film, «con le sue allegre scorregge, le sue battute pesanti e gli inevitabili flussi di m... in faccia a De Sica e a Ghini, rutti compresi», come ha sintetizzato uno dei massimi teorici nazionali del genere.

Una volta gli spot promozionali decantavano le qualità (presunte) del prodotto, adesso preferiscono disprezzare chi la pensa diversamente. Un gran bel passo avanti! Proprio come chi si nasconde dietro i premi di Venezia per vomitare tutto il suo disprezzo verso un cinema che non si vorrebbe accontentare solo di scorregge, rutti et similia. Avessi qualche responsabilità pubblica comincerei a preoccuparmi davvero: certe idee fanno male almeno quanto un declassamento di Moody's.

2 - LETTERA DI MARCO GIUSTI A DAGOSPIA...
Vabbe'. Adesso vengo accusato anche di ispirare gli spot pro-cinepanettone di Sky con gli sberleffi a Kiarostami. Forse anche di ispirare le ronde antibellocchiste. Boh... Ma sbaglio o, alla fine dell'anteprima romana del film, a me era piaciuto e a tanti nostri critici no? Misteri della critica. Ora, e' vero che mi sono addormentato a quasi tutti i film di Kiarostami, e non ero mai il solo, come e' vero pero' che in tanti siamo usciti dall'ultimo film di Kitano a Venezia urlando "che palle!" (Mereghetti compreso), ma una cosa sono le battaglie critiche, un'altra gli sberleffi pretestuosi.

Ne sa qualcosa proprio il povero Bellocchio che ha dovuto sopportare insulti inutili perfino da Luchino Visconti che lo accusava nel ‘68, assieme a Samperi e Faenza, di godardismo! E lui, che si considerava un realista, giu' a dire: Non sono io il godardiano, e' quell'altro... Cioe' Bernardo... Vecche battaglie e vecchie gag. Certo, fanno ancora ridere. Come l'ennesima accusa di difensore del cinema scorreggione. Basta, ragazzi, pieta'.... Io mi diverto e voi ci cascate sempre. Inoltre la mia dotta frase che Mereghetti riporta sui cinepanettoni andrebbe ricondotta nel suo giusto contesto.

Cioe' quello di un intervento sulla paura che un genere riuscito come quello, volgarissimo, del film natalizio di De Laurentiis venisse soppresso e al suo posto arrivassero le commedie pulite e normalizzanti tipo "Ex" o "Immaturi". Per questo esaltavo gia' nostalgicamente il cinema scorreggione di Boldi e De Sica come ultimo baluardo di un genere pesante, ma popolare, e di lunga tradizione, capace di grandi risultati al botteghino e, soprattutto, di farci ridere anche se sguaiatamente sull'italietta nostrana. Niente. Dobbiamo farci piacere Kiarostami a forza e uccidere il cinema scorreggione.

Non ci sto. E intanto le cose che ci hanno fatto più divertire a Venezia erano i nuovi comici di De Laurentiis Luca e Paolo che infastidivano con battutine, e un assegno da 100 000 dollari, il serissimo regista turco distribuito da Nanni Moretti vincitore del premio opera prima. O Mereghetti che alla mia esaltazione di "Spring Breakers" come miglior film della mostra, lo definiva il peggior film della mostra.

O la sorpresa, dopo tanti attacchi alla Venezia di Muller e ai suoi capolavori cinesi e coreani, che proprio a un film coreano andava il Leone d'Oro, un premio quindi mulleriano... E niente a Bellocchio. O la considerazione finale di Curzio Maltese che dopo gli anni bui della gestione Muller, Venezia e' finalmente risorta (ma come fa a saperlo se non c'era gli anni scorsi). Altro che il cinema scorreggione, anche la critica non scherza..

 

 

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