sanremo -2016-garko-raffaele-ghenea-753826_tn

DAGO “PESTIVAL” - “SANREMO È LA NOSTRA FESTA NAZIONALE DEL TRASH, E NON A CASO VA IN ONDA A CARNEVALE. CI RICORDA DA DOVE VENIAMO, CHI SIAMO, DOVE NON ANDIAMO; INSOMMA, L’IDENTI-KITSCH DEL BEL PAESE”

dago dago

Pierluigi Diaco per "Oggi" - www.oggi.it

 

“Sanremo è la nostra festa nazionale del trash, e non a caso va in onda a Carnevale. Ci ricorda da dove veniamo, chi siamo, dove non andiamo; insomma, l’identi-kitsch del Bel Paese. Ci hanno tolto tutto: Dio, sigarette, carne, sesso... C’è rimasto Sanremo e, a questo punto di non ritorno, ci conviene tenercelo”.

 

Così Roberto D’Agostino (padre-fondatore di Dagospia, il sito che tra i suoi tanti meriti ha soprattutto quello di essersi inventato una nuova gerarchia da dare alle notizie e che, per primo, è riuscito a mescolare con intelligenza e cinismo il “basso” e l’”alto” dell’esistenza) dà il suo personalissimo benvenuto alla seconda edizione del Festival della Canzone Italiana in salsa fiorentina e dall’evidente retrogusto renziano

renzi mare renzi mare

 

Possiamo dire quindi che il “renzismo” , al contrario di Sanremo, ci ricorda quale futuro ci aspetta?

 

“Il festival e il “renzismo” hanno in comune solo il provincialismo. Più che a Sanremo (dilettanti allo sbadiglio), però, il governo Renzi somiglia al Festival di Castrocaro: dilettanti allo sbaraglio. Il “renzismo” è affollato di provincialotti, che si sono ritrovati di colpo dal flipper del baretto di Rignano sull’Arno alla stanza dei bottoni di palazzo Chigi, dove devono domare una bestia terribile: il Potere”

 

Ma agli italiani interessa di più quale tailleur mette la Boschi o come la Ghenea scende le scale dell’Ariston?

maria elena boschi al mare con la famiglia  9maria elena boschi al mare con la famiglia 9

 

“In questo momento Maria “Etruria” Boschi ha una immagine appannata dalle note vicende bancarie. L’apice l’ha già raggiunto quando, la scorsa estate, ha presentato i suoi maestosi fianchi mediterranei imbikinati sulla spiaggia di Pietrasanta. In quel caso abbiamo avuto due versioni della Fatina di Palazzo Chigi: “photoshoppata” e no. La Ghenea? Mah, è famosa solo per i suoi magnifici glutei esposti in primo piano sul manifesto dell’inguardabile e intellettualissimo “Youth” di Sorrentino”

 

Per i social network Garko è la vera star di questo Festival e in molti lo hanno già eletto icona gay

 

“Non è una icona gay, è un idolo pop. Pop in senso popolare, quindi “anfibio”.

 

‘’Anfibio’’?

 

“Garko è duplex, piace alle donne ma non dispiace agli uomini. Lui arriva a tutti e d’altronde basta studiare come Hollywood ha costruito le sue star per capire che tutte si sono alimentate, e hanno raggiunto il mito, grazie a una loro ambiguità di fondo”

carlo conti e gabriel garko carlo conti e gabriel garko

 

Possiamo dire che il tuo sito è una sorta di Dagofestival dove a cantare sono le “gole profonde”?

 

“Dagospia è solo una portineria elettronica che in un paese serio non esisterebbe. Il mio lavoro consiste soprattutto nello svelare le notizie che i giornaloni amano nascondere tra le righe”.

 

Leggendoti tutti i giorni si ha la sensazione che non conosci né il valore del “pudore” né il senso del limite. E’ il cinismo a nutrirti?

GARKO - RAFFAELE - GHENEA -GARKO - RAFFAELE - GHENEA -

 

“Dagospia mi somiglia soprattutto per le scelte editoriali che fa: dentro c’è l’alto e il basso della vita, il sopra e il sotto, è un “prodotto mille foglie”, ognuno decide lo strato di torta che più lo ingolosisce. Come la vita: in tempo reale, tutto si mescola, tutto si intreccia, tutto assume un senso se si impara ad affrontare il brutto e il bello, il vero e il falso, il verosimile e la verità”

sanremo 2016 garko raffaele gheneasanremo 2016 garko raffaele ghenea

 

Anche Renzi vuole fare il Partito della Nazione mescolando alto e basso e Carlo Conti sostiene di fare il Festival della Nazione…

 

sanremo 20028 benigni baudosanremo 20028 benigni baudo

“No, Sanremo è un lavoro di squadra, cioè l’“antirenzismo” per eccellenza. Renzi, invece, si avvale di una piccola corte di quattro amici: Lotti, Boschi, Carrai, Manzione, il cosiddetto Giglio Magico. Il giovanotto si dimentica che il potere ha una forma piramidale, e che tra il vertice e la base ci sono i quadri intermedi e se tu rottami quest’ultimi crolla tutto. L’Italia, come diceva Andreotti, si può governare solo con il famigerato “consociativismo”: alla fine degli anni ’70 la Dc consegnò Raitre ai comunisti, che erano all’opposizione. Il nostro paese è ed è rimasto con Dna di natura Dc.

 

Mi vuoi dire che il miglior conduttore per Sanremo, quindi, sarebbe quel gentiluomo di Gianni Letta?

 

sanremo2003 baudo bongiorno AGFsanremo2003 baudo bongiorno AGF

“Ma in fondo i più grandi presentatori del Festival, da Mike a Baudo, sono stati tutti una specie di “Gianni Letta”. Gran cerimonieri “ ben pettinati”, sobri, capace di apparecchiare uno show nazional-popolare mettendosi sempre accanto però l’”opposizione”, un ingrediente di rottura (Vasco Rossi, Grillo, Benigni, etc.). A Sanremo ha sempre funzionato l’omeopatia, dove il male si cura con il male. E resiste per questo: i nemici per una settimana se la suonano e se la cantano davanti alla nazione”.

 

Se Dagospia fosse una canzone sanremese?

 

“Di sicuro, “La terra dei Cachi” di Elio e le Storie Tese”

madalina ghenea  8madalina ghenea 8

Ultimi Dagoreport

marina pier silvio berlusconi giorgia meloni antonio tajani quirinale alfredo mantovano

DAGOREPORT - NON CI SARÀ ALCUNA ROTTURA TRA MARINA E PIER SILVIO: NONOSTANTE LA NETTA CONTRARIETÀ ALLA DISCESA IN POLITICA DEL FRATELLINO, SE DECIDESSE, UN GIORNO, DI PRENDERE LE REDINI DI FORZA ITALIA, LEI LO SOSTERRÀ. E L’INCONTRO CON LA CAVALIERA, SOLLECITATO DA UN ANTONIO TAJANI IN STATO DI CHOC PER LE LEGNATE RICEVUTE DA UN PIER SILVIO CARICATO A PALLETTONI, È SALTATO – LA MOLLA CHE FA VENIRE VOGLIA DI EMULARE LE GESTA DI PAPI E DI ‘’LICENZIARE’’ IL VERTICE DI FORZA ITALIA È SALTATA QUANDO IL PRINCIPE DEL BISCIONE HA SCOPERTO IL SEGRETO DI PULCINELLA: TAJANI SOGNA DI DIVENTARE PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA NEL 2029, INTORTATO DA GIORGIA MELONI CHE HA PROMESSO I VOTI DI FRATELLI D’ITALIA. UN SOGNO DESTINATO A SVANIRE QUANDO L’EX MONARCHICO SI RITROVERÀ COME CANDIDATO AL QUIRINALE UN ALTRO NOME CHE CIRCOLA NEI PALAZZI DEL POTERE ROMANO, QUELLO DI ALFREDO MANTOVANO…

giorgia meloni alfredo mantovano francesco lollobrigida carlo nordio andrea giambruno

DAGOREPORT - NON SI PUO' DAVVERO MAI STARE TRANQUILLI: MANTOVANO, IL SAVONAROLA DI PALAZZO CHIGI – D'ACCORDO CON GIORGIA MELONI, PRESA LA BACCHETTA DEL FUSTIGATORE DI OGNI FONTE DI ''DISSOLUTEZZA'' E DI ''DEPRAVAZIONE'' SI È MESSO IN TESTA DI DETTARE L’ORTODOSSIA MORALE  NON SOLO NEL PARTITO E NEL GOVERNO, MA ANCHE SCONFINANDO NEL ''DEEP STATE''. E CHI SGARRA, FINISCE INCENERITO SUL "ROGO DELLE VANITÀ" - UN CODICE ETICO CHE NON POTEVA NON SCONTRARSI CON LA VIVACITÀ CAZZONA DI ALCUNI MELONIANI DI COMPLEMENTO: CI SAREBBE LO SGUARDO MORALIZZATORE DI MANTOVANO A FAR PRECIPITARE NEL CONO D’OMBRA PRIMA ANDREA GIAMBRUNO E POI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA – IL PIO SOTTOSEGRETARIO PERÒ NON DORME SONNI TRANQUILLI: A TURBARLI, IL CASO ALMASRI E IL TURBOLENTO RAPPORTO CON I MAGISTRATI, MARTELLATI A TUTTA CALLARA DA RIFORME E PROCURE ALLA FIAMMA...

pier silvio berlusconi silvia toffanin

L’IMPRESA PIÙ ARDUA DI PIER SILVIO BERLUSCONI: TRASFORMARE SILVIA TOFFANIN IN UNA STAR DA PRIMA SERATA - ARCHIVIATA LA FAVOLETTA DELLA COMPAGNA RESTIA ALLE GRANDI OCCASIONI, PIER DUDI HA AFFIDATO ALL'EX LETTERINA DELLE SUCCULENTI PRIME SERATE: OLTRE A “THIS IS ME”, CON FASCINO E MARIA DE FILIPPI A MUOVERE I FILI E SALVARE LA BARACCA, C'E' “VERISSIMO” CHE OCCUPERÀ TRE/QUATTRO PRIME SERATE NELLA PRIMAVERA 2026. IL PROGRAMMA SARÀ PRODOTTO DA RTI E VIDEONEWS CON L’OK DELLA FASCINO A USARE LO “STUDIO-SCATOLA" UTILIZZATA DA MAURIZIO COSTANZO NEL FORMAT “L’INTERVISTA” - COSA C'E' DIETRO ALLE MANOVRE DI PIER SILVIO: E' LA TOFFANIN A COLTIVARE L'AMBIZIONE DI DIVENTARE LA NUOVA DIVA DI CANALE 5 (CON I CONSIGLI DELLA REGINA DE FILIPPI) O È LA VOLONTÀ DEL COMPAGNO DI INCORONARLA A TUTTI I COSTI, COME UN MIX DI LILLI GRUBER E MARA VENIER? 

wang

DAGOREPORT - CICLONE WANG SUL FESTIVAL DI RAVELLO! - PERCHÉ NEGARLO? E' COME VEDERE GIORGIA MELONI COL FAZZOLETTO ROSSO AL COLLO E ISCRITTA ALL’ASSOCIAZIONE DEI PARTIGIANI - YUJA WANG, LA STELLA PIU' LUMINOSA DEL PIANISMO CLASSICO, ENTRA IN SCENA STRIZZATA IN UN VESTITINO DI PAILLETTES CHE SCOPRE LE COSCE FINO ALL'INGUINE, TACCHI “ASSASSINI” E LA SCHIENA NUDA FINO ALL’OSSO SACRO. MA NON STIAMO ASSISTENDO ALLE SCIOCCHEZZE DA DISCOTECA DI CERTE “ZOCCOLETTE” DEL POP IN PREDA A SFOGHI DI TETTE, SCARICHI DI SEDERONI, SCONCEZZE DA VESPASIANO; NO, SIAMO NEL MONDO AUSTERO E SEVERO DEI CONCERTI DI “CLASSICA”: RACHMANINOFF, PROKOFIEV, MOZART, CHOPIN, CAJKOVSKIJ. MA ALLA WANG BASTA UN MINUTO PER FAR “SUONARE” LE COSCE DESNUDE METTENDOLE AL SERVIZIO DELLE EMOZIONI E DELL’INTERPRETAZIONE MUSICALE, CONFERMANDO IN PIENO LE PAROLE DI LUDWIG VON BEETHOVEN: “LA MUSICA È LA MEDIATRICE TRA LA VITA SPIRITUALE E LA VITA SENSUALE” - VIDEO