dago roberto d'agostino

LA FINESTRA SUL ‘PORCILE’ È IL VERO CORE BUSINESS DELLA LETTERATURA, DELLA STORIA E DELLA VITA” – DAGO SCATENATO RACCONTA IL MONDO DEL POTERE E DELL’INFORMAZIONE: “I NUOVI BARBARI CHE SONO ARRIVATI NON HANNO LA CULTURA DEL POTERE. UN PO' COME ERANO I SOCIALISTI E I LEGHISTI, CHE CONSIDERAVANO ROMA UNA LATRINA. POI SONO ARRIVATI NELLA CAPITALE E HANNO SCOPERTO LA FICA” – “IN UN MONDO CON UN GIORNALISMO VERO E CAPACE DAGOSPIA NON ESISTEREBBE. LA STORIA DI ILARY E TOTTI L'AVREBBERO SCRITTA I GRANDI QUOTIDIANI E INVECE HANNO ASPETTATO E POI NE HANNO SCRITTO CITANDO ME. INFATTI IO PER ILARY SONO UN PEZZO DI MERDA...”

Maria Berlinguer per “Specchio – La Stampa”

 

roberto d'agostino

«Non volevo fare un sito di gossip. Ho sempre pensato che la letteratura è un settore molto fortunato del gossip. La diceria, l'arte della diceria non è un genere letterario ma la letteratura è un settore di gossip. Da mille portinaie nasce un Proust e non viceversa. Omero cosa racconta? E Svetonio, Tacito, chi erano questi? Erano dei pettegoli che raccontavano quello che gli umanisti non raccoglievano, cose da serve. Io ho capito che la finestra sul "porcile" è il vero core business della letteratura, della storia, e della vita».

alberto arbasino 2

 

Roberto D'Agostino da più di vent'anni è il re del gossip con il suo sito Dagospia, il più citato anche dai giornaloni quando si tratta di riprendere notizie piccanti. Ma filosofeggia.

«I pettegolezzi di Tacito sull'antica Roma poi sono diventati miti, quando si sono invecchiati. Ma per me la svolta arriva quando esce Fratelli d'Italia, non in modalità Crosetto-Meloni ma in modalità Arbasino, rimango senza parole».

 

In che senso?

«Se vuoi conoscere l'Italia del dopoguerra devi leggere Arbasino. Un capolavoro assoluto. Arbasino cambiando i nomi racconta un'Italia ripiena di soldi del piano Marshall e di come stava cambiando il costume e il linguaggio. Arbasino stava nel giro dei salotti italiani. Negli anni ottanta capitavano delle cose fantastiche, ma non venivano mai messe in risalto.

DAGO BY VERINHA OTTONI

 

Solo adesso troviamo i racconti di Craxi, De Michelis, di Gronchi e delle avventure del capo dello Stato. Se all'epoca ci fosse stato Dagospia e internet, qualcosa che non fosse alle dipendenze economiche di un editore... Allora c'era solo il ciclostile, oggi il ciclostile è diventato elettronico: adesso se tu scopi un altro io lo scrivo. Internet ha tantissimi lati negativi, le fake news, i leoni da tastiera, ma ha permesso a tutti di scrivere la qualunque e in quella qualunque c'è sempre del gossip». 

 

Come si fa a distinguere una fake da una notizia?

«È una bugia? Sì, ma è una bugia che dice la verità. Alla fine, in quello che gira c'è sempre qualcosa di vero. Il problema è distinguere la polpetta avvelenata. Quando c'erano i giornali cosiddetti autorevoli non c'era il retroscena, il retroscena non esisteva. Oggi il retroscena lo fa l'Ansa. È cambiato il mondo.

arbasino

 

Non ci sarebbero state le rivoluzioni senza i pettegolezzi e le indiscrezioni. Guerre e battaglie sono state perdute perché qualcuno aveva litigato con la moglie. L'Iliade e l'Odissea cosa sono? Il racconto dei Proci, di Penelope. Poi in un paese latino che ha al centro la piazza del paese dove tutti si guardano e si parlano addosso... Beh oggi è questo il libero pensiero».

 

Quante amicizie hai rotto con i tuoi scoop?

«Io se ho tre amici vado al Divino Amore, il resto sono conoscenti. Rompo un rapporto con un conoscente? Sti cazzi. Quanta gente conosciamo? Migliaia, io non conosco neanche mia moglie».

 

Quante querele hai avuto in questi anni?

«Possono fare tutte quelle che vogliono. Ho aperto Dagospia nel 2000 e dopo un mese - e non c'era ancora Google - avevo beccato già cinque querele. C'hanno provato a farmi chiudere, ma sono 23 anni che ci sono».

 

dago alla scala

Come comincia un pettegolezzo e quando finisce? Per esempio la rottura Ilary-Totti...

«Il mondo pallonaro non sapeva che la storia di Totti era giunta alla fine. Scrivere a Roma male di Totti significa perdere ventimila copie. Totti è l'ottavo re di Roma. Lo so io quello che mi è successo quando ne ho scritto. Non potevi scrivere che Totti è cornuto, poi quando dà l'intervista a Cazzullo in cui ammette di avere le corna tutto cambia. Il problema è che di Totti e Ilary non si sapeva, poi loro sono andati a un parco giochi a Castelgandolfo e durante la gita fanno una litigata bestiale. Mi viene raccontato e io a quel punto capisco che sono arrivati alla frutta. In un mondo con un giornalismo vero e capace Dagospia non esisterebbe. La storia di Ilary e Totti l'avrebbero scritta i grandi quotidiani e invece hanno aspettato e poi ne hanno scritto citando me. Infatti io per Ilary sono un pezzo di merda».

 

ROBERTO D'AGOSTINO

C'è qualche scoop di cui ti sei pentito?

«Sì ma non posso dirti i nomi. Ho raccontato di una signora della televisione e di una sua relazione in Costa Smeralda con uno, ma non avevo lo stato di famiglia di questa signora e non sapevo che avesse un marito e una figlia. Il marito dopo che ha letto Dagospia mi porta in tribunale per scippare la patria potestà della bambina. Lì mi sono pentito».

 

Come vedi la nuova classe politica?

«I nuovi barbari che sono arrivati non hanno la cultura del potere. Un po' come erano i socialisti e i leghisti, che consideravano Roma una latrina. Poi sono arrivati nella capitale e hanno scoperto la fica. Roma maciulla tutti e a Roma hanno la cultura del potere.

ilary totti

 

La gente non accetta che hai il potere e poi anche il piacere. I democristiani sapevano perfettamente che potevano fare le operazione politiche più avventate, ma la famiglia non si tocca. Non andavano come i socialisti la sera al Tartarughino o al Gilda come i leghisti. Le nuove classi politiche sono state tutte fregate dal sesso e dalla fica. Tutti abbiamo un lato scoperto basta cercarlo».

Dago by Cristina Ghergo - pic 2010

roberto d'agostinoroberto d'agostino 9roberto d'agostino

Ultimi Dagoreport

antonio tajani matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - IL PRANZO DEI VELENI È SERVITO: LUNEDÌ A PALAZZO CHIGI SONO VOLATI PIATTI E BICCHIERI TRA I TRE CABALLEROS DEL GOVERNO - MELONI E TAJANI HANNO MESSO ALL’ANGOLO IL "PATRIOTA" TRUMPUTINIANO SALVINI, ACCUSANDOLO DI SABOTARE L'ESECUTIVO CON LE SUE POSIZIONI ANTI-EUROPEE E GLI ATTACCHI A MATTARELLA SUL CODICE ANTI-MAFIA DEL PONTE DELLO STRETTO – QUANDO SONO ARRIVATI I RISULTATI DELLE COMUNALI, CON LA DEBACLE DEL CENTRODESTRA, "IL TRUCE" DELLA LEGA E' PARTITO ALL'ATTACCO, INCOLPANDO LA ''GIORGIA DEI DUE MONDI'' (COLLE OPPIO E GARBATELLA) PER LA SCONFITTA A GENOVA: SE NON AVESSE CONVINTO BUCCI A LASCIARE LA POLTRONA DI SINDACO DI GENOVA PER CORRERE PER LA PRESIDENZA DELLA REGIONE LIGURIA (STOPPANDO IL LEGHISTA RIXI), IL SINDACO SAREBBE RIMASTO AL CENTRODESTRA. A QUEL PUNTO, SI E' SVEGLIATO TAJANI CHE HA RICORDATO A ENTRAMBI CHE SENZA I VOTI DI CLAUDIO SCAJOLA OGGI CI SAREBBE IL PD DI ANDREA ORLANDO ALLA REGIONE LIGURIA…

benjamin netanyahu matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT – QUANTO POTRÀ DURARE IL SILENZIO IMBARAZZATO E IMBARAZZANTE DI GIORGIA MELONI DI FRONTE AI 50MILA MORTI DI GAZA? LA DUCETTA NON VUOLE SCARICARE NETANYAHU PER NON LASCIARE A MATTEO SALVINI LA "PRIMAZIA" DEL RAPPORTO CON "BIBI". MA ANCHE PER NON IRRITARE LA POTENTE COMUNITÀ EBRAICA ITALIANA, STORICAMENTE PENDENTE A DESTRA – ORMAI ANCHE URSULA VON DER LEYEN E ANTONIO TAJANI (NON CERTO DUE CUOR DI LEONE) CONDANNANO LE STRAGI NELLA STRISCIA CON PAROLE DURISSIME: “AZIONI ABOMINEVOLI” – ANCHE LA POPOLAZIONE ISRAELIANA VUOLE SFANCULARE “BIBI”, COME STA FACENDO GIÀ TRUMP, CHE NEI GIORNI SCORSI HA ATTACCATO LA CORNETTA IN FACCIA A SEMPRE PIÙ IN-GAZATO PREMIER ISRAELIANO (OGGI HA RIVELATO DI AVERGLI "DETTO DI NON ATTACCARE L'IRAN")

andrea orcel castagna fazzolari meloni milleri caltagirone giuseppe giovanbattista giorgia giancarlo giorgetti

DAGOREPORT - IL GARBUGLIO DEL SUPER RISIKO BANCARIO SPACCA NON SOLO LA FINANZA MILANESE (DUELLO UNICREDIT-INTESA) MA STA FACENDO DERAGLIARE ANCHE IL GOVERNO DI DESTRA-CENTRO -GONG! OGGI È ANDATO IN SCENA UN PESANTISSIMO SHOWDOWN TRA MELONI, CHE È FAVOREVOLE AD APERTURE SUL GOLDEN POWER A UNICREDIT SULL’OPERAZIONE BANCO BPM CON TAJANI SOSTENITORE INDEFESSO DEL LIBERO MERCATO, E LA LEGA DI SALVINI CHE È PRONTA A FAR CADERE IL GOVERNO PUR DI NON MOLLARE IL “SUO” BANCO BPM A UNICREDIT - OGGI, ARMATO DI BAZOOKA, È SCESO IN CAMPO IL MINISTRO DELL’ECONOMIA, GIANCARLO GIORGETTI. INCALZATO DAI CRONISTI SULLE POSSIBILI APERTURE DEL GOVERNO ALLE PRESCRIZIONI DEL GOLDEN POWER APPLICATE ALLA BANCA DI ORCEL, L’ECONOMISTA DI CAZZAGO È SBOTTATO COME UN FIUME IN PIENA: “SE CI FOSSE IL MINIMO DISALLINEAMENTO (CON MELONI), NON CI SAREBBE UNA MINACCIA DI DIMISSIONI, MA LE DIMISSIONI STESSE. NON SI ANNUNCIANO LE DIMISSIONI, LE SI DANNO…”

donald trump zelensky vladimir putin russia ucraina

DAGOREPORT - TRUMP STREPITA MA NON COMBINA UN CAZZO – ZELENSKY PROPONE UN INCONTRO A TRE CON IL TYCOON E PUTIN MA NESSUNO LO CONSIDERA: PUTIN SI CHIAMA FUORI (“SOLO DOPO ACCORDI SPECIFICI”). E IL TYCOON? NON VUOLE UN INCONTRO DIRETTO CON PUTIN PERCHE', IL MOLTO PROBABILE BUCO NELL'ACQUA, SAREBBE L'ENNESIMA CONFERMA DELLA SUA INCAPACITA' DI RISOLVERE LA CRISI UCRAINA. LUI, CHE PRIMA DELLE ELEZIONI DICEVA “PORTERÒ LA PACE IN 24 ORE”, E A PIU' DI QUATTRO MESI DALL’INSEDIAMENTO SI RITROVA CON I DRONI E I MISSILI RUSSI CHE MARTELLANO PIÙ CHE MAI KIEV...

tommaso cerno antonio giampaolo angelucci alessandro sallusti il giornale

FLASH! – UCCI UCCI, SENTO AVVICINARSI GLI ANGELUCCI! IN ALLARME PER LA DECRESCITA INFELICE DEI LORO TRE QUOTIDIANI, ALESSANDRO SALLUSTI AVREBBE I GIORNI CONTATI ALLA DIREZIONE DE “IL GIORNALE” - GIA’ CADUTO IN DISGRAZIA CON MARINA BERLUSCONI, REO DI AVER SOSTITUITO “PAPI” CON GIORGIA, ORA GIAMPAOLO ANGELUCCI AVREBBE IN MENTE DI RIMPIAZZARE IL BIOGRAFO DELLA DUCETTA CON QUEL RAMPANTISSIMO “BEL AMI” DEL POTERE CHE SI CHIAMA TOMMASO CERNO: SENZA FARE UN PLISSE’, DA DIRETTORE DELL’’’ESPRESSO” E DEPUTATO DEL PD BY RENZI, OGGI E’ ALLA GUIDA DE “IL TEMPO”, TALMENTE SCHIERATO CON LA DESTRA CHE VEDE I FASCISTI A SINISTRA… (VIDEO STRACULT!)