DAL "NON POTEVA NON SAPERE" USATO CONTRO CRAXI AL "NON POTEVA NON SCOPARE" PER BERLUSCONI

Riceviamo e pubblichiamo:

Lettera 1
Dago la rubrica di Lerner su Vanity credo se la leggesse lui solo, quella di Mentana era una semplice fotografia già vista dei fatti della settimana (Mentana style), ma c'entrano poco con il declino di Vanity che coincide esattamente con il cambio di direzione che ha premiato, già anni fa, proprio Luca Dini
Anne

Lettera 2
La signora Maraini (la scrittrice) difende la povera Ruby,perche' poverina le fa pena....
forse e' vero che le puttane sono delle povere sfruttate,certo che con 4.5 milioni di euro passare per sfruttate a me sembra un po' difficile. Paolo

Lettera 3
I nostri delinquenti sono nostri e dobbiamo tenercerli. quello che non capisco, che non accetto e che dobbiamo ten erci anche quelli degli altri. MF

Lettera 4
Una cavolata pazzesca a metà strada tra l'Inferno di Dante e la setta segreta del Mostro di Firenze. Ambientato in una città,Firenze, dai mille segreti. Grande lavoro di ricerca per chi riesce a decriptare il nulla! Ciao Roberto Fiasconaro.

Lettera 5
Caro Dago,
la Boccassini deve rifare l'esame di geografia...ditegli che il Marocco non solo non è in Oriente...ma non è nemmeno in Medio-Oriente...è semplicemente uno dei più occidentali paesi dell'Africa...a maggioranza musulmana, in un territorio definito Magreb...fino a lì per condannare Berlusconi ci dovrebbero arrivare tutti però...
Alessandro

Lettera 6
Gentil Dago,
giustizia, di rito meneghino, e teoremi. Dal "non poteva non sapere", usato da Tonino, per esiliare Bettino in Tunisia, al "non poteva non scopare", enunciato da "Ilda la rossa" per spedir Silvio a San Vittore.
Ossequi
Pietro Mancini

Lettera 7
A parte che il Marocco, anche se si trova a 15 gradi di latitudine a ovest di Milano, rimane un paese ARABO, perché il Banana avrebbe dovuto comprare il silenzio della marocchina per la "modica" cifra di 4,5 milioni se non ci fosse stato alcunché da nascondere? Un pirla così puo' fare il presidente del consiglio?
honeybump

Lettera 8
Mentre l'Italia è allo stremo psichico fisico economico politico il sito del Corriere un giorno sì e l'altro pure ci consola con l'immagine di Rita Rusic a Miami. Tella

Lettera 9
Dago darling, i morti dell'eccidio "democratico" e capitalista di Dacca hanno superato quota mille, ma sono morti di serie Z per quasi tutti i grandi media occidentali e i "maestri di pensiero" che vanno per la maggiore. De facto tutti razzisti della peggior specie, perché qui si tratta di vite umane recise in modo catastrofico e non, p.e., di qualche cazzatella della serie di qualche antiquata barista italiana che rifuta di servire un caffè a un saraceno.

Quello il caffè se lo può andare a bere altrove, ma ai mille morti di Dacca il dono della vita non glielo potrà più restituire nessuno, anche se Allah misericordioso li avrà già accolti con tutti gli onori nell'aldilà. Comunque, per rimanere chez noantri, ci scommetto che se tra le società occidentali che sfruttano vergognosamente il sottopagatissimo lavoro bengalese, ce ne fosse una dal nome "United Colors of Berlusconi", qualche procura italiana si sarebbe già mossa con l'accusa di "omicidio colposo". Meglio che fermi qua. Salamalikum
Natalie Paav

Lettera 10
Caro Dago,
Un PM può benissimo essere convinto della colpevolezza di un imputato e chiederne la condanna, ma deve dare l'impressione di farlo, con prove evidenti in mano e per amore e sete di giustizia e non per astio personale. La Boccassini, invece ( e nemmeno i più acerrimi nemici del Cavaliere possono negarlo) ha usato gesti, toni e parole tali da far pensare che se la bile fosse petrolio, lei verrebbe ammessa, honoris causa, come membro dell'Opec.
Salve
Natalino Russo Seminara

Lettera 11
Signori di Dagospia, in un momento storico dove le cose vanno in una certa direzione, purtroppo infausta, vorrei esprimere senza acrimonia la mia antipatia per il marito di Josefa Idem, che rappresenta il tipo di uomo che sta operando inconsapevolmente nel suo piccolo per il disfacimento della famiglia tradizionale.

Premesso che la tanto sponsorizzata tedesca avrebbe potuto benissimo fare sport a casa sua senza diventare italiana per matrimonio, a mio avviso la medesima (Idem) risulta ideologicamente tutta sovrastimata: il suo sport, della canoa per donne è seguito da quattro gatti ma serve per le medaglie del Paese che avrebbe bisogno di tutt'altro, ossia di cambiare alla radice la propria propensione alla cosa pubblica anzichè seguire beotamente altre priorità secondarie.

Il signor Idem ha insomma assunto quella parte di mammo che fa la gioia delle femminsite ma che poi si rivela la vera ferita della società antifamiglia tradizionale: la signora così ha trovato il suo habitat naturale con tanto di seguito super protetto e confortevole, ha dato il meglio di sè, è diventata eroina per il femminismo, e pure ministra. Grazie anche al marito mammo. Una carriera perfetta del nuovo corso femminista di cui si poteva fare volentieri a meno.
Luciano.

 

BERLUSCONI AL SENATO CON GLI OCCHIALIDICEMBRE BETTINO CRAXI CONTESTATO ESCE DALLHOTEL RAPHAEL DI ROMA ANTONIO DI PIETRO DURANTE UN COMIZIO jpegBoccassini IldaDan BrownCOPERTINA DEL LIBRO INFERNO DI DAN BROWN ruby Rita Rusic

Ultimi Dagoreport

sergio mattarella quirinale

DAGOREPORT - DIRE CHE SERGIO MATTARELLA SIA IRRITATO, È UN EUFEMISMO. E QUESTA VOLTA NON È IMBUFALITO PER I ‘’COLPI DI FEZ’’ DEL GOVERNO MELONI. A FAR SOBBALZARE LA PRESSIONE ARTERIOSA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA SONO STATI I SUOI CONSIGLIERI QUIRINALIZI - QUANDO HA LETTO SUI GIORNALI IL SUO INTERVENTO A LATINA IN OCCASIONE DEL PRIMO MAGGIO, CON LA SEGUENTE FRASE: “TANTE FAMIGLIE NON REGGONO L'AUMENTO DEL COSTO DELLA VITA. SALARI INSUFFICIENTI SONO UNA GRANDE QUESTIONE PER L'ITALIA”, A SERGIONE È PARTITO L’EMBOLO, NON AVENDOLE MAI PRONUNCIATE – PER EVITARE L’ENNESIMO SCONTRO CON IL GOVERNO DUCIONI, MATTARELLA AVEVA SOSTITUITO AL VOLO ALCUNI PASSI. PECCATO CHE IL TESTO DELL’INTERVENTO DIFFUSO ALLA STAMPA NON FOSSE STATO CORRETTO DALLO STAFF DEL COLLE, COMPOSTO DA CONSIGLIERI TUTTI DI AREA DEM CHE NON RICORDANO PIU’ L’IRA DI MATTARELLA PER LA LINEA POLITICA DI ELLY SCHLEIN… - VIDEO

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - BUM! ECCO LA RISPOSTA DI CALTAGIRONE ALLA MOSSA DI NAGEL CHE GLI HA DISINNESCATO LA CONQUISTA DI GENERALI - L’EX PALAZZINARO STA STUDIANDO UNA CONTROMOSSA LEGALE APPELLANDOSI AL CONFLITTO DI INTERESSI: È LEGITTIMO CHE SIA IL CDA DI GENERALI, APPENA RINNOVATO CON DIECI CONSIGLIERI (SU TREDICI) IN QUOTA MEDIOBANCA, A DECIDERE SULLA CESSIONE, PROPRIO A PIAZZETTA CUCCIA, DI BANCA GENERALI? - LA PROVA CHE IL SANGUE DI CALTARICCONE SI SIA TRASFORMATO IN BILE È NELL’EDITORIALE SUL “GIORNALE” DEL SUO EX DIPENDENTE AL “MESSAGGERO”, OSVALDO DE PAOLINI – ECCO PERCHÉ ORCEL HA VOTATO A FAVORE DI CALTARICCONE: DONNET L’HA INFINOCCHIATO SU BANCA GENERALI. QUANDO I FONDI AZIONISTI DI GENERALI SI SONO SCHIERATI A FAVORE DEL FRANCESE (DETESTANDO IL DECRETO CAPITALI DI CUI CALTA È STATO GRANDE ISPIRATORE CON FAZZOLARI), NON HA AVUTO PIU' BISOGNO DEL CEO DI UNICREDIT – LA BRUCIANTE SCONFITTA DI ASSOGESTIONI: E' SCESO IL GELO TRA I GRANDI FONDI DI INVESTIMENTO E INTESA SANPAOLO? (MAGARI NON SI SENTONO PIÙ TUTELATI DALLA “BANCA DI SISTEMA” CHE NON SI SCHIERERÀ MAI CONTRO IL GOVERNO MELONI)

giorgia meloni intervista corriere della sera

DAGOREPORT - GRAN PARTE DEL GIORNALISMO ITALICO SI PUÒ RIASSUMERE BENE CON L’IMMORTALE FRASE DELL’IMMAGINIFICO GIGI MARZULLO: “SI FACCIA UNA DOMANDA E SI DIA UNA RISPOSTA” -L’INTERVISTA SUL “CORRIERE DELLA SERA” DI OGGI A GIORGIA MELONI, FIRMATA DA PAOLA DI CARO, ENTRA IMPERIOSAMENTE NELLA TOP PARADE DELLE PIU' IMMAGINIFICHE MARZULLATE - PICCATISSIMA DI ESSERE STATA IGNORATA DAI MEDIA ALL’INDOMANI DELLE ESEQUIE PAPALINE, L’EGO ESPANSO DELL’UNDERDOG DELLA GARBATELLA, DIPLOMATA ALL’ISTITUTO PROFESSIONALE AMERIGO VESPUCCI, È ESPLOSO E HA RICHIESTO AL PRIMO QUOTIDIANO ITALIANO DUE PAGINE DI ‘’RIPARAZIONE’’ DOVE SE LA SUONA E SE LA CANTA - IL SUO EGO ESPANSO NON HA PIÙ PARETI QUANDO SI AUTOINCORONA “MEDIATRICE” TRA TRUMP E L'EUROPA: “QUESTO SÌ ME LO CONCEDO: QUALCHE MERITO PENSO DI POTER DIRE CHE LO AVRÒ AVUTO COMUNQUE...” (CIAO CORE!)

alessandro giuli bruno vespa andrea carandini

DAGOREPORT – CHI MEGLIO DI ANDREA CARANDINI E BRUNO VESPA, GLI INOSSIDABILI DELL’ARCHEOLOGIA E DEL GIORNALISMO, UNA ARCHEOLOGIA LORO STESSI, POTEVANO PRESENTARE UN LIBRO SULL’ANTICO SCRITTO DAL MINISTRO GIULI? – “BRU-NEO” PORTA CON SÉ L’IDEA DI AMOVIBILITÀ DELL’ANTICO MENTRE CARANDINI L’ANTICO L’HA DAVVERO STUDIATO E CERCA ANCORA DI METTERLO A FRUTTO – CON LA SUA PROSTRAZIONE “BACIAPANTOFOLA”, VESPA NELLA PUNTATA DI IERI DI “5 MINUTI” HA INANELLATO DOMANDE FICCANTI COME: “E’ DIFFICILE PER UN UOMO DI DESTRA FARE IL MINISTRO DELLA CULTURA? GIOCA FUORI CASA?”. SIC TRANSIT GLORIA MUNDI – VIDEO

banca generali lovaglio francesco gaetano caltagirone philippe donnet alberto nagel milleri

DAGOREPORT - DA QUESTA MATTINA CALTAGIRONE HA I SUDORI FREDDI: SE L’OPERAZIONE DI ALBERTO NAGEL ANDRÀ IN PORTO (SBARAZZARSI DEL CONCUPITO “TESORETTO” DI MEDIOBANCA ACQUISENDO BANCA GENERALI DAL LEONE DI TRIESTE), L’82ENNE IMPRENDITORE ROMANO AVRÀ BUTTATO UN PACCO DI MILIARDI PER RESTARE SEMPRE FUORI DAL “FORZIERE D’ITALIA’’ - UN FALLIMENTO CHE SAREBBE PIÙ CLAMOROSO DEI PRECEDENTI PERCHÉ ESPLICITAMENTE SOSTENUTO DAL GOVERNO MELONI – A DONNET NON RESTAVA ALTRA VIA DI SALVEZZA: DARE UNA MANO A NAGEL (IL CEO DI GENERALI SBARRÒ I TENTATIVI DI MEDIOBANCA DI ACQUISIRE LA BANCA CONTROLLATA DALLA COMPAGNIA ASSICURATIVA) - PER SVUOTARE MEDIOBANCA SOTTO OPS DI MPS DEL "TESORETTO" DI GENERALI, VA BYPASSATA LA ‘’PASSIVITY RULE’’ CONVOCANDO  UN’ASSEMBLEA STRAORDINARIA CHE RICHIEDE UNA MAGGIORANZA DEL 51% DEI PRESENTI....