DELUSIONI BARBARICHE: IL SALOTTINO AMMAZZA-AUDITEL DELLA BIGNARDI È IL SOLITO POLPETTONE DI RADICAL-MUFFA CHE NON HA PIÙ NULLA DI ELITARIO O INNOVATIVO

Carlo Tecce per il "Fatto quotidiano"

A chiusura di stagione oppure per rianimare i modesti ascolti, persino un venerdì anonimo o un venerdì festivo, presto o tardi, Daria Bignardi dovrebbe esclamare (senza i soliti acuti): questo è il mio salotto casalingo, non è mica uno studio televisivo. E i telespettatori, scevri da un equivoco ben visibile, potrebbero replicare (con un acuto, stavolta insolito): ce n'eravamo accorti.

Perché Le Invasioni Barbariche su La7, confinate a gennaio e febbraio con le temperature più rigide, ormai sono soltanto tre ore di esibizioni di Dario Bignardi, che non dirige, non conduce, non domanda: no, fa compagnia all'ospite. E per restare giovani sin da giovani, s'inventa scenette raccapriccianti: il cagnolino per Mario Monti, il computer ben marcato per Matteo Renzi, la "biretta" (così viene chiamata a sinistra, quella che si crede sinistra) con la cantante Giorgia.

E più s'incrocia la fantasia scadente con l'atteggiamento familiare, o meglio familistico, e più il pubblico evade in massa. Qui la faccenda non è materia per studiosi di Auditel, no, c'entra poco e interessa pochissimo. Qui assistiamo, ogni venerdì di ogni stagione (invernale), a un revisionismo personale. Che non va oltre Dario Bignardi, però, spesso, travolge chi siede di fronte.

Venerdì ha invitato il segretario leghista Matteo Salvini e le figlie di Cécile Kyenge, il ministro per l'Integrazione insultato in qualsiasi maniera dal Carroccio. Non sappiamo se l'incontro serviva a siglare una resa padana, ma la Bignardi ci ha informato in diretta che le ragazzine (neanche ventenni) si sono rifiutate di farsi riprendere accanto a Salvini perché la mamma (a ragione o forse no) ha negato loro il permesso.

Le ragazzine sono maggiorenni, però autori e Bignardi (e pure la mamma) potevano evitare di esporle in televisione, durante una trasmissione che prevede la presenza di Salvini. Ma proviamo a decriptare le intenzione di Daria Bignardi, quella che si collegava con la "caaasa" del Grande Fratello. Che s'aspettava: che le Kyenge e Salvini annunciassero un'alleanza poi certificata con la santa acqua del Po?

Oppure che, in collegamento telefonico, il governatore Bobo Maroni officiasse a una "sintonia ritrovata da larghe intese". Perché allestire questa pantomima, per arrecare un danno a due incolpevoli ragazzine? E che senso ha l'impatto generazionale fra Michele (il vincitore di X-Factor) e Michele Serra? E che significato ha l'intervista con finta emozione e finto imbarazzo al mago Silvan? E la chiacchierata con l'amica Giorgia che, giustamente, va in giro per promuovere il nuovo disco? Le Invasioni Barbariche non hanno più nulla di elitario, clamoroso, innovativo.

Sembra una comitiva, a volte scompigliata per lo sbarco di nuovi e inconsapevoli eroi, che si dà appuntamento davanti al caminetto di Daria Bignardi. Che non fa nulla per essere antipatica, ma fa troppo per essere simpatica, che poi finisce per essere inconsistente. Come un programma che fonde la politica più nera con la cronaca più rosa, barbotta di Twitter e Facebook e "se fa ‘na biretta" con Giorgia.

 

SILVAN E DARIA BIGNARDI MAGO SILVAN ALLE INVASIONI BARBARICHE DI DARIA BIGNARDI DARIA BIGNARDI E GIORGIA

Ultimi Dagoreport

osnato fazzolari savona banco bpm

FLASH! – NONOSTANTE SIA FINITO NEL MIRINO DI FAZZOLARI (TRAMITE IL BRACCIO ARMATO, MARCO OSNATO), IL PRESIDENTE DELLA CONSOB, PAOLO SAVONA, NON È UN TIPINO FACILE DA “PIEGARE”, VISTA ANCHE LA SUA “SARDITUDINE”: SA CHE SE DOVESSE PARTIRE DA PALAZZO CHIGI L’ORDINE DI RASSEGNARE LE SUE DIMISSIONI, SI REGISTREREBBE UN PESANTISSIMO CONTRACCOLPO SULLA BORSA DI MILANO – COSE MAI VISTE NELLA GUERRA IN CORSO TRA LA FINANZA MILANESE E IL GOVERNO DI ROMA: IERI E' APPARSA UNA PAGINA DI PUBBLICITÀ SUL “GIORNALE” DI ANGELUCCI, CON CUI BANCO BPM, CARO ALLA LEGA DEL MINISTRO GIORGETTI, SPARA UN GIGANTESCO "NO" ALL’OPS DI UNICREDIT...

simone inzaghi arabia saudita massimiliano allegri antonio conte vincenzo italiano

DAGOREPORT - QUEL DEMONE DI SIMONE INZAGHI, ALLA VIGILIA DELLE DUE PARTITE PIÙ IMPORTANTI DELLA STAGIONE CON IL COMO IN CAMPIONATO E CON IL PSG IN CHAMPIONS, SAREBBE FORTEMENTE TENTATO DALL’OFFERTA DA 20 MILIONI DI PETRO-DOLLARI ANNUI DELL’AL HILAL - L'INTER, CON LA REGIA DI MAROTTA, STAREBBE GIÀ CERCANDO DI BLOCCARE IL CONTE MAX ALLEGRI, CHE AVREBBE RICEVUTO UN’OFFERTA DA 6 MILIONI DI EURO DAL NAPOLI DI AURELIONE DE LAURENTIIS CHE SI STA CAUTELANDO DAL PROBABILE ADDIO DI ANTONIO CONTE, CORTEGGIATO DALLA JUVENTUS – E IL MILAN, SFUMATO VINCENZO ITALIANO, CHE RESTA A BOLOGNA, STAREBBE VIRANDO SU…

rai giampaolo rossi giancarlo giorgetti silvia calandrelli antonio marano felice ventura

DAGOREPORT – COME MAI LA LEGA HA DATO L’OK A FELICE VENTURA, IN QUOTA FDI, E GIA' CAPO DEL PERSONALE RAI, AL DOPPIO INCARICO CON LA PRESIDENZA DI RAI PUBBLICITÀ? - DOPO LO SHAMPOO DI GIORGETTI ALL'AD ROSSI CHE VOLEVA LA DEM CALANDRELLI (IL MEF E' L'AZIONISTA AL 99,56% DELLA RAI), È ANDATA IN SCENA LA PIÙ CLASSICA DELLE SPARTIZIONI DI POTERE, SOTTO L'ABILE REGIA DI MARANO, PRESIDENTE PRO-TEMPORE DI VIALE MAZZINI, IN QUOTA LEGA: IL CARROCCIO, IN CAMBIO DELL’OK A VENTURA, OTTIENE DUE VICEDIREZIONI A RAISPORT (CON BULBARELLI E DE LUCA) - UN COLPO IMPORTANTE PER LA LEGA IN VISTA DELLE "SUE" OLIMPIADI INVERNALI MILANO-CORTINA (RAISPORT HA UNA SEDE A MILANO)...

il patriarca kirill con vladimir putin alla veglia pasquale

FLASH – QUANDO IL MINISTRO DEGLI ESTERI RUSSO, SERGEI LAVROV, CHIUDE LA PORTA ALNEGOZIATO IN VATICANO SOSTENENDO CHE NON SIA “ELEGANTE CHE PAESI ORTODOSSI (RUSSIA E UCRAINA) DISCUTANO IN UNA SEDE CATTOLICA” DELLA PACE, UTILIZZA UN ARGOMENTO PRETESTUOSO. INNANZITUTTO PERCHÉ L’UNITÀ ORTODOSSA SI È ROTTA CON L’INVASIONE DELL’UCRAINA DEL 2022 (LA CHIESA DI KIEV HA PRESO LE DISTANZE DA QUELLA DI MOSCA). E POI PERCHÉ RIVOLGERSI AL PAPA FAREBBE OMBRA AL PATRIARCA DI MOSCA, KIRILL, CHE HA BENEDETTO PUTIN E LA SUA “OPERAZIONE SPECIALE” PARLANDO DI “GUERRA SANTA…”