1- DIO C’È, IL PARADISO ESISTE E EBEN ALEXANDER, NEUROCHIRURGO A HARVARD, C’È STATO 2- CONTRATTA UNA RARA FORMA DI MENINGITE, È FINITO IN COMA PER 7 GIORNI ED ORA IN UN LUNGO ARTICOLO DI COPERTINA DI “NEWSWEEK” NARRA L’INCREDIBILE ESPERIENZA 3- “IN QUEI GIORNI HO VISITATO UN REGNO MULTIDIMENSIONALE CON AL CENTRO UN DIO ONNISCIENTE FATTO DI NUVOLE, ENTITÀ SUPERIORI, E UN VENTO DIVINO CHE MI DICEVA CHE ERO AMATO E ADORATO, PER SEMPRE. UN VIAGGIO LUNGHISSIMO, E INCALCOLABILMENTE POSITIVO” 4- NELLA COMUNITÀ SCIENTIFICA IL FATTO CHE SI TRATTI DI UN RISPETTATO NEUROCHIRURGO, E NON DI UNA VECCHIETTA IMPRESSIONABILE, NON FA MOLTA DIFFERENZA. E NON MANCANO LE CRITICHE AL “VOLO SU ALI DI FARFALLA’’ DI EBEN ALEXANDER

1- L'ARTICOLO INTEGRALE: IL PARADISO ESISTE
Eben Alexander per "Newsweek" - http://bit.ly/PTpBD6

Il libro "Proof of Heaven: A Neurosurgeon's Journey into the Afterlif" di Eben Alexander, M.D. sarà pubblicato da Simon & Schuster, Inc. il 23 ottobre 2012


2- DIO ESISTE (MA "NEWSWEEK" NON STA MOLTO BENE)
DAGOREPORT

Il dottor Eben Alexander ha avuto una visione del mondo puramente scientifica finché - come lui racconta - un bel giorno è finito in paradiso. Cristiano non praticante, neurochirurgo ad Harvard e figlio di neurochirurgo, Alexander ha raccontato su un lungo articolo di copertina di "Newsweek" la sua esperienza: dopo aver contratto una rara forma di meningite batterica, è finito in coma per 7 giorni. Quel particolare tipo di coma "ha spento la parte umana del mio cervello, la neocorteccia. I batteri dell'E.coli erano entrati nel mio fluido cerebrospinale e stavano mangiando il mio cervello.

L'esperienza che ho vissuto è stata così profonda che mi ha dato una ragione scientifica per credere che esista una coscienza dopo la morte. In quei giorni ho visitato un regno fatto di nuvole, entità superiori, mentre un vento divino mi diceva che ero amato e adorato, per sempre. Un lunghissimo viaggio, incalcolabilmente positivo".

Fino a quel momento, Alexander ha ammesso di invidiare "quelli che credevano ci fosse un dio da qualche parte che ci amava in modo incondizionato". E dava sempre qualche spiegazione scientifica (mancanza di ossigeno al cervello, deliri farmacologici, allucinazioni auto-indotte) ai racconti dall'aldilà che molti pazienti portavano con sé dopo esperienze di traumi cerebrali.

Secondo lui, però, il suo caso è unico al mondo. "Per quanto ne sappia, nessuno ha mai visitato questa dimensione parallela (a) mentre la sua corteccia era completamente ‘disattivata', e (b) mentre il suo corpo era sottoposto ad attenta osservazione clinica, come il mio lo è stato durante i sette giorni di coma. Di solito, per spiegare i racconti di esperienze ai confini della morte (o ‘esperienze pre-morte'), si dice che questi momenti sono i risultati di minimi, temporanei o parziali malfunzionamenti della corteccia.

La mia esperienza, invece, è avvenuta non durante un malfunzionamento, ma quando la mia corteccia era totalmente disattivata. Come dimostrano la durata e la gravità della mia meningite, e il totale coinvolgimento della corteccia documentato da Tac ed esami neurologico. Secondo la teoria scientifica attuale, in nessun caso avrei potuto essere anche minimamente cosciente nello stato in cui ero, figuriamoci se avessi potuto compiere un'odissea incredibilmente vivida e coerente come quella che ho vissuto".

Oggi, quando incontra i suoi colleghi medici, riceve molti sguardi di "educata incredulità", e si trova più a suo agio in chiesa, dove "vede tutto con occhi nuovi, sentendo di nuovo l'amore universale del suo viaggio attraverso le finestre di vetro colorato, le note basse dell'organo, i dipinti di Gesù". E chiama a raccolta gli altri scienziati per "dipingere una nuova immagine della realtà, che è un universo in evoluzione e multidimensionale, con al centro un Dio onnisciente".

Nella comunità scientifica, non mancano le critiche all'articolo di Alexander, che racconta di aver "volato su ali di farfalla", e ha una storia molto simile a quelle delle altre persone che lo hanno preceduto in esperienze ‘ai confini dell'aldilà'. Per alcuni colleghi, il fatto che si tratti di un rispettato neurochirurgo, e non di una vecchietta impressionabile, non fa molta differenza.

Anche lui, come tutti noi, è condizionato involontariamente dall'immagine del paradiso che ci è stata dipinta da libri, quadri, immagini televisione, catechismi, musica sacra e profana. Un'iconografia che si avvicina a quella dei trip descritti da chi negli anni '70 ci andava giù pesante con gli acidi, fatta di nuvole, animali celestiali, voci soavi e luci divine. Il suo sostenere di essere "un caso unico al mondo", inoltre, è la premessa di molti ciarlatani che sfruttano la disponibilità delle persone a credere che ci sia qualcosa dopo la vita terrena.

Anche "Newsweek" è stato attaccato, per questa e per altre copertine. Oltre a essere a un passo dal fallimento (il passaggio dall'edizione cartacea a una solo online non è più una questione di "se" ma di "quando", a detta dello stesso editore Barry Diller), il settimanale è caduto più volte in passi falsi giornalistici negli ultimi mesi. Articoli su Obama con citazioni completamente sbagliate (tanto che Paul Krugman ha definito la rivista "unethical" - http://nyti.ms/PTzdhm ), storie riciclate, copertine sulla rabbia islamica spernacchiati su Twitter.

Secondo alcuni, Tina Brown sta usando tutti i metodi possibili per vendere copie e non essere ricordata come la direttrice che ha affondato la storica testata, fino a pubblicare storie sensazionalistiche più adatte a mensili cattolici che a quella che fu la corazzata liberal e impegnata degli Stati Uniti (soprattutto a un mese dalle elezioni presidenziali).

Il libro di Alexander in cui descrive nei dettagli la sua esperienza uscirà tra due settimane in America, e aprirà un dibattito infinito. Che alla fine probabilmente non sposterà di molto le convinzioni, tra chi crede nell'aldilà e chi nega che possa esistere una coscienza di sé dopo la morte.

 

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