DITE A LA RUSSA, GIULI E AI MAL-DESTRI CHE VOGLIONO APPROPRIARSI DI PASOLINI DI LEGGERE L’INTERVISTA A DACIA MARAINI - “PASOLINI ERA ANARCHICO, NON CONSERVATORE. LA DESTRA CERCA PADRI MA PIER PAOLO ERA CONTRO OGNI FORMA DI POTERE. LA CRITICA DI PIER PAOLO AGLI STUDENTI SESSANTOTTINI DI VALLE GIULIA VIENE CONTINUAMENTE MANIPOLATA. DICEVA CHE 'I RAGAZZI HANNO RAGIONE PER ORA, MA A LUNGO ANDARE FARANNO PARTE DELLA CLASSE DIRIGENTE, E ANZI NE SONO GIÀ PARTE, MENTRE I POLIZIOTTI NO, NON LO SARANNO MAI, PERCHÉ VENGONO DA FAMIGLIE POVERE'. E QUESTA È UN’IDEA SOCIALISTA, SE PROPRIO DOBBIAMO ETICHETTARLA, NON CONSERVATRICE”
Simonetta Sciandivasci per lastampa.it - Estratti
Sul palco di Atreju, martedì sera, all’incontro “Pasolini e Mishima: poeti fuori dagli schemi”, di Pier Paolo Pasolini è stato detto di tutto: che era conservatore, mishimiano, un eretico, un reazionario. Che sarebbe stato felice di essere lì, a suo agio nello spazio creativo e liberale della destra che non vuole più costruire egemonie culturali ma fare operazioni di sintesi. E che non intende tanto arruolare Pasolini nel proprio pantheon quanto liberarlo da quello della sinistra.
Maraini, lei che lo conosceva bene ed è stata sempre sua amica, ci dica: Pier Paolo Pasolini era un conservatore? Il ministro Giuli ha detto ad Atreju che La Russa ha avuto ragione a definirlo così.
(…) Pasolini non era né un reazionario né un conservatore: era un anarchico, e basta leggere le sue poesie per rendersene conto. Era contro ogni forma di potere, in senso anarchico e non conservatore».
Come va inteso il “conserva” del verso “ama, conserva, prega” di La Nuova Gioventù? Secondo Giuli, quella poesia “anticipa la svolta di Fiuggi di vent’anni”. Ed è un verso che da sempre è stato usato da chi strattona Pasolini per portarlo a destra.
«Sì, non è una novità. Ma Pasolini non voleva conservare le tradizioni. Non credeva nell’antichità: cercava una purezza, e non la cercava di certo nelle tradizioni o nel passato, altrimenti non saremmo andati in Africa. Sognava una società diversa e migliore e non per fare un passo indietro, ma per andare nel futuro, nel mondo nuovo. Era un omosessuale che credeva nell’omosessualità, ha avuto 84 denunce per questo, ed è stato accusato migliaia di volte di essere un violento.
Lo ricordo benissimo: negli anni Cinquanta essere gay era un delitto e una perversione proprio per i conservatori, che tuttora non mi risulta che guardino con favore ciò che non rientra nella famiglia tradizionale eterosessuale, mi risulta invece che gli è inviso tutto ciò che tradisce quel modello. Pier Paolo era dichiaratamente omosessuale, e questo faceva parte di un modo di vivere che non ha mai negato».
La ministra Roccella ha detto che PPP non è mai diventato un’icona del movimento omosessuale ed LGBTQ+ perché lì vige un «conformismo della diversità» e invece lui era un «irregolare con un’utopia dell’alterità».
«No. Pasolini, molto più semplicemente, pensava che qualsiasi movimento potesse sfociare in una forma di potere. E lui era contro la concentrazione del potere, un altro punto che lo distingue nettamente dai conservatori.
Quando il Fuori provò a coinvolgerlo, lui si negò e non perché fosse contrario all’omosessualità ma perché temeva che quell’organizzazione finisse con l’esercitare un potere. Non amava il femminismo per lo stesso motivo, e non perché osteggiasse l’emancipazione delle donne: del resto le sue amiche eravamo Laura Betti, Elsa Morante, e io, non proprio tre casalinghe.
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Non amava l’organizzazione della protesta, tutta, qualsiasi fosse: la critica agli studenti sessantottini, anche questa da sempre manipolata e trasfigurata nelle riletture, va letta in questa chiave. Pier Paolo pensava in termini di immediatezza. Diceva: i ragazzi hanno ragione adesso ma a lungo andare faranno parte della classe dirigente, e anzi ne sono già parte, mentre i poliziotti no, non lo saranno mai, perché vengono da famiglie povere. E questa è un’idea socialista, se proprio dobbiamo etichettarla, non conservatrice».
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ALBERTO MORAVIA - DACIA MARAINI - PIER PAOLO PASOLINI
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MARAINI PASOLINI
pasolini con la callas dacia maraini e moravia
pasolini con moravia e dacia maraini in africa
I NOMI DEL PANTHEON DI ATREJU


